Pontecagnano, scalo fermo da venti giorni
AirDolomiti rinuncia, Alitalia chiede 8 milioni per volare
SALERNO — In provincia di Salerno c’è ancora qualcuno che non sa della sospensione dei voli all’aeroporto di Pontecagnano. Dove, dopo l’addio di AirDolomiti, le attività da venti giorni sono state sospese per la seconda volta e i potenziali viaggiatori continuano a presentarsi allo scalo per prenotare i biglietti. Siamo in attesa di trovare un’altra compagnia aerea disposta a volare su Salerno, spiegano agli interessati i quasi trenta dipendenti dello scalo che, nonostante il blocco delle attività, continuano a svolgere il proprio lavoro: mantenere lo scalo aperto almeno ai voli privati. E speriamo di farlo nel più breve tempo possibile, aggiungono gli addetti ai lavori. In attesa delle decisioni del cda della società di gestione dello scalo salernitano che, dopo aver fallito il tentativo di riportare a Salerno, il partner italiano della tedesca Lufthansa, punta unicamente su Alitalia.
È il presidente della Provincia Edmondo Cirielli a pressare la compagnia di bandiera, ansioso di averla sul proprio territorio. «Il Governo ha aiutato Alitalia - ha detto Cirielli qualche settimana fa - dunque è giusto che ora la compagnia di bandiera dia qualcosa al territorio». Effettivamente ad Alitalia non dispiacerebbe volare su Salerno. La sua offerta l’ha presentata due mesi fa insieme ad altre sei concorrenti. L’unico ostacolo alla conclusione della trattativa sono gli otto milioni di euro che la compagnia di bandiera ha chiesto alla società dello scalo per arrivare a Salerno, garantendo due rotazioni su Milano Malpensa (di cui una potenzialmente destinata ad essere dirottata su Linate).
La ricapitalizzazione dello scorso cinque maggio di un milione e 33mila euro della spa non basterebbe ad agguantare il risultato. Se poi si calcolano le perdite stimate durante il periodo di sospensione, allora il sogno diventa ancora più irraggiungibile. Ma sia Cirielli che il direttore generale Michele Amendola non si arrendono. Vogliono Alitalia e basta. Tanto da aver messo in condizione AirDolomiti, con cui il presidente della Camera di Commercio era tornato in contatto, ad inviare una lettera a Augusto Strianese stesso, ringraziandolo per l’interessamento e l’ottimo clima di lavoro che si era instaurato durante la sua gestione, ma decisa comunque a non tornare indietro sui suoi passi. Il corteggiamento di Cirielli e Amendola nei confronti della compagnia di bandiera è così insistente da mettere in un angolo anche l’offerta presentata dalla romena BlueAir, che avrebbe garantito due rotazioni giornaliere su Malpensa (cinque giorni su sette, escluso il fine settimana) per un milione e 600mila euro.
Conveniente sarebbe stato anche l’utilizzo di un velivolo di 33 posti, dal momento che mai un aereo di AirDolomiti, diretto a Verona o a Milano, ha raggiunto tale capienza. Ma, anche questo dato non è stato preso in considerazione. La preferita è Alitalia, ma dove si troveranno i soldi per raggiungere l’obiettivo? E, fino al prossimo settembre (termine dato dalla compagnia di bandiera per cominciare a lavorare su Salerno) che ne sarà dello scalo salernitano? Si attendono altri numerosi cda del consorzio e della società e altre ricapitalizzazioni. E poi, chissà, arriverà anche Alitalia, forse.
Angela Cappetta
27 maggio 2010
corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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