Come fa a non stare simpatica una città che pensavo di pronunciasse Taiciung, e che si pronuncia in realtà Taigion? Seconda città di Taiwan per popolazione (ha sorpassato da pochi anni Kaohsiung), Taichung è uno degli hub tecnologici del paese - se uno dei chip del vostro telefonino è Made in Taiwan, ci sono ottime probabilità che sia stato fatto qui.
Ho dedicato troppo poco tempo ad una città viva e che ha molto da offrire, ma che necessita di un po' di pianificazione per la visita - e sarà sicuramente più agevole visitarla, ora che la metro sta per entrare in funzione. Un buon modo per esplorare la città è usare una bici - molti hotel la forniscono gratuitamente lasciando il passaporto in reception.
In realtà, passare per Taichung è solo una scusa per andare a vedere la fermata di Totoro - ne leggo per caso su Instagram qualche anno fa, e da allora è nel piano delle 100 cose da fare prima di morire. Se qualcuno fosse remotamente interessanto, lo trovate all'angolo tra Dazhi rd e Qiaocheng rd (attenzione che all'angolo c'è un Laya Burger che ha delle pellicolature sulle vetrine che riproducono Totoro - quello "vero" è appena dentro Qaiocheng rd, percorrete qualche metro - e state attenti alle auto, la via è trafficata!).
Non sono comunque l'unico straniero qui - un ragazzo spagnolo è venuto in pellegrinaggio
tambien. Olè!
In una lunga contesa con Tainan, Taichung rivendica il ruolo di inventore del bubble tea; dato che io sono un fedele di Tainan, ritengo l'affermazione fraudolenta, ma non di meno potrete gustare un ottimo bubble tea presso
Chun Shui Tang, che ha qui la sua sede e il suo primo negozio.
Quello che invece qui è stato veramente inventato, sono le buonissime sun cakes, piccole tortine tonde, piatte, di un impasto simile ad una pasta sfoglia morbida e molto friabile, originariamente ripiena di zucchero di malto e oggi anche disponibile in altri ripieni, come matcha, mango, miele, taro o cioccolato. Troverete ovunque negozi che le sfornano, incluso il
Sun Cakes Museum, ospitato in una farmacia di inizio '900 costruita durante il periodo coloniale giapponese. Nello stesso stile vi sono decine di altri edifici che troverete nei dintorni della stazione ferroviaria, aperta proprio in quel periodo.
Io ho trovato ottime anche le sun cakes prodotte da
Nine Suns, che è quasi dirimpettaio del Sun Cakes Museum, e che sono state un successone a casa, e un dolce palliativo durante le settimane di lock down italiano (mentre a Taiwan si poteva continuare ad uscire).
Sempre nelle vicinanze,
Miyahara è il palazzo che ospitò la clinica oftalmica del dott. Miyahara - un edificio in mattoni rossi in stile neo-rinascimentale e anch'esso costruito agli inizi del '900, gravemente danneggiato dal terremoto del 1999. L'edificio è stato completamente ristrutturato e ospita il negozio e gelateria della Dawn Cake (altre eccellenti sun cakes, tra gli altri dolci che troverete qui) e un ristorante al piano superiore, il tutto arredato in stile Harry Potter.
La città è ricca dell'acqua che scorre dal Central Mountain Range verso lo stretto di Taiwan e, a parte i corti fiumi a carattere più o meno torrentizio, è stata irrigimentata in canali, che ora attraversano la le vie cittadine. Alcuni sono stati riqualificati per renderli piacevoli passeggiate pedonali.
Vicoli. Come spesso accade nelle città taiwanesi, un angolo è un buon posto per avere un baracchino di cibo da strada, come si può vedere in primo piano, a destra. I vicoli taiwanesi sono molto simili a quelli giapponesi: entrate secondarie di case, luoghi dove trovare piccoli negozi di quartiere, e spesso tante piante in vaso.
La stazione ferroviaria, dismessa pochi anni fa, è stata costruita a inizio '900 dai giapponesi ed è un edificio protetto dall'equivalente della locale soprintendenza ai beni culturali. Non so cosa faranno degli spazi, che erano chiusi durante la mia visita.
La nuova stazione segue il filone di architettura contemporanea della maggior parte delle stazioni contemporanee taiwanesi, ed è incredibilmente funzionale e ariosa negli spazi
Arte moderna.
Durante una pausa, trovo uno dei migliori beef noodles soup mai mangiati a Taiwan, in un piccolo ristorantino dietro la stazione, con cucina rigorosamente all'aperto. Purtroppo ha chiuso, se non ho interpretato male l'indicazione su Google.
Il Taichung Park è abbastanza vicino alla stazione (e all'hotel), e contiene una delle strutture più famose della città, lo Huxin Pavillion, un padiglione in legno costruito per il principe giapponese Kotohito durante la sua visita per l'inaugurazione della stazione di Taichung.
Il padiglione è stato restaurato nel 2016, dopo aver drenato l'intero laghetto, cui venne aggiunta una fontana.
Non lontano dal parco, si trova anche un mercato notturno, anche se non mancano ristoranti giusto di fronte all'ingresso nord, tra cui trovo uno che serve cucina italiana. Io sono curioso per natura e, seppure mangiare italiano all'estero sia un po' un azzardo, questa pasta al sugo non era poi così malvagia; ecco, forse ci sono andati un po' pesanti col pepe macinato.
Una delle cose più peculiari che si possono vedere a Taichung è il Rainbow Village. Precedentemente uno dei tanti villaggi militari sparsi per il paese, costruiti e assegnati ai militari e alle loro famiglie dopo la fine della guerra civile, come tanti di questi villaggi aveva un destino fatto di abbattimento e riconversione a nuovo quartiere residenziale per ospitare la crescente popolazione taiwanese negli anni '80.
Huang Yung-fu, rimasto l'ultimo abitante del villaggio, che si trova nel sud-occidentale distretto di Nantun, iniziò a dipingerne gli edifici finché l'opera non venne notata da alcuni studenti della vicina Ling Tung University e iniziarono le manifestazioni per risparmiare il villaggio dalla demolizione.
Il villaggio è ora un piccolo hub artistico. Si può ancora vedere il signor Huang dipingere di tanto in tanto, nonostante i suoi 97 anni! Ogni anno, circa un milione di persone visita il villaggio (in totale, una dozzina di edifici).
La maggior parte dei soggetti sono fantastici - animali mitologici, figure antropomorfe, alieni, disegnati con uno stile fumettistico in colori vivaci e pieni. All'interno del villaggio sono presenti un paio di cafè che vendono il mitico rainbow ice, una specie di ghiacciolo arcobaleno.
In vari banchetti si vendono souvenir a tema del villaggio, i cui proventi sono impiegati per la ristrutturazione dello stesso. Ad uno dei banchetti trovo anche il signor Huang in persona, come mi dice la simpaticissima ragazza a cui pago i vari souvenir (avrei potuto chiedergli un autografo! Non ho mai la prontezza di spirito necessaria).
Il villaggio è piccolo e si può visitare in una mezz'ora, o rimanere più tempo e sorseggiare un tè o uno spuntino. Dalla parte opposta della strada, c'è anche un curioso cafè che sembra uscito dalla Barcellona di Gaudì.
Il reparto caffetteria ha un menu lungo un chilometro.
Aspettando il bus, trovo uno slargo da cui si vede il cuore di Taichung - Nantun è divisa dalla zona più densamente urbanizzata da una stretta fascia agricola lungo uno dei fiumi che attraversano la piana occidentale.
Tutta la zona a nord-ovest del centro, lungo la Taiwan Blvd, è stata riqualificata negli ultimi vent'anni, diventando il nuovo quartiere finanziario e sede della maggior parte delle nuove torri per uffici, residenze e grandi magazzini.
Il centro di tutta la riqualificazione è il National Taichung Theater, un teatro polifunzionale disegnato dall'architetto giapponese Toyo Ito.
Purtroppo l'edificio è chiuso al pubblico a causa del Covid - il tetto è un piccolo parco cittadino da cui si gode di un'ottima vista.
La prossima volta spero di poter dedicare un po' più di tempo a questa città, sempre lasciata un po' in secondo piano. Tornerò!
DaV