Piloti "simulati" ma uniformi vere... :-(


non esiste nel CdN una regolamentazione per le divise...l'unico obbligo è non indossare le stellette o segni distintivi di polizia, apparati militari e/o forze dell'ordine
 
come in tutti i "campi" ci sono gli esaltati ed "estremisti"...
poi si spera che si fermino ad un certo punto...

A Mr. Salme è andata bene per 13 anni....
 
...ma per pilotare servono camicia cravatta e "gradi" sulle spalle, oppure l'aereo vola anche se sei in t-shirt e pantaloncini?
 
non esiste nel CdN una regolamentazione per le divise...l'unico obbligo è non indossare le stellette o segni distintivi di polizia, apparati militari e/o forze dell'ordine

Non conosco il CdN, e quindi mi limito a considerazioni del tutto personali. Mi sembra strano tuttavia che io possa liberamente vestirmi ad esempio con una divisa AZ e circolare, magari anche in apt.
 
Strana la vita, ho conosciuto piloti veri che se potessero andrebbero a lavorara in Hawaiana e infradito.

Uno mi ha pure portato per aria, tenuta di volo: Camicia a quadri sbottonata e panza di fuori, panaloncini corti e croc.
ps. 19.000 ore di volo.


un po'come se ti mettessi un camice da medico al raduno dei lettori di ok salute..:D

Azz, e io che non ci trovavo nulla di male a giocare al dottore.
 
Staccandomi un attimo da questo finto problema, una piccola curiosità: la cravatta é di colore nero? Sul tipo di scarpe (classiche) da abbinare esistono delle regole aziendali?
 
Staccandomi un attimo da questo finto problema, una piccola curiosità: la cravatta é di colore nero? Sul tipo di scarpe (classiche) da abbinare esistono delle regole aziendali?

noi, compagnia di jet privati, non abbiamo le divise nere... e nemmeno le cravatte...
Ricordo alcune cravatte di compagnie (tipo Myair) che era blue avio con le scritte in piccolo... quindi penso siano molto "company related".
 
noi, compagnia di jet privati, non abbiamo le divise nere... e nemmeno le cravatte...
Ricordo alcune cravatte di compagnie (tipo Myair) che era blue avio con le scritte in piccolo... quindi penso siano molto "company related".

Mi era stato riferito che il nero della cravatta fosse in segno di rispetto per le vittime del settore.

Per la giacca, vedo sempre più spesso - purtroppo - il monopetto e non il doppiopetto.
 
Premetto sono in pigiama! Ma fermi tutti un attimo :D
Senza sviscerare il Codn o il CP passiamo un attimo a definire i raduni di flight simulator.
Punto primo: Chi con il joystick da casa gioca a flight simulator e lo fa in divisa è un malato di mente e va portato via dalla neuro al più presto possibile.
Punto secondo:Quando invece si inizia a parlare di raduno di flight simulator cambia radicalmente lo scenario. Vorrei ricordare che spesso e volentieri quando si organizzano questi raduni aperti al pubblico ma confinati in alcune zone di fiera e/o all'interno di qualche contesto mostra (vedi ex fiera dell'elettronica Forlì) molti appassionati mostrano i loro lavori con i loro "home cockpit", ovvero le riproduzioni di cabina di pilotaggio interfacciata con flight simulator dove molto spesso è possibile provare l'esperienza di volo simulato ma "quantomeno" realistica nella riproduzione del posto di condotta.
Specialmente all'estero ci sono aziende e veri propri business che mostrano i loro homecockpit mettendo a disposizione degli utenti l'esperienza a pagamento ovviamente aiutati da una persona che agisce da istruttore.
Per esempio in uno dei più grandi centri commerciali d'Europa di Londra c'è questa esperienza qui http://www.flyipilot.co.uk/gallery
Come potete vedere anche qui vestono tutti con una divisa e con gli stessi gradi.
Non mi pare esista una norma che regoli il grado originale dal grado replica, Air France usa gradi grigi e della marina per esempio, Air Italy utilizza invece la camicia azzurra piuttosto che bianca, il che dovrebbe significare che non esiste una regola scritta negli Annex icao ma bensì risulta essere "company related" come dice Rantax.
Personalmente, la rilevo una "non notizia", in quanto se suddetti "istruttori" che fanno provare i loro bellissimi lavori agli appassionati vestendosi da pilota sono liberi di farlo.
Vorrei ricordare a tutti che ciò che identificherebbe davvero un addetto ai lavori sono quei badge obbligatori che vanno portati al collo e mostrati per tutto il tempo chiamati "ID".
Se io atterrassi ad LHR e scendessi dal mio aereo in divisa ma senza quel tesserino intanto passo la notte in cella, poi il giorno dopo verrà trovato l'inghippo.
Ai raduni appassionati vestiranno da piloti per farsi riconoscere come proprietari o quantomeno come coloro a cui rivolgersi per provare l'esperienza, non di certo per mostrare al mondo le loro capacità.
Senza un tesserino "vero" di riconoscimento, non hanno valore legale.
A me non fanno pena, magari compassione e vanno a relegare tutta la loro passione in queste giornate dedicate a loro.
Discorso diverso se iniziassero a girare in metropolitana conciati così.
 
Premetto sono in pigiama! Ma fermi tutti un attimo :D
Senza sviscerare il Codn o il CP passiamo un attimo a definire i raduni di flight simulator.
Punto primo: Chi con il joystick da casa gioca a flight simulator e lo fa in divisa è un malato di mente e va portato via dalla neuro al più presto possibile.
Punto secondo:Quando invece si inizia a parlare di raduno di flight simulator cambia radicalmente lo scenario. Vorrei ricordare che spesso e volentieri quando si organizzano questi raduni aperti al pubblico ma confinati in alcune zone di fiera e/o all'interno di qualche contesto mostra (vedi ex fiera dell'elettronica Forlì) molti appassionati mostrano i loro lavori con i loro "home cockpit", ovvero le riproduzioni di cabina di pilotaggio interfacciata con flight simulator dove molto spesso è possibile provare l'esperienza di volo simulato ma "quantomeno" realistica nella riproduzione del posto di condotta.
Specialmente all'estero ci sono aziende e veri propri business che mostrano i loro homecockpit mettendo a disposizione degli utenti l'esperienza a pagamento ovviamente aiutati da una persona che agisce da istruttore.
Per esempio in uno dei più grandi centri commerciali d'Europa di Londra c'è questa esperienza qui http://www.flyipilot.co.uk/gallery
Come potete vedere anche qui vestono tutti con una divisa e con gli stessi gradi.
Non mi pare esista una norma che regoli il grado originale dal grado replica, Air France usa gradi grigi e della marina per esempio, Air Italy utilizza invece la camicia azzurra piuttosto che bianca, il che dovrebbe significare che non esiste una regola scritta negli Annex icao ma bensì risulta essere "company related" come dice Rantax.
Personalmente, la rilevo una "non notizia", in quanto se suddetti "istruttori" che fanno provare i loro bellissimi lavori agli appassionati vestendosi da pilota sono liberi di farlo.
Vorrei ricordare a tutti che ciò che identificherebbe davvero un addetto ai lavori sono quei badge obbligatori che vanno portati al collo e mostrati per tutto il tempo chiamati "ID".
Se io atterrassi ad LHR e scendessi dal mio aereo in divisa ma senza quel tesserino intanto passo la notte in cella, poi il giorno dopo verrà trovato l'inghippo.
Ai raduni appassionati vestiranno da piloti per farsi riconoscere come proprietari o quantomeno come coloro a cui rivolgersi per provare l'esperienza, non di certo per mostrare al mondo le loro capacità.
Senza un tesserino "vero" di riconoscimento, non hanno valore legale.
A me non fanno pena, magari compassione e vanno a relegare tutta la loro passione in queste giornate dedicate a loro.
Discorso diverso se iniziassero a girare in metropolitana conciati così.

quoto il mio amico cacchi
 
Perfettamente daccordo sul doppiopetto.
Che ritornasse per tutti al più presto possibile!

AZ, fino ai primi anni '60, aveva due divise. Una bianca, estiva, e una nera, invernale. Anche il berretto cambiava a seconda della stagione. Erano meravigliose.
 
Premetto sono in pigiama! Ma fermi tutti un attimo :D
Senza sviscerare il Codn o il CP passiamo un attimo a definire i raduni di flight simulator.
Punto primo: Chi con il joystick da casa gioca a flight simulator e lo fa in divisa è un malato di mente e va portato via dalla neuro al più presto possibile.
Punto secondo:Quando invece si inizia a parlare di raduno di flight simulator cambia radicalmente lo scenario. Vorrei ricordare che spesso e volentieri quando si organizzano questi raduni aperti al pubblico ma confinati in alcune zone di fiera e/o all'interno di qualche contesto mostra (vedi ex fiera dell'elettronica Forlì) molti appassionati mostrano i loro lavori con i loro "home cockpit", ovvero le riproduzioni di cabina di pilotaggio interfacciata con flight simulator dove molto spesso è possibile provare l'esperienza di volo simulato ma "quantomeno" realistica nella riproduzione del posto di condotta.
Specialmente all'estero ci sono aziende e veri propri business che mostrano i loro homecockpit mettendo a disposizione degli utenti l'esperienza a pagamento ovviamente aiutati da una persona che agisce da istruttore.
Per esempio in uno dei più grandi centri commerciali d'Europa di Londra c'è questa esperienza qui http://www.flyipilot.co.uk/gallery
Come potete vedere anche qui vestono tutti con una divisa e con gli stessi gradi.
Non mi pare esista una norma che regoli il grado originale dal grado replica, Air France usa gradi grigi e della marina per esempio, Air Italy utilizza invece la camicia azzurra piuttosto che bianca, il che dovrebbe significare che non esiste una regola scritta negli Annex icao ma bensì risulta essere "company related" come dice Rantax.
Personalmente, la rilevo una "non notizia", in quanto se suddetti "istruttori" che fanno provare i loro bellissimi lavori agli appassionati vestendosi da pilota sono liberi di farlo.
Vorrei ricordare a tutti che ciò che identificherebbe davvero un addetto ai lavori sono quei badge obbligatori che vanno portati al collo e mostrati per tutto il tempo chiamati "ID".
Se io atterrassi ad LHR e scendessi dal mio aereo in divisa ma senza quel tesserino intanto passo la notte in cella, poi il giorno dopo verrà trovato l'inghippo.
Ai raduni appassionati vestiranno da piloti per farsi riconoscere come proprietari o quantomeno come coloro a cui rivolgersi per provare l'esperienza, non di certo per mostrare al mondo le loro capacità.
Senza un tesserino "vero" di riconoscimento, non hanno valore legale.
A me non fanno pena, magari compassione e vanno a relegare tutta la loro passione in queste giornate dedicate a loro.
Discorso diverso se iniziassero a girare in metropolitana conciati così.

Perfettamente d'accordo.
La passione per l'aviazione è fatta di simulazione ma anche di modellismo, collezionismo, fotografia... ci sono molti ambiti diversi che ognuno sviluppa come più gli piace e secondo le sue possibilità (anche, ma non solo) economiche. Io non ci trovo niente di male che una persona vada in giro vestita da comandante, primo ufficiale o assistente di volo ad un raduno di appassionati, anche se può sembrare ridicolo o infantile. Pensate ai raduni di collezionisti di divise della II GM, dove si rievocano battaglie con tanto di carri armati restaurati o al caso, magari un po' più estremo (e forse più preoccupante), dei cosplayer in Giappone (ad Akihabara, a Tokyo, ne è pieno, c'è anche un soldato imperiale di Guerre Stellari che balla). E' un modo per esprimere una propria passione, e francamente preferisco queste persone a quelli che spendono soldi per comprarsi maschere di carnevale (festa che ritengo assolutamente inutile) o a quei bambini che, con l'avallo dei genitori, vanno vestiti da Winnie Pooh o Hello Kitty (scusate lo sfogo, ma queste ultime sono entità che non sopporto affatto).
 
Se ricordo bene, la differenza tra primo comandante e comandante è che il primo ha almeno 5 anni di esperienza nel ruolo di comando, corretto?
 
I Primi Comandanti hanno anche la stella militare (5 punte) unico esempio di Stelletta portata da non-militari
non si tratta di stella militare (che peraltro è tale solo quando indossata sul bavero o sul colletto di una uniforme militare italiana), ma di simbolo d'anzianità di comando

L'Aeronautica Militare ha dotato il colore nero come ricordo delle Vittime di Kindu.
era nera anche quella della Regia Aeronautica, ben prima di Kindu.