Aereo "progioniero" al Baccarini
Primo volo dalla Russia bloccato dal limite del tramonto
GROSSETO - Primo volo dalla Russia e l'aereo, che trasportava operatori turistici, giornalisti e turisti da Mosca, è rimasto "prigioniero" nell'aeroporto di Grosseto, impossibilitato a ripartire a causa del limite alba-tramonto che ancora grava su atterraggi e decolli di velivoli civili al Baccarini.
Sabato sera (1/5, ndr) l'aereo è atterrato intorno alle 20.30, con due ore e mezzo di ritardo sull'orario previsto, ed è potuto atterrare a Grosseto per il rotto della cuffia, visto che il limite sarebbe scaduto un quarto d'ora dopo. Qualche minuto in più di ritardo e il volo sarebbe stato dirottato su Roma o su Pisa.
Certamente non c'è stato il tempo, però, per farlo decollare e così l'aeromobile ha sostato per tutta la notte nel piazzale dello scalo civile per ripartire alle 5.30 di domenica mattina, alle prime luci dell'alba, non appena è stato possibile. Per l'equipaggio c'è stato anche il problema di reperire, nelle vicinanze, delle camere disponibili, visto che i pochi posti letto che può offrire la ricettività maremmana erano stati prenotati per il fine settimana del primo maggio.
«Alla fine - racconta Sergio Andreucci, tour operator maremmano che era lì ad accogliere gli ospiti - siamo riusciti a trovare tre camere alla Fattoria "La Principina"».
Jet Travel, la compagnia che si è aggiudicata i contributi messi a bando dalla Camera di Commercio, dalla Provincia e dal Comune capoluogo e che dovrebbe portare, a partire dal 22 maggio, una quarantina di voli da Mosca, San Pietroburgo e Rostov, è consapevole del limite alba-tramonto che caratterizza l'aeroporto di Grosseto, ma questo non toglie che quanto è accaduto sia grave.
«I ritardi, in questo periodo, sono all'ordine del giorno - ha spiegato Andreucci - ma pensiamo a cosa sarebbe successo se avessimo avuto dei turisti russi in partenza: li avremmo dovuti trasferire a Roma per farli ripartire da lì la mattina seguente o forse li avremmo costretti a bivaccare in aeroporto fino all'alba».
Il problema, per l'aeroporto di Grosseto, continuano ad essere i cavi che attraversano la pista alle due estremità, e che costituiscono una misura di sicurezza per i jet militari, ma che sono diventati un problema per l'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile.
Il presidente della Seam, Renzo Alessandri, coglie l'occasione per ricordare quanto sia importante «e non un vezzo» ottenere per l'aeroporto di Grosseto l'autorizzazione ai voli civili notturni. Alessandri chiede di ripartire da ciò che, pochi mesi fa, in piena campagna elettorale, aveva affermato il ministro dei trasporti Altero Matteoli, in merito al fatto che l'Enac avrebbe individuato una soluzione che farebbe sperare almeno in un'autorizzazione ai decolli notturni.
«L'Enac - dice Alessandri - ha una soluzione per l'illuminazione dei cavi, ma quello che manca, adesso, è il via libera dello Stato maggiore dell'aeronautica» e il presidente della Seam rivolge un appello alla politica e alle istituzioni, a partire dal ministro Matteoli. Grosseto non può continuare ad avere una aeroporto a metà.
Fonte: Il Tirreno
Primo volo dalla Russia bloccato dal limite del tramonto
GROSSETO - Primo volo dalla Russia e l'aereo, che trasportava operatori turistici, giornalisti e turisti da Mosca, è rimasto "prigioniero" nell'aeroporto di Grosseto, impossibilitato a ripartire a causa del limite alba-tramonto che ancora grava su atterraggi e decolli di velivoli civili al Baccarini.
Sabato sera (1/5, ndr) l'aereo è atterrato intorno alle 20.30, con due ore e mezzo di ritardo sull'orario previsto, ed è potuto atterrare a Grosseto per il rotto della cuffia, visto che il limite sarebbe scaduto un quarto d'ora dopo. Qualche minuto in più di ritardo e il volo sarebbe stato dirottato su Roma o su Pisa.
Certamente non c'è stato il tempo, però, per farlo decollare e così l'aeromobile ha sostato per tutta la notte nel piazzale dello scalo civile per ripartire alle 5.30 di domenica mattina, alle prime luci dell'alba, non appena è stato possibile. Per l'equipaggio c'è stato anche il problema di reperire, nelle vicinanze, delle camere disponibili, visto che i pochi posti letto che può offrire la ricettività maremmana erano stati prenotati per il fine settimana del primo maggio.
«Alla fine - racconta Sergio Andreucci, tour operator maremmano che era lì ad accogliere gli ospiti - siamo riusciti a trovare tre camere alla Fattoria "La Principina"».
Jet Travel, la compagnia che si è aggiudicata i contributi messi a bando dalla Camera di Commercio, dalla Provincia e dal Comune capoluogo e che dovrebbe portare, a partire dal 22 maggio, una quarantina di voli da Mosca, San Pietroburgo e Rostov, è consapevole del limite alba-tramonto che caratterizza l'aeroporto di Grosseto, ma questo non toglie che quanto è accaduto sia grave.
«I ritardi, in questo periodo, sono all'ordine del giorno - ha spiegato Andreucci - ma pensiamo a cosa sarebbe successo se avessimo avuto dei turisti russi in partenza: li avremmo dovuti trasferire a Roma per farli ripartire da lì la mattina seguente o forse li avremmo costretti a bivaccare in aeroporto fino all'alba».
Il problema, per l'aeroporto di Grosseto, continuano ad essere i cavi che attraversano la pista alle due estremità, e che costituiscono una misura di sicurezza per i jet militari, ma che sono diventati un problema per l'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile.
Il presidente della Seam, Renzo Alessandri, coglie l'occasione per ricordare quanto sia importante «e non un vezzo» ottenere per l'aeroporto di Grosseto l'autorizzazione ai voli civili notturni. Alessandri chiede di ripartire da ciò che, pochi mesi fa, in piena campagna elettorale, aveva affermato il ministro dei trasporti Altero Matteoli, in merito al fatto che l'Enac avrebbe individuato una soluzione che farebbe sperare almeno in un'autorizzazione ai decolli notturni.
«L'Enac - dice Alessandri - ha una soluzione per l'illuminazione dei cavi, ma quello che manca, adesso, è il via libera dello Stato maggiore dell'aeronautica» e il presidente della Seam rivolge un appello alla politica e alle istituzioni, a partire dal ministro Matteoli. Grosseto non può continuare ad avere una aeroporto a metà.
Fonte: Il Tirreno