Inizia la privatizzazione a Pescara


juniator

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2 Settembre 2009
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Pescara
Da Ilcentro il primo articolo da abruzzoweb il secondo

Caripe, soldi per l'aeroporto d'Abruzzo
Il cda approva la ricapitalizzazione Saga, lo scalo non perderà i voli internazionali

Un affare da 200 milioniPESCARA. La nuova Caripe targata Tercas investe subito sull'Abruzzo e Pescara. Il primo cda dà il via alla grande operazione del salvataggio dell'aeroporto deliberando la ricapitalizzazione, per la parte che gli spetta (11%) della Saga, la società che gestisce i servizi a terra.

Il rischio di perdere la licenza Enav che, in termini semplici, si traduce in pericolo imminente di rinunciare ai grandi voli nazionali e internazionali, è di fatto scongiurato.

L'aeroporto degli abruzzesi è salvo. Da un lato per Caripe è un'operazione di sistema, con cui la Cassa di corso Vittorio vuole sottolineare, dal primissimo passo del nuovo corso, il suo ruolo di banca locale. Dall'altro lato, la delibera di ricapitalizzazione della Saga si traduce anche in uno sprone nei confronti della Regione, affinchè faccia anch'essa la propria parte insieme agli altri soci che compongono la galassia Saga. Ma siamo solo al primo punto di un cda, presieduto dal presidente Guglielmo Marconi, affiancato da Antonio Di Matteo, consigliere delegato Caripe e direttore generale Tercas, cominciato alle 15 di ieri e terminato alle 19.

Le delibere chiave approvate nella riunione fiume infatti sono state cinque. Dal punto di vista operativo, la più importante è quella che ridisegna sul territorio la struttura organizzativa della banca, forte di una propria autonomia all'interno del gruppo Tercas del presidente Lino Nisii, che ormai è il più grande d'Abruzzo, con una quota di mercato sulla raccolta che raggiunge il 17 per cento.

Il cda Caripe quindi ha deliberato la suddivisione del territorio pescarese in tre macroaree: metropolitana, centro ed ovest. Ciascuna di queste è stata affidata ad un capoarea scelto tra dirigenti che già ben conoscono il territorio di azione. Si tratta infatti di nomi noti negli ambienti bancari pescaresi: Vincenzo Di Bartolomeo, Vincenzo Rosetti ed Ezio Campili. Nell'arco nei prossimi mesi, ciascuno di loro prenderà contatto diretto con le piccole e medie imprese della propria area, e con le famiglie, entrando nel territorio pescarese più di quanto potesse fare il vecchio management legato a banche del nord Italia.

Il cda Caripe ha poi deliberato un'altra nomina che, in qualche modo, farà parlare di sè: Bruno Presidente, infatti, dopo aver lasciato Carichieti - in tempi non sospetti, cioè prima che il rapporto tra la banca "cugina" della città di Achille e il dg Francesco Di Tizio si interrompesse in modo drastico - è passato nello staff della nuova Caripe. Che ieri sera lo ha nominato direttore commerciale.

Sarà lui, quindi, a ridisegnare la rete delle filiali Caripe, che presto si arricchiranno di nuovi sportelli. Ma dire da adesso quanti e dove questi ultimi saranno aperti è prematuro.

Sta di fatto che il cda Caripe ha deliberato anche il piano che studi un nuovo "piano sportelli" che, nell'arco dei prossimi tre anni, porterà la banca ad una espansione dei propri front office soprattutto a Pescara e nella provincia, dopo una decina di anni di immobilismo sotto questo punto di vista.

Insomma siamo di fronte ad una svolta reale per la storica banca pescarese che, con la quinta delibera sfornata ieri sera, si prepara anche ad una grande campagna pubblicitaria targata Abruzzo e Pescara.




AEROPORTO DI PESCARA: CNA,
''OK ALL'INGRESSO DEI PRIVATI''
PESCARA - "Il fatto che il neonato polo bancario regionale nato dalla fusione tra Tercas e Caripe decida di investire sul potenziamento dell'aeroporto d'Abruzzo è una buona notizia per la nostra regione. I vertici della nuova banca, così, potrebbero diventare punto di riferimento per una decisa svolta nella presenza di nuovi soggetti privati nella compagine sociale dell'Aeroporto d'Abruzzo".

Lo afferma il presidente della Cna abruzzese, Italo Lupo, commentando una notizia apparsa questa mattina sul quotidiano 'Il Centro'.

A detta della confederazione artigiana, "solo con il potenziamento della presenza privata nella gestione dello scalo aereo regionale sara' possibile potenziare i piani di marketing, sviluppare strategie mirate verso nuovi mercati, realizzare quei progetti di sviluppo che da anni sono rimasti nei cassetti. E nello stesso tempo scongiurare quelle ipotesi di ridimensionamento dei piccoli scali cui sembra avviata la politica dell'Enac, dopo che l'Ente nazionale di aviazione civile ha varato un piano di tagli destinato a colpire i piccoli aeroporti come quello d'Abruzzo".

A suffragare la tesi della Cna regionale, la pubblicazione proprio stamattina, sul sito di Assaeroporti (l'associazione che raggruppa gli scali italiani, ndr) dei dati riassuntivi del traffico aereo del 2010.

Tra gennaio e dicembre, sono transitati nello scalo abruzzese 461mila 806 passeggeri, con un incremento del 12,7% rispetto all'anno precedente: una buona performance, soprattutto in considerazione del fatto che la media nazionale si è attestata al 7 per cento, ma che va comunque letto in controluce.

"Perchè - afferma Lupo - la parte del leone l'hanno fatta soprattutto i voli interni, tradizionalmente legati più a una utenza "business" (+36,1%), mentre i collegamenti internazionali hanno al contrario fatto registrare una "crescita zero"".

Secondo la Cna abruzzese, cifre alla mano, è proprio grazie alla maggiore affluenza di capitali privati nelle società di gestione che crescono di più gli scali medio-piccoli. Così ad Ancona (+20,2% sul 2009), così a Trapani (+57,4%), così a Rimini (+44,4)%".

"Tutti scali nei quali la presenza di capitali privati ha affiancato quella pubblica con posizioni rilevanti: ad Ancona, ad esempio, un gruppo di imprenditori privati detiene ben il 49,78% delle azioni di Aerdorica, a Trapani il 49% del capitale sociale di Airgest. Dunque, conclude la nota, attorno al nuovo soggetto bancario regionale esistono le condizioni per avviare davvero un deciso mutamento di rotta nella vita e nelle prospettive dell'aeroporto abruzzese".
 
Credo tutto sia partito da qui e dall'impegno della camera di commercio,Becci mi pare interessato alle sorti dell'Aeroporto a discapto di qello che si può pensare

Abruzzo pronto per il salto di qualitàDi Dalmazio: più dialogo tra istituzioni e operatori. Stop alla dispersione delle risorse

PESCARA. Una gara per realizzare il marchio dell'Abruzzo, una più precisa analisi della domanda e nuove strategie di promozione. In pratica come individure mercati, prodotti e attrattive per dare corpo ai contenuti del Piano triennale del Turismo 2010-2012 approvato dalla Regione. E' la scommessa su cui punta fortemente l'assessore Mauro Di Dalmazio per favorire quel salto di qualità, da sempre auspicato, ma mai davvero realizzato nonostante le grandi potenzialità dell'Abruzzo, terra di mare, montagne, storia e sapori. «Questo è il momento di fare squadra» rileva Di Dalmazio «e devo dire che, in un anno e mezzo, si è creato un clima interessante. Cresce una nuova consapevolezza che, oltre a essere il risultato più gratificante, è l'aspetto che mi fa davvero essere ottimista». Cosa c'è di nuovo? «Un passaggio che ritengo cruciale: le istituzioni non possono più lavorare svincolate dalle esigenze degli operatori turistici e, a loro volta, gli operatori non devono farsi assalire da logiche corporative pensando solo al proprio orticello. E' ciò che sta avvenendo e questo mi dà fiducia». L'assessore indica le priorità mentre l'amministrazione lavora alla realizzazione di un Masterplan sulle possibilità di crescita turistica fino al 2020. «C'è bisogno di un nuovo approccio», raccomanda l'assessore, «il turismo va affrontato come se si trattasse, e di fatto lo è, di un vero e proprio comparto produttivo. Quindi, prima questione: evitare dispersioni. In questo contesto, è da considerarsi epocale l'intesa stipulata con le quattro Province e i tre Parchi nazionali per assicurare uno sviluppo organico delle strategie turistiche, naturalmente con la Regione in cabina di regìa. Inoltre è necessario favorire una maggiore integrazione tra pubblico e privato», prosegue Di Dalmazio, «altrimenti non si va da nessuna parte». Per l'assessore, non basta più vendere prodotti tradizionali (mare-montagna) ma sviluppare l'offerta a 360 gradi, «anche perché l'Abruzzo, ha le carte in regola per giungere a una fruizione integrata del prodotto turistico». CHI SCEGLIE L'ABRUZZO. Dal Piano triennale emerge che i due terzi delle oltre 6 milioni di presenze italiane in Abruzzo proviene da Lazio, Lombardia, Abruzzo, Campania e Puglia. I principali mercati italiani sono quindi regioni limitrofe o l'Abruzzo stesso, con la sola eccezione della Lombardia. STAGIONALITA'. L'andamento dei flussi è piuttosto accentuato nel periodo maggio-settembre (77%): tra giugno e agosto si concentrano i 2/3 delle presenze annuali. MARE. Prodotto principe per i mercati nazionali e esteri. Le linee guida del piano suggeriscono azioni dirette a esplorare nuove possibilità, soprattutto nell'Est e Nord Europa, con offerte di soggiorno balneare combinate a circuiti e escursioni regionali ed extra-regionali (esempio: Roma-Tremiti). MONTAGNA INVERNALE. La montagna invernale è un prodotto strategico. A partire dal 2011, e in preparazione dei Mondiali juniores 2012, potrebbero essere organizzati gli «Abruzzo snow games», un festival periodico per vivere tutti i risvolti del bianco (sport, divertimento, enogastronomia). Per i paesi esteri, il piano prevede pacchetti di agenzie incoming abbinati a voli low-cost o prezzi promozionali, da attivare mediante accordi con vettori aerei, su Pescara o eventualmente anche sull'aeroporto di Roma. MONTAGNA ESTIVA RELAX. Si rivolge a una clientela in gran parte abituale e di prossimità, soprattutto anziani. La rilevanza per l'Abruzzo è molto elevata, per cui la strategia prevede un rilancio sia attraverso un attacco al mercato sociale (soggiorni per terza età e bambini) che attraverso nuovi prodotti: turismo-natura e sportivo-benessere che trovano nella montagna e nei parchi il contesto ideale. ECOTURISMO. Dovrebbe essere il prodotto turistico per eccellenza per l'Abruzzo, se ve ne fosse uno. Determinante è che l'offerta sviluppi proposte di circuiti, pacchetti e offerte in linea con le aspettative: circuiti di mobilità lenta ed ecocompatibile, servizi di assistenza.TURISMO CULTURALE. In questo ambito l'offerta è scarsa e poco strutturata nonostante il patrimonio abruzzese annoveri risorse di valore assoluto. Il fenomeno può essere rafforzato con attrattori permanenti sulla civiltà e le tradizioni abruzzesi (esempi: museo del terremoto e delle genti d'Abruzzo; centro visita della rete dei trabocchi). Ma anche con la organizzazione di eventi che possano agire da catalizzatori. RELIGIOSO. Le risorse ci sono (Manoppello, Lanciano, Isola del Gran Sasso) e hanno ottime potenzialità. Nuovi percorsi sono da sviluppare, come quelli legati a Celestino V, San Francesco e San Benedetto. ENO-GASTRONOMICO. Indicato come prodotto in crescita. L'Abruzzo ha una buona qualità gastronomica a prezzi abbordabili, alcuni ristoratori di primissimo piano e prodotti di qualità (olio e vino) con alcune icone attraenti (la pasta a Fara San Martino; lo zafferano a Navelli) sui quali organizzare attività e attrattive. SPORTIVO. Le discipline sono soprattutto quelle del segmento invernale (sci, snowboard), quelle dove l'Abruzzo vanta eccellenze (basket, pattinaggio) e quelle in cui la regione può offrire contesti particolari per percorsi in mountain bike, triathlon nelle località balneari e lacustri, con il lago di Bomba che può rivelarsi ideale per le discipline acquatiche (canottaggio, canoa, kayak).
 
Mi spiegate in termini spiccioli cosa succederebbe in caso di privatizzazione?Caripe comprerebbe altre quote e aumenterebbe la sua quota nella Saga o ricapitalizza solo per la sua parte?Ringrazio chiunque possa rispondermi...
 
Mi spiegate in termini spiccioli cosa succederebbe in caso di privatizzazione?Caripe comprerebbe altre quote e aumenterebbe la sua quota nella Saga o ricapitalizza solo per la sua parte?Ringrazio chiunque possa rispondermi...

Il titolo del 3D è sbagliato. Non si parla di privatizzazione ma da quanto capisco leggendo, si tratta semplicemente di versare le quote di capitale di propria competenza.
 
Il titolo del 3D è sbagliato. Non si parla di privatizzazione ma da quanto capisco leggendo, si tratta semplicemente di versare le quote di capitale di propria competenza.

Infatti, la CARIPE ha versato la sua quota nella ricapitalizzazione SAGA dato che fino ad oggi ancora non l'aveva fatto impegnata nei processi di fusione con la TERCAS.

Si puo' chiudere e anche cancellare il thread.
 
Però attenzione ricapitalizzazione si,ma attenzione alle parole,soprattutto quando qualcuno ci trapani e ancona,già il fatto che sano cosa stanno facendo gli altri non è da poco anzi,se li ferisce nell'orgoglio, oppure li fa pensare al:"lo fanno gli altri allora lo faccio anche io, così son fregno"......
 
Forse il titolo non è poi tanto sbagliato...e quello che pensavo sulle parole non dette a sproposito forse nemmeno...


Capitale Saga, dopo le banche tocca ai privati
Lupo (Cna): sviluppo solo con una loro maggiore partecipazione



Caripe, via alla ricapitalizzazione SagaPESCARA. «Occorre aprire la strada all'ingresso dei privati nel capitale della Saga, la società dell'aeroporto d'Abruzzo»: il presidente regionale della Cna (Confederazione artigianato) Italo Lupo indica l'opportunità per il futuro dello scalo aereo, dopo che il Cda del polo bancario Tercas-Caripe ha formalizzato la ricapitalizzazione, in relazione alle proprie quote di partecipazione (pari a circa l'11%), della società di gestione regionale mantenendo così l'impegno che aveva assunto la cassa di risparmio pescarese prima che fosse rilevata dalla banca teramana. «I vertici della nuova banca possono diventare punto di riferimento per una decisa svolta nella presenza di nuovi soggetti privati nella compagine sociale della Saga», auspica Lupo secondo cui «solo con il potenziamento della presenza privata sarà possibile potenziare i piani di marketing, sviluppare strategie mirate verso nuovi mercati, realizzare i progetti di sviluppo rimasti nei cassetti». La strada servirebbe secondo la Cna anche a scongiurare le ipotesi di ridimensionamento dei piccoli scali cui sembra avviata la politica dell'Ente nazionale di aviazione civile.

In appoggio alla propria tesi l'ente si ricollega ai dati del traffico aereo nel 2010, secondo i quali tra gennaio e dicembre, sono transitati nello scalo abruzzese 461mila 806 passeggeri, con un incremento del 12,7%. «Una buona performance, soprattutto in considerazione del fatto che la media nazionale si è attestata al 7%, ma che va comunque letta in controluce», commenta il presidente Lupo, «perché la parte del leone l'hanno fatta soprattutto i voli interni, tradizionalmente legati più a una utenza "business" (+36,1%), mentre i collegamenti internazionali hanno al contrario fatto registrare una "crescita zero"».

Per la Cna è proprio grazie alla maggiore affluenza di capitali privati nelle società di gestione che crescono di più gli scali medio-piccoli. Così ad Ancona (+20,2% sul 2009), così a Trapani (+57,4%), così a Rimini (+44,4%). «Tutti scali», viene fatto rilevare, «nei quali la presenza di capitali privati ha affiancato quella pubblica con posizioni rilevanti: ad Ancona, ad esempio, un gruppo di imprenditori privati detiene ben il 49,78% delle azioni di Aerdorica, a Trapani il 49% del capitale sociale di Airgest.

Da parte della Saga viene espressa soddisfazione per la decisione Tercas-Caripe, allo stesso tempo vengono fornite precisazioni. In una nota la presidente Carla Mannetti ricorda come, a seguito della riduzione del capitale sociale a copertura delle perdite maturate nel corso del precedente esercizio 2009, l'assemblea dei soci aveva deliberato un primo aumento di capitale (29 giugno 2010) con il voto favorevole dei soci Regione, Comune di Pescara, Camere di commercio di Chieti, Pescara e L'Aquila e Carichieti, «i quali hanno tutti conseguentemente sottoscritto e versato l'aumento». «L'operazione», continua la nota, «loro malgrado non si è perfezionata, anche a seguito della mancata sottoscrizione da parte di alcuni soci, fra i quali si annoverava la Caripe. L'assemblea dei soci ha pertanto, il 20 dicembre 2010, deliberato un nuovo aumento di capitale, immediatamente sottoscritto e versato da Regione, Comune di Pescara, Provincia di Pescara e Camere di commercio e conferito mandato agli amministratori per collocare sul mercato quanto eventualmente non sottoscritto dai soci». La Saga ringrazia infine «per la fiducia accordata ed auspica la positiva conclusione dell'operazione di sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale». I soci che non hanno ancora sottoscritto la ricapitalizzazione (c'è tempo fino al 30 giugno) hanno quote simboliche. Fra questi ci sono ad esempio l'Air Columbia e la Provincia di Chieti. Quest'ultima ha però messo all'asta il suo 0,208% «aprendo» ai privati.

In una lettera ai vertici Caripe sul ruole della banca nella Saga, Aurelio Giammorretti, ex cda della stessa banca e dell'aeroporto nonché delegato ai trasporti del Pd, sostiene che la Regione debba rendere noti i contenuti del piano marketing 2011 e del piano industriale 2011-2013 della Saga, «assumendo un preciso e formale impegno a sostenere la gestione, finanziando i piani approvati e successive modifiche ed integrazioni ed evitando in tal modo di riversare sui soci oneri non preventivati, come avvenuto per l'esercizio 2009».«In tale contesto», continua, «debbono essere ribaditi gli impegni al completamento delle strutture già finanziate, da quelle interne all'aerostazione, al prolungamento della testata ovest della pista, a lungo osteggiato dall'amministrazione comunale di San Giovanni Teatino». Giammorretti rileva che la Regione debba convocare una conferenza di tutti gli Enti disponibili a partecipare alla compagine sociale Saga «al fine di definire un quadro delle partecipazioni al capitale, che preveda quote equilibrate, determinate tenendo conto della rappresentanza territoriale ed economica di enti, banche ed organizzazioni più rappresentative dei settori economici e produttivi».
 
AEROPORTO PESCARA: ARPA RILEVA QUOTA SAGA PROVINCIA CHIETI
L'aeroporto d'AbruzzoCHIETI - Arpa ha acquistato le azioni della Provincia di Chieti, 750 quote, della Saga, la società di gestione dell'aeroporto d'Abruzzo di Pescara.

La Provincia di Chieti ha messo in vendita nella stessa asta altre partecipazioni che deteneva in enti e società, come il Centro agro alimentare La Valle del Pescara, Esa srl, Edizioni scientifiche abruzzesi, Finanziaria Di Partecipazioni ed investimenti spa, Cotir, Eurobic e l'Interporto Val Pescara.

Nello scorso mese di dicembre Arpa aveva acquistato anche le mille azioni della stessa natura messe in vendita in asta pubblica di proprietà dell'amministrazione provinciale di Teramo.

Il costo di tali operazioni è stato di 105 mila euro per le quote della Provincia di Chieti e di 140 mila per quelle vendute dalla Provincia di Teramo.

"Con l'acquisto odierno di un numero di azioni pari allo 0,20 per cento del capitale sociale della Saga - si legge in una nota - Arpa guarda a nuove aree di business riguardanti il trasporto di una potenziale clientela turistica proveniente dalle maggiori città europee oggi collegate con la nostra regione grazie ai voli aerei che fanno scalo all'aeroporto Liberi".

"In considerazione dell'aumento sensibile di passeggeri che arrivano in Abruzzo utilizzando il trasporto aereo che si è registrato negli ultimi anni - conclude l'Arpa - e nella prospettiva di un ulteriore potenziamento della struttura aeroportuale, l'azienda non esclude di poter organizzare servizi di linea e da noleggio in grado di soddisfare le esigenze di mobilità di viaggiatori stranieri che arrivano nella nostra regione".




Si iniziano ad unire i passelli del puzzle..e a far girare le idee
 
Senti Juniator, prima di tutto, ti consiglio un corso base di grammatica italiana e poi ti pare si possa parlare di una privatizzazione se una società di trasporti della regione rileva una quota della Provincia di Chieti!!??
 
Senti Juniator, prima di tutto, ti consiglio un corso base di grammatica italiana e poi ti pare si possa parlare di una privatizzazione se una società di trasporti della regione rileva una quota della Provincia di Chieti!!??

Come non avere peli sulla lingua.La mia grammatica sarà pure carente,però io ho detto inizia la privatizzazione,poi tu mi parli solo dell'ultimo articolo,che è un di più a quello che è scritto sopra,poi io parlo di puzzle,e del fatto che si cita l'apertura ai privati.
La grammatica non sarà il mio forte e dio(si so che si scrive in maiuscola ,ma per rispetto,sempre che mi sia concesso,me lo risparmio) me ne scampi,però in quanto a lettura e cortesia qualcun'altro è meno perfetto di me.