UE: ai naviganti si applicano le tutele sociali della base


belumosi

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UE: ai naviganti si applicano le tutele sociali della base

Ai lavoratori si applicano le norme del paese in cui prestano servizio anziché quelle della sede legale dell’azienda. È quanto prevede la norma passata oggi in prima lettura al parlamento europeo di Strasburgo. Quando si trasformerà in regolamento cesserà il vantaggio competitivo concesso alle aziende che eleggevano come sede un paese con oneri sociali minori di quello nel quale poi vincolavano i propri dipendenti a lavorare. È il caso di Ryanair, che oggi applica il diritto irlandese a piloti e assistenti di volo vincolati per contratto a basi in altri paesi. In questo modo la compagnia risparmiava imposte, contributi previdenziali e altri oneri, abbattendo il costo del lavoro rispetto agli operatori locali. L’evidente anomalia era stata più volte segnalata, con scarsi risultati salvo in Francia dove la low cost irlandese aveva preferito chiudere le basi piuttosto che sottostare alle leggi locali. Per evitare distorsioni, l’UE ha finalmente deciso di coordinare le norme di "social security", adottando tra l’altro il concetto di "base di servizio" identificata in base al duplice criterio di luogo ove i dipendenti «solitamente iniziano e concludono un periodo di servizio» e soprattutto «nel quale l’operatore non è responsabile della fornitura dell’alloggio al membro d’equipaggio interessato.» Non è chiaro se la "social security" comprenda anche il diritto di rappresentanza sindacale, altro punto sul quale il diritto irlandese consente comportamenti vietati in Italia.

http://www.dedalonews.it/it/index.p...ti-si-applicano-le-tutele-sociali-della-base/
 

Seaking

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Dall'Eco di Bergamo

L'Europarlamento mette alle strette i contratti Ryanair

Giro di vite sui contributi sociali e previdenziali

Il personale dei low cost soggetto al regime del Paese dove fa base e non a quello irlandese



L'Europa mette alle strette Ryanair. L'Europarlamento ha votato in prima letture e a larghissima maggioranza (540 favorevoli, 19 contrari e 30 astenuti) una risoluzione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale.
Si tratta della disciplina previdenziale di hostess, steward e piloti, che saranno soggetto alla normativa del Paese dove abitualmente cominciano e terminano la giornata lavorativa. Un ambito che riguarda soprattutto gli addetti delle compagnie low cost, in primis gli irlandesi volanti abilissimi a fare slalom nelle finora lacunose normative del settore.
La disciplina meno onerosa
Ryanair ha sempre applicato al proprio personale la normativa irlandese, decisamente più vantaggiosa e meno onerosa. Il nuovo regolamento votato dall'Europa introduce il concetto di «base di servizio», cercando così di garantire al personale di volo un corretto accesso ai diritti previdenziali e di sicurezza sociale.
Per «base di servizio» si intende il luogo dove piloti ed equipaggio «solitamente iniziano e concludono un periodo di servizio» e dove la compagnia «non è responsabile della fornitura dell'alloggio al membro d'equipaggio interessato». Per intenderci, non una camera d'albergo o un appartamento ad uso della compagnia, ma direttamente trattato dal personale stesso.
I differenti regimi fiscali
Semplificando, se uno inizia e termina la giornata di lavoro a Bergamo dove abita (anche senza avere la residenza, a questo punto, ma per periodi transitori seppure continui) è sottoposto al regime previdenziale italiano. Anche se il contratto con la compagnia è sottoposto alla normativa irlandese.
Perché la questione riguarda soprattutto le compagnie low cost? Perché in quelle tradizionali il personale che lavorava in Italia alle dipendenze di un vettore straniero era assoggettato al regime fiscale e contributivo italiano. Tranne coloro che vi lavoravano in modo temporaneo perché inviati dalla casa madre.
Le compagnie low cost hanno invece ribaltato l'approccio. Niente stabili organizzazioni dal punto di vista giuridico né uffici di rappresentanza o biglietterie (sostituite integralmente dal canale di vendita on line) nel senso tradizionale del termine. Hanno sempre preso in gestione spazi dalla compagnie di gestione degli scali, ma non hanno mai aperto delle basi nel senso stretto. Anche se Orio al Serioviene definita come tale da Ryanair, seppure più dal punto di vista del traffico che dell'organizzazione del lavoro. Un'anomalia evidenziata qualche mese fa dalla Direzione provinciale del lavoro di Bergamo, che aveva presentato a Ryanair un verbalino da 12 milioni di euro che la compagnia non ha versato in contributi previdenziali. Solo che finora questa azione non ha prodotto risultati alcuni, considerato che la normativa è quanto mai labile.
Fissato qualche paletto
In tal senso, quanto approvato dall'Europarlamento fissa qualche paletto nella complicata situazione, quanto meno nei confronti degli italiani assunti da Ryanair con vincolo di base nel nostro Paese. Perché un altro paio di maniche è il personale straniero presente pro tempore e un altro ancora quello italiano assunto con contratti irlandesi ma operativo all'estero.
Chiaro che Ryanair non starà passivamente a subire questa decisione dell'Europarlamento (che comunque attende ancora l'operatività) e che metterà da subito in campo le sue pattuglie di legali, tra le altre cose da tempo impegnate in match da lotta libera con l'Ue. Dalla vexata quaestio degli aiuti di Stato in poi, per intenderci. Ma se questa è la legge è altrettanto chiaro che i costi previdenziali per gli irlandesi sono destinati a salire di quota. E con loro tutti gli assetti economico-finanziari del comparto low cost.
 

aa/vv??

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Sì, viene da dire "finalmente".... ma non è che magari per evitare tutte ste differenze tra paesi più "onerosi" e altri meno, si decida di aprire solo basi in paesi meno tutelati? O magari decidano di sforbiciare basi in paesi meno vantaggiosi (l'italia non so se al momento sia vantaggiosa o meno rispetto alle condizione di altri paesi ue)?
 

Seaking

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Sì, viene da dire "finalmente".... ma non è che magari per evitare tutte ste differenze tra paesi più "onerosi" e altri meno, si decida di aprire solo basi in paesi meno tutelati? O magari decidano di sforbiciare basi in paesi meno vantaggiosi (l'italia non so se al momento sia vantaggiosa o meno rispetto alle condizione di altri paesi ue)?
Fammi capire, preferisci la situazione attuale?
 

Tiennetti

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Se decidono di sforbiciare in paesi meno "vantaggiosi" significa che realmente si stá drogando il mercato
Se sono cosí svantaggiosi, significa che con questo trucco sis tanno risparmiando un sacco di soldi, il che significa che sono un sacco di soldi che dall'Italia se ne stanno andando fuori... un bel grattacapo per Monti.
Cosí svantaggioso non deve essere comunque, se Easyjet ha i suoi equipaggi con contratto locale lí dove sono basati (Italia, Spagna, Francia, Germania)
 

aa/vv??

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Fammi capire, preferisci la situazione attuale?
certo che no... ma poichè le aziende pensano a fare utili e a spremere il più possibile le leggi nazionali a loro favore (non mi imbatto sulla faccenda della delocalizzazione di decine di aziende italiane che producono all'estero), non vorrei che questo si ritorcesse contro chi lavora in paesi con maggiori diritti. "La base in Francia o Italia mi costa 100? bene chiudo e ne apro una in Pincopallikstan, che mi costa 70"....
 

D-GODE

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certo che no... ma poichè le aziende pensano a fare utili e a spremere il più possibile le leggi nazionali a loro favore (non mi imbatto sulla faccenda della delocalizzazione di decine di aziende italiane che producono all'estero), non vorrei che questo si ritorcesse contro chi lavora in paesi con maggiori diritti. "La base in Francia o Italia mi costa 100? bene chiudo e ne apro una in Pincopallikstan, che mi costa 70"....
Credo infatti che useranno questa argomentazione come "ricatto", ma personalmente penso che avere basi in Italia generi così tanti profitti che ci penseranno dieci volte prima di (ad esempio) chiudere Bergamo e aprire Kaunas.
Chiaramente se la cosa andrà in porto i biglietti aumenteranno da 60 euro a 70 euro, ma credo che ne faremo una ragione.
 

AZ1774

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ma poichè le aziende pensano a fare utili e a spremere il più possibile le leggi nazionali a loro favore (non mi imbatto sulla faccenda della delocalizzazione di decine di aziende italiane che producono all'estero)
Perché non dovrebbero farlo? L'hai scritto tu stesso, le aziende pensano a fare utili.
 

Tiennetti

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certo che no... ma poichè le aziende pensano a fare utili e a spremere il più possibile le leggi nazionali a loro favore (non mi imbatto sulla faccenda della delocalizzazione di decine di aziende italiane che producono all'estero), non vorrei che questo si ritorcesse contro chi lavora in paesi con maggiori diritti. "La base in Francia o Italia mi costa 100? bene chiudo e ne apro una in Pincopallikstan, che mi costa 70"....
Eh, ma in Pincopallikstan mica possono muovere la stessa mole di passeggeri ;)
Se vogliono andare lí solo per il risparmio e per ricevere le sovvenzioni, penso che fanno bene ad andarsene... a Pincopallikstan! :D
 

AV CT

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UE: ai naviganti si applicano le tutele sociali della base

Ai lavoratori si applicano le norme del paese in cui prestano servizio anziché quelle della sede legale dell’azienda. È quanto prevede la norma passata oggi in prima lettura al parlamento europeo di Strasburgo. Quando si trasformerà in regolamento cesserà il vantaggio competitivo concesso alle aziende che eleggevano come sede un paese con oneri sociali minori di quello nel quale poi vincolavano i propri dipendenti a lavorare. È il caso di Ryanair, che oggi applica il diritto irlandese a piloti e assistenti di volo vincolati per contratto a basi in altri paesi. In questo modo la compagnia risparmiava imposte, contributi previdenziali e altri oneri, abbattendo il costo del lavoro rispetto agli operatori locali. L’evidente anomalia era stata più volte segnalata, con scarsi risultati salvo in Francia dove la low cost irlandese aveva preferito chiudere le basi piuttosto che sottostare alle leggi locali. Per evitare distorsioni, l’UE ha finalmente deciso di coordinare le norme di "social security", adottando tra l’altro il concetto di "base di servizio" identificata in base al duplice criterio di luogo ove i dipendenti «solitamente iniziano e concludono un periodo di servizio» e soprattutto «nel quale l’operatore non è responsabile della fornitura dell’alloggio al membro d’equipaggio interessato.» Non è chiaro se la "social security" comprenda anche il diritto di rappresentanza sindacale, altro punto sul quale il diritto irlandese consente comportamenti vietati in Italia.

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L'UE non poteva prendere decisione migliore...finalmente.