[TR] West Coast adventures - FCO–PHL–LAX–LAS–SFO–PHL–FCO: il mio primo TR


marcolud83

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20 Settembre 2009
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[TR] West Coast adventures - FCO–PHL–LAX–LAS–SFO–PHL–FCO: il mio primo TR

[TR] WEST COAST ADVENTURES - FCO – PHL – LAX – LAS – SFO – PHL – FCO (il mio primo TR)

Ho approfittato del mio primo viaggio multi tratta nella East Coast americana per fare il mio primo Trip Report.
Sono bene accetti commenti ed eventuali critiche così da rendere migliore il prossimo TR che spero arrivi molto presto!
L’itinerario parte da Los Angeles dove Io e un mio amico staremo per tre giorni effettivi e dove incontreremo un nostro amico che è venuto a vivere qui, poi ci sposteremo a Las Vegas che sarà anche la base per le escursioni con auto a noleggio e minivan rispettivamente per la Death Valley ed il Grand Canyon. L’ultima tappa sarà San Francisco dove passeremo 3-4 giorni in giro per la città e in bicicletta sul Golden Gate Bridge per poi aimè affrontare il lungo viaggio di ritorno verso casa.

Ecco l’aereo che ci porterà fino a Philadelphia

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vista del Leonardo Da Vinci dal satellite del T5

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VOLO 1
flight: US AIRWAYS 719
depart: 11:20 AM FCO
arrive: 4:10 PM PHL
travel time: 9h 50m
meal: Lunch
aircraft: A330-300
cabin/seats: Coach (L) 37G

…e dopo poche decine di minuti dal decollo, ecco spuntare l’Argentario

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foto un po’ sfocata ma che rende l’idea del paese di Giglio Porto e dell’altro “paese galleggiante” che non molto tempo fa ci si è arenato vicino, la Costa Concordia. Abbastanza impressionante direi.

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Ecco che si comincia a passare dall’Italia alla Francia con le solite Alpi che sono sempre un gran bel vedere

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Cime innevate

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Mentre stiamo sorvolando la Francia ecco che arriva l’ora del rancio by US Airways che non mi dispiace considerando che siamo in economy

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Questi cavolo di contenitori di plastica penalizzano molto il contenuto; ci vorrebbe un supplemento per l’utilizzo di piatti di “coccio”, non posso aspettare di fare i soldi ed andare in business o first class! ;)

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Il vinello era a parte e con la modica cifra di 5 o 6 euro, non ricordo, mi degusto questo merlot cileno che inaugura questo mio secondo viaggio verso le Americhe

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Avevo letto su diversi forum recensioni non molto confortanti riguardo alla US Airways ma, forse complice la fortuna, mi sono ritrovato a volare su di un aereo che sembrava nuovo di pacca con un sistema di intrattenimento discreto e un servizio non male. Effettivamente però quello che si dice sulla non proprio avvenenza del personale di bordo è abbastanza vero; tutti in età diciamo di prepensionamento ma comunque gentilissimi e disponibilissimi. D'altronde non siamo mica in un night club in cerca di rimorchio! ;)

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Una panoramica dell’apparentemente nuovissimo aereomobile

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Sorvolo sui ghiacci “quasi” polari

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Eccoci qua, quasi arrivati al nostro scalo. Ora so anche dove è affondato il famoso bastimento “inaffondabile”.

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Intanto passiamo di fianco a Boston

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…e di fianco a questà città con tanto di centrale (forse nucleare) ben visibile dalle sue ciminiere

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…isole collegate da ponti e inizio delle prime nuvole che purtroppo ci occulteranno totalmente la visuale di New York che invece tanto speravo di vedere; sarà per la prossima volta…

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E dopo circa 9 ore e mezza di volo sull’Atlantico ecco che scorgiamo downtown Piladelphia… e il primo volo è andato.

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Scesi all’aeroporto di Philadelphia svolgiamo le normali procedure di dogana all’ingresso degli Stati Uniti che non sono affatto lunghe, solo le classiche due o tre domande fatte da una funzionaria serena e quasi sorridente. Impronta digitale, foto e via che si parte per andare a recuperare la valigia che poco più avanti dovrà essere messa sul nastro appropriato per poi ritrovarla al LAX. Se si fa scalo in territorio americano è d’obbligo ritirare la valigia per poi rimetterla subito sul nastro di competenza appena passati i controlli; a PHL tutto ciò è stato semplicissimo e veloce con una marea di addetti che ti indicavano dove dovevi andare e su quale nastro dovevi mettere la valigia.

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Uno scorcio sulla torre di controllo

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Un po’ di nastri per raggiungere il gate d’imbarco

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Terminal moderno e spazioso

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Una piccola pausa per gustarci un bel philly cheese steak accompagnato da una Guinnes che ci fa da pranzo …o forse cena

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Arrivati al gate l’addetta chiama l’imbarco per il nostro volo che aimè verrà operato con un ben più scomodo A320 che per un viaggio di più di 6 ore risulta sicuramente meno confortevole di un WB

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Il “valigiaro” imbarca i bagagli

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Cielo plumbeo su PHL

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In lontananza si scorge la downtown

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VOLO 2
flight: US AIRWAYS 1403
depart: 05:55 PM PHL
arrive: 09:06 PM LAX
travel time: 6h 11m
meal: Market Place (servizio a pagamento)
aircraft: A320
cabin/seats: Coach (L) 23F

Aereo stracolmo. Decollo…

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Molte nubi sulla East Cost

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Pich nella media ma non comodissimo per un volo di questa durata; durante queste 6 ore e passa mi rigirerò in tutte le posizioni possibili e immaginabili.

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La safety dell’A320

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Dopo molte nubi e qualche scorcio delle praterie della East Cost ecco iniziare la parte decisamente più arida della zona Ovest

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Fiume con un andamento non di certo lineare

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In mezzo al nulla ogni tanto compaiono grosse faglie e canyon…

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…fino a sorvolare il Canyon per eccellenza che da quassù sembra finto!

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Altra veduta del Grand Canyon

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…anche nel deserto c’è la neve!

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Questo dovrebbe essere il Lake Mead formato dallo sbarramento della celeberrima Hoover Dam che purtroppo scorgeremo solamente di striscio durante l’escursione al Grand Canyon in minivan.

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Le luci di Las Vegas che ritroveremo tra qualche giorno

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Ed ecco che inizia il sorvolo sulla sterminata Los Angeles, molti mi avevano detto di quanto è estesa questa città ma forse solo passandoci sopra in questo modo ci si rende conto di quante luci ti passano sotto

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Dall’altro lato dell’aereo sicuramente la vista sarebbe stata anche migliore

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Una quantità incredibile di campi da baseball che spiccano per luminosità tra i reticolati di strade e isolati

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Finalmente dopo più di 17 ore di viaggio atterriamo in California! E subito riesco a vedere dal vivo il gigante dei cieli in versione australiana che si riposa prima di riattraversare il Pacifico

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La famosa e inconfondibile struttura del LAX che se non sbaglio è la sala controllo dell’aeroporto

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Arrivati fuori dell’aeroporto aspettiamo il nostro amico che è venuto a vivere qui (beato lui) e andiamo dritti verso l’albergo con un taxi. Breve giro intorno al quartiere koreano lungo il Willshire Boulevard, cenetta che lo stomaco non percepisce ancora come tale e poi a nanna.

Piccolo OT su LA

Ecco la vista dalla stanza del Willshire Hotel di LA

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Albergo con posizione molto strategica ma anche un bel po’ datato. Arredamento scarno e TV a tubo catodico ma per il resto nulla da eccepire.

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La Walt Disney Music Concert Hall

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Un curioso monumento davanti al museo di arte moderna fatto con i rottami di diversi tipi di aerei

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Il grattacielo più alto di LA

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Un altro modo di volare a Los Angeles

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L’immancabile passeggiata sulla Walk of Fame

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Leggero pasto all’Hard Rock Cafè di Hollywood con il Jumbo Combo: quasi 3000 calorie di benessere!!!

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Hollywood

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LA Brea Tar & Pits; una pozza di catrame nel bel mezzo della città

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Appena si arriva a Beverly Hills si capisce subito che aria tira

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Il molo di Santa Monica con le atmosfere da Baywatch

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La colorata ed animata Venice Beach

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Lad Griffith Observatory si può ammirare un panorama sicuramente indimenticabile

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Downtown

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Vista a perdita do’occhio… non c’è che dire!

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ottimo tr, non avevo notato la bugatti. avevo nontato solo il bel palo vestito di nero!!!!!
solo queste?
ciao
andrea
 
Dopo tre anni dall'iscrizione ti sei fatto forza per cominciare a scrivere? :)
Complimenti, bell'inizio (e bel viaggio), ora non farci aspettare altri 3 anni per la seconda parte, mi raccomando!
 
SECONDA PARTE

Dopo l’esperienza Losangelina ci si sveglia moooolto presto per proseguire il viaggio verso la città del peccato

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Attesa per l’imbarco. All’aeroporto LAX il terminal dei voli nazionali era molto affollato e freddissimo aggiungerei con un aria condizionata che superava la fresca brezza delle mattinate losangeline. Nonostante l’ora comunque erano aperti praticamente tutti i negozi e i punti di ristoro (cosa che nn accade a FCO se si parte prima delle 8-9 del mattino). Qui ho provato anche per la prima volta la passatina di body scanner che mi verrà fatta anche (mi pare) da FCO a PHL sul ritorno.

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Altro United pronto per partire verso una destinazione nazionale

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VOLO 3
flight: UNITED AIRLINES 6373
depart: 07:08 AM LAX
arrive: 08:23 AM LAS
travel time: 1h 15m
meal: Servizio carrello
aircraft: A319
cabin/seats: Coach (S)

…arrive al LAS dopo un breve volo molto nuvoloso e già fanno capolino I mega resort e I casino che appaiono come cattedrali nel deserto

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L’attuale torre di controllo e in lontananza la futura… molto più alta e imponente anche se da qui non sembra

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Lo skyline della Sin City fa capolino dietro a numerosi aerei che vomitano pollastrelli da spennare e pollastrelle da intrattenere!

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Tipico stile Vegas!

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Finger nuovo nuovo

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E come raccontato spesso in un sacco di TR le famigerate slot machine proprio appena l’uscita dal finger: subito viene malamente investito un dollaro con scarsissime probabilità di vincita

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Welcome to LAS VEGAS! McCARRAN INTERNATIONAL AIRPORT

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Palme indoor “quasi” come a Dubai

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Più che l’area di ritiro bagagli sembra di essere in una mega discoteca piena di suoni, luci e trolley!

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Come rendere più eleganti degli anonimi pilastri in cemento armato applicando tre giri di neon

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Eccoci arrivati alla nostra dimora per i prossimi quattro giorni: il NEW YORK NEW YORK HOTEL & CASINO

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Camera decisamente più sontuosa e spaziosa rispetto a quella di Los Angeles

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Giro per i vari resort tematici: il LUXOR bello fuori quanto impressionante dentro

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Le stupefacenti Bellagio Fountains, emozionanti più che mai quando parte la musica di Time to say godbye cantata da Andrea Bocelli e Sara Brightman

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Il Paris con la sua Tour Eiffel in “miniatura”

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Calorosa eruzione del vulcano del Mirage

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Per chi è amante delle altezze da brivido una capatina sulla Stratosphere tower è d’obbligo; è l’edificio più alto della West Coast con i suoi 350 metri d’altezza

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Sembra di essere in volo sulla città

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In lontananza si scorge anche il McCARRAN inglobato dalle villette dei pensionati americani

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Durante questi quattro giorni a Vegas approfittiamo per noleggiare una decappottabile e dirigerci (navigatore alla mano) verso la Death Valley. Questa giornata si rivelerà la più intensa di tutto il viaggio, in mezzo al nulla con oltre 30 gradi in marzo, senza campo sul cellulare né segnale radio………. un paradiso insomma! Non dovrebbe essere così a luglio e agosto però quando si superano i 50 gradi.

Ecco uno dei rettilinei più lunghi del tragitto (più di 16 Km senza girare il volante)

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E qui si cammina su di una distesa di sale a 86 metri sotto il livello del mare: BAD WATER

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Impressionante il silenzio in questo punto, si sentiva solo lo scoppiettare soffocato di una harley in lontananza

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Lo Zabriskie Point, noto per essere stato lo scenario di diversi film

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Ed ecco la vista di “quasi” tutta la Death Valley dall’alto del Dante’s View. In poche ore siamo passati da -86 a +1669 s.l.m.

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Dopo la splendida esperienza nella Valle della Morte ci concediamo un giorno di “riposo” in giro per Las Vegas e il giorno dopo decidiamo di compiere il viaggio della speranza verso il Grand Canyon in minivan (eravamo partiti sparati per andarci in aereo ma i prezzi esorbitanti ci hanno fatto desistere in due secondi; peccato). Sicuramente questo era uno spettacolo da godersi con più calma ma chi glielo diceva al capo che mi prendevo un giorno in più per sostare in Arizona!!! Licenziamento in tronco! Comunque spettacolo senza parole e non c’è foto che renda giustizia, nemmeno l’occhio si rende conto di quello che stà vedendo

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Finito anche questo capitolo del viaggio, eccoci di nuovo al LAS che fortunatamente oltre alle migliaia di slot machine mangiasoldi e spenna-turisti ha anche delle enormi vetrate da cui si possono vedere una marea di narrow body in decollo e atterraggio verso destinazioni nazionali

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Molti southwest in giro

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Delta onnipresente

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Un nostro collega

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Dettaglio sul musetto

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Altro collega

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Problemino con un contenitore caduto dal carrello durante una derapata del pilota

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United Express

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Delta Connection

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Le derapate fanno volare anche le valigie dei poveri passeggeri, gli addetti aeroportuali sono scusati…. chissà dove hanno passato la sera prima!

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Magni charters che mi risulta essere una compagnia messicana

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Altri charteroni parcheggiati

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American Airlines

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UN SOUTHWEST ALBINO!!!!!!

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Questo sicuramente avrà un bel po’ di soldi da sperperare a Vegas!!!

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Sti Allegiant stanno proprio dappertutto!

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Spirit

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E alla fine arriva anche il nostro

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per la terza parte però aspetto domani............ adesso esco un pò che a pensare al viaggio fatto mi è venuta un pò di nostalgia e soprattutto mi è venuta voglia di farne subito un altro!
 
Di norma US copre PHL-LAX in A320, o é stata un'eccezione dovuta ad un guasto?

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Di norma US copre PHL-LAX in A320, o é stata un'eccezione dovuta ad un guasto?

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Non è stato a causa di un guasto. La rotta, sebbene abbastanza lunga, è comunque considerata un volo interno. Credo che sia per questo.
Sicuramente si avrebbe più comfort facendo scalo in Europa e prendendo un volo diretto per esempio da Parigi, Londra, Amsterdam ecc. ma ti assicuro che facendo in questo modo ho risparmiato un sacco di soldini a discapito aimè anche di orari non proprio comodissimi.
 
TERZA ED ULTIMA PARTE

VOLO 4
flight: UNITED AIRLINES 6049
depart: 11:23 AM LAS
arrive: 01:10 PM SFO
travel time: 1h 47m
meal: Servizio carrello
aircraft: B757-200
cabin/seats: Coach (S)

Arriviamo a SFO e già si capisce che qui il sole Californiano è un pò diverso. Si avverte subito il cambiamento di latitudine, è più freddo e nuvoloso ma a Frisco ce lo si aspetta.

Prendiamo il treno BART che dall’aeroporto ci porta fino a dentro la città a due passi dal nostro albergo che si trova vicinissimo a Union Square, posto strategico per chi vuole visitare la città poiché da qui a piedi si può arrivare ai Pier oppure prendere un Cable Car e “scalare” i colli della città; tanti anche i mezzi come autobus e tram che passano proprio a fianco della piazza sotto all’hotel.

Ecco la camera del Park 55 Wyndham…

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…ed ecco la vista dalla finestra della nostra camera al non mi ricordo quale piano

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Appena sistemati i bagagli usciamo subito per prendere confidenza con la città e quale modo migliore per farlo che entrare in un piccolissimo locale giapponese dove fanno esclusivamente RAMEN?!?!?

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Diciamo che il mio primo ramen mi ha garbato parecchio tanto è vero che si è deciso di cambiare dieta: dalla “leggerissima” dieta californiana fatta da burritos, tacos e hot dog straripanti…. A FRISCO si và giù di pesce e giapponese! Un modo per disintossicarsi….. o forse intossicarsi se non si sceglie il locale giusto!

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Questi Cable Car saranno anche considerate mere attrazioni per turisti ma un viaggio attaccati alla sbarra con il vagone pieno straripante di gente, facendo attenzione a non fare a testate quando si incrociano due mezzi in corsa non ha proprio prezzo…. divertentissimo!

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Con qualche fermata di tram si arriva in prossimità di questo parco costeggiato dalle celeberrime Painted Ladies: una serie di casette di legno stile Vittoriano (credo) che colorano il grigiore imperante del cielo di San Francisco

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Se si sale sulla Coit Tower invece si gode di uno stupendo panorama a 360° su tutta la città che da quassù non sembra nemmeno così piena di salite e discese. In lontananza si intravede il Golden Gate

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Panoramica su Downtown

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E qui il mio più grosso rimorso!!!! Aver dato retta al mio amico di prenotare la visita ad Alcatraz solo una volta arrivati a Frisco. Mai cosa più sbagliata considerando che i primi due buchetti liberi erano disponibili la settimana seguente! Ancora oggi mi viene lo sconforto; questa meta per me era imperdibile…. Va beh, alla prossima.

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Lombard Street: la strada più tortuosa del mondo come recita la targa posta a metà dei suoi tornanti. Anche da questa foto non si percepisce la forte ripidità

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Dato che aspettare un giorno di sole era un po’ azzardato qui e non volevo perdermi anche questa dopo la mancata visita ad Alcatraz, di buon mattino prendiamo un Cable Car per il Fisherman’s Wharf e qui noleggiamo due biciclette per farci un bel percorso di una quindicina di chilometri se non erro, passando sopra il Golden Gate Bridge (davvero imponente) e arrivando fino alla cittadina di Sausalito, dall’altra parte del ponte, dove poi si pranza (rigorosamente a base di pesce) e si torna al molo di Frisco con un traghetto. Un bel giro!

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E dopo tutta questa fatica come non mangiare (per l’ennesima volta) una succulenta zuppa di Granchio all’interno del famoso pane della panetteria BOUDIN che qui è famosissima…

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Siamo arrivati agli sgoccioli e l’ultimo giorno lo passiamo tra le pagode del rilassante giardino giapponese all’interno del Golden Gate Park…

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…arrivando fino all’oceano Pacifico che quel giorno era veramente incazzato

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Ormai dipendenti come drogati dalla cucina giapponese che qui va tantissimo, ci concediamo un Noodle di addio prima del rientro verso la patria.

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Come al solito si parte con un ben più economico volo all’alba, ‘azzo quante levatacce che ci siamo fatti!

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Lo spettacolo di due decolli in simultanea

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Uno United che passava di li

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Tra un pisolino e l’altro in attesa dell’imbarco infine scatto questa

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VOLO 5
flight: US AIRWAYS 706
depart: 08:00 AM SFO
arrive: 4:21 PM PHL
travel time: 5h 21m
meal: Market place (servizio a pagamento)
aircraft: A321
cabin/seats: Coach (L) 29F

Altro volo non proprio comodissimo, ma di tutti quelli fatti è quello che mi ricordo di meno

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Qui gli schermi non ci sono ma il comandante ci dice che stiamo sorvolando Chicago

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Altra pseudo centrale nucleare (I suppose)

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Ed infine uno scorcio su una miniera a cielo aperto e due viadotti

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VOLO 6
flight: US AIRWAYS 718
depart: 06:15 PM PHL
arrive: 08:50 AM FCO
travel time: 8h 35m
meal: Dinner
aircraft: A330-300
cabin/seats: Coach (L) 19B

Dopo aver “pranzato” con un altro philly pheese steak che sarà il nostro ultimo pasto ipercalorico (poi dieta ferrea?!?!) attendiamo il nostro imbarco e il decollo.

Purtroppo, dopo 14 giorni in cui avremmo si e no incrociato 3-4 italiani, il caos sul volo di ritorno ci fa capire che stavamo tornando tra i nostri compatrioti :(

Aereo gemello con quello dell’andata ma stavolta un po’ più datato. Il volo prosegue comunque tranquillamente e dato che non ero vicino al finestrino e il volo era in notturna, non scatto nessuna foto.

Atterriamo a Fiumicino puntuali e ce ne torniamo a casa sperando di ripartire presto per un'altra avventura in giro per il mondo.

END