TRASPORTO AEREO. Preoccupazione per la compagnia siciliana: con il fiato sospeso i circa 500 dipendenti
Si arena la trattativa Alitalia-Wind Jet.
Disaccordo sui conti e sugli slot Catania-Roma. Si cerca una mediazione
Prenotazioni. Decine di migliaia di viaggiatori hanno prenotazioni con Wind Jet. Alitalia: le tariffe vanno alle stelle
CATANIA. Si è arenata la trattativa per l'acquisizione di Wind Jet da parte di Alitalia. Alla base ci sarebbero diver-genze sui valori economico-finanzia-ri e i paletti considerati troppo strin-genti posti dall'Antitrust, come la ri-nuncia agli slot su una serie di tratte, tra cui la Roma-Catania. La compa-gnia di bandiera ha avvertito l'Enac della situazione cambiata e s'è data 48 ore di tempo per la decisione definiti-va. Se Alitalia si ritirasse dal progetto di acquisizione di Wind Jet sarebbe un disastro sul piano occupazionale e sul piano dei trasporti. I dipendenti di Wind Jet sono 504, ma a loro bisogna aggiungere le azien-de che offrono servizi a Wind Jet e che hanno circa 300 dipendenti: con l'aggravante che questi ultimi non hanno alcun ammortizzatore sociale, a differenza dei quattro anni di cassa integrazione che è stata accettata dal ministero delle Politiche sociali per i lavoratori Wind Jet. Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, che segue con molta attenzione la si-tuazione del trasporto aereo in Sicilia, ha detto: «Le trattative durano da set-te mesi e speriamo che possano con-tinuare e concludersi positivamente perché per la Sicilia Wind Jet è troppo importante. L'Enac ha fatto il possibi-le per contribuire a mantenere vive le speranze di sopravvivenza della com-pagnia low cost. Se Alitalia dovesse ri-tirarsi, Wind Jet potrebbe essere co-stretta a restituire la licenza perché non più in grado di operare avendo appoggiato tutto su Alitalia. Ci sareb-be anche il problema aggiuntivo di migliaia e migliaia di prenotazioni di gente che vuole venire in vacanza in Sicilia e che sarà difficile riproteggere in una fase di picco di flussi negli aero-porti». E' una situazione di grande allarme per tutta una serie di motivi. Intanto il ministero dovrebbe imporre di «ri-proteggere» i clienti Wind Jet a prezzi scontati, altrimenti si rovinerebbero le vacanze di migliaia di persone che vogliono arrivare im Sicilia e questo pe-nalizzerebbe il turismo siciliano: pen-siamo soltanto ai turisti russi che arri-vavano in Sicilia con i voli diretti della Wind Jet con Mosca e San Pietroburgo. La Cgil di Catania in un comunicato dice: «Il sindacato si è impegnato da più di sette mesi in una trattativa non semplice, cercando di tutelare al me-glio l'occupazione, sapendo che l'accordo tra Alitalia e Wind Jet era e con-tinua ad essere l'unico strumento di garanzia per tutti i lavoratori e per la sopravvivenza dell'azienda stessa che a tutt'oggi ha assicurato i collegamen-ti con la Sicilia a prezzi competitivi». Ed è proprio questo il problema di fondo più scottante, perché da un me-se a questa parte, da quando Wind Jet si è affidata alla trattativa con Alitalia, i prezzi della compagnia di bandiera sono aumentati di oltre il 300% (l'altroieri un Roma-Catania è costato 384 euro). Questo vuol dire che se Wind Jet dovesse avere problemi di soprav-vivenza a causa del suo carico di debi-ti accumulati negli anni per le tariffe concorrenziali molto basse - che hanno agevolato le trasferte dei siciliani, ma non le casse della compagnia low cost i siciliani saranno costretti a su-bire le tariffe strangolatorie come vent'anni addietro di Alitalia, tentata di coprire i suoi buchi di bilancio con le tariffe alte in Sicilia. Purtroppo il governo non può inter-venire trattandosi di due società pri-vate, può fare solo «moral suasion», ma davanti ai numeri non c'è molto da discutere. A questo punto i dirigenti degli aeroporti siciliani, a Catania e a Palermo, debbono cominciare a muo-versi per fare arrivare altre compa-gnie low cost come Ryanair, o Blue Panorama (che già c'è) e altri per sop-perire ad un'eventuale assenza di Wind Jet nel caso che non fosse possi-bile scongiurarla. E certo non aiuta lo stallo nella nomina del nuovo consi-glio di amministrazione della Sac e l'assenza di un grosso manager capa-ce di affrontare un problema del tutto nuovo. E' una situazione di una gravità estrema che incide sui posti di lavoro, sulla mobilità dei siciliani, sul turi-smo e sul traffico aeroportuale. Non ci sono responsabili di gestioni malde-stre. Nino Pulvirenti ha fondato la compagnia low cost una dozzina di anni fa, ha proseguito la difficile sfida con tenacia, ha assicurato ai siciliani i voli a basso costo. Ora Wind Jet ha bi-sogno di essere aiutata.
La Sicilia di oggi. Pag.7