di FRANCO GIULIANO
BARI - «Dalla stazione di Bari-centrale all'aeroporto Karol Wojtyla in 12 minuti», non più entro la fine dell'anno come era previsto dal cronoprogramma di gara (affidata nel settembre del 2008 e vinta dall'Ati Dec-Ipaprecast): per la messa in esercizio vera e propria dell'opera bisognerà aspettare almeno altri 12/18 mesi, cioè il 2013.
«Tutto dipenderà dai tempi necessari per l'esecuzione dei lavori del segnalamento, il controllo elettronico del traffico ferroviario lungo la tratta», spiegano alla Ferrotranviaria. Che non parla di ritardo nella esecuzione delle opere civili (consegnate dall'Ati «nei tempi previsti») ma di uno slittamento dovuto ai tempi necessari alle autorizzazioni ministeriali.
Il progetto prevede un percorso di 7 chilometri e 700 metri complessivi (5 chilometri riguardano il completamento della direttrice sud; gli altri 2,5 chilometri a nord, dall'aeroporto in direzione Bitonto interesseranno il tratto verso l'innesto con la linea delle ferrovie Bari-Nord). Un gioiello che accrescerebbe il valore dell'aerostazione e darebbe un impulso al traffico aereo stesso. Un sogno che si rincorre da anni e che periodicamente torna nella elencazione delle promesse.
Il sogno del collegamento ferroviario tra la stazione centrale di Bari e l’aeroporto, che iniziò nel lontano 2001, dunque è rinviato. Per ora di altri dodici mesi, forse 18. Tempi questi che la Ferrotranviaria prevede per il completamento delle infrastrutture elettroniche che dovrà eseguire la Alstom non appena ultimate le opere civili eseguite dalla Dec di Bari per un importo di gara di circa 47 milioni rispetto agli 80 del finanziamento dell'intera opera.
Le opere civili, di elettrificazione e di posa in opera dei binari, così come conferma la «Dec» e lo stesso direttore dei lavori della Ferrotranviaria, ing. Bernardo Grilli, saranno ultimati e consegnati entro la fine di agosto prossimo come previsto dalla gara di appalto. A partire da quella data dovrebbe essere aperto l'ultimo cantiere, quello per la realizzazione del sistema di controllo e segnalamento affidato; intervento alla Alston per un importo di spesa che si aggira sui 13 milioni di euro.
«Per quanto ci riguarda - assicura invece il direttore di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini - abbiamo dato massima priorità alle richieste di intervento di realizzazione della stazione all'interno dell'aera aeroportuale. Un'opera ben visibile oltre la collina dell'aeroporto e già ultimata da mesi».
«Entro tre anni - si disse nel 2001, quando si iniziò a parlare di questa opera che avrebbe fatto di Bari una delle pochissime città in Italia (oltre a Milano e Roma, rispettivamente collegate con Malpensa e Fiumicino) ad avere una linea ferroviaria diretta con l'aeroporto, Bari e la Puglia saranno collegate direttamente alla città e attraverso l'intermodalità ferroviaria con l'alta capacità anche al resto del paese».
Sono passati quasi 11 anni da quell'annuncio. E ci vorrà almeno un altro anno per vedere quel treno che da Bari arrivi quasi fin dentro l'aeroporto Karol Wojtyla. «Quando quel treno si fermerà davanti all'aerostazione - aggiunge Franchini - avremo però realizzato solo la prima parte di un progetto strategicamente più organico e che riguarda il collegamento di questa tratta con la rete ferroviaria nazionale delle Fs. L'obiettivo è quello di portare direttamente in aeroporto passeggeri che partono da Foggia senza prima farli arrivare a Bari per poi riportarli indietro. Quelli provenienti da Sud della Puglia, da Lecce o Brindisi una volta realizzato il collegamento Bari-aeroporto scenderanno alla stazione di Bari e li si imbarcheranno direttamente sul treno della Ferrotranviaria.
Quelli provenienti da Nord (sia da Milano o da Roma, scenderanno a Barletta e a Bitonto e prenderanno il treno per l'aeroporto: due fermate. Troppe. Il problema dunque è realizzare un collegamento diretto per lo scalo barese per i passeggeri che arrivano da Foggia piuttosto che da Milano. Serve cioè cominciare fin da ora a trattare con le Ferrovie dello Stato per realizzare una stazione di Tranitalia quanto più vicino all'aerostazione».
L'idea affascinante «e sulla quale molti iniziano a sperare» - è contenuta nello studio del prof. Civitella, consulente tecnico dell'assessore ai Trasporti regionale, Minervini. Studio che prevede l'allargamento del tracciato ferroviario di Trenitalia all'altezza di Palese-Santo Spirito fino a lambire l'aeroporto. Una soluzione che eviterebbe l'interramento dell'intero tracciato - come previsto dal progetto per il Nodo ferroviario di Bari - e interventi di demolizione di circa settanta abitazioni nei pressi di Santo Spirito.
Nella attesa dunque che i lavori di completamento dell'opera siano ultimati - come lascia intendere l'assessore Minervini e come dice chiaramente il direttore di Aeroporti di Puglia, Franchini, serve avviare un tavolo di confronto con Rfi, la società della rete ferroviaria Italiana delle ferrovie dello Stato per iniziare a pianificare una opera intermodale vera. Altrimenti quel collegamento, progettato oltre 10 anni fa, rischia oggi, anzi tra oltre un anno, di non servire piu' a molto.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=418765&IDCategoria=1
BARI - «Dalla stazione di Bari-centrale all'aeroporto Karol Wojtyla in 12 minuti», non più entro la fine dell'anno come era previsto dal cronoprogramma di gara (affidata nel settembre del 2008 e vinta dall'Ati Dec-Ipaprecast): per la messa in esercizio vera e propria dell'opera bisognerà aspettare almeno altri 12/18 mesi, cioè il 2013.
«Tutto dipenderà dai tempi necessari per l'esecuzione dei lavori del segnalamento, il controllo elettronico del traffico ferroviario lungo la tratta», spiegano alla Ferrotranviaria. Che non parla di ritardo nella esecuzione delle opere civili (consegnate dall'Ati «nei tempi previsti») ma di uno slittamento dovuto ai tempi necessari alle autorizzazioni ministeriali.
Il progetto prevede un percorso di 7 chilometri e 700 metri complessivi (5 chilometri riguardano il completamento della direttrice sud; gli altri 2,5 chilometri a nord, dall'aeroporto in direzione Bitonto interesseranno il tratto verso l'innesto con la linea delle ferrovie Bari-Nord). Un gioiello che accrescerebbe il valore dell'aerostazione e darebbe un impulso al traffico aereo stesso. Un sogno che si rincorre da anni e che periodicamente torna nella elencazione delle promesse.
Il sogno del collegamento ferroviario tra la stazione centrale di Bari e l’aeroporto, che iniziò nel lontano 2001, dunque è rinviato. Per ora di altri dodici mesi, forse 18. Tempi questi che la Ferrotranviaria prevede per il completamento delle infrastrutture elettroniche che dovrà eseguire la Alstom non appena ultimate le opere civili eseguite dalla Dec di Bari per un importo di gara di circa 47 milioni rispetto agli 80 del finanziamento dell'intera opera.
Le opere civili, di elettrificazione e di posa in opera dei binari, così come conferma la «Dec» e lo stesso direttore dei lavori della Ferrotranviaria, ing. Bernardo Grilli, saranno ultimati e consegnati entro la fine di agosto prossimo come previsto dalla gara di appalto. A partire da quella data dovrebbe essere aperto l'ultimo cantiere, quello per la realizzazione del sistema di controllo e segnalamento affidato; intervento alla Alston per un importo di spesa che si aggira sui 13 milioni di euro.
«Per quanto ci riguarda - assicura invece il direttore di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini - abbiamo dato massima priorità alle richieste di intervento di realizzazione della stazione all'interno dell'aera aeroportuale. Un'opera ben visibile oltre la collina dell'aeroporto e già ultimata da mesi».
«Entro tre anni - si disse nel 2001, quando si iniziò a parlare di questa opera che avrebbe fatto di Bari una delle pochissime città in Italia (oltre a Milano e Roma, rispettivamente collegate con Malpensa e Fiumicino) ad avere una linea ferroviaria diretta con l'aeroporto, Bari e la Puglia saranno collegate direttamente alla città e attraverso l'intermodalità ferroviaria con l'alta capacità anche al resto del paese».
Sono passati quasi 11 anni da quell'annuncio. E ci vorrà almeno un altro anno per vedere quel treno che da Bari arrivi quasi fin dentro l'aeroporto Karol Wojtyla. «Quando quel treno si fermerà davanti all'aerostazione - aggiunge Franchini - avremo però realizzato solo la prima parte di un progetto strategicamente più organico e che riguarda il collegamento di questa tratta con la rete ferroviaria nazionale delle Fs. L'obiettivo è quello di portare direttamente in aeroporto passeggeri che partono da Foggia senza prima farli arrivare a Bari per poi riportarli indietro. Quelli provenienti da Sud della Puglia, da Lecce o Brindisi una volta realizzato il collegamento Bari-aeroporto scenderanno alla stazione di Bari e li si imbarcheranno direttamente sul treno della Ferrotranviaria.
Quelli provenienti da Nord (sia da Milano o da Roma, scenderanno a Barletta e a Bitonto e prenderanno il treno per l'aeroporto: due fermate. Troppe. Il problema dunque è realizzare un collegamento diretto per lo scalo barese per i passeggeri che arrivano da Foggia piuttosto che da Milano. Serve cioè cominciare fin da ora a trattare con le Ferrovie dello Stato per realizzare una stazione di Tranitalia quanto più vicino all'aerostazione».
L'idea affascinante «e sulla quale molti iniziano a sperare» - è contenuta nello studio del prof. Civitella, consulente tecnico dell'assessore ai Trasporti regionale, Minervini. Studio che prevede l'allargamento del tracciato ferroviario di Trenitalia all'altezza di Palese-Santo Spirito fino a lambire l'aeroporto. Una soluzione che eviterebbe l'interramento dell'intero tracciato - come previsto dal progetto per il Nodo ferroviario di Bari - e interventi di demolizione di circa settanta abitazioni nei pressi di Santo Spirito.
Nella attesa dunque che i lavori di completamento dell'opera siano ultimati - come lascia intendere l'assessore Minervini e come dice chiaramente il direttore di Aeroporti di Puglia, Franchini, serve avviare un tavolo di confronto con Rfi, la società della rete ferroviaria Italiana delle ferrovie dello Stato per iniziare a pianificare una opera intermodale vera. Altrimenti quel collegamento, progettato oltre 10 anni fa, rischia oggi, anzi tra oltre un anno, di non servire piu' a molto.
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