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La giunta regionale ieri ha approvato la delibera che dà l’avvio alla riscrittura del «Piano di indirizzo territoriale» nella zona fiorentina di Peretola per inserirvi, accanto al Parco della Piana e al termovalirizzatore, lo sviluppo dello scalo aeroportuale e la sua nuova pista.
Il percorso per arrivare alla nuova pista non sarà nè breve nè facile e comprenderà la Via (valutazione di impatto ambientale) ma non necessariamente la Vis (valutazione di impatto sanitario) chiesta dal sindaco di Campi, Adriano Chini. «La Via è obbligatoria per legge— spiega l’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo, da Roma — e comprende anche gli aspetti sanitari. La Vis non si applica a realtà come quelle aeroportuali, per le quali non è obbligatoria, ma ad impianti inquinanti. Per una Via i tempi non sono fissati per legge, ma si può andare da 12 a 24 mesi». Dalla Regione si spiega solo che la Via è un obbligo e che i tempi indicati da Rossi sono stati rispettati. Il governatore ha più volte detto che la priorità è la nuova pista e che quindi l’area di Castello andrà ripensata, compresa la cittadella viola con lo stadio e le abitazioni già concesse a Ligresti, patron di Fondiaria-Sai e proprietaria dell’area.
Il percorso per arrivare alla nuova pista non sarà nè breve nè facile e comprenderà la Via (valutazione di impatto ambientale) ma non necessariamente la Vis (valutazione di impatto sanitario) chiesta dal sindaco di Campi, Adriano Chini. «La Via è obbligatoria per legge— spiega l’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo, da Roma — e comprende anche gli aspetti sanitari. La Vis non si applica a realtà come quelle aeroportuali, per le quali non è obbligatoria, ma ad impianti inquinanti. Per una Via i tempi non sono fissati per legge, ma si può andare da 12 a 24 mesi». Dalla Regione si spiega solo che la Via è un obbligo e che i tempi indicati da Rossi sono stati rispettati. Il governatore ha più volte detto che la priorità è la nuova pista e che quindi l’area di Castello andrà ripensata, compresa la cittadella viola con lo stadio e le abitazioni già concesse a Ligresti, patron di Fondiaria-Sai e proprietaria dell’area.