Ennesimo "Lei non sa chi sono io" a Verona


Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Sal Corriere

«Senatrice, si tolga le scarpe»
E la Bonfrisco litiga in aeroporto
L’Ugl denuncia il comportamento della parlamentare Pdl veronese durante i controlli pre imbarco di lunedì mattina al Catullo: «Che vada in treno». E' polemica

VERONA — «Senatrice, si tolga le scarpe ». «Non ci penso neppure, e per favore usate modi più civili». E’ iniziato più o meno così, l’altro giorno all’aeroporto Catullo di Villafranca, un piccolo duello che vede adesso contrapposti (con toni durissimi da entrambe le parti) la senatrice veronese del Pdl, Cinzia Bonfrisco, e il sindacato Ugl della Polizia di Stato. Tutto è partito, appunto, dalla richiesta fatta lunedì alla parlamentare, che era in partenza per Roma, di togliersi le scarpe per sottoporsi ai controlli, richiesta fatta dai «vigilantes» dei servizi di sicurezza dello scalo (affidati alle società «La Ronda» e «Fidelitas»). Da qui in poi, le versioni dei fatti sono diametralmente opposte.

Secondo l’Ugl «alla richiesta di togliersi le scarpe per motivi di sicurezza, la senatrice veronese a salvaguardia dei propri diritti civili ma, a discapito della possibilità di proteggere il mondo da minacce terroristiche, ha inscenato l’ennesimo "spettacolo teatrale" con tanto d’intervento della Polizia di Stato». Solo dopo questo intervento, infatti, servito evidentemente a calmare le acque, i controlli sono stati effettuati. Questione chiusa, allora? Pare proprio di no. Perché il sindacato di polizia allarga il discorso e va all’attacco, spiegando che «non è la prima volta che questa personalità crea problematiche all’atto dei controlli aeroportuali ». Di qui, l’atto di accusa: «Nessuno e ripetiamo nessuno, - tuona il segretario provinciale dell’Ugl del settore, Massimiliano Colognato - può essere esentato dall’effettuare i previsti controlli aeroportuali prima di salire a bordo di un aeromobile mentre il personale della Polizia di Stato e le Guardie particolari giurate non possono certamente essere bistrattati da chi non gradisce, essere controllato» E ancora: «In attesa che anche l’aeroporto Valerio Catullo sia dotato dei nuovi scanner per scarpe come quelli prodotti da Safran Mopho, azienda che faceva parte della divisione Sicurezza di General Electric, la senatrice veronese dovrebbe pensare che i controlli aeroportuali vengono effettuati a garanzia dell’intera collettività: quanto successo - aggiunge - è davvero molto grave e solamente grazie alla professionalità della Polizia di Stato e delle Guardie particolari giurate in servizio presso l’aeroporto Catullo, la situazione non è ulteriormente degenerata ».Dopo aver definito «assurdo» il comportamento dell’esponente politica, l’Ugl conclude invitando «la senatrice veronese a servirsi dei mezzi ferroviari per non essere sottoposta ai fastidiosi controlli aeroportuali».

Decisamente diversa la versione dei fatti da parte della parlamentare veronese. «Nessun problema con la Polizia, anzi - racconta infatti la senatrice Bonfrisco - ma semmai con i vigilantes delle ditte private che hanno ottenuto l’appalto della sicurezza al Catullo». Secondo l’esponente pidiellina, infatti, «è vero che mi sono rifiutata di togliermi le scarpe, ma l’ho fatto perché, (e non era la prima volta che accadeva), sono stati usati nei miei confronti modi che mi limito a definire… alquanto sgarbati, così come è accaduto anche ad altri viaggiatori. A quel punto sono stata io a chiedere l’intervento degli agenti di polizia, che sono stati gentilissimi e assolutamente professionali, svolgendo il loro compito con precisione e perizia, doti peraltro unite a quella cortesia che nei confronti di un cittadino non mi pare faccia affatto male». Poi, anche dalla senatrice, una frecciata politico- sindacale: «Stia tranquilla l’Ugl - dice sorridendo, - se l’attività giornalistica di questi giorni serve a fare qualche tessera in più, i suoi dirigenti resteranno delusi. Voglio però sottolineare che questo iperattivismo mediatico non può avvenire diffondendo delle falsità sulla pelle delle persone. I bravi poliziotti, come quelli in servizio all’Aeroporto di Verona, oltre che fare bene il loro lavoro, sanno distinguere la cura della sicurezza e il loro operato quotidiano dalle pure e semplici speculazioni sindacal- elettorali. E le società private che gestiscono il servizio di controllo al Catullo sappiano che nessuno si sottrae a nulla, basta solo chiedere sempre con professionalità e rispetto, perché i viaggiatori non sono un parco buoi. E più che mai in momenti come questi ci serve poca ottusità e molta pazienza».

Lillo Aldegheri
28 settembre 2011
 
Devo dire, alla luce della mia lunga esperienza di navigante, (e di idee politiche diametralmente opposte a quelle della Senatrice), che al Valerio Catullo, gli addetti ai controlli e gli addetti allo scalo, sono i meno simpatici d’Italia. Questo non è solamente un mio parere, ma è un argomento di discussione che spesso, dopo un transito o una partenza da Verona viene trattato dagli equipaggi.
Ciò a prescindere dall’accaduto descritto dove sicuramente la ragione è sbilanciata contro la Senatrice.
 
Bah..soliti show aeroportuali.

A prescindere dalla frase "lei non sa chi sono io" ormai antica e fuori moda (se c'è stata), alcune persone come politici, forze dell'ordine etc, (una volta identificati) andrebbero considerate diversamente rispetto a un passeggero anonimo (fatta eccezione per le armi di ordinanza etc).
Molte spesso ho visto personalmente, da parte della vigilanza aeroportuale, dare un trattamento "privilegiato" ai propri colleghi..
 
Devo dire, alla luce della mia lunga esperienza di navigante, (e di idee politiche diametralmente opposte a quelle della Senatrice), che al Valerio Catullo, gli addetti ai controlli e gli addetti allo scalo, sono i meno simpatici d’Italia. Questo non è solamente un mio parere, ma è un argomento di discussione che spesso, dopo un transito o una partenza da Verona viene trattato dagli equipaggi.
Ciò a prescindere dall’accaduto descritto dove sicuramente la ragione è sbilanciata contro la Senatrice.
 
Devo dire, alla luce della mia lunga esperienza di navigante, (e di idee politiche diametralmente opposte a quelle della Senatrice), che al Valerio Catullo, gli addetti ai controlli e gli addetti allo scalo, sono i meno simpatici d’Italia. Questo non è solamente un mio parere, ma è un argomento di discussione che spesso, dopo un transito o una partenza da Verona viene trattato dagli equipaggi.
Ciò a prescindere dall’accaduto descritto dove sicuramente la ragione è sbilanciata contro la Senatrice.

Indipendentemente dalla simpatia (per carità, ne conosco diversi in vari apt che hanno la stessa cortesia di un cactus sul didietro) è una procedura standard di controllo a cui ci si deve sottoporre. Una scocciatura immensa, ne convengo, ma, d'altronde dura lex sed lex. Se cominciamo a sentirci come dei maiali di Orwell (e non solo) con la pretesa di essere più uguali degli altri non se ne esce più. E basta con il leit-motiv del chi non è con noi e non ondeggia la testa come un bobblehead a ogni stronzata è contro di noi, non se ne può più di tutti questi "perseguitati politici" che la parola persecuzione non sanno nemmeno dove sta di casa. E che sarà mai togliersi un paio di scarpe al confronto di varie colleghe che si sono tolte ben altro.
 
Non c'è nulla da fare: In Italia il "lei non sa chi sono io" è imperante. In questi casi il sempreverde, classico e ben collaudato :" zitti tutti che sentiamo con chi abbiamo a che fare!" è quello che serve... Simpatie politiche a parte, modi rudi o meno, sappiamo tutti come ti trattano quelli del TSA, del BAA etc etc, e perchè mai in questi casi stiamo in religioso silenzio??
 
ci vada in carrozza a roma la prossima volta cosi vedrà di non avere problemi la Sanatrice
 
Devo dire, alla luce della mia lunga esperienza di navigante, (e di idee politiche diametralmente opposte a quelle della Senatrice), che al Valerio Catullo, gli addetti ai controlli e gli addetti allo scalo, sono i meno simpatici d’Italia. Questo non è solamente un mio parere, ma è un argomento di discussione che spesso, dopo un transito o una partenza da Verona viene trattato dagli equipaggi.
Ciò a prescindere dall’accaduto descritto dove sicuramente la ragione è sbilanciata contro la Senatrice.

Non me ne frega nulla che gli addetti al Catullo siano simpatici o meno: non è tra le loro mansioni quello di essere simpatico o cordiale. Le procedure di sicurezza sono un iter che ogni passeggero deve compiere e per ogni si intende veramente chiunque. Mi piacerebbe mandarli a Tel Aviv questi maleducati pieni di boria e supponenza che hanno come obiettivo primo quello di sedersi alle Camere a fare niente per cambiare questo paese tranne che rubare 20.000 euro netti al mese ed avere agevolazioni in tutto quello che per noi sono sacrifici; quindi se ti chiedono di toglierti le scarpe DEVI farlo nel rispetto di chi ti sta attorno e di chi sta facendo il suo lavoro.
 
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Si confermo che al Catullo sono pignolissimi anche con gli equipaggi, bisogna togliere tutto, lista dell'equipaggio alla mano e crew member alla mano. Alla fine loro non centrano nulla, sono le dispozioni di sicurezza, che in alcuni aeroporti come questo sono applicate a regola d'arte, in altri per nulla. Certo che a volte alla 1000esima persona a cui si dice la stessa cosa i modi potrebbero sembrare sgarbati, ma secondo me sono solo scazzati perchè fanno le stesse cose da anni e ascoltano sempre le stesse risposte dalla gente del tipo"in altri aeroporti non succede questo" simili a quando si fa un check della cabina in atterraggio o decollo con certe sparate del tipo "Ho viaggiato in tutto il mondo in aereo e ho sempre fatto così". Cmq le regole sono regole punto secondo me.
 
Non me ne frega nulla che gli addetti al Catullo siano simpatici o meno: non è tra le loro mansioni quello di essere simpatico o cordiale.

Non è loro richiesto essere simpatici, è invece loro richiesto avere un minimo di cortesia, dal momento che svolgono un'attività a contatto con il pubblico. Non conoscendo nemmeno l'esatta ricostruzione dell'episodio, non credo che valga la pena commentare.
 
Non me ne frega nulla che gli addetti al Catullo siano simpatici o meno: non è tra le loro mansioni quello di essere simpatico o cordiale. Le procedure di sicurezza sono un iter che ogni passeggero deve compiere e per ogni si intende veramente chiunque. Mi piacerebbe mandarli a Tel Aviv questi maleducati pieni di boria e supponenza che hanno come obiettivo primo quello di sedersi alle Camere a fare niente per cambiare questo paese tranne che rubare 20.000 euro netti al mese ed avere agevolazioni in tutto quello che per noi sono sacrifici; quindi se ti chiedono di toglierti le scarpe DEVI farlo nel rispetto di chi ti sta attorno e di chi sta facendo il suo lavoro.

come non quotarti!
e per di piu dovrebbero dare l'esempio ai cittadini e invece sanno fare solo le solite baracconate ignobili.
Poi poverini si chiedono perche sono presi di mira...ma che si f.....
 
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Il titolo e' fuorviante, non c e' stato alcun "lei non sa chi sono io".. Personalmente, e non sono nessuno, ne ho vissuto uno in prima persona anni fa a Bergamo, ma non essendo un parlamentare la cosa non ha avuto nessuna eco.
La mia idea, conoscendo personalmente il carattere della protagonista, e' che la stessa abbia ritenuto di opporsi ad un comportamento inappropriato.
La maleducazione non e' una prerogativa esclusiva della casta
 
Non me ne frega nulla che gli addetti al Catullo siano simpatici o meno: non è tra le loro mansioni quello di essere simpatico o cordiale. Le procedure di sicurezza sono un iter che ogni passeggero deve compiere e per ogni si intende veramente chiunque. Mi piacerebbe mandarli a Tel Aviv questi maleducati pieni di boria e supponenza che hanno come obiettivo primo quello di sedersi alle Camere a fare niente per cambiare questo paese tranne che rubare 20.000 euro netti al mese ed avere agevolazioni in tutto quello che per noi sono sacrifici; quindi se ti chiedono di toglierti le scarpe DEVI farlo nel rispetto di chi ti sta attorno e di chi sta facendo il suo lavoro.

Come non quotarti.
 
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La signora è un parlamentare della Repubblica.
Per espresso dettato costituzionale (articolo 68) la sua persona non può essere sottoposta a ispezioni o limitazioni della libertà personale: "Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.".

A prescindere dal fatto che la cortesia la può pretendere chiunque, e che non ci sono scusanti né se chi ti si para davanti fa la commessa dell'Esselunga né se fa il vigilante all'aeroporto, né se fa il parlamentare, l'esibizione del tesserino è l'unica cosa che chiunque può chiedere a questa signora: a meno di supporre che un parlamentare oltre che -per definizione- ladro e fannullone, sia anche un terrorista in procinto di dirottare o far esplodere un aereo, le regole sono queste.
Se un dipendente di un aeroporto queste regole se le dimentica o non le conosce proprio sono affari suoi e del suo superiore gerarchico, e a entrambi un rapido ripasso sul perché gli è consentito di indossare una divisa (anche se di un'azienda privata) non farebbe male.
 
La signora è un parlamentare della Repubblica.
Per espresso dettato costituzionale (articolo 68) la sua persona non può essere sottoposta a ispezioni o limitazioni della libertà personale: "Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.".

A prescindere dal fatto che la cortesia la può pretendere chiunque, e che non ci sono scusanti né se chi ti si para davanti fa la commessa dell'Esselunga né se fa il vigilante all'aeroporto, né se fa il parlamentare, l'esibizione del tesserino è l'unica cosa che chiunque può chiedere a questa signora: a meno di supporre che un parlamentare oltre che -per definizione- ladro e fannullone, sia anche un terrorista in procinto di dirottare o far esplodere un aereo, le regole sono queste.
Se un dipendente di un aeroporto queste regole se le dimentica o non le conosce proprio sono affari suoi e del suo superiore gerarchico, e a entrambi un rapido ripasso sul perché gli è consentito di indossare una divisa (anche se di un'azienda privata) non farebbe male.

infatti ha sbagliato la senatrice, non doveva togliersi le scarpe......
 
se le scarpe suonano si

Se all'atto di passare sotto il metal detector, l'apparecchio suona per la presenza di parti metalliche le scarpe bisogna toglierle e riprovare senza, altrimenti è inutile vessatorio e poco igienico.
 
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Per espresso dettato costituzionale (articolo 68) la sua persona non può essere sottoposta a ispezioni o limitazioni della libertà personale: "Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.".

A prescindere dal fatto che la cortesia la può pretendere chiunque, e che non ci sono scusanti né se chi ti si para davanti fa la commessa dell'Esselunga né se fa il vigilante all'aeroporto, né se fa il parlamentare, l'esibizione del tesserino è l'unica cosa che chiunque può chiedere a questa signora: a meno di supporre che un parlamentare oltre che -per definizione- ladro e fannullone, sia anche un terrorista in procinto di dirottare o far esplodere un aereo, le regole sono queste.
Se un dipendente di un aeroporto queste regole se le dimentica o non le conosce proprio sono affari suoi e del suo superiore gerarchico, e a entrambi un rapido ripasso sul perché gli è consentito di indossare una divisa (anche se di un'azienda privata) non farebbe male.

quindi per la costituzione un parlamentare in quanto tale puo portare armi o arnesi contundenti a bordo?
e se svalvola puo tranquillamente far dirottare o precipitare un aero?
Assurdo....mi vergogno del mio essere italiano (oddio questo succede ogni mattina quando mi sveglio) se le cose stanno cosi ( spero tanto di sbagliarmi)
 
La signora è un parlamentare della Repubblica.
Per espresso dettato costituzionale (articolo 68) la sua persona non può essere sottoposta a ispezioni o limitazioni della libertà personale: "Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.".

A prescindere dal fatto che la cortesia la può pretendere chiunque, e che non ci sono scusanti né se chi ti si para davanti fa la commessa dell'Esselunga né se fa il vigilante all'aeroporto, né se fa il parlamentare, l'esibizione del tesserino è l'unica cosa che chiunque può chiedere a questa signora: a meno di supporre che un parlamentare oltre che -per definizione- ladro e fannullone, sia anche un terrorista in procinto di dirottare o far esplodere un aereo, le regole sono queste.
Se un dipendente di un aeroporto queste regole se le dimentica o non le conosce proprio sono affari suoi e del suo superiore gerarchico, e a entrambi un rapido ripasso sul perché gli è consentito di indossare una divisa (anche se di un'azienda privata) non farebbe male.
La Costituzione non si riferisce ai controlli aeroportuali, ma alle indagini di Polizia. E comunque in un articolo precedente dice anche anche "tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge". Quindi se i controlli di sicurezza sono previsti, devono farli anche gli onorevoli.

Se un non vuole sottostare a questi controlli, non prenda l'aereo.
I deputati hanno anche una tessera per viaggiare in treno gratis, mentre l'aereo lo pagano (o lo fanno pagare a noi).
Insomma le alternative ci sono.