Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 giugno


Stato
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Aprono la bocca cani e porci sul tema LIN, ovviamente quasi tutti senza conoscere minimamente l'argomento.
Poi dicono che in Italia non c'è democrazia! In Italia c'è troppa democrazia se a questa gente è consentito parlare.
 
l bersani prevede(va) 2xd sulle capitali europee, dunque basterebbe estendere la deroga a tutte le destinazioni servite e il gioco è fatto, perchè tu vettore non tieni in piedi i servizi in un aeroporto per 360 pax/die; aggiungici che partire alle 8 da LIN significa arrivare a Londra, ad esempio, alle 10, che per un uomo d'affari è spesso un'ora troppo tarda, specialmente se fa AR in giornata.
I pax che non volerebbero da LIN dove vanno? Rimangono a casa?

A mio avviso spingeresti l'hub carrier di Malpensa di tenere in piedi una flotta piccola a Linate che aumenterebbe i costi di brutto e quindi ci sarebbe sempre il problema delle destinazioni sdoppiate. Tenere destinazioni al di fuori di Roma mi sembra molto pericoloso e quindi è da mettere in chiaro che fuori da Roma non si vola. L'unico traffico che terrei in piedi (pero' vi sono problemi tecnici) sarebbe il charter su Linate anzichè da Malpensa, tutto il resto via.
 
Sono d'accordo con TW, fa un po' ridere che si tacci per esperti gente (v. ultima intervista pochi post più su) che neanche conosce la storia, figuriamoci se sia in grado di dare consigli per il futuro.
Ps i lavori per la M4 a LIN sono stati avviati con la demolizione del P3, già ultimata.
 
In modo molto provocatorio facciamo un cambio: U2 a LIN e quello che ora è a LIN tutto su MXP:D

Cambio il tono da scherzoso/provocatorio a serioso, ma un cambio del genere sarebbe così infattibile? che so, lasciare il low cost su Linate per fare concorrenza a Bergamo che fa parte di un'altra società.
 
Cambio il tono da scherzoso/provocatorio a serioso, ma un cambio del genere sarebbe così infattibile? che so, lasciare il low cost su Linate per fare concorrenza a Bergamo che fa parte di un'altra società.

Spiegami con che normativa vorresti cacciare via i full service e perchè...

Questa situazione va ormai bene cosi com'è a tutti, ormai anche alla CAI visto che avere due hub a meno che non si hanno le dimensioni di LH non è cosi facile e fare un dehubbing a FCO sarebbe un bel caos.
 
A mio avviso spingeresti l'hub carrier di Malpensa di tenere in piedi una flotta piccola a Linate che aumenterebbe i costi di brutto e quindi ci sarebbe sempre il problema delle destinazioni sdoppiate. Tenere destinazioni al di fuori di Roma mi sembra molto pericoloso e quindi è da mettere in chiaro che fuori da Roma non si vola. L'unico traffico che terrei in piedi (pero' vi sono problemi tecnici) sarebbe il charter su Linate anzichè da Malpensa, tutto il resto via.

Come si fa a parlare di hub carrier che MXP non è neanche un hub?
 
Se Linate venisse chiuso sicuramente CAI non starebbe a guardare...

Ah non ci giurerei.
Saltando LIN saltano anche gli yields che servono ad AZ. Il tentativo su MXP c'è stato quando ancora U2 non aveva il peso che ha oggigiorno ed è stato un totale fallimento, dunque mi aspetteri qualche destinazione in più a carico di AP e nulla più.
 
Se Linate venisse chiuso sicuramente CAI non starebbe a guardare...
Con gli attuali chiari di luna in AZ dubito che avrebbero la volontà/risorse per riaprire MXP come hub (sarebbe anche uno spreco di risorse). Certo aumenterebbero i voli internazionali e intercontinentali, ma solo quelli in grado di stare in piedi da soli con il p2p, oggi cannibalizzato da LIN.
 
Ah non ci giurerei.
Saltando LIN saltano anche gli yields che servono ad AZ e con la concorrenza di U2 di sicuro non metterebbe su un hub. Il tentativo su MXP c'è stato ed è stato un totale fallimento, dunque mi aspetteri qualche destinazione in più a carico di AP e nulla più.

Ma figurati.
Se il piano sopra un giorno andasse in porto, AZ non potrebbe andarsene dal mercato di Milano, non esiste. Non dico farci un hub, ma mantenere alcune destinazioni già oggi servite da LIN, più aprirne altre nel bacino del mediterraneo e forse anche qualche mezzo intercontinentale, sicuramente sì.
AP non c'entra niente, verrebbe segregata da altre parti.

Ma tanto sono solo sogni.
 
Ma figurati.
Se il piano sopra un giorno andasse in porto, AZ non potrebbe andarsene dal mercato di Milano, non esiste. Non dico farci un hub, ma mantenere alcune destinazioni già oggi servite da LIN, più aprirne altre nel bacino del mediterraneo e forse anche qualche mezzo intercontinentale, sicuramente sì.
AP non c'entra niente, verrebbe segregata da altre parti.

Ma tanto sono solo sogni.
Il network sdoppiato per una compagnia delle dimensioni di AZ ha già dato anni fa un chiaro messaggio sull'infattibilità del progetto. AZ sta a LIN solo per gli yield che può generare, dunque venendo a mancare questo punto, crolla tutto.
Certo, avere una rete di feed su MXP per gli intercontinentali non sarebbe male, ma non mi aspetterei grandissime cose dal punto di vista del network. Poi ovviamente è una visone assolutamente personale e per quanto tale criticabile o meno..
 
In ogni caso non penso che succederà nulla, per fare una legge cosi complessa ci vorrebbe ben piu' del tempo rimanente al Governo Monti. Inoltre vi sono troppi fattori coinvolti:
- Ruolo Linate non chiaro e quindi si mettono di mezzo SEA, sindacato lavoratori Linate ecc.
- Effetti su FCO ed hub AZ.
- Effetti su U2.
- Effetti su metro' linea 4.
- Effetti su Expo 2015.
- UE e compagnia Europee si metteranno di traverso.

PS La decisione piu' facile da prendere è quella di non prenderla.
 
Ultima modifica:
Spiegami con che normativa vorresti cacciare via i full service e perchè...

Questa situazione va ormai bene cosi com'è a tutti, ormai anche alla CAI visto che avere due hub a meno che non si hanno le dimensioni di LH non è cosi facile e fare un dehubbing a FCO sarebbe un bel caos.

Non saprei, la mia voleva essere solo una domanda sulla fattibilità di questa cosa che mi è balzata in testa.
 
Articolo di Panorama con intervista ad altro docente universitario di trasporti, stavolta presso la Cattolica.



Malpensa - Linate: Passera parla da politico e non da tecnico
Il ministro si smarca da Alitalia e propone di spostare per decreto voli verso lo scalo varesino. Un'idea che però non tiene conto della liberalizzazione delle rotte e delle scelte delle compagnie, come spiega Andrea Boitani, esperto di trasporti dell'Università Cattolica di Milano


di Giuseppe Cordasco

“L’idea di ridimensionare l’aeroporto di Linate a favore di Malpensa è di carattere strettamente politico e non è legata ad esigenze vere del mondo del trasporto aereo. L’esternazione del ministro Corrado Passera è dunque più da politico che non da tecnico, e questo perché non è un ministro che per decreto decide quali siano gli aeroporti che debbano avere successo, bensì la loro capacità di attrarre le compagnie”. È con queste parole, che suonano come una sonora bocciatura, che Andrea Boitani, esperto di trasporti dell’Università Cattolica di Milano, liquida il progetto del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di rilanciare il ruolo strategico di hub dello scalo di Malpensa.

“Tra l’altro – aggiunge Boitani – tentativi analoghi sono stati già messi in campo in passato da altri ministri dei trasporti, come Burlando o Bersani, ma sempre senza successo. A testimonianza del fatto che un aeroporto diventa un hub di riferimento se sono le compagnie aeree a deciderlo, e non certo il contrario”. Una logica che si impone anche di fronte a scelte di politica nazionale che vorrebbero provare a recuperare il ruolo di un aeroporto come quello di Malpensa costato circa 500 milioni di euro e sfruttato a stento per la metà delle proprie potenzialità.

E le ragioni di questa sconfitta annunciata sono presto dette: innanzitutto in Europa e poi a cascata verso le destinazioni americane, c’è stata la liberalizzazione completa delle rotte, e quindi i vari operatori decidono di volare verso le destinazioni che più preferiscono. “Inoltre – prosegue Boitani – è fuori discussione che nel Vecchio Continente ormai ci sia un eccesso di capacità di trasporto. In pratica, detto in altre parole, ci sono più compagnie di quanto il mercato possa sopportare”. Un’inflazione di vettori che ha fatto nascere la falsa illusione che più aeroporti potessero ambire al ruolo strategico di hub.

“Ma se si guarda agli Stati Uniti – fa notare Boitani – si scopre che in un Paese grande quanto tutta l’Europa e con una quantità di voli estremamente superiore esiste un numero ristretto di hub. Si capisce dunque che da noi questa investitura possono ambirla giusto gli aeroporti di Parigi, quelli di Francoforte e Monaco e ovviamente Londra. Tutto il resto diventa un di più”. In questo scenario si inserì però tempo fa l’Alitalia che perorò la causa di un hub da localizzare nel sud del Vecchio Continente e per il quale si scelse Roma Fiumicino. “Quando si cercò poi di costringere l’Alitalia a operare su un secondo hub, quello di Malpensa, fu l’inizio del disastro economico della nostra ex compagnia di bandiera” sentenzia Boitani.

E proprio l’Alitalia tra l’altro potrebbe risentire in maniera grave di un eventuale sbilanciamento dei voli da Linate a Malpensa. L’ex compagnia di bandiera, i cui conti continuano ad essere in rosso e il cui risanamento è costato più di 3 miliardi di euro alle casse dello Stato, si vedrebbe infatti catapultata in un contesto come quello dello scalo di Malpensa dove la concorrenza su tutta una serie di rotte sarebbe durissima. Una circostanza che diventa però in tutta questa vicenda l’unico punto a favore di Passera, in passato accusato più volte di aver avuto un occhio di riguardo proprio per Alitalia, nelle cui rinascita, Intesa SanPaolo, l’istituto guidato a suo tempo proprio dall’attuale ministro dello Sviluppo, ha giocato un ruolo fondamentale.

“Oggi il ministro – sottolinea Boitani – dimostra la sua completa indipendenza rispetto al passato. Nel lanciare questa proposta, che pure io contesto da un punto di vista operativo, sgombra però il campo da qualsiasi sospetto di conflitto di interesse”. Resta da stabilire allora, messa da parte Alitalia, a chi possa convenire un’eventuale trasferimento di voli da Linate su Malpensa. “Di certo – dice Boitani – ne gioverebbe la Sea, la società che gestisce i due scali milanesi e che da Malpensa ancora non riesce a trarre i ricavi sperati. Ci sono poi equilibri politici che investono un’area come quella della Lombardia occidentale dove ancora forte è la Lega, il cui elettorato è però in piena ebollizione”.

Al netto comunque di scelte che, come detto, appaiono agli occhi degli esperti di settore più di natura politica che tecnica, la sensazione è che anche questa volta le intenzioni del ministro Passera resteranno dei puri proclami. “È ora di capire che è un’idea del passato pensare che nel contesto di mercati liberalizzati, come quello aereo ad esempio, la politica possa decidere come e dove si alloca il traffico – fa notare ancora Boitani –, senza contare che si fa la figura dei provinciali se non si tiene conto, come già detto, che queste scelte non devono più avere come limite il confine nazionale, ma quello ben più ampio dell’Europa”.

http://economia.panorama.it/Malpensa-Linate-Passera-politico-non-tecnico
 
Lo scherno e' proporzionale alle baggianate che si scrivono e che si vedono in giro. Non ho mai capito e mai capiro' come si faccia ad essere "fan" di un aeroporto.

"Fan", relegato ad un discorso aeroportuale, fa ridere e sa di un infantilismo disarmante come lo sono certe esternazioni; Malpensa è l'unica via possibile per fornire a Milano una buona connessione diretta con il globo. Linate? Basta solo guardarsi una vista aerea dello stesso per darsi le risposte. Credi che tutti siano così scemi da bersi le panzane che SEA, Bonomi e la politica lombarda e non solo ci, ha "vomitato" addosso per anni. Bah.
 
"Fan", relegato ad un discorso aeroportuale, fa ridere e sa di un infantilismo disarmante come lo sono certe esternazioni; Malpensa è l'unica via possibile per fornire a Milano una buona connessione diretta con il globo. Linate? Basta solo guardarsi una vista aerea dello stesso per darsi le risposte. Credi che tutti siano così scemi da bersi le panzane che SEA, Bonomi e la politica lombarda e non solo ci, ha "vomitato" addosso per anni. Bah.

Non ho specificato che ho quotato il tuo post ma il mio commento non era riferito a te.

Ribadisco quello che ho scritto però e a quanto pare è vero, i fans di MXP sono dei veri fans ed esistono davvero (sempre non riferendomi a te, si sa mai! :) )
 
Articolo di Panorama con intervista ad altro docente universitario di trasporti, stavolta presso la Cattolica.



Malpensa - Linate: Passera parla da politico e non da tecnico
Il ministro si smarca da Alitalia e propone di spostare per decreto voli verso lo scalo varesino. Un'idea che però non tiene conto della liberalizzazione delle rotte e delle scelte delle compagnie, come spiega Andrea Boitani, esperto di trasporti dell'Università Cattolica di Milano


di Giuseppe Cordasco

“L’idea di ridimensionare l’aeroporto di Linate a favore di Malpensa è di carattere strettamente politico e non è legata ad esigenze vere del mondo del trasporto aereo. L’esternazione del ministro Corrado Passera è dunque più da politico che non da tecnico, e questo perché non è un ministro che per decreto decide quali siano gli aeroporti che debbano avere successo, bensì la loro capacità di attrarre le compagnie”. È con queste parole, che suonano come una sonora bocciatura, che Andrea Boitani, esperto di trasporti dell’Università Cattolica di Milano, liquida il progetto del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di rilanciare il ruolo strategico di hub dello scalo di Malpensa.

“Tra l’altro – aggiunge Boitani – tentativi analoghi sono stati già messi in campo in passato da altri ministri dei trasporti, come Burlando o Bersani, ma sempre senza successo. A testimonianza del fatto che un aeroporto diventa un hub di riferimento se sono le compagnie aeree a deciderlo, e non certo il contrario”. Una logica che si impone anche di fronte a scelte di politica nazionale che vorrebbero provare a recuperare il ruolo di un aeroporto come quello di Malpensa costato circa 500 milioni di euro e sfruttato a stento per la metà delle proprie potenzialità.

E le ragioni di questa sconfitta annunciata sono presto dette: innanzitutto in Europa e poi a cascata verso le destinazioni americane, c’è stata la liberalizzazione completa delle rotte, e quindi i vari operatori decidono di volare verso le destinazioni che più preferiscono. “Inoltre – prosegue Boitani – è fuori discussione che nel Vecchio Continente ormai ci sia un eccesso di capacità di trasporto. In pratica, detto in altre parole, ci sono più compagnie di quanto il mercato possa sopportare”. Un’inflazione di vettori che ha fatto nascere la falsa illusione che più aeroporti potessero ambire al ruolo strategico di hub.

“Ma se si guarda agli Stati Uniti – fa notare Boitani – si scopre che in un Paese grande quanto tutta l’Europa e con una quantità di voli estremamente superiore esiste un numero ristretto di hub. Si capisce dunque che da noi questa investitura possono ambirla giusto gli aeroporti di Parigi, quelli di Francoforte e Monaco e ovviamente Londra. Tutto il resto diventa un di più”. In questo scenario si inserì però tempo fa l’Alitalia che perorò la causa di un hub da localizzare nel sud del Vecchio Continente e per il quale si scelse Roma Fiumicino. “Quando si cercò poi di costringere l’Alitalia a operare su un secondo hub, quello di Malpensa, fu l’inizio del disastro economico della nostra ex compagnia di bandiera” sentenzia Boitani.

E proprio l’Alitalia tra l’altro potrebbe risentire in maniera grave di un eventuale sbilanciamento dei voli da Linate a Malpensa. L’ex compagnia di bandiera, i cui conti continuano ad essere in rosso e il cui risanamento è costato più di 3 miliardi di euro alle casse dello Stato, si vedrebbe infatti catapultata in un contesto come quello dello scalo di Malpensa dove la concorrenza su tutta una serie di rotte sarebbe durissima. Una circostanza che diventa però in tutta questa vicenda l’unico punto a favore di Passera, in passato accusato più volte di aver avuto un occhio di riguardo proprio per Alitalia, nelle cui rinascita, Intesa SanPaolo, l’istituto guidato a suo tempo proprio dall’attuale ministro dello Sviluppo, ha giocato un ruolo fondamentale.

“Oggi il ministro – sottolinea Boitani – dimostra la sua completa indipendenza rispetto al passato. Nel lanciare questa proposta, che pure io contesto da un punto di vista operativo, sgombra però il campo da qualsiasi sospetto di conflitto di interesse”. Resta da stabilire allora, messa da parte Alitalia, a chi possa convenire un’eventuale trasferimento di voli da Linate su Malpensa. “Di certo – dice Boitani – ne gioverebbe la Sea, la società che gestisce i due scali milanesi e che da Malpensa ancora non riesce a trarre i ricavi sperati. Ci sono poi equilibri politici che investono un’area come quella della Lombardia occidentale dove ancora forte è la Lega, il cui elettorato è però in piena ebollizione”.

Al netto comunque di scelte che, come detto, appaiono agli occhi degli esperti di settore più di natura politica che tecnica, la sensazione è che anche questa volta le intenzioni del ministro Passera resteranno dei puri proclami. “È ora di capire che è un’idea del passato pensare che nel contesto di mercati liberalizzati, come quello aereo ad esempio, la politica possa decidere come e dove si alloca il traffico – fa notare ancora Boitani –, senza contare che si fa la figura dei provinciali se non si tiene conto, come già detto, che queste scelte non devono più avere come limite il confine nazionale, ma quello ben più ampio dell’Europa”.

http://economia.panorama.it/Malpensa-Linate-Passera-politico-non-tecnico

Boitani è romano e quindi parla a favore di Fiumicino. Il suo è un discorso di parte. E poi, Boitani deve spiegare perchè la colpa del fallimento di AZ-LAI era malpensa. Ora che invece AZ è a Fiumicino, non mi sembra che le cose vadano meglio, anzi: sono solo peggiorate.

E comunque, andare alla disperata ricerca di opinioni di gente che non vuole ridimensionare linate non ha senso. Ormai la decisione è stata presa, mettetevi il cuore in pace. Linatà dimagrirà e se non lo si riesce a fare, si procederà alla sua chiusura.
 
Boitani è romano e quindi parla a favore di Fiumicino. Il suo è un discorso di parte. E poi, Boitani deve spiegare perchè la colpa del fallimento di AZ-LAI era malpensa. Ora che invece AZ è a Fiumicino, non mi sembra che le cose vadano meglio, anzi: sono solo peggiorate.

E comunque, andare alla disperata ricerca di opinioni di gente che non vuole ridimensionare linate non ha senso. Ormai la decisione è stata presa, mettetevi il cuore in pace. Linatà dimagrirà e se non lo si riesce a fare, si procederà alla sua chiusura.

un concentrato di ... in 4 righe, evito di commentare ulteriormente........solo tempo perso con te.Edit
 
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