Meritocrazia nel trasporto aereo.


Doctorstein

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2 Dicembre 2007
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A, A
Poiché che in moltissimi thread degenerano a cuasa OT sulla meritocrazia, sui Precari vs Cassintegrati etc, contratti a tempo indereminato o a scadenza, padroni vs schiavi del XXI secolo: perchè non cerchiamo di affrontare l'argomento serenamente in un thread dedicato, senza inquinare gli altri Topic?

Al primo accenno di rissail thread verrà chiuso, non saranno tollerati post diffamatori e messaggi eccessivamente polemici verranno editati, e in caso di recidiva gli autori sanzionati.
 
Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo.
Quanto alle critiche dirette al capo, mi limito a sottolineare come il dipendente sia uno tra i più legittimati a farle siano giuste o errate: le scelte del boss si ripercuotono direttamente sulla sua pelle e lui dall'interno ben le conosce. Noi da fuori siamo bravi ad affermare che un'azienda privata ha il business quale unico obiettivo e che i dipendenti stendano i passi belli e lunghi, oppure salutino e scelgano dal mazzo uno dei tanti mestieri che stanno citofonando alle porte di questa Italia. Il gioco delle parti inverse secondo me ci farebbe invece scoprire come saremmo simili nelle condotte ad AV CT.
Quanto al "non ti piace? Cambia no!? Diciamo che oltre ad essere difficilissimo nell'attuale congiuntura, e tutti lo sappiamo, per un AV la cosa e' molto diversa e lo dico per conoscenza sulla base del mestiere che faccio (non sono assistente o pilota): la scelta di fare l'assistente muta radicalmente la vita di chi lo decide; la grandissima maggioranza di noi esce al mattino e torna la sera, incontra amici a pranzo, aperitivo, cena, frequenta quando vuole la fidanzata, trova la compagna o moglie a casa alla sera, programma il cinema, il sabato, la domenica, il compleanno, il natale, la visita dal dentista, l'anniversario, le vacanze, il weekend etc. Il volante no, i turni sono mensili, i weekend non esistono, le festività neppure, cene e pranzi se non c'e' ritardo e se sei a terra e se il turno lo permette etc. E' chiaro che il mondo gira diverso ed i sacrifici sono davvero tanti, prima compensati economicamente ora neppure. Chi lo sceglie pero' lo fa spesso per vera passione avendo in cambio ormai poco. Infine il mestiere e' caratterizzato da una 'normale' persistente precarietà con la sempre rinnovata magari inconscia speranza di una lontana ma raggiungibile stabilizzazione. Ebbene gli anni passano, la specializzazione cresce come la professionalita', ma tale specificità allontana dalla maggior parte di occasioni di lavoro. Anche fare il commesso (nobile mestiere) sara' difficile perché l'eta' non e' più da apprendistato, nessuna esperienza etc. Insomma l'AV che ha volato per un po' di anni o fa quello o si inventa un suo mestiere perché il mercato del lavoro non lo cerca più.
 
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Poiché che in moltissimi thread degenerano a cuasa OT sulla meritocrazia, sui Precari vs Cassintegrati etc, contratti a tempo indereminato o a scadenza, padroni vs schiavi del XXI secolo: perchè non cerchiamo di affrontare l'argomento serenamente in un thread dedicato, senza inquinare gli altri Topic?

Al primo accenno di rissail thread verrà chiuso, non saranno tollerati post diffamatori e messaggi eccessivamente polemici verranno editati, e in caso di recidiva gli autori sanzionati.
Mamma mia! 3ad ad altissimo rischio, qui ci vuole pochissimo per scatenare una rissa.

Secondo me non durerà molto!:D
 
Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo.
Quanto alle critiche dirette al capo, mi limito a sottolineare come il dipendente sia uno tra i più legittimati a farle siano giuste o errate: le scelte del boss si ripercuotono direttamente sulla sua pelle e lui dall'interno ben le conosce. Noi da fuori siamo bravi ad affermare che un'azienda privata ha il business quale unico obiettivo e che i dipendenti stendano i passi belli e lunghi, oppure salutino e scelgano dal mazzo uno dei tanti mestieri che stanno citofonando alle porte di questa Italia. Il gioco delle parti inverse secondo me ci farebbe invece scoprire come saremmo simili nelle condotte ad AV CT.
Quanto al "non ti piace? Cambia no!? Diciamo che oltre ad essere difficilissimo nell'attuale congiuntura, e tutti lo sappiamo, per un AV la cosa e' molto diversa e lo dico per conoscenza sulla base del mestiere che faccio (non sono assistente o pilota): la scelta di fare l'assistente muta radicalmente la vita di chi lo decide; la grandissima maggioranza di noi esce al mattino e torna la sera, incontra amici a pranzo, aperitivo, cena, frequenta quando vuole la fidanzata, trova la compagna o moglie a casa alla sera, programma il cinema, il sabato, la domenica, il compleanno, il natale, la visita dal dentista, l'anniversario, le vacanze, il weekend etc. Il volante no, i turni sono mensili, i weekend non esistono, le festività neppure, cene e pranzi se non c'e' ritardo e se sei a terra e se il turno lo permette etc. E' chiaro che il mondo gira diverso ed i sacrifici sono davvero tanti, prima compensati economicamente ora neppure. Chi lo sceglie pero' lo fa spesso per vera passione avendo in cambio ormai poco. Infine il mestiere e' caratterizzato da una 'normale' persistente precarietà con la speranza di una lontana ma raggiungibile stabilizzazione. Ebbene gli anni passano, la specializzazione cresce come la professionalita', ma tale specificità allontana dalla maggior parte di occasioni di lavoro. Anche fare il commesso (nobile mestiere) sara' difficile perché l'eta' non e' più da apprendistato, nessuna esperienza etc. Insomma l'AV che ha volato per un po' di anni o fa quello o si inventa un suo mestiere perché il mercato del lavoro non lo cerca più.

Post senza dubbio saggio e in larga parte condivisibile. Quello che rende illeggibile il forum, però, sono le continue lamentele, sempre generiche, alla leadesrhip, al management e al padrone. Mai circostanziate, mai suffragate da fatti, numeri o dalle molteplici variabili che il managemnet di un'azienda deve necessariamente tenere in considerazione e non necessariamente condividere con ogni suo dipendente. Altrettanto debole il ragionamento "io faccio l'AV, quindi almeno nel settore ci lavoro e quindi ne so più di chi non ci lavora". Sembrano, almeno a me, più le frustrazioni di chi voleva fare e/o guadagnare altro, che non il prodotto di una critica costruttiva. Ad eccezione di alcuni, ovviamente, come ad esempio Biscotti e Salatini, le cui osservazioni sono sempre circostanziate e mai ispirate alla mera lotta di classe.
 
Beh alla fine non potevo non intervenire, e visto che è stato aperto questo thread...come non capire la frustrazione di A/V CT dopo più di dieci anni di precariato e monentaneamente fermo da molti mesi... peró la situazione del perchè stia avvenendo ciò io la conosco e le colpe non sono né del management ne dei " grandi capi" o altri ma semplicemente la infausta( per noi AZ si intente) situazione causata dalle centinaia di cause vinte da stagionali ex AP spesso con una sola stagione alle spalle che vengono reintegrati , badate bene non è un'accusa è un dato di fatto. Quanto a IV,collegandomi ad altro thread, la mia ipotesi è che rimarrà una sorta di compagnia del sud( con pochissimi posti di lavoro persi, o almeno cosi auspico)o al massimo un'ennesima base AP, la clentela Windjet difficilmente opterebbe per AZ "main line"e il mercato andrebbe perso o fagocitato da altre realtà.

P.S quoto anche io Mauro, quante verità...
 
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Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo.

Quanto al "non ti piace? Cambia no!? Diciamo che oltre ad essere difficilissimo nell'attuale congiuntura, e tutti lo sappiamo, per un AV la cosa e' molto diversa e lo dico per conoscenza sulla base del mestiere che faccio (non sono assistente o pilota): la scelta di fare l'assistente muta radicalmente la vita di chi lo decide; la grandissima maggioranza di noi esce al mattino e torna la sera, incontra amici a pranzo, aperitivo, cena, frequenta quando vuole la fidanzata, trova la compagna o moglie a casa alla sera, programma il cinema, il sabato, la domenica, il compleanno, il natale, la visita dal dentista, l'anniversario, le vacanze, il weekend etc. Il volante no, i turni sono mensili, i weekend non esistono, le festività neppure, cene e pranzi se non c'e' ritardo e se sei a terra e se il turno lo permette etc. E' chiaro che il mondo gira diverso ed i sacrifici sono davvero tanti, prima compensati economicamente ora neppure. Chi lo sceglie pero' lo fa spesso per vera passione avendo in cambio ormai poco. Infine il mestiere e' caratterizzato da una 'normale' persistente precarietà con la sempre rinnovata magari inconscia speranza di una lontana ma raggiungibile stabilizzazione. Ebbene gli anni passano, la specializzazione cresce come la professionalita', ma tale specificità allontana dalla maggior parte di occasioni di lavoro. Anche fare il commesso (nobile mestiere) sara' difficile perché l'eta' non e' più da apprendistato, nessuna esperienza etc. Insomma l'AV che ha volato per un po' di anni o fa quello o si inventa un suo mestiere perché il mercato del lavoro non lo cerca più.
NON FA UNA PIEGA...potrei tatuarmelo domattina su una parte ovviamente nn visibile del corpo..essendo un AV....ahhahah....grandi parole:)
 
Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo.
Quanto alle critiche dirette al capo, mi limito a sottolineare come il dipendente sia uno tra i più legittimati a farle siano giuste o errate: le scelte del boss si ripercuotono direttamente sulla sua pelle e lui dall'interno ben le conosce. Noi da fuori siamo bravi ad affermare che un'azienda privata ha il business quale unico obiettivo e che i dipendenti stendano i passi belli e lunghi, oppure salutino e scelgano dal mazzo uno dei tanti mestieri che stanno citofonando alle porte di questa Italia. Il gioco delle parti inverse secondo me ci farebbe invece scoprire come saremmo simili nelle condotte ad AV CT.
Quanto al "non ti piace? Cambia no!? Diciamo che oltre ad essere difficilissimo nell'attuale congiuntura, e tutti lo sappiamo, per un AV la cosa e' molto diversa e lo dico per conoscenza sulla base del mestiere che faccio (non sono assistente o pilota): la scelta di fare l'assistente muta radicalmente la vita di chi lo decide; la grandissima maggioranza di noi esce al mattino e torna la sera, incontra amici a pranzo, aperitivo, cena, frequenta quando vuole la fidanzata, trova la compagna o moglie a casa alla sera, programma il cinema, il sabato, la domenica, il compleanno, il natale, la visita dal dentista, l'anniversario, le vacanze, il weekend etc. Il volante no, i turni sono mensili, i weekend non esistono, le festività neppure, cene e pranzi se non c'e' ritardo e se sei a terra e se il turno lo permette etc. E' chiaro che il mondo gira diverso ed i sacrifici sono davvero tanti, prima compensati economicamente ora neppure. Chi lo sceglie pero' lo fa spesso per vera passione avendo in cambio ormai poco. Infine il mestiere e' caratterizzato da una 'normale' persistente precarietà con la sempre rinnovata magari inconscia speranza di una lontana ma raggiungibile stabilizzazione. Ebbene gli anni passano, la specializzazione cresce come la professionalita', ma tale specificità allontana dalla maggior parte di occasioni di lavoro. Anche fare il commesso (nobile mestiere) sara' difficile perché l'eta' non e' più da apprendistato, nessuna esperienza etc. Insomma l'AV che ha volato per un po' di anni o fa quello o si inventa un suo mestiere perché il mercato del lavoro non lo cerca più.

In parte concordo in parte. l'avere una professionalità tanto specifica non è solo un vincolo, ma anche un'opportunità. Escludendo il mercato USA, quello del trasporto aereo è uno dei settori più globalizzati, e in questo caso siamo noi europei ad essere avvantaggiati nei confronti dei pari dei PVS.
Uno dei grossi limiti della mentalità italiana media, è che si vuole il lavoro dei sogni, sotto casa e ben pagato, purtroppo non c'è posto per tutti e la competitività è alle stelle, creando sicuramente un grosso vantaggio per l'azienda, che avendo un'eccesso di offerta disposta a calare le braghe, può permettersi di tirare la corda su turni, salari, benefit e quant'alto. Queste dinamiche si possono estendere a quasi tutto il mercato del lavoro, non solo quello aereo. La mia attuale compagna ha fatto 10 anni di precariato prima di essere stabilizzata, lavorando per enti pubblici, e chi è precario adesso difficilmente avrà la stessa fortuna in tempi così "brevi".

Un AV precario impiegato in turni di lungo raggio, probabilmente sarà sfruttato al limite delle ore volabili per legge, guadagnando nei pochi mesi di servizio quel surplus che gli può permettere di mantenersi anche nei mesi off, un precario CT avrà una busta paga più leggera e difficilmente potrà aspettare senza far niente tra una stagione e l'altra. Sacrifici che probabilmente si possono sostenere a 20 anni, difficilmente passati i 30. L'essere specializzati non impedisce di fare lavori "generici", anche se frustrante e scoraggiante. Molti altri ambiti hanno turni mensili, e spesso i luoghi di lavoro sono meno accoglienti della cabina di un aereo. Se una persona decide di voler essere AV o pilota di questo deve essere consapevole, trovo molto infantile lamentarsi dopo. Non ci si trova per caso in un tubo a FL300 a sorridere ai pax, una scleta che spesso chi lavora in fabbrica non ha la possibilità di fare.

Purtroppo la situazione è questa, possiamo parlarne all'infinito, ma singolarmente non si cambia. La clientela è disposta a pagare sempre meno, e a lamentarsi sempre di più sulla qualità del servizio o se non trova la tariffa superscontata, che nell'immaginario comune è un diritto di emanazione divina. Oggi il trasporto aereo è un bene di fruizione comune, spesso già su distante piuttosto brevi, il più economico. Il prezzo di questa popolarizzazione è scaricato su tutti gli ingranaggi, dalla reminerazione del capitale a quella del lavoro. Pochi si rendono conto che in un viaggio Milano - Napoli - Milano si spende, calcolando tutti i costi, più o meno la stessa cifra sia a volare con un biglietto open AZ che viaggiando da soli in auto, e con gli stessi soldi si va da Milano a NYC o PEK e ritorno senza per forza usufruire di una tariffa promo. Il mercato è al limite dell'efficienza e si sopravvive come si può, soprattutto senza poter contare su economie di scala, frutto di una gestione occulata negli anni passati.

D'altra parte, ho spesso contatti con dipendenti di aziende clienti o fornitrici, e lidea media è quella che se l'azienda va bene, il manager è paraculato, evasore, e stronzo perchè guadagna come un maiale senza coprire d'oro i dipendenti. Se l'azienda va in crisi, lo stesso diventa un pirla (per non dire peggio) che non ha dato retta ai dipendenti e si è mangiato tutto, lasciando i poveri in miseria, quando magari l'imprenditore ha rilasciato fidejussioni personali, se non peggio per non mandare a bagno la baracca con i dipendenti dentro. Ogni parte del contendere ha una parte di ragione, non esistono solo dipendenti santi, come non lo sono tutti gli imprenditori. Purtroppo è difficile accettare che non siamo tutti uguali. E' molto più facile sentirsi migliori, ma incompresi.


Mamma mia! 3ad ad altissimo rischio, qui ci vuole pochissimo per scatenare una rissa.

Secondo me non durerà molto!:D

Lo so, un rischio, ma tanto vale tentare di affrontare l'argomento che vederlo affiorare continuamente in thread che dovrebbero parlare di altro.

Il forum non ha una linea editoriale, e il confornto è accettato e incentivato. Quello che vogliamo però è che il forum non diventi una bacheca sindacale. La discussione deve essere costruttiva, non fatta da comunicati ideologici e lotta di classe e vittimismi. Ognuno di noi ha le sue idee e probabilmente non le cambierà, ma gli utenti, leggendo post bene argomentati potranno farsi un idea di quella che è la situazione leggendo opinioni sia di chi vive direttamente la situaizone, che da chi la osserva da esterno o attraverso gli occhi di chi è dentro, ma non scrive sul forum.

Detto ciò, speriamo bene.

Beh alla fine non potevo non intervenire, e visto che è stato aperto questo thread...come non capire la frustrazione di A/V CT dopo più di dieci anni di precariato e monentaneamente fermo da molti mesi... peró la situazione del perchè stia avvenendo ciò io la conosco e le colpe non sono né del management ne dei " grandi capi" o altri ma semplicemente la infausta( per noi AZ si intente) situazione causata dalle centinaia di cause vinte da stagionali ex AP spesso con una sola stagione alle spalle che vengono reintegrati , badate bene non è un'accusa è un dato di fatto. Quanto a IV,collegandomi ad altro thread, la mia ipotesi è che rimarrà una sorta di compagnia del sud( con pochissimi posti di lavoro persi, o almeno cosi auspico)o al massimo un'ennesima base AP, la clentela Windjet difficilmente opterebbe per AZ "main line"e il mercato andrebbe perso o fagocitato da altre realtà.

P.S quoto anche io Mauro, quante verità...

Personalmente credo, come nel caso dell'articolo 18, non dovrebbe essere un giudice a decidere chi lavora e chi no, ma il merito e le capacità dei singoli dimostrati sul campo. Lo so è utopistico, forse, praticabile in paesi anglosassoni o calvinisti. Qui siamo ancora fermi al "beati gli ultimi... "
 
In tutte le aziende, pubbliche e private, esiste la costante lamentela sulla mancanza di meritocrazia. In genere viene da quelli che alle 17:00 vengono colpiti da improvvisa paresi agli arti superiori, per cui la penna (o il telefono ecc.) casca di mano e decidono di andare a casa.
Poi ci sono quelli che pur smadonnando perché è stato promosso il collega anziché loro, si tirano su le maniche e ci mettono il doppio dell'impegno per cercare di essere i prossimi promossi.
E comunque in tutti gli ambienti (e la cosa vale sempre di più al salire delle responsabilità) esistono cordate e amicizie, talvolta anche cosche, per cui se il tuo capo/amico fa carriera la fai anche tu, se lo trombano resti bloccato anche tu.
Stufo ti tutto ciò, dopo anni di azienda, mi sono messo in proprio. E dato che il settore in cui lavoravo io richiede ingenti investimenti che non mi potevo e non mi posso permettere (ci sono solo 2 aziende nel mondo), mi sono messo a fare una cosa completamente diversa. Non ho dipendenti, rispondo ai miei clienti che sono il padrone più duro ed esigente che si possa avere, lavoro da 0 a 20 ore al giorno (sabati e domeniche inclusi, se capita) a seconda di come va il mercato e degli altri impegni della vita privata; e di tutto ciò sono molto contento e non tornerei mai indietro.
Tutto questo per dire che il trasporto aereo, pur con la peculiarità degli stagionali, per chi vive in azienda non è poi così diverso da tutti gli altri settori economici.
 
Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo....

Post senza dubbio saggio e in larga parte condivisibile. Quello che rende illeggibile il forum, però, sono le continue lamentele, sempre generiche, alla leadesrhip, al management e al padrone. Mai circostanziate, mai suffragate da fatti, numeri o dalle molteplici variabili che il managemnet di un'azienda deve necessariamente tenere in considerazione e non necessariamente condividere con ogni suo dipendente. Altrettanto debole il ragionamento "io faccio l'AV, quindi almeno nel settore ci lavoro e quindi ne so più di chi non ci lavora". Sembrano, almeno a me, più le frustrazioni di chi voleva fare e/o guadagnare altro, che non il prodotto di una critica costruttiva. Ad eccezione di alcuni, ovviamente, come ad esempio Biscotti e Salatini, le cui osservazioni sono sempre circostanziate e mai ispirate alla mera lotta di classe.

Nessuno intende attaccare la persona, sarebbe vergognoso.
Il problema scatenante semmai possono essere certe idee, che possono essere scatenanti di vecchie lotte di classe ormai anacronistiche.

I sacrifici esistono in ogni lavoro, e fanno parte delle scelta lavorativa che ognuno di noi compie nel momento in cui accetta un lavoro.
Io ritengo che ogni persona che legga questo forum, sia un appassionato del proprio lavoro, e sono certo che ponga un impegno lavorativo sopra la media.

Da qui alla lotta di classe del dipendente contro imprenditore o dell' impiegato contro dirigente, passa tanta acqua sotto i ponti.
Se vuoi ti racconto io come e' una mia settiamana lavorativa con 3 paesi, 4 lingue e 3 alfabeti diversi, 192 punti vendita oltre 1300 dipendenti da coordinare e target da raggiungere, il tutto condito con oltre 120 voli solo l'anno scorso. Ti assicuro che al pari di un AV non ho molto tempo libero da dedicare.
Non per questo critico il mio Presidente od il mio Azionista. Sono conscio pero' delle critiche che mi vengono poste da altri colleghi che sono in posizioni diverse e cerco di farne tesoro, conscio altresi' del fatto che, prima di parlare o esprimersi bisognerebbe avere una visione globale della reale situazioni di un azienda, che include molte e diverse implicazioni che spaziano dall HR alla Finanza passando per 1000 altri dipartimenti.

Tutto il resto e' appunto mera lotta di classe e come tale, conta nulla.
 
In tutte le aziende, pubbliche e private, esiste la costante lamentela sulla mancanza di meritocrazia. In genere viene da quelli che alle 17:00 vengono colpiti da improvvisa paresi agli arti superiori, per cui la penna (o il telefono ecc.) casca di mano e decidono di andare a casa.
Poi ci sono quelli che pur smadonnando perché è stato promosso il collega anziché loro, si tirano su le maniche e ci mettono il doppio dell'impegno per cercare di essere i prossimi promossi.
E comunque in tutti gli ambienti (e la cosa vale sempre di più al salire delle responsabilità) esistono cordate e amicizie, talvolta anche cosche, per cui se il tuo capo/amico fa carriera la fai anche tu, se lo trombano resti bloccato anche tu.
Stufo ti tutto ciò, dopo anni di azienda, mi sono messo in proprio. E dato che il settore in cui lavoravo io richiede ingenti investimenti che non mi potevo e non mi posso permettere (ci sono solo 2 aziende nel mondo), mi sono messo a fare una cosa completamente diversa. Non ho dipendenti, rispondo ai miei clienti che sono il padrone più duro ed esigente che si possa avere, lavoro da 0 a 20 ore al giorno (sabati e domeniche inclusi, se capita) a seconda di come va il mercato e degli altri impegni della vita privata; e di tutto ciò sono molto contento e non tornerei mai indietro.
Tutto questo per dire che il trasporto aereo, pur con la peculiarità degli stagionali, per chi vive in azienda non è poi così diverso da tutti gli altri settori economici.

magaquotone
 
Purtroppo non ho avuto esperienze lavorative nel settore del trasporto aereo, ma sono parte, da quasi sei mesi, della cordata di disoccupati e inoccupati che cerca di scalare la vetta, rappresentata da un tanto agognato impiego. La meritocrazia, per riprendere il discorso di Paolo_61 nel post immediatamente precedente, alla fine dei conti, manca un po' dappertutto.
Conosco bene il settore pubblico, ci sono stato 6 mesi in stage e i miei genitori lavorano in un ministero (si sono conosciuti li) e posso confermare che gli stereotipi che girano sul settore pubblico sono, in buona parte, reali. Oggi paghiamo l'inefficienza di queste persone e i loro stipendi, anche per il fatto che la legge Brunetta, uno dei provvedimenti più populisti di sempre, anche se in parte condivisibile, non viene applicata e i "fannulloni" continuano a scaldare le sedie.
Ho avuto anche modo di fare uno stage in una società vicina ad un'importante banca che opera prevalentemente con procacciatori d'affari: anche li stessa storia, c'erano agenti, anche bravi, che lasciavano il posto a figli cretini, così come c'erano giri di raccomandazioni e amicizie di gente che, si, lavorava (o meglio veniva fatta lavorare), ma lo faceva controvoglia. E lo stesso accadeva anche ai vertici del gruppo di appartenenza, senza scendere nei dettagli.
Penso che anche nel settore del trasporto aereo sia così: non per generalizzare, basta andare in alcuni aeroporti e sentire come parlano l'inglese certe persone ai banchi del check-in. Io ho il Certificate of Proficiency in English di Cambridge, mando i CV e le compagnie aeree non mi chiamano. Sarà un caso?
Questo della meritocrazia, secondo me, è un problema culturale. Viviamo in un paese profondamente autoreferenzialista, nel senso che chi fa qualcosa non pensa all'utilità generale che i suoi atti possono avere, ma pensa in primis ai cavoli suoi. Quindi il politico, pur di avere voti e rimanere al potere, piazza il figlio ignorante dell'amico d'infanzia in un posto da dirigente, escludendo a priori gente come me, laureata e sicuramente più in gamba (e siamo in tanti, anche se una laurea non sempre indica il grado di cultura e la bravura di una persona) a dover soffrire per cercare un posto di lavoro sottopagato, magari da telefonista o venditore porta a porta che, posso assicurarvi, sono due delle cose più squallide che si possa fare nella vita. Io non ho nessun "santo in paradiso" che possa farmi passare avanti nelle selezioni e nei concorsi, e sinceramente se ciò servisse ad avere un posto di lavoro scavalcando qualche incapace svogliato non ci penserei due volte a chiedergli il favore, perchè so che lavorerei come si deve.
Col senno di poi dico (il che è sempre facile): che mi sono laureato a fare?
Scusate lo sfogo e l'OT.
 
Volevo spezzare una lancia a favore di AV CT, attaccato da tutti ed anche da me poiché fortemente critico sul suo datore di lavoro, ma "sardamente" ;) determinato a non mollare il suo sogno lavorativo.
Quanto alle critiche dirette al capo, mi limito a sottolineare come il dipendente sia uno tra i più legittimati a farle siano giuste o errate: le scelte del boss si ripercuotono direttamente sulla sua pelle e lui dall'interno ben le conosce. Noi da fuori siamo bravi ad affermare che un'azienda privata ha il business quale unico obiettivo e che i dipendenti stendano i passi belli e lunghi, oppure salutino e scelgano dal mazzo uno dei tanti mestieri che stanno citofonando alle porte di questa Italia. Il gioco delle parti inverse secondo me ci farebbe invece scoprire come saremmo simili nelle condotte ad AV CT.
Quanto al "non ti piace? Cambia no!? Diciamo che oltre ad essere difficilissimo nell'attuale congiuntura, e tutti lo sappiamo, per un AV la cosa e' molto diversa e lo dico per conoscenza sulla base del mestiere che faccio (non sono assistente o pilota): la scelta di fare l'assistente muta radicalmente la vita di chi lo decide; la grandissima maggioranza di noi esce al mattino e torna la sera, incontra amici a pranzo, aperitivo, cena, frequenta quando vuole la fidanzata, trova la compagna o moglie a casa alla sera, programma il cinema, il sabato, la domenica, il compleanno, il natale, la visita dal dentista, l'anniversario, le vacanze, il weekend etc. Il volante no, i turni sono mensili, i weekend non esistono, le festività neppure, cene e pranzi se non c'e' ritardo e se sei a terra e se il turno lo permette etc. E' chiaro che il mondo gira diverso ed i sacrifici sono davvero tanti, prima compensati economicamente ora neppure. Chi lo sceglie pero' lo fa spesso per vera passione avendo in cambio ormai poco. Infine il mestiere e' caratterizzato da una 'normale' persistente precarietà con la sempre rinnovata magari inconscia speranza di una lontana ma raggiungibile stabilizzazione. Ebbene gli anni passano, la specializzazione cresce come la professionalita', ma tale specificità allontana dalla maggior parte di occasioni di lavoro. Anche fare il commesso (nobile mestiere) sara' difficile perché l'eta' non e' più da apprendistato, nessuna esperienza etc. Insomma l'AV che ha volato per un po' di anni o fa quello o si inventa un suo mestiere perché il mercato del lavoro non lo cerca più.

Come non quotarti!!
 
conscio altresi' del fatto che, prima di parlare o esprimersi bisognerebbe avere una visione globale della reale situazioni di un azienda, che include molte e diverse implicazioni che spaziano dall HR alla Finanza passando per 1000 altri dipartimenti.

Tutto il resto e' appunto mera lotta di classe e come tale, conta nulla.
E' esattamente questo il punto focale. Non potevi scriverlo meglio.
Figuriamoci poi in un'azienda come Alitalia dove la struttura e' ancora piu' articolata e complessa rispetto ad aziende operanti in altri settori meno complessi del trasporto aereo.
 
Credo che il fulcro del discorso non sia stato in pieno compreso. Non si tratta di parlare male del proprio capo, o di sputare sul piatto dove si mangia. Il problema sollevato da AVCT è diverso: riguarda la frustrazione. Data non dal fatto che un'azienda chiuda o venga ghigliottinata, ma dal fatto di non vedere riconosciuta una professionalità negli anni, e venire sostituiti da persone meno competenti ma più accondiscendenti. UM78, tu parli di un lavoro stressante dove giri e rigiri tutto l'anno, e sono sicuro sarai bravo nel farlo. Pensa che domani ti dicano di stare a casa e al posto tuo mettano un tirocinante. Il paragone lo so, può stridere molto, perchè è chiaro che la maggioranza delle persone pensa che a servire un caffè o a vendere un panino siano capaci tutti. E mi sa che è proprio così. Ma tant'è. Se uno si trova ad una certa età, sappiamo bene quanto sia difficile reinventarsi. Difficile, non impossibile.
E' chiaro che se un aavv o un pilota decidono che questo mondo li ha stancati e non li ha mai presi fino in fondo, di certo non frequentano un forum di aviazione nel tempo libero. Per cui cercate anche di capire che le voci che si sentono qui dentro non sono la totalità, ma rappresentano chi vive questo mondo non come un lavoro, ma come una passione. Ed è questa la nostra vera condanna. Ho fatto divesi lavori nella mia vita, ma non scrivo o leggo su forum relativi a quelle tematiche, perchè una volta chiusa l'esperienza non avevo alcun motivo per interessarmene ulteriormente. E sono certo che chiunque abbia un nickname registrato qua dentro non sia solo uno che vuol sapere che differenza passi tra un 747 e un atr. Ripeto, c'è la passione.
 
A me questa storia della lotta di classe non convince per niente. Mi sembra una scorciatoia. Non c'è nulla che giustifichi un'affermazione del genere. I sindacati sono consociativi,non si vedono grandi manifestazioni o scioperi degni di rilievo,molte grandi aziende operano in regime di cassaintegrazione,è stata appena presentata una riforma del lavora che punta a cambiare le regole sino ad oggi in vigore...mah...
Carichi di lavoro più gravosi e riduzione dei salari sono invece una realtà. Altra realtà da molti auspicata è che si spende parte delle proprie energie a capire o realizzare qualcosa che migliori la propria condizione. Indipendentemente dalla bravura del singolo dipendente. Se un'aziende perde quello bravo perché non soddisfatto della propria condizione perde se perde quello scarso poco male. Tendenzialmente perderà quello bravo. Senza avere la garanzia di trovarne uno migliore.
P.s. Il governo sostiene che c'è stato un abuso dei contratti a TD. É vero. Quando hai un bacino molto grande di stagionali e ne assumi ex novo o addirittura formi nuovi av (nel caso degli av) è inutile tirar fuori la lotta di classe o che cosí si risparmia. Hai creato malcontento. Non so se è ancora in vigore ma sino a non molto tempo fa c'era la regola dei famosi 36 mesi. In qualche modo l'azienda era vincolata a dare una certa continuità lavorativa. Si è preferito (per ragioni che ignoro) percorrere una strada diversa e il risultato è stato una montagna di cause di lavoro. Se io non pago una multa m'arriva a casa e se mi ostino a non pagarla prima o poi dovrò farlo. Pagando di più. Questo vale anche per le aziende. Se aggiro una legge,o faccio finta che non esista per risparmiare,o se la ignoro perché la ritengo ingiusta e controproducente...finché c'è,per evitare di andare incontro a sanzioni compreso il reintegro, magari cerco di osservarla.

Quello che colpisce, in post come il tuo, è la costante mancanza di analisi sul perchè il sistema del lavoro sia collassato. Sembrerebbe quasi avvenuto per cause naturali, e non per intervento di chi - certamente gli imprenditori, ma anche i lavoratori e primi tra tutti i sindacati - ci ha marciato per anni. Lasciando in mutande le generazioni successive. Adesso che la pacchia è finita, o quasi, tutti a bocca aperta a chiedersi come mai.
 
Quello che colpisce, in post come il tuo, è la costante mancanza di analisi sul perchè il sistema del lavoro sia collassato. Sembrerebbe quasi avvenuto per cause naturali, e non per intervento di chi - certamente gli imprenditori, ma anche i lavoratori e primi tra tutti i sindacati - ci ha marciato per anni. Lasciando in mutande le generazioni successive. Adesso che la pacchia è finita, o quasi, tutti a bocca aperta a chiedersi come mai.

Quoto alla grande e aggiungo : il problema meritocrazia non è solo in aviazione , ma in tutti i settori in italia
 
Se aggiro una legge,o faccio finta che non esista per risparmiare,o se la ignoro perché la ritengo ingiusta e controproducente...finché c'è,per evitare di andare incontro a sanzioni compreso il reintegro, magari cerco di osservarla.

Non c'entra nulla, ma mi fa venire in mente una cosa che è accaduta questa estate e che mi sta bloccando a casa da novembre. Il d.lgs. 138/2011, l'ultima finanziaria del governo Berlusconi, varata il 13/8/2011, ha messo un limite agli stage. Secondo questa nuova norma, si possono attivare stage solo entro 12 mesi dal conseguimento della laurea e per una durata max di sei mesi. Dopo un mese esce una circolare del Ministero del Lavoro, che permette invece di attivare "tirocini di inserimento lavorativo" a chi è iscritto come inoccupato o disoccupato al centro per l'impiego.
Ogni volta che inviavo il CV anche per stage, che ormai sembrano l'unica via per poter entrare in un'azienda, mi viene risposto "sei laureato da più di un anno", e facendo presente che esiste la circolare (che NON è una fonte di legge, ma un semplice atto amministrativo, e dunque NON scavalca la previsione di legge) tutti a fare i finti tonti, magari per insicurezza o paura di dover sottostare a pretese da parte di ex-stagisti ormai maturi o, peggio, di sanzioni.
In pratica, con un semplice comma nella finanziaria, hanno creato una terrificante area grigia nella quale ci troviamo in molti: laureati da troppo tempo, e quindi troppo vecchi, o troppo poco esperti per poter lavorare.
 
Non c'entra nulla, ma mi fa venire in mente una cosa che è accaduta questa estate e che mi sta bloccando a casa da novembre. Il d.lgs. 138/2011, l'ultima finanziaria del governo Berlusconi, varata il 13/8/2011, ha messo un limite agli stage. Secondo questa nuova norma, si possono attivare stage solo entro 12 mesi dal conseguimento della laurea e per una durata max di sei mesi. Dopo un mese esce una circolare del Ministero del Lavoro, che permette invece di attivare "tirocini di inserimento lavorativo" a chi è iscritto come inoccupato o disoccupato al centro per l'impiego.
Ogni volta che inviavo il CV anche per stage, che ormai sembrano l'unica via per poter entrare in un'azienda, mi viene risposto "sei laureato da più di un anno", e facendo presente che esiste la circolare (che NON è una fonte di legge, ma un semplice atto amministrativo, e dunque NON scavalca la previsione di legge) tutti a fare i finti tonti, magari per insicurezza o paura di dover sottostare a pretese da parte di ex-stagisti ormai maturi o, peggio, di sanzioni.
In pratica, con un semplice comma nella finanziaria, hanno creato una terrificante area grigia nella quale ci troviamo in molti: laureati da troppo tempo, e quindi troppo vecchi, o troppo poco esperti per poter lavorare.

Sicuramente non è il tuo caso, ma quanti nell'attesa di uno stage o di un lavoro - qui da noi in Italia - dicono "mentre aspetto, me ne vado a Londra (o altro), mi mantengo facendo il cameriere (ci vogliono tre secondi per trovare lavoro nei locali a Londra) e intanto miglioro la lingua e mi guardo intorno per altre possibilità"? Io la ricordo come una delle esperienze più formative della vita, oltre che utile per poi trovare un vero lavoro.
 
Quello che colpisce, in post come il tuo, è la costante mancanza di analisi sul perchè il sistema del lavoro sia collassato. Sembrerebbe quasi avvenuto per cause naturali, e non per intervento di chi - certamente gli imprenditori, ma anche i lavoratori e primi tra tutti i sindacati - ci ha marciato per anni. Lasciando in mutande le generazioni successive. Adesso che la pacchia è finita, o quasi, tutti a bocca aperta a chiedersi come mai.

Perfettamente d'accordo. Il problema è che tutti coloro che si sono sistemati - sindacalisti, raccomandati, finti pensionati etc. - in modo più o meno meschino o grazie a leggi fatte a c***o di cane ormai vedono ciò che hanno come un diritto acquisito, e guai a toglierglielo. Mi fa pensare ai tassisti qui a Roma, che hanno licenze che, in realtà, sono vere e proprie rendite e protestano contro il governo affinchè non si facciano controlli e si introducano nuovi taxi, o ai baby-pensionati del settore pubblico, andati in pensione con 15-20 anni di contributi.
Prima ho parlato di "autoreferenzialità": è proprio questo il problema. Tutti noi, culturalmente, facciamo qualcosa in primis per trarne un beneficio NOI STESSI, fregandocene altamente del prossimo o, peggio, di chi verrà dopo, e sono sempre più convinto che il problema è culturale e non economico o politico. Dubito che riusciremo a risolverlo in breve tempo.
 
Perfettamente d'accordo, anche se sarebbe più saggio chiedersi non il perchè siamo messi così, ma trovare una soluzione.

Quoto solo questa parte, e ti rispondo secco (nel tuo interesse, e certamente non per litigare). FOTTITENE! Non sarai tu a risolvere il problema. Verrai comunque preso in giro da imprenditori delinquenti, da sindacati tremendamente truffaldini e dall'esercito sterminato di chi non fa una mazza dalla mattina alla sera, percependo però uno stipendio. Non ti puoi, oggi, alla tua età, porre il problema di come risolvere questo problema. Tu pensa a farti una professionalità. Non te la fanno fare quei cazzoni dei tuoi connazionali? Salutali allegramente e vai dove questo è invece possibile.