E’ ora di riprendere il TR e di finirlo.
Arrivati nel pomeriggio tardi a Trinidad, ci informiamo subito su cosa offre la città durante la sera. Sostanzialmente ci sono due locali dove c’è un po’ di vita la sera: La casa della musica e la “Disco Ayala”, una delle più belle discoteche mai viste.
La prima sera decidiamo per la casa della musica
Il giorno dopo cominciamo a scoprire questa piccola città. Sembra di non essere a Cuba, ma soprattutto, turisti a parte, non sembra che sia il 2016.
Il pomeriggio decidiamo di affittare le bici, e ovviamente, dopo 3 minuti di pedalata, comincia il diluvio universale. Tutti zuppi e bagnati, arriviamo in questa spiaggetta, dedicata ad un nostro socio
Dopo altri 12km di bici, arriviamo nella bellissima Playa Ancon
Ci godiamo il tramonto pedalando
Sempre e comunque, forza JUVE
La mattina dopo, io ed una mia amica, decidiamo di tornare a Playa Ancon visto che eravamo stati colpiti dalla bellezza della spiaggia. Unico neo: troppi italiani
Prima di tornare a Varadero, dove spenderemo le ultime due notti, facciamo benzina. Ma non in un benzinaio tradizione, ma dall’amico del cugino del cognato dell’autista.
Varadero è la classica meta degli americani/canadesi dove vanno a spendere la reading week / spring break a ubricarsi in un resort. In città non c’è niente da vedere, quindi passeremo l’ultimo giorno in spiaggia, tra mojito e cuba libre. Nessuna foto, perché la spiaggia non merita come quella di Ancon.
Il sabato la sveglia suona abbastanza presto, muovere e far preparare 13 persone non è facile né veloce. Questo è il nostro taxi, abusivo, che ci porta all’aeroporto di Varadero.
Eccoci, di nuovo, a VRA.
Il nostro volo ha un’ora di ritardo. Qualcuno nota qualcosa di “strano”?
IMG_1576 by
Edoardo, su Flickr
Banchi check-in Air Transat. Pieni quelli per Quebec city, vuoti per Montreal
Così vuoti, che dobbiamo sollecitare qualcuno affinché ci faccia il check-in
14K per me. Maledetto operatore. Fila prima delle uscite d’emergenza e volo pieno. Ciao ciao recline
Controlli invertiti, prima dogana e poi controlli di sicurezza.
Niente lounge, quindi aspettiamo l’arrivo del nostro aviogetto nella sala partenze.
Siamo arrivati fino a qua
Ecco il nostro “Boing” con un po’ di ritardo. Turnaround, per fortuna, veloce
In poco tempo ci imbarchiamo, l’imbarco a zone viene fatto rispettare dalle tue solerti addette
Lui va a Quebec city
Pitch stretto. Mannaggia a me e quando decido di mangiare tanto
La cabina intanto si riempie. Volo full.
Logo sulla winglet del vecchio proprietario
La sicurezza, prima di tutto
Ciao Cuba, hasta luego.
Cotto e stremato dal viaggio, le 4 ore di volo passano veloce. Mi sveglio solo per consumare il pranzo. Cerco di massimizzare la spesa, e questo è il massimo che si può ottenere con 6CAD
Mi risveglio in avvicinamento a YUL, dove ci aspetta un bel clima canadese. Temperatura sotto lo zero e tante nuvole. Sole e 25 gradi sono ormai un miraggio.
L’onnipresente AF con marcione
Triplo Air Canada
Il nostro vicino è equipaggiato da scimitarre!
Per non so quale motivo, veniamo fatti sbarcare dalla 2L, tramite un autobus che si alza e si abbassa a seconda dell’altezza da raggiungere. Lo stesso sistema lo avevo utilizzato nel 2004 a CDG tornando da Hanoi con Vietnam Airlines.
All’immigration c’è il panico. Metà Montreal torna dalla reading week e la coda si forma già all’uscita del finger. Per fortuna, una signorina, chiama i passeggeri in connessione e quelli con passaporto straniero. Riusciamo a saltare una buon’ora di coda al piano superiore. Al piano inferiore, la coda scorre abbastanza velocemente e l’ufficiale non fa molte storie e timbra, nuovamente, il passaporto.
I bagagli escono dopo un’abbondante ora. I nastri sono colmi di valigie perché la gente è ancora in fila al controllo passaporti, nessun addetto li scarica e per non farci mancare niente, il sistema di riconsegna si guasta.
Che dire? Cuba, isola bellissima, peccato che ci sia stato una settimana e che in certi momenti ho avvertito che ci fossero troppi turisti. Ci voglio tornare, soprattutto per vedere la parte orientale che dicono sia bellissima e molto diversa. Air Transat si è dimostrata una "normale” compagnia low cost, senza infamia e senza lode.