«Malpensa e Linate possono convivere, vi spiego come»
La lettera di Gianni Scapellato, direttore di Aeroporto a Malpensa per l'Aviazione Civile Italiana dal 1984 al 2002
<<Il sistema aeroportuale milanese è costituito dai due aeroporti di Linate e Malpensa, quest’ultimo definito “Hub”.
L’hub è caratterizzato dall’organizzazione di una compagnia aerea che concentra e smista i passeggeri che utilizzano lo scalo come transito per raggiungere altre e diverse destinazioni.
L’ hub deve consentire il transito ai passeggeri da un volo all’altro e il ricovero e l’assistenza alla struttura operativa della compagnia che su quell’aeroporto ha costituito la propria organizzazione di hub.
L’aeroporto non è hub per tutte le compagnie che lo utilizzano, ma solo per quella che vi ha attivato un’imponente organizzazione. Cioè un’organizzazione che oltre ai voli abbia autonoma base per equipaggi, manutenzioni, aeromobili, catering. Le altri grandi compagnie lo utilizzano a loro volta come bacino d’utenza che serve ad alimentare i propri hub.
Parigi è hub per Air France, ma non lo è per British; Londra è hub per British ma non per Iberia che ha il suo hub in Spagna; Amsterdam è hub per KLM e non per Lufthansa; Monaco è hub per Lufthansa ma non per Air France, British, Iberia, KLM e così via.
E Malpensa?
Tralasciando la storia del come e del perché l’hub sia nato più per volontà del Gestore Aeroportuale – la SEA - che non del vettore Alitalia, che mai ha realizzato a Malpensa l’organizzazione di equipaggi, manutenzione e assistenza di tipo hub, va compreso il ruolo che Malpensa ricopre per le compagnie che lo utilizzano e per quelle che invece, a parità di costi, utilizzano Linate.
Rispetto all’aeroporto romano di Fiumicino, Malpensa è più vicino al continente nord-americano, continente che assorbe e produce il maggior volume di traffico aereo con il continente europeo, rispetto alle altre macro zone del pianeta.
Ciò comporta, in termini di ora-volo, un risparmio di circa due ore sulla tratta italiana Malpensa/New York/Malpensa, rispetto all’altra tratta italiana Fiumicino/New York/Fiumicino.
E ciò a prescindere dal dato che il maggior volume di passeggeri è prodotto proprio nel Nord dell’Italia.
Gli stessi voli verso il Nord America da/per Londra, o da/per Parigi, o da/per Francoforte o da/per Madrid sono più brevi rispetto a quelle da/per l’Italia.
Le compagnie europee, che già volano da Linate per i loro hub, in sostanza trasportano dall’Italia passeggeri con destinazione finale in America Settentrionale, attirandoli nei loro hub perché Linate e più comodo di Malpensa e lucrando sul minor costo della tratta transatlantica perché più breve.
L’obbiezione che da Malpensa si effettuano voli senza scalo, e quindi teoricamente più comodi rispetto a quelli con uno scalo intermedio, è facilmente superabile appunto dalla maggiore comodità di Linate e dalle tariffe più basse che le compagnie europee riescono ad offrire per il minor costo della tratta intercontinentale perché più breve.
Né è possibile effettuare voli intercontinentali da Linate, perché la lunghezza di pista non consente tali voli a pieno carico in decollo, e perché il piazzale di sosta aeromobili non assorbe la sosta contemporanea di aeromobili di grosse dimensioni.
Fino ad ora si è cercato di risolvere il problema della divisione del traffico tra Linate e Malpensa con misure regolamentari di carattere generale, incorrendo così in una miriade di veti dovuti alle norme comunitarie, o con soluzioni facilmente scavalcabili dalle politiche tariffarie dei singoli vettori.
Politiche tariffarie che le compagnie hanno con gli agenti di viaggio, e pertanto non possono essere ristrette e verificate in aeroporto, ove il passeggero si presenta già con il biglietto acquistato.
L’unica efficace scelta è di fare regolare la domanda tra Malpensa e Linate dal mercato.
Linate è più comodo e più redditizio rispetto a Malpensa.
Più volte si sente ripetere il termine “city airport” riferito a Linate.
Il city airport indica un aeroporto che serve esclusivamente la città o l’area metropolitana, attraverso voli senza transito sullo scalo, ed effettuati per lo più da aerei di piccole/medie dimensioni e capacità.
In Europa l’esempio classico è l’aeroporto City a Londra.
Riassumendo. L’aeroporto hub di Malpensa, con Alitalia che non ha mai portato in tale scalo l’organizzazione di hub, soffre la concorrenza delle altre compagnie che operano da Linate con voli sui loro hub per le stesse destinazioni finali intercontinentali. L’aeroporto di Linate offre, a parità di costi d’utilizzo, migliore accessibilità rispetto al più scomodo e lontano aeroporto di Malpensa.
Come recuperare traffico a favore di Malpensa, ma senza ridurre i ricavi e lasciando intatta la posizione di prestigio acquisita da Linate?
Le compagnie che utilizzano un aeroporto pagano tasse e tariffe.
Le tariffe sono quelle di “handling”, termine omnicomprensivo delle prestazioni di assistenza all’aereo, ai passeggeri, al carburante, al catering, alle pulizie di bordo, all’equipaggio e così via. Esse vanno a chi effettua la prestazione, la SEA o l’handler, se diverso da SEA. Le tasse sono quelle che si pagano per l’utilizzo della struttura aeroportuale e che sono incamerate da SEA. Tali tasse s’identificano come tasse di sosta, approdo e decollo e sono calcolate in base al peso massimo dell’aereo e al suo tempo di sosta.
E’ su di esse che si può incidere per mutare i termini dell’offerta tra i due aeroporti di Linate e Malpensa, partendo da un presupposto che ha le caratteristiche dell’assoluta ovvietà.
La differenza tra un viaggio in treno, in nave o in aereo effettuato in prima classe piuttosto che in classe economica sta proprio nella maggiore o minore comodità del viaggio stesso, non nella sua durata!
La differenza tra l’assistere ad una rappresentazione alla Scala in loggione o in poltronissima, o ad una partita di calcio a San Siro in curva o in tribuna, sta nella comodità, nel comfort, nella facilità d’accesso alla struttura, non nella qualità dello spettacolo.
Perché due aeroporti, Linate e Malpensa, uno comodo perché in città, l’altro più scomodo perché più lontano, costano alle compagnie in pratica allo stesso modo?
Le tasse di sosta, approdo e decollo sono relative al sito, al terreno, al luogo ove sorge l’aeroporto.
Se un luogo è più appetibile, più richiesto, più comodo rispetto ad un altro, perché non variarne il costo in modo da aumentare l’importo di queste tasse a Linate e diminuirle a Malpensa?
L’aumento delle tasse a Linate, anche in modo considerevole, e la diminuzione di tali importi a Malpensa, modifica in modo rilevante le economie di scalo delle compagnie per la ripetitività dei voli, a favore del riposizionamento su Malpensa di quei vettori che non hanno una clientela che sopporti l’aumento della tariffa da Linate.
Perché il maggior costo dell’uso dell’aeroporto di Linate ricade su quei passeggeri che scelgono un maggior comfort ed una migliore e rapida accessibilità all’aeroporto e alla città.
Tale misura elimina da Linate il volo low-cost, rimuove i gruppi turistici sui voli di linea, conferma la destinazione d’aeroporto d’affari ed anzi amplia lo spettro delle destinazioni possibili, non più delimitate da burocratici ed inefficaci vincoli di “panieri di slot”, ma esclusivamente dal mercato.
Malpensa ottiene non solo maggiori voli e più passeggeri, ma vedendo sfumata la strisciante concorrenza con Linate, è aperta anche ad altri vettori incentivati da minor costi a raggrupparvi voli adesso non esistenti.
Tutto ciò ha un solo grande vero ed unico problema da valutare e risolvere. Problema non tecnico. La proprietà di SEA è per circa l’84% del Comune di Milano e per circa il 14% della Provincia di Milano. Linate è a Milano. Malpensa è in provincia di Varese.>>
Gallarate, 19.01.2012
Gianni Scapellato
http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=223559