[TR] Tutto per poco


Dancrane

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Cosa si può fare con 190 euro? Si può andare lontano per un fine settimana? Due cose che sembrano inconciliabili, e probabilmente, per i meno squilibrati del sottoscritto, lo sono pure. Ma talvolta, osare l'impossibile risulta utile a sconfiggere il logorìo della vita moderna (cit.) senza sorseggiare un amaro in mezzo al traffico.

Tutto inizia il 19 gennaio...

PSA/CTA Johannesburg a prezzi da 110 a 190€, su momondo da maggio a metà luglio.
Per quanto fallata, la tariffa aveva un suo perchè per essere così bassa: partenza da città "periferiche" (senza offesa per nessuno!), compagnie in interline e non in code sharing, per giunta di alleanze diverse, e lunghi layover (in pratica, anzichè le 12 ore del diretto, si starà in ballo per 24!). E allora, appassionatomi alla saga del Pisa mover, e bramando di poterlo un giorno almeno vedere, decido di partire dalla città toscana, più vicina da raggiungere dalla capitale economica del regno italico... cioè, forse sarebbe stato meglio partire da Catania, che almeno era raggiungibile comodamente in aereo, ma l'orario di partenza obbligava a passare una notte in terra sicula, ergo un giorno in più. Niente, partiamo da Pisa.
Orbene, il volo è il primo del mattino, quello delle 6.40: come ci si va? Escluso il treno (non ne arrivano diretti, e le coincidenze sono sempre un terno al lotto), si opta per la macchina: si chiude l'ufficio verso le 23.00 e ci si mette in moto, si arriva al parcheggio aeroportuale intorno alle 2 e, memore delle avventure di un nostro forumista di vecchia data, meno del fatto di non avere più 20 anni ma quasi 50, "dormo" in macchina sino alle 5.00! Vi risparmio le prese per i fondelli di mezzo forum, che credo interessino poco.

Ci siamo, inizia il viaggio! Alle 6.00 c'è una sola compagnia che fa partire l'intera flotta







Preso posto sul topolino di AZ, decolliamo, lasciandoci alle spalle la nebbia estiva delle colline toscane



"Data la brevità del volo, informiamo i signori passeggeri che non verrà effettuato alcun servizio". Considerato che al ritorno nei 37 minuti di volo le bevande sono state servite, mi chiedo se le due città si siano allontanate.



Arriviamo a FCO, per le prime due ore e fischia di transito



Ora, confesso l'incoffessabile: ho partecipato alla consueta asta per l'upgrade in J di AZ, e l'offerta minima, quella che ti dicono non avere sostanzialmente possibilità di essere accettata, quella da pezzenti, da miserabili, alla fine viene accolta. Quindi, andando al molo E (tra l'altro, bellissimo!), andiamo a rilassarci a Casa Alitalia prima di ripartire (foto fatte col cellulare)





Non ho fatto fotografie all'interno, anche perchè era abbastanza piena: è molto bella e spaziosa, buona l'offerta di cibo e bevande, servizio bar con personale cortesissimo, con l'unico neo della mancanza di luce naturale, ma certamente anni luce avanti rispetto al passato.

Preso posto a bordo del 320, andiamo a rullare per la seconda tappa... ah, già, che sbadato! Se non vi dico che si passa per CAI risulta difficile capire. Partiamo dopo di lui



Loro invece stanno dietro di noi





Imbrocchiamo la 25



Bye bye FCO



Lo stato dell'arte del pranzo è il seguente



Discrete le lasagne, discutibile l'insalata con le strisce di tacchino (almeno, così pareva) e formaggio, pane nella media, dolce passabile. Non fotografati, il torroncino (è nascosto dalle lasagne) e l'amaretto (servito al termine del pasto). A chiudere, possibilità di liquore a scelta tra grappa e limoncello



Panorama, che include il finestrino lurido e aeroporti non meglio identificati







Siamo già in avvicinamento

















Moments before landing



Taxiing lunghissimo, ma almeno si vede qualche avione









E parcheggiamo alfine accanto all'ex proprietario. Pardon, partner di minoranza.



Ora, ho una breve sosta di 7 (sette) ore, e nessuna voglia di uscire dall'apt. Con comodo, seguo le indicazioni per i transiti, nella ingenua speranza che funzionino come più o meno ovunque. Invece, arrivato al banco, l'addetto mi chiede il passaporto e la carta di imbarco, smanetta un po' sul PC e, passati una decina di minuti, si fa una certa ora, quindi acchiappa lo stuoino poggiato sullo schienale della poltroncina, lo dispone amorevolmente a terra nella giusta direzione, si toglie le scarpe ed inizia a pregare. Se avete una connessione corta, meglio sperare di trovare un infedele, sappiatelo. Terminato il quarto d'ora di imprecazioni - mie - e implorazioni -sue -, raccolto lo stuoino e riposizionato sullo schienale, riprende a smanettare. Nel frattempo arrivano tre mezzi energumeni che si presentano con il loro inconfondibile accento de li castelli: "Ciao, polizia italiana!", gli consegnano passaporti e carte di imbarco e nel giro di 3 (TRE!!!) minuti passano. Finalmente, dopo soli 45 minuti, anche la mia pratica sembra disbrigata, quindi possiamo seguire il sodale che ci fa scendere, ci apre un'uscita, ci fa accomodare su un pulmino, che ci porta a 300 metri di distanza, dove entriamo e dobbiamo passare un metal detector: dei 3 in servizio, nessuno che degni di uno sguardo monitor, bagagli o transitanti (eravamo solo in due, per fortuna). Finito il cinema, dopo un'ora finalmente il sacro rito giunge al termine.
Pascolo su e giù per l'aeroporto, l'aria condizionata ha una temperatura talmente bassa da farmi rischiare una polmonite, da fotografare c'è poco o nulla, il wifi è gratuito per solo mezz'ora poi, pur volendolo acquistare, il sito per il pagamento non funziona.
Finalmente arriva l'ora di imbarcare per JNB: gente col bagaglio a mano



Panoramica dell'A330-300 di MS





Pitch veramente stretto, e con sedili che avanzano quando si reclina lo schienale. 8 ore di sofferenza a venire, già lo so, ma con quel che ho pagato il biglietto ogni lamentela è inutile







Il rancio prevede l'opzione carne o pollo: opto per la seconda, e devo dire che il tutto era molto gradevole. Insalata passabile, dolce buono anche lui. Posate in ferro e tovagliolo in stoffa completano un buon servizio.



Per quanto in Y, MS fornisce anche un signor amenity kit, completo di tutto



Unica programmazione che seguo in volo (quando non dormo)



All'alba, arriva la colazione





Siamo in avvicinamento, e questa dovrebbe essere una miniera



Si vede l'aeroporto



Panorama di Jozi e A380 di BA che ci precede in atterraggio



Finalmente, intorno alle 8.30, atterriamo anche noi. Vista durante il taxiing



Dedicata a quel forumista che continua a scassare gli zebedei con le riviste di bordo



Angolo della rottamazione





Tu aspettami che, tempo di sbarcare e fare l'immigrazione, arrivo anche da te



Immigrazione che, al contrario di CAI, è rapidissima, senza troppe complicazioni, e mi permette di andare a prendere l'ultimo volo. Ah, già, non vi ho detto il programma: ho 61 ore a disposizione, le prime 3 passano in attesa del prossimo volo per Nelspruit (MQP), aeroporto Mpunalanga, ad uno degli ingressi del Kruger Park, il costo del quale è superiore alla spesa sostenuta per l'A/R di JNB! Ci voliamo sull'E190 di Airlink, sussidiaria interna di South African Airways. Panorama del breve (50 minuti scarsi) volo





Ed eccoci all'aeroporto







Qua è mezzogiorno, le ultime due notti le ho passate come un disperato, prima in macchina e poi in aereo, ma sono contento di avere ancora qualche ora da passare da queste parti: 26 per essere precisi!
L'amica che approfitto di passare a trovare mi attende fuori, si va a pranzare, poi raggiungo il B&B ove potrò finalmente farmi una doccia ed una pennica prima di una sana cena casalinga italiana. L'indomani, si va al Kruger!
 

Viking

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Ho saltato tutto il TR per godermelo dopo in viaggio (treno merci Trenord), solo per dire che: 1_ mi sono sentito partecipe con i tuoi messaggi di whapp (sono stato in pensiero quando non mi hai mandato il messaggino del tuo arrivo al CAI come ti avevo chiesto di fare) 2_ 'stardo 3_ vediamo se mi chiami la prox volta 4_ mi mancano le foto di Carla 5_ 'stardo.
 

nicolap

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Io un viaggio più triste e scombinato non l'ho mai visto fare. Spero che Bourne ti sputi in un occhio per tutte le prese in giro che hai fatto ai suoi day-trip a Lappenranta.
 

AlicorporateUK

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Grazie Gp, in effetti l’anteprima che ho avuto modo e fortuna di visionare era promettente, come d’altronde il TR in corso. In attesa del resto.

G
 

aamilan

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Non avendo visto tutte le foto mandate con Whatsapp, aspettavo trepidante il tr. FT lo sa che lo hai postato?

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 

Dancrane

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Fatta colazione, e salutata la famiglia ospite dei miei amici, giunge l'ora di andare a fare un giretto al Kruger Park, ameno parchetto di 12 milioni di ettari, disposti su 350 x 60 km di sviluppo: poco più grande del Parco Lambro, per capirci.

Il Sudafrica ha della carne buonissima, ma se chiedete del pollo, sappiate che per loro è verdura



La strada verso l'ingresso (uno degli ingressi) del Kruger attraversa una township, che in linea del tutto teorica sarebbe un'area periferica a mo' di villaggio, mentre di fatto è un vero e proprio borgo parecchio esteso e pieno di case. Case che, col passare degli anni, e grazie a emigrazioni e successivi rientri, sempre più prendono spunto dalle ville toscane, andando a sovvertire quella che era una, a suo modo, uniformità di stile caratteristico







La strada taglia in due la township, e il panorama mi ha ricordato molto altri paesi africani visitati, con "negozi" a fare da linea di confine sui due lati dello stradone principale









Cosa mettere in una rotatoria? Una fontana? Un monumento equestre? Una statua presidenziale? Nulla di tutto ciò, c'è lui a presidiarla con la sua statuaria presenza






Arriviamo finalmente alla Numbi Entrance: essendo l'unico non tesserato, sono anche l'unico a pagare il biglietto di ingresso



Dentro si andrà a spasso attraverso strade sterrate, rimanendo rigorosamente a bordo della macchina, e si potranno ammirare le migliaia di animali che popolano l'immensa riserva naturale. La stagione è quella migliore, perché il paesaggio invernale sfoltisce naturalmente la vegetazione, permettendo una migliore visuale. Perse le zebre all'ingresso, il primo incontro è con un Kudu ed una scimmietta







Il bisonte, nella lingua dei pellerossa Tatanka (che non c'entra una mazza, ma la pubblicità occulta aiuta sempre)



Poi arrivano loro: una coppia di elefanti adulti con cuccioli al seguito







Complimenti al piccolino!



La specie maggiormente presente è quella degli Impala, ma prima di beccarne uno ci sono voluti una quarantina di minuti!



Quelle che non hanno le corna sono le femmine...



A distanza, riusciamo a riprendere un gruppo di elefanti in lotta per qualche femmina







Alla fine qualcuno perde sempre, e si deve ritirare con la coda tra le gambe... cioè, sarà la coda?





Anche lui se lo chiede



Magnifico esemplare di Storno Blu





Il tempo scorre veloce, e mi pento di avere deciso di spendere una sola notte qua e dovere correre in aeroporto per tornare a Johannesburg. Ma ogni scusa è buona per pianificare un secondo viaggio per dedicare il tempo adeguato. Come infarinatura, la gita permette di farsi un'idea di quanto ci sia da guardare



Torniamo in aeroporto con una corsa forsennata, senza inconvenienti arriverei a check in in chiusura in due minuti. Il ritardo del volo in arrivo aiuta a farcela. Interno dell'aeroporto di MQP





Dall'interno, scorgo il nostro volo arrivare



Traffico abbastanza monotono da queste parti



Andiamo ad imbarcare sul nostro E135













Lui viaggia certamente più comodo di me





Decolleremo per pista 05, dopo che lui avrà fatto backtrack





L'angolo nascosto



Bye bye Nelspruit! Ci vediamo presto, mi sa

 

nicolap

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Parla sempre al plurale, facendo finta di essere in compagnia di qualcuno. Un po' come quelli che trasformano l'orsetto di peluche in un personaggio per loro reale.
 

Renato

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Ammazza che sbattimento :)
Complimenti per la dedizione.
Capisco la pubblicità, ma il tatanka nell’immagine è un bufalo.
 

Dancrane

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Si rientra dunque a JNB. L'essere in ultima fila permette di godere del suono e della vista del motore



E' l'ora del servizio, che prevede il consueto snack dolce/salato e la bevanda di accompagnamento



Mi è sufficiente assaggiare le patatine aromatizzate all'aceto per comprendere di avere gusti diversi dai locali (che, per inciso, andavano di succo di pomodoro come se piovesse!)





Arrivati a JNB, in lontananza gli hangar di Comair





e quello di SAA





Prenoto al volo l'albergo in centro, l'indomani il volo è alla sera, e sfrutto la giornata per girare la città. Tappa obbligata: il museo dell'apartheid, che vale veramente la pena visitare. E' un tributo alla figura più rappresentativa della lotta alla segregazione razziale



e che contiene la storia del periodo più buio del Sudafrica, dalla scoperta dell'oro al conseguente sfruttamento della popolazione nera. All'interno non si possono fare fotografie se non all'ingresso e a poco altro, ma la semplice cartellonistica fornisce un'idea di come fosse il clima in quel periodo buio





Tra i vari contributi audio dei discorsi di Mandela e di De Klerk vi sono anche i video dei diversi concerti e delle canzoni dedicate a Madiba nel corso degli anni. Personalmente, più che il tributo dei Simple Minds, ho preferito quello di Johnny Clegg e Peter Gabriel, due che non si sono mai risparmiati sul fronte dell'impegno civile: la versione di Asimbonanga è struggente


Per la cronaca, 46664 era il numero di matricola di Mandela in carcere.





Terminate le due ore di visita al museo, mi rimane da riempire la mezza giornata prima del rientro: faccio un giro della città, che mi è stato sconsigliato di girare a piedi da solo. Non avendo modo di aggregarmi ai tour organizzati, sfrutto il servizio dei pulmann scoperti, che è sempre una valida alternativa per avere un'infarinatura della città.

Per quanto sparito l'apartheid, la ghettizzazione dei ceti bassi rimane, ed è evidente un po' ovunque



















Pochi sanno che anche Gandhi, prima di condurre le lotte in India, le ha condotte per una dozzina d'anni in Sudafrica, dopo essersi rifiutato di obbedire all'ordine di lasciare il proprio posto a sedere ad un bianco



E' giunta l'ora di rientrare. Cioè, di avviare il viaggio di rientro: il percorso è ovviamente quello inverso, CAI/FCO/PSA e poi macchina sino a Milano. La hall dell'aeroporto di JNB



L'avione è il medesimo dell'andata, ma questa volta cerco posto un po' più avanti. C'è meno gente, ed il posto accanto rimarrà libero.





Accanto a noi, il 747 di BA, con la sua J "contromano" (4 finestrino dopo la porta)



L'aereo si è riempito



In rullaggio, la ciofeca di foto diventa quasi artistica





La cena prevede 3 opzioni: carne, pollo o pesce. Opto per la carne, pentendomene



La colazione: quella dell'andata era più ricca



Fuori albeggia





Arrivato al Cairo, lo scalo questa volta è di sole 11 ore. Memore di quello dell'andata, evito il transito e vado all'immigrazione. Dovendo rientrare nello stesso giorno, vado dall'agente senza andare a comprare il tagliando del visto, e gli spiego che devo ripartire la sera stessa. E un nuovo dramma si consuma: l'agente (da una strisciolina) chiama il superiore (2 strisce, ma sottili), il quale non è sufficientemente superiore, si prende il mio passaporto e mi chiede di seguirlo nell'"ufficio", dove una pletora di super superiori (tre strisce spesse contornate di rosso, fino al generalissimo da strisciona unica ma con ghirigori di contorno) prima sfogliano il mio documento, poi confabulano tra di loro, poi mi rimandano dal primo agente, il quale non capisce che deve fare e avvia un secondo giro di consultazioni, per giungere finalmente al verdetto: passa a comprare l'adesivo e torna! Già ero prevenuto verso il paese in generale, ora ho le prime conferme.

Tempo di entrare e vengo accalappiato dal giovanotto di turno, elegante nel suo completo scuro, che sembra volere semplicemente indicare dove andare a ritirare il bagaglio (che non ho!), per poi palesare le vere intenzioni: trattasi di infiltrato di una delle tante pseudo agenzie turistiche presenti fuori dall'area sterile, che offrono i pacchetti agli astanti visitatori... Alla fine, è comunque quello che cercavo e, complice il fatto che mi fa fumare in "ufficio" (cioè seduto dietro il bancone), mi presenta Abdul, il capo, che comincia a mostrarmi il catalogo ed avvia la pseudo trattativa. Lo blindo al volo, gli spiego che voglio vedere una sola cosa e tornare subito dopo in aeroporto, trattiamo il prezzo e si va. Lungo la strada, il capo scende per andare a casa a dormire: essendo le 7.15 del mattino, mi chiedo quanto abbia lavorato in "ufficio", ma evito di chiederlo a lui. Rimarrò con Mohammed (il giovine in abito scuro), che si rivelerà, nonostante tutto, l'unica persona gradevole e simpatica, nonchè l'unico a non avere nemmeno provato a chiedere un centesimo di mancia in tutto l'Egitto!

In ogni caso, arrivo dove volevo arrivare, per completare l'abbinata dei 3 giorni africani











Per fare il giro e le fotografie, ho perso il conto della pezzenteria di tutti quelli che prima ti chiedono i quattrini per salire sul rooftop, poi per il giro sul carretto, poi per l'ingresso, poi per portarti dall'altro lato.... il tutto condito con la continua richiesta di mance a tutto spiano.

Sia come sia, sono riuscito a spendere almeno una mezza giornata, che era poi quello che volevo. Rientro in aeroporto, cerco di entrare ma ai controlli mi dicono che il check in deve ancora aprire e quindi devo rimanere fuori. Faccio presente di avere già la carta di imbarco e che gradirei non avere rotti ulteriormente i co@@ioni e, alla fine, riesco ad entrare ma... l'ultimo dramma si consuma! Vado all'immigrazione, ma la solerte agentessa mi chiede il modulo compilato: le faccio presente di non averne visti in giro, e mi dice di chiederlo da basso, quindi torno indietro e mi metto a cercarlo, ma niente. Scopro, chiedendo ai banchi EY, che il modulo lo devo chiedere a quelli di AZ, che arriveranno due ore dopo: mi trovo quindi confinato tra gli scassazebedei dei controllori ai radiogeni, ed i banchi dei check in, col nulla cosmico intorno. Ecco, se avete in cantiere di andare in Egitto, sappiate che non vi conviene andare con troppo anticipo in aeroporto.

Finalmente, aperto il banco AZ, ritiro il preziosissimo tagliando e riesco ad entrare. Faccio un salto alla lounge (quindi in area sterile!) e, tenetevi forte: nuovo controllo radiogeno per uscire dalla lounge! La conferma definitiva a tutti i preconcetti che avevo sul paese, la ciliegina sulla torta per dire che quello che ho visto basta ed avanza.

Andiamo all'imbarco, che è meglio



Durante il rullaggio, molte livree nuove e, almeno per me, sconosciute







Kalitta la conosco però



Questi mi chiedo se ogni tanto un voletto lo facciano e, sopratutto, se Filini abbia le loro riviste di bordo!









Il più bello però resta lui: M-USIK!



Pranzo del rientro, simile a quello dell'andata: scarto l'opzione tacchino



In avvicinamento a FCO



Atterraggio parallelo con NO





Arrivato a terra, ho giusto il tempo di fare il salmone per il molo E per tornare al C e raggiungere l'imbarco per PSA, sempre sul 175. Arrivo verso le 22.45, riprendo la macchina, via per la CISA e finalmente, intorno all'una e mezza, il week end africano si chiude. Poca spesa e poco tempo, ma tante cose nuove viste lungo le 11.145 miglia!
 
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nicolap

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In Egitto, quando a Giza guardi la maestosità delle piramidi, non puoi fare a meno di chiederti come nella transizione tra egizi ed egiziani la società locale abbia potuto ridursi così in basso.
Che è un po' la stessa considerazione che fai qui a Roma quando guardi il Colosseo.