[Video] Bannati i ritardi al JFK


finora ogni volta che ho fatto il pippone sui decapitatori della lingua italiana mi sono imbattutto:
- nel figlio di coppia mista con madre americana e quindi l´inglese lo usa come lingua madre
- in un utente che ricorreva all (ab)uso delll´inglese per comunicare meglio, in quanto piu´conciso.


scrivere "banditi i ritardi al JFK" pareva brutto: si rischiava di perdere troppo tempo.
 
finora ogni volta che ho fatto il pippone sui decapitatori della lingua italiana mi sono imbattutto:
- nel figlio di coppia mista con madre americana e quindi l´inglese lo usa come lingua madre
- in un utente che ricorreva all (ab)uso delll´inglese per comunicare meglio, in quanto piu´conciso.


scrivere "banditi i ritardi al JFK" pareva brutto: si rischiava di perdere troppo tempo.

bannare
[ban-nà-re]
verbo transitivo
impedire l'accesso di un utente a una chat o a un gruppo di discussione in internet:
Esempio: è stato bannato dal forum perché insulta

Sinonimo di Bandire.
 
finora ogni volta che ho fatto il pippone sui decapitatori della lingua italiana mi sono imbattutto:
- nel figlio di coppia mista con madre americana e quindi l´inglese lo usa come lingua madre
- in un utente che ricorreva all (ab)uso delll´inglese per comunicare meglio, in quanto piu´conciso.


scrivere "banditi i ritardi al JFK" pareva brutto: si rischiava di perdere troppo tempo.

Il Netspeak, il linguaggio della rete, è un segno dei tempi che passano, dell'evoluzione della specie umana e della comunicazione.

Tu vai a lavoro ancora a cavallo o ti sei prostituito intellettualmente utilizzando una volgarissima autovettura?

Tornando IT: video davvero notevole!
 
finora ogni volta che ho fatto il pippone sui decapitatori della lingua italiana mi sono imbattutto:
- nel figlio di coppia mista con madre americana e quindi l´inglese lo usa come lingua madre
- in un utente che ricorreva all (ab)uso delll´inglese per comunicare meglio, in quanto piu´conciso.

se uno scrive invece scrive "bannati i ritardi " a che categoria appartiene?

Ora ti sorbisci un pippone... :)
Io sono figlio di coppia mista. Non per questo, però, ho scelto il termine "bannati". Mi inacidisco un po' quando si critica con pedante superficialità il mio modo di scrivere (che è stato apprezzato da schiere di accademici e qualche giornalista piuttosto noto).
Vedi, caro Vincenzo, se perdessi meno tempo a cercare errori e ne investissi di più a cercare di capire, scopriresti che l'utilizzo del termine "bannati" è voluto, non dovuto a scarsa proprietà o carente affetto per il lessico nostrano.
Vincenzo, mi piace un tipo di metafora che in italiano non ha nome: in inglese si chiama conceit. E' una metafora complessa nella quale si creano associazioni vaghe fra due argomenti, discipline o temi assolutamente diversi. Un modo di creare queste relazioni metaforiche è l'utilizzo di un vocabolo proprio di una disciplina in un contesto diverso.
Ti faccio un esempio (tratto dalla mia tesi di dottorato):
La comunità degli storici della guerra fredda sta attraversando una sorta di crisi
d’identità. La casistica è ampia e la sintomatologia inequivocabile: mentre l’International Center of Advanced Studies della New York University domanda ai suoi ricercatori di non accettare la «consueta cronologia e geografia della guerra fredda», fioccano convegni nei quali si tenta di «respingere i quadri mentali della guerra fredda».
L'utilizzo dei termini "casistica" e "sintomatologia", oltre alla ripetizione (in altre parti del testo non citate) del termine "eziologia", vuol creare un'associazione con la medicina: eziologia, casistica, sintomatologia sono particolarmente utilizzati nelle scienze mediche - l'utilizzo recidivo di lemmi propri della medicina nell'introduzione a un testo di storia serve a veicolare linguisticamente il messaggio di quel testo, cioè che la storiografia della guerra fredda è in difficoltà. Chiaro?
Perché, dunque, ho scritto "bannati i ritardi"? Perché siamo in un forum su internet, non all'Accademia della Crusca, del riso o del grano duro: "ban" e "bannato" appartengono ormai al linguaggio italiano dello spazio che ci ospita. Ban richiama il gesto più o meno arbitrario (ma comunque di scarsa importanza) dell'amministratore pedante di un forum, mentre "divieto" o "bandito" richiamano un atto pubblico ufficiale. Essendo il tema - pardon, il topic - del thread piuttosto light, ho ritenuto opportuno deponteziare il termine "divieto" (che sarebbe stato fuorviante) utilizzandone la versione inglese che nella lingua italiana ha un'accezione meno grave.
 

Il video è vecchio, la storia triste: non ci metterei la mano sul fuoco, ma pare che il controllore di volo in questione abbia subito un trasferimento punitivo (adesso sarebbe a Islip) e una riduzione dello stipendio. Francamente la cosa mi pare non avere senso, visto che dalla registrazione sembrerebbe che sia iniziato tutto per colpa di un B6 che non ha rispettato un ordine. E poi mi pare che il controllore abbia sbrogliato la matassa con una certa disinvoltura.
 
Ora ti sorbisci un pippone... :)
Io sono figlio di coppia mista. Non per questo, però, ho scelto il termine "bannati". Mi inacidisco un po' quando si critica con pedante superficialità il mio modo di scrivere (che è stato apprezzato da schiere di accademici e qualche giornalista piuttosto noto).
Vedi, caro Vincenzo, se perdessi meno tempo a cercare errori e ne investissi di più a cercare di capire, scopriresti che l'utilizzo del termine "bannati" è voluto, non dovuto a scarsa proprietà o carente affetto per il lessico nostrano.
Vincenzo, mi piace un tipo di metafora che in italiano non ha nome: in inglese si chiama conceit. E' una metafora complessa nella quale si creano associazioni vaghe fra due argomenti, discipline o temi assolutamente diversi. Un modo di creare queste relazioni metaforiche è l'utilizzo di un vocabolo proprio di una disciplina in un contesto diverso.
Ti faccio un esempio (tratto dalla mia tesi di dottorato):

L'utilizzo dei termini "casistica" e "sintomatologia", oltre alla ripetizione (in altre parti del testo non citate) del termine "eziologia", vuol creare un'associazione con la medicina: eziologia, casistica, sintomatologia sono particolarmente utilizzati nelle scienze mediche - l'utilizzo recidivo di lemmi propri della medicina nell'introduzione a un testo di storia serve a veicolare linguisticamente il messaggio di quel testo, cioè che la storiografia della guerra fredda è in difficoltà. Chiaro?
Perché, dunque, ho scritto "bannati i ritardi"? Perché siamo in un forum su internet, non all'Accademia della Crusca, del riso o del grano duro: "ban" e "bannato" appartengono ormai al linguaggio italiano dello spazio che ci ospita. Ban richiama il gesto più o meno arbitrario (ma comunque di scarsa importanza) dell'amministratore pedante di un forum, mentre "divieto" o "bandito" richiamano un atto pubblico ufficiale. Essendo il tema - pardon, il topic - del thread piuttosto light, ho ritenuto opportuno deponteziare il termine "divieto" (che sarebbe stato fuorviante) utilizzandone la versione inglese che nella lingua italiana ha un'accezione meno grave.

in italiano si poteva tranqullamente dire a JFK vietato parlare di ritardi.
a zappare bisse. :)

ban e bannato e tutta la fricassea di netspicche e nettespacche ha diffusione solo nel paese dei cachi.

nei paesi linguisticamente meno sbracati del nostro il fenomeno e´assente

da noi invece domina il "vezzo", la "moda", l´apparire (perche´se dico una minchiata, ma la dico in inglese da di gei, faccio la mia porca figura sempre, o almeno ci illudiamo sia cosi´)


e ippone per pippone ve beccate la chiusura solita

se anche tu ti senti come me accerchiato dai distruttori dell'italiano
giornalisti e commentatori sportivi in genere, bocconiani rampanti, d.j. stanchi,
parrucchieri creativi e succedanei di divi
insomma tutti quelli che non riescono a considerare valido un concetto espresso se non contiene almeno due o tre parole inglesi, possibilmente mai studiate, ma ascoltate, quello si, su radio uan-o-uan, yessss.

se prima di soccombere vuoi perlomeno provare a lottare, seguimi in questa battaglia, forse persa, ma perlomeno incruenta (a differenza di altre che si consumano in altri campi)

da questo momento tolleranza zero e "calci in culo" a tutti quelli che usano il machete (e non la roncola) con l'italiano nei forum, nelle televisioni, nelle universita´.

al grido di
"ma parla comu t'insignao to patre!"
"parlet come t'ansegnat a tò baita!"
"scòr cum'i tan insgnè"
"scòr bàn cum at màgn"


diventa anche tu paladino della lingua (non tanto italiana) ma della lingua parlata al posto giusto nel momento giusto.

gli italiani brillano gia' tra i peggiori in Europa a parlare le lingue straniere. Facciamo in modo di non diventare i peggiori a parlare .... l'italiano!
 
io mi preoccuperei più dell'essemmese, piuttosto che dell'inglese.
preferisco di gran lunga le citazioni in inglese ai xkè, ke, ki, 6 4te.
 
Vincenzo Florio : Ti consiglio una cosa, guarda dove stai, stai su internet. Il linguaggio di internet non è solo l'Italiano. Punto.
Come ha gia' notato l'uomo con il bavaglino (billypaul) molte parole son entrate nel linguaggio italiano, fra cui bannare.
 
io mi preoccuperei più dell'essemmese, piuttosto che dell'inglese.
preferisco di gran lunga le citazioni in inglese ai xkè, ke, ki, 6 4te.

quello e´un´altro fronte :)
anche se e´ gia´fenomeno piu´globale, ed ha una motivazione se vogliamo pratica.