Volo UA 591


tiefpeck

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27 Agosto 2011
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Mi auto-aggiorno perché trovo questo caso un esempio interessante delle difficoltà a cui andiamo incontro:
- il passeggero è effettivamente morto di COVID-19. Aveva sintomi ma non si era sottoposto a test, pensando di farlo a destinazione;
- il volo aveva imbarcato 164 passeggeri;
- UA non ritiene di cambiare le procedure di sicurezza. Ha dato voucher da 75 USD come compensazione per lo stop a New Orleans per emergenza medica, ma viene criticata per il follow up.

Fonti:
 
Ma come è possibile una persona si possa imbarcare tranquillamente senza che nessuno si accorga di nessun sintomo e che stesse cosi male per poi morire di Covid 19 in volo? Non è che si muore come di un infarto da un momento ad un altro. In questo caso mi sembrerebbe più giusto dire morto con Covid 19 e non di Covid 19.

Chiedo per curiosità, non per fare polemica.
 
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In questo caso mi sembrerebbe più giusto dire morto con Covid 19 e non di Covid 19.

Chiedo per curiosità, non per fare polemica.

Dall'articolo:

A coroner in Louisiana confirmed on Tuesday what some had feared: that the death last week of a 69-year-old man who experienced a medical emergency aboard a United Airlines flight bound for Los Angeles had been caused by Covid-19.

Io prenderei per buona la parola del medico legale.
 
Dall'articolo:



Io prenderei per buona la parola del medico legale.
Certo, allora come è possibile l'abbiano fatto imbarcare? Una persona che muore di Covid me la immagino intubata o con grave crisi respiratoria o almeno con più di 37,5 gradi, almeno la temperatura oramai la controllano ovunque. Mi riesce difficile pensare a una persona sul punto di morte in condizioni fisiche da lasciarla imbarcare, qualcuno ne dovrà rispondere spero.

L'altro giorno hanno messo in quarantena tutti i passeggeri di un volo perché un passeggero tossiva durante il volo, e poi si leggono notizie come queste.
 
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Certo, allora come è possibile l'abbiano fatto imbarcare? Una persona che muore di Covid me la immagino intubata o con grave crisi respiratoria o almeno con più di 37,5 gradi, almeno la temperatura oramai la controllano ovunque. Mi riesce difficile pensare a una persona sul punto di morte in condizioni fisiche da lasciarla imbarcare, qualcuno ne dovrà rispondere spero.

L'altro giorno hanno messo in quarantena tutti i passeggeri di un volo perché un passeggero tossiva durante il volo, e poi si leggono notizie come queste.
Non sono medico legale, ma un semplice utente illegale: prima di arrivare sd essere ingubati, si è già con una saturazione dell'ossigeno nel sangue anomala. Mettici un paio di Tachipirina 1000 (anche se non è detto che si abbia la febbre superiore a 38°), la quota cabina a 2500mt che aiuta a diminuire la saturazione ed ecco che il soggetto malato di covid (magari a sua insaputa, credendo sia una influenza passeggera...) ci lascia le penne!
Mi ricordo che quanfo mia nonna, ottantenne aveva lacsaturazione a 98 o 99% ci dicevano di non portarla in montagna....
 
Ragazzi (e ragazze), scusate, ma si parla di Covid-19 quando un tampone molecolare attesta che si ha il Covid-19. Punto.
Capisco tutto, le paure, i timori, le preoccupazioni, ma non capisco e non ammetto l'isteria e, soprattutto, le illazioni di "testimoni" che parlano di tremori, sudore, sintomi più o meno correlati o correlabili al Covid-19. Se andiamo a vedere la letteratura tuttI i sintomi sono correlabili al Covid, compresa la sincope e gli attacchi epilettici! E, anche senza sintomi importanti, si può morire secchi di pericardite massiva con successivo tamponamento cardiaco o di CID!
Quindi non mi baserei su testimonianze di gente che vede il Covid dappertutto, specialmente con un morto di mezzo: questo poveraccio è morto e ci vuole rispetto. Inoltre, se sull'aereo si tiene la mascherina e si rispetta un certo distanziamento sociale, per quanto possibile, la probabilità di contagio non è così alta (a meno che la persona non tossisca o starnutisca platealmente, con possibilità di contagio attraverso le goccioline di Flugge che possono anche superare il metro e mezzo prima di ricadere a terra).
Per quanto riguarda la compagnia aerea, immagino che abbiano fatto una autopsia e se si conferma il Covid allora dovrebbe/avrebbe dovuto contattare tutti i passeggeri per eseguire tamponi e/o esami sierologici e comunque farli stare in quarantena; il Coroner ha confermato la morte con Covid-19 e questo potrebbe voler dire che, nonostante una carica virale bassa, eventuali comorbidita' del passeggero sono state esacerbate fino a provocarne la morte. Infatti la grande "mancanza" è proprio questa, ovvero "quanti muoiono CON Covid e quanti PER Covid?". C'è una enorme differenza perché, ripeto, se uno è già molto "acciaccato" per conto suo per morire può bastare una carica virale che farebbe essere asintomatica una persona sana!
La via di mezzo è sempre la più saggia: inutile dare adito a illazioni di passeggeri più o meno "virologi dei poveri" ma nemmeno minimizzare.
Poi, il fatto che questo passeggero avrebbe mentito sui sintomi che già presentava, nascondendoli alla compagnia aerea al momento dell' imbarco, è molto grave; ma vi assicuro che negli ospedali questo succede tutti i giorni molte volte al giorno!
Esempio: madre e figlio minorenne in PS, lui che fa pallanuoto agonistica e ha preso una manata in faccia; compilano il questionario Covid-19 ed è negativo per entrambi, con tanto di firma del genitore. Niente di che sul trauma, infatti viene dimesso dopo poche ore, tranne per il fatto che veniamo avvisati che, di notte, il ragazzino viene ricoverato d'urgenza in rianimazione e intubato a causa del Covid-19. Il padre, a casa, era positivo e sintomatico e la madre, per far fare sport agonistico al figlio, aveva mentito su tutto.
Questo siamo, per fortuna non tutti, ma questo siamo.
P.S. Lo sapete cosa fa più rabbia quando succedono queste cose? L' inutilità di essere vestiti come giganteschi spermatozoi (tuta biologica ed accessori vari) per 7 ore al giorno quando poi il virus viene propagato da gente senza scrupoli o ignorante o bastarda nel profondo!
 
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Certo, allora come è possibile l'abbiano fatto imbarcare? Una persona che muore di Covid me la immagino intubata o con grave crisi respiratoria o almeno con più di 37,5 gradi, almeno la temperatura oramai la controllano ovunque. Mi riesce difficile pensare a una persona sul punto di morte in condizioni fisiche da lasciarla imbarcare, qualcuno ne dovrà rispondere spero.

L'altro giorno hanno messo in quarantena tutti i passeggeri di un volo perché un passeggero tossiva durante il volo, e poi si leggono notizie come queste.

Non sono dottore, ma - in questo come in altri casi - andava tutto bene finchè non andava più bene. Un mio amico ed ex collega s'è fatto tre settimane di ospedale causa covid, a 37 anni. Nella sua stanza c'erano altri due pazienti, di 49 e 31 anni: entrambi non intubati, entrambi in grado di parlarsi e muoversi. Entrambi sono morti la prima notte della permanenza del mio amico in camera con loro... nel sonno.
 
Mi ri-autoaggiorno.

Tre giorni fa è comparso un articolo sul Washington Post (https://www.washingtonpost.com/travel/2020/12/28/passenger-covid-flight-airlines-positive/) dall'interessante titolo ed occhiello: People with coronavirus are still getting on planes. No one knows how many.
Airlines highlight the safety measures they’re taking, but those rely on honest answers — and passengers don’t always tell the truth.

Riassumendo: è vietato volare con sintomi da COVID o essendo COVID-positivi e ci sono precedenti in cui i passeggeri sono stati bloccati prima dell'imbarco (400 sono stati aggiunti alla no-fly list) o, al momento dello sbarco, sono stati arrestati. Ma ci si chiede se si possa fare di più: al momento attuale, il sistema si fonda sull'autocertificazione, e in fondo sull'onestà. Inoltre, i casi di positivi imbarcati sono proporzionali al traffico aereo, e dunque in crescita.

Inoltre, i passeggeri del volo UA 591 sono stati informati dell'esposizione 10 giorni dopo il volo. E c'è chi ha notato che nei parchi giochi di Orlando ci sono controlli (temperatura, screening, etc.) più stringenti che in aeroporto. C'è anche chi ha suggerito di fare come in Australia e in Canada, dove i voli con possibile esposizione a COVID sono indicati (con volo e fila) su un sito.

Tra le notizie positive, la IATA riportava a novembre solo 44 casi di contagi confermati o sospetti in aereo.

A questo punto, mi sembra che ci siano margini di miglioramento per le compagnie aeree ma anche che molta della paura di viaggiare sia legata ad altri fattori (contagi a destinazione, molte attività chiuse, ecc.).