L’AEROPORTO GENOVESE
COLOMBO, CONTATTI
CON CLIENTI A MOSCA
L’aeroporto di Genova ha voglia di crescere. E risponde a chi è solito bistrattarlo, a torto o a ragione per una gestione non sempre brillantissima, con numeri che alla mano segnano un successo. Quasi 371 mila passeggeri nei voli nazionali da gennaio a giugno - dati Assaeroporti - +17,4% sul semestre 2009, oltre 197 mila biglietti per le tratte internazionali, +1,5%. Il totale del traffico aereo ha avuto un incremento del 10,6%, il doppio della media nazionale che è del 5%. «E non è tutto», spiega Marco Arato, presidente dell’aeroporto Cristoforo Colombo: «Luglio su luglio l’incremento è stato del 12%».
Successo di una strategia che ha puntato tutto sui vettori low cost rafforzando le destinazioni domestiche. «C’è un motivo dietro questa scelta - dice Paolo Sirigu, direttore generale dello scalo genovese -. Con la crisi i voli business sono crollati. E in momenti di difficoltà economica il mercato low cost si sviluppa più all’interno che sulle tratte internazionali. Noi abbiamo seguito questa strategia, e si è rivelata vincente». A crescere come Genova sono stati infatti tutti gli aeroporti più piccoli, neofiti del low cost interno, come Cagliari, Rimini, Crotone. Adesso però si pensa più in grande, e per la fine del 2010 e la prossima primavera, rivela Arato, «si lavora per moltiplicare le destinazioni low cost internazionali». Sempre nell’area dell’Unione Europea, perché le rotte su cui può ragionare Genova sono vincolate da accordi bilaterali. Con delle eccezioni. Tutto è in progress, e quindi in forse, ma oggi Sirigu partirà per Mosca: lì è previsto un incontro con una compagnia del governo russo interessata a inaugurare voli di linea da e verso la Liguria. Di più Sirigu e Arato non vogliono svelare: se andrà in porto l’affare, la tratta Genova-Mosca sarà a battesimo a marzo. Una scelta meditata da tempo, dopo l’expolit dei voli charter riservati al mercato estivo che hanno portato a fiotti turisti russi sulla riviera e a Genova. I nuovi ricchi dell’ex Unione Sovietica amanti delle bellezze italiane, potrebbero essere il portafogli di garanzia per questa scommessa dei cieli. E non è la sola. «Continueremo a investire nello sviluppo del low cost - aggiunge Arato -, che, con un traffico passeggeri passato dal 16% al 23%, è il target che ci ha permesso un buon risultato dopo la crisi Alitalia. E soprattutto abbiamo conquistato la fiducia di Ryan Air che ci ha rivelato di pensare a una base della compagnia a Genova, per il futuro. Ma per questo dobbiamo crescere, anche perché il bacino genovese non è facilissimo, e a livello europeo è ancora troppo poco conosciuto». Per evitare gli errori del passato Arato si augura di «lavorare a stretto contatto con le istituzioni locali» per un programma di sviluppo serio dell’aeroporto e - di conseguenza - del territorio. «Genova deve diventare meta di turismo, e compagnie come Ryan Air vogliono garanzie in questo senso». Il che significa due cose: contributi per il marketing del vettore e per la promozione massiccia della meta Liguria nei Paesi e nelle città che avranno i collegamenti aerei. «Finora abbiamo ricevuto i contributi solo dalla Regione. Speriamo di replicare questa collaborazione con altri enti, come la Camera di Commercio che ha tutto l’interesse a migliorare l’indotto attraverso l’aeroporto». Un esempio di sinergia riuscita, secondo Sirigu è la rotta Genova-Trieste, voli Alitalia, che ripartirà, dopo un anno e mezzo, il 4 ottobre. «Con noi ha collaborato Fincantieri che da questa collegamento trarrà vantaggi e comodità. E nello stesso tempo a noi garantirà passeggeri»
COLOMBO, CONTATTI
CON CLIENTI A MOSCA
L’aeroporto di Genova ha voglia di crescere. E risponde a chi è solito bistrattarlo, a torto o a ragione per una gestione non sempre brillantissima, con numeri che alla mano segnano un successo. Quasi 371 mila passeggeri nei voli nazionali da gennaio a giugno - dati Assaeroporti - +17,4% sul semestre 2009, oltre 197 mila biglietti per le tratte internazionali, +1,5%. Il totale del traffico aereo ha avuto un incremento del 10,6%, il doppio della media nazionale che è del 5%. «E non è tutto», spiega Marco Arato, presidente dell’aeroporto Cristoforo Colombo: «Luglio su luglio l’incremento è stato del 12%».
Successo di una strategia che ha puntato tutto sui vettori low cost rafforzando le destinazioni domestiche. «C’è un motivo dietro questa scelta - dice Paolo Sirigu, direttore generale dello scalo genovese -. Con la crisi i voli business sono crollati. E in momenti di difficoltà economica il mercato low cost si sviluppa più all’interno che sulle tratte internazionali. Noi abbiamo seguito questa strategia, e si è rivelata vincente». A crescere come Genova sono stati infatti tutti gli aeroporti più piccoli, neofiti del low cost interno, come Cagliari, Rimini, Crotone. Adesso però si pensa più in grande, e per la fine del 2010 e la prossima primavera, rivela Arato, «si lavora per moltiplicare le destinazioni low cost internazionali». Sempre nell’area dell’Unione Europea, perché le rotte su cui può ragionare Genova sono vincolate da accordi bilaterali. Con delle eccezioni. Tutto è in progress, e quindi in forse, ma oggi Sirigu partirà per Mosca: lì è previsto un incontro con una compagnia del governo russo interessata a inaugurare voli di linea da e verso la Liguria. Di più Sirigu e Arato non vogliono svelare: se andrà in porto l’affare, la tratta Genova-Mosca sarà a battesimo a marzo. Una scelta meditata da tempo, dopo l’expolit dei voli charter riservati al mercato estivo che hanno portato a fiotti turisti russi sulla riviera e a Genova. I nuovi ricchi dell’ex Unione Sovietica amanti delle bellezze italiane, potrebbero essere il portafogli di garanzia per questa scommessa dei cieli. E non è la sola. «Continueremo a investire nello sviluppo del low cost - aggiunge Arato -, che, con un traffico passeggeri passato dal 16% al 23%, è il target che ci ha permesso un buon risultato dopo la crisi Alitalia. E soprattutto abbiamo conquistato la fiducia di Ryan Air che ci ha rivelato di pensare a una base della compagnia a Genova, per il futuro. Ma per questo dobbiamo crescere, anche perché il bacino genovese non è facilissimo, e a livello europeo è ancora troppo poco conosciuto». Per evitare gli errori del passato Arato si augura di «lavorare a stretto contatto con le istituzioni locali» per un programma di sviluppo serio dell’aeroporto e - di conseguenza - del territorio. «Genova deve diventare meta di turismo, e compagnie come Ryan Air vogliono garanzie in questo senso». Il che significa due cose: contributi per il marketing del vettore e per la promozione massiccia della meta Liguria nei Paesi e nelle città che avranno i collegamenti aerei. «Finora abbiamo ricevuto i contributi solo dalla Regione. Speriamo di replicare questa collaborazione con altri enti, come la Camera di Commercio che ha tutto l’interesse a migliorare l’indotto attraverso l’aeroporto». Un esempio di sinergia riuscita, secondo Sirigu è la rotta Genova-Trieste, voli Alitalia, che ripartirà, dopo un anno e mezzo, il 4 ottobre. «Con noi ha collaborato Fincantieri che da questa collegamento trarrà vantaggi e comodità. E nello stesso tempo a noi garantirà passeggeri»