Il diritto di cronaca spesso e volentieri passa su tutto e tutti. In caso si eventi drammatici, incidenti, terremoti, guerre, le immagini diventano sempre più ciniche e spietate perchè fanno ascolti, fanno vendere più copie, portano più visitatori ai siti, alimentando la viralità della notizia. Con l'avvento dei telefonini foto/videomuniti, si è data l'illusione a tutti di essere reportagisti, innescando un sistema perverso in cui non è più la redazione che filtra i contenuti ma scegle i contenuti (a costo zero) che hanno dato prova di attirare audience. Nella mia visione, forse troppo idealistica, dovrebbe essere un editore ad "educare" i suoi lettori, non il contrario. Cosa può suscitare un video del genere nel fruitore del contenuto? Ilarità? Ammazza se siamo caduti in basso. Io non riesco a provare che tenerezza per una persona che fino a prova contraria ha avuto, per qualsivoglia motivo, una giornata storta culminata con una sbroccata in pubblico. Uno sfogo isterico quanto si voglia, che a causa di questa mania di protagonismo di tanta gente che venderebbe la madre per avere più click sul profilo di youtube o Facebook, avrà conseguenze probabilmente irreparabili nella carriera lavorativa della malcapitata.
Persino tra i professionisti del reportage si scatenano discussioni sull'opportunità della foto a tutti i costi, sull'opportunità di portare a casa uno scatto buono dimenticandosi di morale ed etica. Purtroppo le immagini e i video mostrano il culmine di un evento, ma non ne spiegano quasi mai i motivi; spesso non lasciano, a distanza di tempo, la percezione del contesto da cui provengono. Purtroppo come nel caso in oggetto, vediamo solo una persona che ha sbroccato, qualcuno dirà per motivi professionali, qualcuno dirà per motivi personali, qualcuno attribuirà la scentata ad una follia latente manifestata all'improvviso. Non lo sapremo mai, questa non è informazione, è morbosità. Purtroppo il mondo già così. Vi propongo una riflessione.
Questa foto ha vinto un premio abbastanza prestigioso. E' stata scattata subito dopo il terremoto ad Haiti, e mostra una bambina morta in mezzo alle macerie, uccisa dalla polizia perchè scambiata per uno sciacallo.
Da fotografo, per quanto cruenta e drammatica, non posso non notare come i due soggetti in secondo piano bilancino perfettamente la scena. Foto tragicamente perfetta, sopra la media del reportage perchè, mi verrebbe da pensare, per puro caso passavano di li due persone che involontariamente hanno reso unico lo scatto.
Poi per puro caso ho occasione di vedere questa foto (di un altro fotografo)...
E noto che il corpo in una delle due foto è sato spostato, ma non conoscendo la timeline, immagino che il corpo fosse caduto in questo modo, ma sicuramente l'abbraccio con la presunta refurtiva del secondo fotogramma era più drammatico...
...e ciliegina sulla torta..
Quello che c'era dietro alla foto..
Ho portato all'attenzione un caso estremo e drammatico. Purtroppo nel loro piccoli i passeggeri di quel volo non si sono dimostrata tanto diversi da questi reporter, e per di più senza la scusante del diritto di cronaca o del mutuo da pagare.