Lufthansa perde 381 milioni e annuncia 3500 licenziamenti

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DANYFI80

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Nel primo trimestre del 2012 il colosso tedesco del trasporto aereo ha accusato perdite più che raddoppiate rispetto a un anno fa. Nel futuro prossimo, oltre ai tagli del personale, c'è la probabile creazione di una compagnia low cost con cui rintuzzare la concorrenza di Easyjet e Ryanair

BERLINO
– Crisi da profondo rosso per il numero uno europeo del trasporto aereo civile. Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca, ha annunciato perdite per 381 milioni di euro nel primo trimestre di quest’anno. E’una cifra di molto superiore ai 169 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Per evitare il peggio, il gigante dell’aria tedesco si prepara a una ‘cura da cavallo’ senza precedenti. Dovrà tagliare almeno 3500 posti di lavoro, e probabilmente cedere parte degli aeromobili per il corto e medio raggio (essenzialmente quindi diverse rotte europee) a una controllata low cost. L’obiettivo, hanno detto l’ad Christoph Franz e i responsabili finanziari dell’aerolinea, è di risparmiare a ogni costo almeno 1,5 miliardi di euro di qui alla fine del 2014.

Gli aumenti dei prodotti petroliferi, e le tasse tedesche sui carburanti, hanno avuto secondo Lufthansa una parte determinante nel deterioramento della situazione. Ma non è solo questo: la concorrenza sempre più efficace delle linee low cost, da Easyjet, Ryanair ad altre, e nel campo del servizio aereo di alta qualità la concorrenza delle compagnie in crescita degli Emirati (Emirates, Qatar Airways, Etihad, Gulf Air) hanno esasperato le difficoltà del colosso tedesco. Il margine di utile operativo di Lufthansa l’anno scorso è stato di appena il 3,4 per cento contro il 9,9 per cento di Emirates e il 14 per cento di Ryanair. La nuova linea aerea low cost
verrà creata se i tagli al personale e la rinuncia a rotte non redditizie non basteranno, e potrebbe chiamarsi ‘direct4U’, cioè "direttamente per voi", ed essere creata con gli aerei esistenti. Tentativo che finora non ha mai funzionato, quello di creare una low cost come dipendenza di una linea aerea ‘istituzionale’.

In Germania si temono anche tensioni sociali per i tagli all’occupazione: dei 3500 ‘esuberi’ almeno 1500 potrebbero essere all’aeroporto di Francoforte, primo hub tedesco e secondo in Europa dopo Londra-Heathrow.

Repubblica
 
Nel primo trimestre del 2012 il colosso tedesco del trasporto aereo ha accusato perdite più che raddoppiate rispetto a un anno fa.

credo che saranno molteplici le compagnie che non brilleranno per i risultati ottenuti in questo primo trimestre.
 
da 169mln€ a 381 mln€ sono 2,25 volte le perdite del Q1 del 2011.......ammazza!
 
Anche Swiss ha contribuito con una piccola perdita di 6mln€, credo non succedesse da parecchio
 
Per quanto riguarda la creazione di una compagnia con costi più bassi per il breve raggio europeo direi che diverse rotte potrebbero passare a essere operate da germanwings
 
Come preannunciato da una storica intervista del CEO di Emirates, il sistema e' quasi al collasso.
A questi livelli di costo di carburante si resiste in pochi.
Il prezzo, ormai puramente speculativo e' lo stesso dall'inizio della guerra in libia, cioe' ogni scusa e' buona per tenerlo a sti livelli.
O scende , o di tagli e fallimenti ne vedremo ancora, con buona pace delle conagnie petrolifere
 
Come preannunciato da una storica intervista del CEO di Emirates, il sistema e' quasi al collasso.
A questi livelli di costo di carburante si resiste in pochi.
Il prezzo, ormai puramente speculativo e' lo stesso dall'inizio della guerra in libia, cioe' ogni scusa e' buona per tenerlo a sti livelli.
O scende , o di tagli e fallimenti ne vedremo ancora, con buona pace delle conagnie petrolifere
Il prezzo delle materie prime, fra cui il petrolio, è "fatto" su un mercato libero ed estremamente competitivo per quanto riguarda la domanda, e invece sostanzialmente oligopolistico per quanto riguarda l'offerta. Ma come insegna la storia i prezzi elevati sono la conseguenza di un eccesso di domanda, non di una carenza di offerta (anche se non ufficialmente, ma tutti i produttori "barano" sulle quote stabilite).
Il fatto è che ci sono una serie di economie emergenti che stanno incrementando la domanda a ritmi elevati, mentre l'offerta per sua natura è rigida nel breve-medio periodo e ha un'elasticità limitata nel lungo.
Inoltre le energie alternative non sono ancora competitive in termini di costi, anche a questi livelli di prezzo del petrolio.
Nel medio - lungo non credo che i prezzi potranno scendere, a meno di improvvisi cambi di scenario (tipo la scoperta di una fonte alternativa a basso costo ad esempio per la produzione di energia elettrica, in grado di spiazzare l'attuale produzione basata sui combustibili fossili). Però, lentamente, ci sarà uno spostamento di una serie di consumi verso fonti alternative, e nel lungo periodo anche l'aeronautica troverà delle alternative agli attuali combustibili fossili (ci stanno già lavorando)
 
Il prezzo delle materie prime, fra cui il petrolio, è "fatto" su un mercato libero ed estremamente competitivo per quanto riguarda la domanda, e invece sostanzialmente oligopolistico per quanto riguarda l'offerta. Ma come insegna la storia i prezzi elevati sono la conseguenza di un eccesso di domanda, non di una carenza di offerta (anche se non ufficialmente, ma tutti i produttori "barano" sulle quote stabilite).
Il fatto è che ci sono una serie di economie emergenti che stanno incrementando la domanda a ritmi elevati, mentre l'offerta per sua natura è rigida nel breve-medio periodo e ha un'elasticità limitata nel lungo.
Inoltre le energie alternative non sono ancora competitive in termini di costi, anche a questi livelli di prezzo del petrolio.
Nel medio - lungo non credo che i prezzi potranno scendere, a meno di improvvisi cambi di scenario (tipo la scoperta di una fonte alternativa a basso costo ad esempio per la produzione di energia elettrica, in grado di spiazzare l'attuale produzione basata sui combustibili fossili). Però, lentamente, ci sarà uno spostamento di una serie di consumi verso fonti alternative, e nel lungo periodo anche l'aeronautica troverà delle alternative agli attuali combustibili fossili (ci stanno già lavorando)

Molto interessante, grazie mille della precisazione.
nonostante tutto, anche gli aircraft manufacturer , nei vari outlook prevedano stabilita' o rialzo sopra i 100 dollari al barile , e' palese ormai che il sistema non e' in grado di sopportare una situazione simile, altri 3 anni di questi livelli ed andiamo tutti a piedi.
Inoltre offre sia un effetto inflattivo che deprimente dei GDP di molta parte dei paesi non produttori.
Ormai le compagnie sono ossessionate dai costi di carburante , se vedi le vendite dei narrow body con le prossime tecnologie leap-x e GTF sono schizzate , ma risolvono solo in parte il problema.
 
Stavo leggendo le notizie su Lufthansa, che fanno le prime pagine anche sui quotidiani svizzeri, e si arrischia di confondere il gruppo con la compagnia (definizione ufficiale interna Lufthansa passage). I tagli di posti in questione (3'500) concernono soprattutto (ma non solo) il konzern, cioè il gruppo. Il risparmio (o il maggior guadagno) di 1,5 miliardi di EUR pianificato per il prossimo futuro è sulle spalle, soprattutto, della compagnia tedesca. Insomma una cosa complicata per una situazione perlomeno delicata.
 
[h=1]Swiss, primo trimestre in perdita[/h]"La situazione di mercato difficile e la volatilità nel nostro
settore hanno raggiunto livelli senza precedenti", ha detto il ceo Harry
Hohmeister

Swiss International Air Lines (Group) ha ottenuto un
utile operativo pari a 1,167 milioni Chf per i primi tre mesi del 2012, un
aumento del 2% rispetto a 1,150 milioni del periodo gennaio-marzo
2012.
Rispetto al 2011, comunque, Swiss ha subito una perdita operativa pari
a 4 milioni Chf per quel periodo (rispetto ai profitti operativi di 16 milioni
Chf del primo trimestre del 2011). Il risultato negativo è attribuibile alla
continua pressione sullo yield, la situazione meno favorevole del tasso di
cambio della moneta e l’aumento del costo del petrolio.
"La situazione di
mercato difficile e la volatilità nel nostro settore hanno raggiunto livelli
senza precedenti - ha detto il ceo di Swiss, Harry Hohmeister -. Per contrastare
queste influenze negative e porre solide basi per il nostro continuo successo
commerciale abbiamo quindi lanciato il nostro programma di valorizzazione dei
risultati all'inizio di quest'anno".


[h=1]Spohr, Lufthansa: "Acquistiamo aeromobili e vendiamo
vettori"[/h]Il manager conferma i 160 ordini in essere ma
non si sbilancia sull'eventuale shopping di altre compagnie

Lufthansa conferma gli ordini di aeromobili finora
annunciati. Quello che non farà è aggiungerne di nuovi, e il parco macchine
verrà dunque razionalizzato non tagliando i nuovi arrivi ma mandando in pensione
gli aerei più vecchi. Lo ha confermato a Francoforte Carsten Spohr, membro del
board esecutivo della compagnia, a margine della cerimonia di presentazione del
primo B747-800. "Non ho mai detto che ridurremo gli ordini - ha precisato in
merito alle notizie apparese sulla stampa -. Quello che accadrà è che abbiamo
attualmente 160 velivoli ordinati, e tale numero non crescerà almeno fino al
2014". Così come rimangono confermati anche gli ordini del nuovo jumbo: "Abbiamo
ordinato 20 B747-800, verranno consegnati al ritmo di cinque all'anno. Dopo il
debutto sulla rotta per Washington verranno impiegati per Chicago e Los Angeles
negli Usa e su Delhi e Bangalore in India".
Se il vettore conferma gli
acquisti di macchine, preferisce non sbottonarsi su un eventuale shopping più
"impegnativo", quello cioè di altre compagnie. "Compriamo aeromobili e vendiamo
vettori", ha risposto lapidariamente Spohr a chi gli chiedeva in merito. Ed è
ovvio che il riferimento è tutto per il recente affare bmi. (M.T.)


GuidaViaggi
 
e' palese ormai che il sistema non e' in grado di sopportare una situazione simile, altri 3 anni di questi livelli ed andiamo tutti a piedi
O, più aderente alla realtà, il sistema non è in grado di sopportare che il viaggiatore "medio" si aspetti di pagare meno di 400€ un volo verso New York o 500€ quello verso l'Esterno Oriente.
Io fin tanto che posso ne approfitto, ma sono ben conscio che non sia un mio diritto poter fare il weekend lungo ai piedi della Statua della Libertà.
 
O, più aderente alla realtà, il sistema non è in grado di sopportare che il viaggiatore "medio" si aspetti di pagare meno di 400€ un volo verso New York o 500€ quello verso l'Esterno Oriente.
Io fin tanto che posso ne approfitto, ma sono ben conscio che non sia un mio diritto poter fare il weekend lungo ai piedi della Statua della Libertà.
no no ma qui non parlo del puro leisure spinto, come il week end a NY via MUC con lufthansa (solo per non andare troppo OT) qui si sta sgretolando tutto un po' alla volta.
tra l'altro , ma forse paolo_61 ha dati piu' freschi dei miei le attese sulla domanda di petrolio sono state sempre continuamente corrette al ribasso dalla crisi del 2008, ma il prezzo e cresciuto sempre dal settembre del 2001
si sta inchiodando un vero e proprio modello di sviluppo di cui lufthansa e' uno dei migliori player ma che nel 2011 ha coperto ile perdite della compagnia con logistica ed mro.
Mah
 
Il prezzo delle materie prime, fra cui il petrolio, è "fatto" su un mercato libero ed estremamente competitivo per quanto riguarda la domanda, e invece sostanzialmente oligopolistico per quanto riguarda l'offerta. Ma come insegna la storia i prezzi elevati sono la conseguenza di un eccesso di domanda, non di una carenza di offerta (anche se non ufficialmente, ma tutti i produttori "barano" sulle quote stabilite).
Il fatto è che ci sono una serie di economie emergenti che stanno incrementando la domanda a ritmi elevati, mentre l'offerta per sua natura è rigida nel breve-medio periodo e ha un'elasticità limitata nel lungo.
Inoltre le energie alternative non sono ancora competitive in termini di costi, anche a questi livelli di prezzo del petrolio.
Nel medio - lungo non credo che i prezzi potranno scendere, a meno di improvvisi cambi di scenario (tipo la scoperta di una fonte alternativa a basso costo ad esempio per la produzione di energia elettrica, in grado di spiazzare l'attuale produzione basata sui combustibili fossili). Però, lentamente, ci sarà uno spostamento di una serie di consumi verso fonti alternative, e nel lungo periodo anche l'aeronautica troverà delle alternative agli attuali combustibili fossili (ci stanno già lavorando)

Non sono assolutamente d'accordo.
Nel campo dell'estrazione petrolifera la tecnologia è enormemente avanzata negli ultimi anni, rendendo economicamente profittevoli campi petroliferi precedentemente non convenienti. Inoltre sono sempre più in via di sfruttamento le scisti bituminose che, se da un lato crea gravi problemi ambientali, hanno però notevolmente incrementato le riserve petrolifere mondiali.
Inoltre nel settore del gas naturale, bene parzialmente succedaneo del petrolio, sia la quantità delle riserve accertate che la loro sfruttabilità economica sta conoscendo un vero boom, tant'è che il prezzo del gas naturale è pesantemente depresso. Si assiste a un sempe maggiore scollamento del prezzo del petrolio da quello del gas, prezzi che invece erano tradizionalmente strettamente correlati.
La verità che per ogni barile di petrolio realamente acquistato per reali fini di consumo, ce ne sono 10 oggetto di compravendita a soli fini speculativi. Il prezzo del petrolio è oggi molto frutto di una bolla speculativa di carattere esclusivamente finanziario, che poco ha a che vedere con la reale domanda ed offerta.