Sul turismo non si costruisce un network di lungo raggio: sia per la sua stagionalità (pur attenuata - Roma è bella tutto l'anno) che per gli yield piuttosto bassi che produce. Il lungo raggio ha bisogno - in ordine decrescente di importanza - di business class piene di passeggeri che pagano full fare, volumi notevoli di belly cargo, ed economy piene di quello che si raccatta.
Francoforte è uno degli hub più importanti d'Europa ma dubito che ci arrivino turisti da altri continenti. E' la città delle banche e della finanza (vi ha sede anche la BCE). Parigi ha molto turismo, ma è anche una delle capitali mondiali della moda, è la sede di molte organizzazioni mondiali (UNESCO e la Camera Internazionale del Commercio, per dirne due), e di molte aziende multinazionali.
Roma è comparabile a Parigi solo per il turismo. Molte delle granzi aziende italiane che muovono traffico d'affari lucrativo - spesso solo continentale - sono al Nord (Assicurazioni Generali a Trieste, FIAT a Torino, Unicredit a Milano - a Roma l'unico colosso è ENI). Poche multinazionali estere hanno sedi regionali a Roma: in genere hanno solo uffici per l'Italia, non sedi di riferimento europee. General Electric Oil & Gas ha la sede centrale mondiale a Firenze (da dove coordinano 26 stabilimenti in giro per il mondo), non a Roma.
Il tessuto economico italiano non premia il business delle linee aeree: il Nordest, una delle zone più prospere d'Italia, è fatto di piccole e medie imprese - dinamiche e intraprendenti, ma non sono multinazionali e, quando muovono qualcuno, non sempre lo fanno in business class e non sempre lo fanno pagando full fare.