Sul gazzettino di oggi si è ritornati a parlare del volo-ossessione VCE-Cina, in occasione dell'expo di Shangai:
Dice Confucio: «Accogliere compagni provenienti da paesi lontani non è una gioia»? La frase, scritta in mandarino e stampata su carta pergamena, è il biglietto da visita con il quale Venezia da lunedì prossimo si presenta ai 75 milioni di visitatori attesi all’Expo di Shanghai. Un gesto di cortesia il quale la delegazione veneziana conta di ottenere un ritorno in termini di arrivi di presenze negli alberghi veneziani. Il viaggio a Shanghai, che sarà guidato dall’assessore al Turismo Roberto Panciera, dal presidente dell’Associazione albergatori Vittorio Bonacini, da Francesco Antonich e Massimo Albonetti in rappresentanza di Confcommercio, costituirà la prima missione prevista dal progetto Expo che trova compimento dopo quasi due anni di lavoro. Non per niente ieri, alla presentazione della missione nella sede di Confcommercio, c’era l’assessore uscente alla Pianificazione strategica Laura Fincato a spiegare come «si semina oggi per raccogliere domani».
E il raccolto che ci si aspetta è un aumento delle presenze di turisti cinesi in città: in base alle statistiche dell’Apt lo scorso anno gli arrivi dalla Cina sono stati 24.827 in centro storico (l’1,38% del totale degli ospiti stranieri), e 55.238 a Mestre (il 6,17%). Ancora poco per un Paese di 1,3 miliardi di abitanti che sta scoprendo il turismo di massa e che potrebbe trovare a Venezia affinità storiche e culturali di grande suggestione. Il primo obiettivo della missione sarà ottenere un collegamento stabile fra l’aeroporto Marco Polo e Shanghai. Se ne occuperà lo stesso sindaco Giorgio Orsoni e il presidente della Save Enrico Marchi, attesi in Cina il 27 maggio per un colloquio con i rappresentanti della compagnia China Eastern Airlines. «Vogliamo che Venezia diventi uno degli slot italiani per la Cina», spiega Laura Fincato, mentre Panciera guarda alla diffusione del programma Venice Connected «che ci aiuterà a offrire un’ospitalità intelligente».
Ma con il viceministro Adolfo Urso, che sarà a Pechino il 2 giugno, si parlerà anche del problema dei visti d’ingresso, sollevato ieri dal direttore marketing del gruppo Sogedin, Giovanni Cher, che rischia di penalizzare l’Italia rispetto ad altri Paesi europei. In una seconda missione, prevista in agosto, Venezia presenterà la ristorazione e i prodotti tipici del Veneto, ma anche altre offerte, come le colazioni alla cinese preparate grazie agli stagisti stranieri dell’istituto Barbarigo di Venezia. In mezzo sono previsti incontri con una ventina di tour operator locali ai quali presentare l’offerta ricettiva di una provincia che, sottolinea il direttore dell’Ava Claudio Scarpa, da sola garantisce l’8 per cento del turismo italiano. Una percentuale che, grazie anche a Confucio, Venezia vole incrementare.