Jambo a tutti!
L’estate 2010 è arrivata e si va in Kenya. La dolce metà trova un’ottima offerta su internet che sottoponiamo alla nostra agenzia viaggi preferita (nonché proud sponsor of FlyTorino), ricevendone assistenza.
Si parte col charter da oltre Ticino, trovo il posto coperto per la macchina al Fa.Te.Ma Park, pagando solo 69€ per due settimane di sosta. Senza traffico e rispettando i limiti ballerini sulla A4 sono a destinazione in 1h40’ e pochi minuti dopo siamo già in aerostazione al T1.
ky:
Per essere la domenica di esodo me lo aspettavo pieno, anche se probabilmente moltissimi sono già partiti il giorno precedente. La situazione a livello di ritardi, molti nei giorni precedenti, è perfettamente normalizzata: si prospetta un viaggio sereno! Premetto che le foto sono fatte con la fida compattina, in formato 4:3 o 16:9, ma senza grandi obiettivi.
Prima però devo presentarvi la compagna di viaggio: lei è Ileana, in fase ciuspa fuori dal T1! :kiss:
Ci mettiamo in coda al check in con anticipo sbalorditivo, odio sempre questa parte del volo, soprattutto da quando è stato inventato il check in online con relativo bag drop. Nel frattempo, lasciata Ile in coda, mi dedico allo spotting, con vista sul satellite B e sul più distante satellite A.
Il lavori al satellite C vanno avanti.
Dopo parecchio tempo finalmente alle 22.30 spediamo i bagagli e ritiriamo le carte d’imbarco: posti 27A e 27B, dopo aver inutilmente provato a chiedere l’uscita di emergenza, che non erano assegnabili. Ecco la testimonianza del carnaio.
Col fatto che a quest’ora sono già decollati i vari GRU, DXB, DOH e compagnia, il varco di sicurezza è deserto: non mi era mai successo di passarlo in meno di un minuto.
Al controllo passaporti becco l’unico poliziotto che mi chiede la marca da bollo, che sfiga, su 5 agenti, è stata chiesta solo a me: la incollo con un velo di disappunto e me la timbra, augurandomi buon viaggio col sorrisetto finto, sgrunt!
Passiamo al duty free ma vedo che tutti gli altri negozi sono chiusi: cavoli, ci sono ancora almeno 10 voli in partenza, si poteva tenere aperto almeno un bar e invece nulla.
Ci arrangiamo con i distributori automatici che però sono praticamente esauriti. Svaccati sulle poltroncine, assistiamo allo spettacolo del pre-imbarco: alle 23.55 ci sono già 30 persone in coda al gate, ovviamente senza che sia ancora arrivato l’addetto SEA, tutti con il loro bel posto assegnato sulla carta d’imbarco. Capisco la voglia di partire, ma state comodi: chi ve lo fa fare di aspettare mezzora in piedi e lamentarvi pure dell’attesa…!!!
Fatto sta che alle 00.35 apre l’imbarco e ci accodiamo alla fila residua solo alle 00.50, poco prima che ci chiamassero al microfono. Saliamo sul Cobus e andiamo verso l’aereo. Stanotte si volerà su I-AIGI, uno dei due 767-200ER della flotta Air Italy, consegnato nel 1988 e con un passato tra Air Mauritius e MaxJet, esperienza comune anche al fratello I-AIGH.
Volo: Air Italy – I9 536 del 02/08/2010
Milano Malpensa (MXP/LIMC) – Mombasa Moi International (MBA/HKMO)
Aeromobile: Boeing 767-23BER – Reg: I-AIGI – Seat 27A (poi 27B e poi 18C)
LF: 210 pax (12/12 in J, 198/241 in Y) + 10 crew
Scheduled: 00.55 – 09.55
Block to block: 01.19 (Gate B28) – 10.13 (Stand 108)
In air: 01.29 (RWY 35L) – 10.10 (RWY 21)
Distanza: 3.515 NM – Durata volo: 7h41’
La configurazione è a sardina, un 2-4-2 che sul 767 è fottutamente stretto, con le mie spalle che invadono il corridoio ed il sedile di Ile. Lo spazio per le gambe è invece sufficiente, ma non abbastanza per definirlo comodo. Dopo cena mi sposterò al 18C, uscita di sicurezza e spazio per le gambe a non finire, lasciando i due sedili a Ile: dormiremo molto bene entrambi!
Le porte vengono chiuse alle 01.15, parte la dimostrazione di sicurezza e sblocchiamo, in direzione 35L. IL taxi dura dieci minuti e decolliamo potenti, lasciandoci le luci del varesotto sotto di noi. Virata a sinistra e prua a sud, buon viaggio!
Dopo una mezzora dal decollo parla il Comandante Matteo Trevisan che presenta l’equipaggio e dà molte informazioni sulla rotta, informando che siamo a FL350: da MXP per PSA e diretto CTA, poi MLA e diretti in Libia su BEN, poi KRT e finalmente – dopo un pezzo in Etiopia – su NBO e in finale a MBA, con arrivo previsto alle 10.15 locali ed una temperatura di 27°C ad attenderci. Prima che arrivi la cena consegno il logbook che tornerà compilato oltre ogni aspettativa. Per i curiosi, ecco quanto riportato: :reading:
Route: KARPI UM727 AMTEL UL995 TEA UM736 SOR UM620 BONAR M620 BNA RZ ATMUL UR611D KTM UA727NV UA609 GITNO GITNO 1A HKMO
Trip fuel: 35.153 kg – Alternate: HKJK (NBO), HTKJ (JRO), HTZA (ZNZ), HTDA (DAR)
TOW: 147.514 kg – ZFW: 105.514 kg – LAW: 110.361 kg – TOF: 42.200 kg
Dopo un’ora e mezza dal decollo, sopra la Sicilia, arriva la cena, composta da un’insalata di pasta (voto 6-), pollo con spinaci e patate (voto 9) e torta al limone (voto 7), oltre a crackers, Philadelphia e doppia razione di pane. Ci bevo sopra acqua e vino rosso da tavola (non memorabile). Voto complessivo 8.
Terminata la cena mi trasferisco al 18C e ronfo amabilmente per circa 4 ore.
Al risveglio porto avanti l’orologio di un’ora ed alle 08.28 locali vengono aperti gli oscuranti e accese le luci: comincia il servizio di colazione, molto scarso ma va bene così, non ho tutto sto interesse per il cibo ora.
Alle 09.18 parla di nuovo il Comandante che annuncia il passaggio “down under” al di sotto dell’Equatore ed il sorvolo del Monte Kenya sulla sinistra e del Lago Nakuru e dà appuntamento al Kilimanjaro tra pochi minuti.
Il Monte Kenya (5.199 metri s.l.m.)
Il Kilimanjaro (5.895 metri s.l.m.)
Stiamo ormai scendendo, il deserto lascia spazio ai campi e la quota si abbassa; qualche correzione di qua e di là e alle 10.10 tocchiamo il suolo keniota, atterrando morbidi sulla 21 di Mombasa.
Sbarchiamo in mezzo al parcheggio tra i saluti dei vari addetti all’aeroporto: non pensavo si potessero fare foto, tutti le fanno e nessuno dice nulla. Immortalo la signora che ci ha scarrozzati fino qua.
Compiliamo il foglio di ingresso, pago 50 USD per i due visti, ritiriamo le valigie e troviamo l’accompagnatore che ci indica il bus per l’hotel. Benvenuti in Kenya.
La destinazione è lo Stephanie Sea House Resort a 4km da Malindi, paesone troppo italianizzato e configurato ad uso e consumo del turista medio italiano: so già che non ci tornerò la prossima volta e ringrazio TW843 ed il suo TR sulla Tanzania che mi ha dato molte idee per il prossimo viaggio. Lascio un po’ di foto a testimonianza.
Malindi town
Stephanie Sea House Resort
Watamu beach
Long beach
Safari Blue (i due sirenetti, il pesce palla e la grigliatona)
Gede e la città delle scimmie
Il quarto e quinto giorno di permanenza sono stati dedicati al safari nel parco di Tsavo Est.
Dormiremo all’Impala Safari Lodge, molto bello, appena fuori dal Voi Gate del parco (vicino al Voi Gate c’è l’airstrip di Tsavo Est Voi – codice ICAO: HKVO).
Partiamo alle 6.30 da Malindi e alle 10, dopo 3 ore e mezza di strada sterrata, siamo al Sala Gate e percorreremo la parte meridionale del parco.
Coccodrilli, antilopi, gazzelle, impala, dik-dik, elefanti (tra cui il “modello 5 gambe”), facoceri e giraffe.
Poi arriva lui (o lei)…
…che si mangia lei (o lui): che scena spettacolare, la Natura in tutta la sua forza!
Questo safari ed in particolare la foto seguente mi ha ricordato tanto questa canzone e questa parte del film
Stavamo già disperando per non aver visto nemmeno un leone quando il baracchino del pullmino comincia a grattare e poco dopo vediamo lui, Simba (che vuol dire “leone” in swahili), che animale splendido questo giovane maschio.
Due giorni di safari passano molto in fretta, usciamo dal parco e attraversiamo la ferrovia che collega Nairobi a Mombasa, la celebre Uganda Railway, costruita dagli inglesi alla fine dell’Ottocento. La foto qui sotto fa vedere la linea ferrata in direzione Nairobi.
Ci fermiamo in un villaggio Masai (in salsa molto europea, anche se per fortuna parlano solo inglese e non italiano: poter parlare la lingua di Dante coi Masai avrebbe fatto del male al mio spirito backpacker). Il capo villaggio fa un ottimo uso dei propri lobi ampiamente bucati.
Sulla via del ritorno verso Malindi passiamo in mezzo alla foresta pluviale. Anche qui la forza della natura ed il verde intorno a noi sono dirompenti. La strada percorsa parte dal Voi Gate sulla A109 per Mombasa, poi svolta a sinistra nello sterrato all’altezza di Miritini sulla C107, prosegue per Giriama e Mkongoni e sbuca sulla B8 asfaltata a Kilifi, per poi andare verso Malindi.
A Malindi c’è anche l’aeroporto (MYD/HKML), utilizzato da privati, da Fly540 che vola a Nairobi Jomo Kenyatta (NBO) e da Air Kenya, piccola compagnia regionale che offre voli per Mombasa, Lamu (LAU/HKLU) e Nairobi Wilson (WIL/HKNW), il Linate keniota, che si occupa di soli voli nazionali (anche i kenioti ne sanno più di noi…). Ci sono due piste, la principale 17/35 e la secondaria 08/24. Ci passiamo accanto più volte, ecco la testata 35 (di solito è in uso la 17 per decolli e atterraggi) e un ATR72 ripreso da Watamu appena decollato per pista 17.
Come tutte le belle cose, anche questo viaggio volge al termine. Il giorno prima di partire Ile si fa fare le treccine, eccola qui sotto i ferri di Rafiki e della madre.
Il giorno dopo ci svegliamo alle 6 per andare verso l’aeroporto di Mombasa, città molto caotica e cuore commerciale e mercantile del Kenya. Arriviamo verso le 9 e ci mettiamo in coda al check in: coda lunga che ci consegna i due posti al finestrino di destra della fila 12.
Faccio qualche foto qua e là appena passato il varco di sicurezza e dopo essere passati al Duty Free. In pista ci sono 5Y-JLF, un CR1 di Jet Link e due 767-300, OO-TUC di Tui e EI-DMJ di Neos.
Oggi voleremo con I-AIGH e alle 11.02 comincia l’imbarco.
Io salgo alle 11.20, nella speranza di accaparrarmi un posto con ampio spazio per le gambe. Vado al mio posto normale, mi siedo e noto che la fila 3 (la prima dietro la J) è vuota: saluto Ile e vado a sedermi al 3F, con somma gioia di entrambi.
Volo: Air Italy – I9 537 del xx/xx/2010
Mombasa Moi International (MBA/HKMO) – Milano Malpensa (MXP/LIMC)
Aeromobile: Boeing 767-23BER – Reg: I-AIxx – Seat 12G (poi 3F e poi …
)
LF: 229 pax (12/12 in J, 217/241 in Y) + 8 crew
Scheduled: 11.25 – 18.40
Block to block: 11.43 (Gate 4) – 18.20 (Stand 512)
In air: 11.52 (RWY 21) – 18.16 (RWY 35L)
Distanza: 3.444 NM – Durata volo: 7h24’
Porte chiuse alle 11.32, sblocchiamo alle 11.43 e andiamo verso la testata 21, passando davanti a I-FEDN, un Falcon 2000LX parcheggiato all’aviazione generale.
Decolliamo (chiedo scusa per le foto ma con le vibrazioni era difficile centrare il finestrino) e dopo pochi minuti consegno il logbook, che mi verrà restituito con queste informazioni, se le ho decifrate bene, senza indicazione di carburante consumato e pesi:
Route: PATAR UB612 B21F M7 M621 OLMAX UM621 ERNAM UQ58 SOR UM763 TEA UL995 FR2 UL910 KALIK LIMC
Alternate: LIMF (TRN), LIMJ (GOA), LIME (BGY), LIPX (VRN)
Dopo nemmeno un’ora dal decollo è già ora di pranzo e torno vicino a Ile al 12G: oggi abbiamo un antipasto di tonno e verdure (voto 5, troppo asciutto), un piatto di cannelloni (voto 8) e la torta al cioccolato e mandorle (voto 9, eccellente). Accompagno il tutto con acqua, coca, birra e caffè. Voto complessivo 7,5: poco meno che all’andata.
Alle 14 chiudiamo gli oscuranti mentre siamo sul Nilo e vado di nuovo al 3F.
Mi sto quasi per appisolare quando arriva l’A/V che mi dice: “Il Comandante ha appena finito di compilare il suo foglio e chiede se vuole visitare la cabina!”.
Salto in piedi come una molla, prendo la compattina e lo seguo: nel galley trovo il Comandante con il quale comincio a fare due chiacchere. Mi precede in cockpit e mi presenta al Primo Ufficiale, che sta parlando coi controllori di Khartoum. Mi siedo, mi allaccio e comincia la festa: a voi!
Ormai arrivati in Libia, dopo quasi 90’ in cabina, il Comandante, nel congedarmi, fa la proposta che non si può rifiutare:
CPT: “Cristiano, ma ti piacerebbe fare l’atterraggio qui?” e io... :astonished: :wine: :rollsmile: :dance: :super:
Io: “Comandante, io sono già felice di quello che ho avuto, non chiedo di più, so che non si potrebbe, ma se a lei va bene che io stia qui sarebbe splendido!”
CPT: “Va bene, ora vediamo, cerco di farti richiamare quando siamo su Teano.”
Io: “Obbedisco, Comandante!” e me ne esco dal cockpit andando verso il mio posto e passando attraverso la “cabina” di J.
Ora, so che i miei venticinque lettori (cit.) vorrebbero subito vedere come sarà finita la storia, ma parliamo della Privilege Class di Air Italy, che ho avuto modo di vedere.
È un prodotto ormai ampiamente superato, la configurazione è 2-2-2 per 2 file ed un totale di 12 posti, non molto ampia né a livello di spalle né per le gambe, che in posizione seduta toccano lo schienale davanti. Le poltrone si reclinano al massimo di circa 35 gradi e non esiste IFE.
Dal punto di vista del servizio pranzo non mi ha impressionato, un piatto di antipasto più grande e nulla di più (mentre è ottimo il servizio pasto in Y). Non ho visto lo snack servito in J prima dell’atterraggio.
Il prezzo dell’upgrade era di 300€ a tratta se comprato in anticipo e di 350€ (salvo disponibilità) a tratta se comprato in aeroporto. Non c’era l’accesso alla lounge, né a MXP né a MBA.
Pur avendo avuto l’idea di provarla almeno su una tratta ho lasciato stare e credo di aver fatto bene (anche perché eravamo in 2 e i costi sarebbero raddoppiati).
Siamo sulla Calabria quando arriva lo snack, ormai il cibo non mi interessa più, ho solo una parola in testa che mi suona stile mantra:
Ecco lo snack e una foto dello Stretto di Messina.
Passiamo sopra Torre Annunziata, il Vesuvio e Caserta.
Nel mentre che cerco di fotografare Caserta arriva l’A/V che mi lancia un’occhiata e mi dice “Seguimi!”. Prendo la macchina fotografica, do un bacio e l’arrivederci a Somma Lombardo a Ile e vado…
…CONTINUA QUANDO HO VOGLIA (mode “Bastard inside” ON)… :tié:
…(mode “Bastard inside” OFF) SCHERZO, eccomi!!! :super:
Entro in cockpit e mi accomodo nel jumpseat dietro i piloti, che ribattezzo 0C. La compattina ha le pile quasi scariche: resisti tesoro, dai che ce la fai!!!
Il Circeo
Controsole ma si riconoscono Ciampino (in centro alla foto) e la foce del Tevere (e FCO con un po’ di immaginazione).
Risparmio la compattina per la discesa, anche perché c’è foschia e le foto non verrebbero bene. Siamo all’incirca su Firenze quando chiediamo a Milano Controllo il diretto su Novara che ci viene accordato.
A sinistra si vede Genova ma andiamo dritti e passiamo sopra i paesi di Busca e Tornello (PV), riconoscibili per la confluenza del Ticino nel Po e sopra il capoluogo. Leggere virata e prua a 350, siamo allineati su MXP.
“Cabin crew, be seated for landing!”
Giù il carrello
Two hundred…
Vista della Cargo City e del T1
…one hundred…
…fifty, forty, thirty…short final…
Benvenuti a Malpensa, atterraggio bellissimo (e applauso in cabina, mi è stato detto), taxi verso il satellite B e la posizione 512.
Ecco un po’ di fauna presente.
E siamo al blocco, dopo 7h24’ di volo di cui un terzo passate al posto Zero!
Ringrazio il Comandante e il Primo Ufficiale, li saluto e mi prendo i complimenti di Ile per il bell’atterraggio
: magari potessi farlo davvero io! 
Scendiamo e fotografo ancora la regina del Sol Levante.
Controllo passaporti senza coda, bagagli arrivati in 25’ (meglio del solito ma si può ancora migliorare), navetta fino al parcheggio e via in direzione Val di Sole. Ma questa è un’altra storia.
Spero di non avervi annoiato con l’OT e le foto di bassa qualità: asante sana!
L’estate 2010 è arrivata e si va in Kenya. La dolce metà trova un’ottima offerta su internet che sottoponiamo alla nostra agenzia viaggi preferita (nonché proud sponsor of FlyTorino), ricevendone assistenza.
Si parte col charter da oltre Ticino, trovo il posto coperto per la macchina al Fa.Te.Ma Park, pagando solo 69€ per due settimane di sosta. Senza traffico e rispettando i limiti ballerini sulla A4 sono a destinazione in 1h40’ e pochi minuti dopo siamo già in aerostazione al T1.
Per essere la domenica di esodo me lo aspettavo pieno, anche se probabilmente moltissimi sono già partiti il giorno precedente. La situazione a livello di ritardi, molti nei giorni precedenti, è perfettamente normalizzata: si prospetta un viaggio sereno! Premetto che le foto sono fatte con la fida compattina, in formato 4:3 o 16:9, ma senza grandi obiettivi.
Prima però devo presentarvi la compagna di viaggio: lei è Ileana, in fase ciuspa fuori dal T1! :kiss:

Ci mettiamo in coda al check in con anticipo sbalorditivo, odio sempre questa parte del volo, soprattutto da quando è stato inventato il check in online con relativo bag drop. Nel frattempo, lasciata Ile in coda, mi dedico allo spotting, con vista sul satellite B e sul più distante satellite A.




Il lavori al satellite C vanno avanti.

Dopo parecchio tempo finalmente alle 22.30 spediamo i bagagli e ritiriamo le carte d’imbarco: posti 27A e 27B, dopo aver inutilmente provato a chiedere l’uscita di emergenza, che non erano assegnabili. Ecco la testimonianza del carnaio.

Col fatto che a quest’ora sono già decollati i vari GRU, DXB, DOH e compagnia, il varco di sicurezza è deserto: non mi era mai successo di passarlo in meno di un minuto.

Al controllo passaporti becco l’unico poliziotto che mi chiede la marca da bollo, che sfiga, su 5 agenti, è stata chiesta solo a me: la incollo con un velo di disappunto e me la timbra, augurandomi buon viaggio col sorrisetto finto, sgrunt!
Passiamo al duty free ma vedo che tutti gli altri negozi sono chiusi: cavoli, ci sono ancora almeno 10 voli in partenza, si poteva tenere aperto almeno un bar e invece nulla.


Ci arrangiamo con i distributori automatici che però sono praticamente esauriti. Svaccati sulle poltroncine, assistiamo allo spettacolo del pre-imbarco: alle 23.55 ci sono già 30 persone in coda al gate, ovviamente senza che sia ancora arrivato l’addetto SEA, tutti con il loro bel posto assegnato sulla carta d’imbarco. Capisco la voglia di partire, ma state comodi: chi ve lo fa fare di aspettare mezzora in piedi e lamentarvi pure dell’attesa…!!!

Fatto sta che alle 00.35 apre l’imbarco e ci accodiamo alla fila residua solo alle 00.50, poco prima che ci chiamassero al microfono. Saliamo sul Cobus e andiamo verso l’aereo. Stanotte si volerà su I-AIGI, uno dei due 767-200ER della flotta Air Italy, consegnato nel 1988 e con un passato tra Air Mauritius e MaxJet, esperienza comune anche al fratello I-AIGH.

Volo: Air Italy – I9 536 del 02/08/2010
Milano Malpensa (MXP/LIMC) – Mombasa Moi International (MBA/HKMO)
Aeromobile: Boeing 767-23BER – Reg: I-AIGI – Seat 27A (poi 27B e poi 18C)
LF: 210 pax (12/12 in J, 198/241 in Y) + 10 crew
Scheduled: 00.55 – 09.55
Block to block: 01.19 (Gate B28) – 10.13 (Stand 108)
In air: 01.29 (RWY 35L) – 10.10 (RWY 21)
Distanza: 3.515 NM – Durata volo: 7h41’
La configurazione è a sardina, un 2-4-2 che sul 767 è fottutamente stretto, con le mie spalle che invadono il corridoio ed il sedile di Ile. Lo spazio per le gambe è invece sufficiente, ma non abbastanza per definirlo comodo. Dopo cena mi sposterò al 18C, uscita di sicurezza e spazio per le gambe a non finire, lasciando i due sedili a Ile: dormiremo molto bene entrambi!
Le porte vengono chiuse alle 01.15, parte la dimostrazione di sicurezza e sblocchiamo, in direzione 35L. IL taxi dura dieci minuti e decolliamo potenti, lasciandoci le luci del varesotto sotto di noi. Virata a sinistra e prua a sud, buon viaggio!
Dopo una mezzora dal decollo parla il Comandante Matteo Trevisan che presenta l’equipaggio e dà molte informazioni sulla rotta, informando che siamo a FL350: da MXP per PSA e diretto CTA, poi MLA e diretti in Libia su BEN, poi KRT e finalmente – dopo un pezzo in Etiopia – su NBO e in finale a MBA, con arrivo previsto alle 10.15 locali ed una temperatura di 27°C ad attenderci. Prima che arrivi la cena consegno il logbook che tornerà compilato oltre ogni aspettativa. Per i curiosi, ecco quanto riportato: :reading:
Route: KARPI UM727 AMTEL UL995 TEA UM736 SOR UM620 BONAR M620 BNA RZ ATMUL UR611D KTM UA727NV UA609 GITNO GITNO 1A HKMO
Trip fuel: 35.153 kg – Alternate: HKJK (NBO), HTKJ (JRO), HTZA (ZNZ), HTDA (DAR)
TOW: 147.514 kg – ZFW: 105.514 kg – LAW: 110.361 kg – TOF: 42.200 kg
Dopo un’ora e mezza dal decollo, sopra la Sicilia, arriva la cena, composta da un’insalata di pasta (voto 6-), pollo con spinaci e patate (voto 9) e torta al limone (voto 7), oltre a crackers, Philadelphia e doppia razione di pane. Ci bevo sopra acqua e vino rosso da tavola (non memorabile). Voto complessivo 8.

Terminata la cena mi trasferisco al 18C e ronfo amabilmente per circa 4 ore.
Al risveglio porto avanti l’orologio di un’ora ed alle 08.28 locali vengono aperti gli oscuranti e accese le luci: comincia il servizio di colazione, molto scarso ma va bene così, non ho tutto sto interesse per il cibo ora.



Alle 09.18 parla di nuovo il Comandante che annuncia il passaggio “down under” al di sotto dell’Equatore ed il sorvolo del Monte Kenya sulla sinistra e del Lago Nakuru e dà appuntamento al Kilimanjaro tra pochi minuti.
Il Monte Kenya (5.199 metri s.l.m.)

Il Kilimanjaro (5.895 metri s.l.m.)

Stiamo ormai scendendo, il deserto lascia spazio ai campi e la quota si abbassa; qualche correzione di qua e di là e alle 10.10 tocchiamo il suolo keniota, atterrando morbidi sulla 21 di Mombasa.






Sbarchiamo in mezzo al parcheggio tra i saluti dei vari addetti all’aeroporto: non pensavo si potessero fare foto, tutti le fanno e nessuno dice nulla. Immortalo la signora che ci ha scarrozzati fino qua.




Compiliamo il foglio di ingresso, pago 50 USD per i due visti, ritiriamo le valigie e troviamo l’accompagnatore che ci indica il bus per l’hotel. Benvenuti in Kenya.
La destinazione è lo Stephanie Sea House Resort a 4km da Malindi, paesone troppo italianizzato e configurato ad uso e consumo del turista medio italiano: so già che non ci tornerò la prossima volta e ringrazio TW843 ed il suo TR sulla Tanzania che mi ha dato molte idee per il prossimo viaggio. Lascio un po’ di foto a testimonianza.
Malindi town




Stephanie Sea House Resort





Watamu beach




Long beach




Safari Blue (i due sirenetti, il pesce palla e la grigliatona)



Gede e la città delle scimmie




Il quarto e quinto giorno di permanenza sono stati dedicati al safari nel parco di Tsavo Est.
Dormiremo all’Impala Safari Lodge, molto bello, appena fuori dal Voi Gate del parco (vicino al Voi Gate c’è l’airstrip di Tsavo Est Voi – codice ICAO: HKVO).





Partiamo alle 6.30 da Malindi e alle 10, dopo 3 ore e mezza di strada sterrata, siamo al Sala Gate e percorreremo la parte meridionale del parco.
Coccodrilli, antilopi, gazzelle, impala, dik-dik, elefanti (tra cui il “modello 5 gambe”), facoceri e giraffe.

















Poi arriva lui (o lei)…


…che si mangia lei (o lui): che scena spettacolare, la Natura in tutta la sua forza!



Questo safari ed in particolare la foto seguente mi ha ricordato tanto questa canzone e questa parte del film

Stavamo già disperando per non aver visto nemmeno un leone quando il baracchino del pullmino comincia a grattare e poco dopo vediamo lui, Simba (che vuol dire “leone” in swahili), che animale splendido questo giovane maschio.





Due giorni di safari passano molto in fretta, usciamo dal parco e attraversiamo la ferrovia che collega Nairobi a Mombasa, la celebre Uganda Railway, costruita dagli inglesi alla fine dell’Ottocento. La foto qui sotto fa vedere la linea ferrata in direzione Nairobi.


Ci fermiamo in un villaggio Masai (in salsa molto europea, anche se per fortuna parlano solo inglese e non italiano: poter parlare la lingua di Dante coi Masai avrebbe fatto del male al mio spirito backpacker). Il capo villaggio fa un ottimo uso dei propri lobi ampiamente bucati.





Sulla via del ritorno verso Malindi passiamo in mezzo alla foresta pluviale. Anche qui la forza della natura ed il verde intorno a noi sono dirompenti. La strada percorsa parte dal Voi Gate sulla A109 per Mombasa, poi svolta a sinistra nello sterrato all’altezza di Miritini sulla C107, prosegue per Giriama e Mkongoni e sbuca sulla B8 asfaltata a Kilifi, per poi andare verso Malindi.






A Malindi c’è anche l’aeroporto (MYD/HKML), utilizzato da privati, da Fly540 che vola a Nairobi Jomo Kenyatta (NBO) e da Air Kenya, piccola compagnia regionale che offre voli per Mombasa, Lamu (LAU/HKLU) e Nairobi Wilson (WIL/HKNW), il Linate keniota, che si occupa di soli voli nazionali (anche i kenioti ne sanno più di noi…). Ci sono due piste, la principale 17/35 e la secondaria 08/24. Ci passiamo accanto più volte, ecco la testata 35 (di solito è in uso la 17 per decolli e atterraggi) e un ATR72 ripreso da Watamu appena decollato per pista 17.



Come tutte le belle cose, anche questo viaggio volge al termine. Il giorno prima di partire Ile si fa fare le treccine, eccola qui sotto i ferri di Rafiki e della madre.

Il giorno dopo ci svegliamo alle 6 per andare verso l’aeroporto di Mombasa, città molto caotica e cuore commerciale e mercantile del Kenya. Arriviamo verso le 9 e ci mettiamo in coda al check in: coda lunga che ci consegna i due posti al finestrino di destra della fila 12.


Faccio qualche foto qua e là appena passato il varco di sicurezza e dopo essere passati al Duty Free. In pista ci sono 5Y-JLF, un CR1 di Jet Link e due 767-300, OO-TUC di Tui e EI-DMJ di Neos.



Oggi voleremo con I-AIGH e alle 11.02 comincia l’imbarco.

Io salgo alle 11.20, nella speranza di accaparrarmi un posto con ampio spazio per le gambe. Vado al mio posto normale, mi siedo e noto che la fila 3 (la prima dietro la J) è vuota: saluto Ile e vado a sedermi al 3F, con somma gioia di entrambi.

Volo: Air Italy – I9 537 del xx/xx/2010
Mombasa Moi International (MBA/HKMO) – Milano Malpensa (MXP/LIMC)
Aeromobile: Boeing 767-23BER – Reg: I-AIxx – Seat 12G (poi 3F e poi …
LF: 229 pax (12/12 in J, 217/241 in Y) + 8 crew
Scheduled: 11.25 – 18.40
Block to block: 11.43 (Gate 4) – 18.20 (Stand 512)
In air: 11.52 (RWY 21) – 18.16 (RWY 35L)
Distanza: 3.444 NM – Durata volo: 7h24’
Porte chiuse alle 11.32, sblocchiamo alle 11.43 e andiamo verso la testata 21, passando davanti a I-FEDN, un Falcon 2000LX parcheggiato all’aviazione generale.



Decolliamo (chiedo scusa per le foto ma con le vibrazioni era difficile centrare il finestrino) e dopo pochi minuti consegno il logbook, che mi verrà restituito con queste informazioni, se le ho decifrate bene, senza indicazione di carburante consumato e pesi:
Route: PATAR UB612 B21F M7 M621 OLMAX UM621 ERNAM UQ58 SOR UM763 TEA UL995 FR2 UL910 KALIK LIMC
Alternate: LIMF (TRN), LIMJ (GOA), LIME (BGY), LIPX (VRN)
Dopo nemmeno un’ora dal decollo è già ora di pranzo e torno vicino a Ile al 12G: oggi abbiamo un antipasto di tonno e verdure (voto 5, troppo asciutto), un piatto di cannelloni (voto 8) e la torta al cioccolato e mandorle (voto 9, eccellente). Accompagno il tutto con acqua, coca, birra e caffè. Voto complessivo 7,5: poco meno che all’andata.

Alle 14 chiudiamo gli oscuranti mentre siamo sul Nilo e vado di nuovo al 3F.

Mi sto quasi per appisolare quando arriva l’A/V che mi dice: “Il Comandante ha appena finito di compilare il suo foglio e chiede se vuole visitare la cabina!”.
Salto in piedi come una molla, prendo la compattina e lo seguo: nel galley trovo il Comandante con il quale comincio a fare due chiacchere. Mi precede in cockpit e mi presenta al Primo Ufficiale, che sta parlando coi controllori di Khartoum. Mi siedo, mi allaccio e comincia la festa: a voi!









Ormai arrivati in Libia, dopo quasi 90’ in cabina, il Comandante, nel congedarmi, fa la proposta che non si può rifiutare:
CPT: “Cristiano, ma ti piacerebbe fare l’atterraggio qui?” e io... :astonished: :wine: :rollsmile: :dance: :super:
Io: “Comandante, io sono già felice di quello che ho avuto, non chiedo di più, so che non si potrebbe, ma se a lei va bene che io stia qui sarebbe splendido!”
CPT: “Va bene, ora vediamo, cerco di farti richiamare quando siamo su Teano.”
Io: “Obbedisco, Comandante!” e me ne esco dal cockpit andando verso il mio posto e passando attraverso la “cabina” di J.
Ora, so che i miei venticinque lettori (cit.) vorrebbero subito vedere come sarà finita la storia, ma parliamo della Privilege Class di Air Italy, che ho avuto modo di vedere.
È un prodotto ormai ampiamente superato, la configurazione è 2-2-2 per 2 file ed un totale di 12 posti, non molto ampia né a livello di spalle né per le gambe, che in posizione seduta toccano lo schienale davanti. Le poltrone si reclinano al massimo di circa 35 gradi e non esiste IFE.
Dal punto di vista del servizio pranzo non mi ha impressionato, un piatto di antipasto più grande e nulla di più (mentre è ottimo il servizio pasto in Y). Non ho visto lo snack servito in J prima dell’atterraggio.
Il prezzo dell’upgrade era di 300€ a tratta se comprato in anticipo e di 350€ (salvo disponibilità) a tratta se comprato in aeroporto. Non c’era l’accesso alla lounge, né a MXP né a MBA.


Pur avendo avuto l’idea di provarla almeno su una tratta ho lasciato stare e credo di aver fatto bene (anche perché eravamo in 2 e i costi sarebbero raddoppiati).
Siamo sulla Calabria quando arriva lo snack, ormai il cibo non mi interessa più, ho solo una parola in testa che mi suona stile mantra:
TEANO TEANO TEANO TEANO TEANO TEANO TEANO
Ecco lo snack e una foto dello Stretto di Messina.


Passiamo sopra Torre Annunziata, il Vesuvio e Caserta.



Nel mentre che cerco di fotografare Caserta arriva l’A/V che mi lancia un’occhiata e mi dice “Seguimi!”. Prendo la macchina fotografica, do un bacio e l’arrivederci a Somma Lombardo a Ile e vado…
…CONTINUA QUANDO HO VOGLIA (mode “Bastard inside” ON)… :tié:
…(mode “Bastard inside” OFF) SCHERZO, eccomi!!! :super:
Entro in cockpit e mi accomodo nel jumpseat dietro i piloti, che ribattezzo 0C. La compattina ha le pile quasi scariche: resisti tesoro, dai che ce la fai!!!

Il Circeo

Controsole ma si riconoscono Ciampino (in centro alla foto) e la foce del Tevere (e FCO con un po’ di immaginazione).

Risparmio la compattina per la discesa, anche perché c’è foschia e le foto non verrebbero bene. Siamo all’incirca su Firenze quando chiediamo a Milano Controllo il diretto su Novara che ci viene accordato.

A sinistra si vede Genova ma andiamo dritti e passiamo sopra i paesi di Busca e Tornello (PV), riconoscibili per la confluenza del Ticino nel Po e sopra il capoluogo. Leggere virata e prua a 350, siamo allineati su MXP.

“Cabin crew, be seated for landing!”

Giù il carrello

Two hundred…

Vista della Cargo City e del T1

…one hundred…

…fifty, forty, thirty…short final…

Benvenuti a Malpensa, atterraggio bellissimo (e applauso in cabina, mi è stato detto), taxi verso il satellite B e la posizione 512.

Ecco un po’ di fauna presente.





E siamo al blocco, dopo 7h24’ di volo di cui un terzo passate al posto Zero!

Ringrazio il Comandante e il Primo Ufficiale, li saluto e mi prendo i complimenti di Ile per il bell’atterraggio
Scendiamo e fotografo ancora la regina del Sol Levante.

Controllo passaporti senza coda, bagagli arrivati in 25’ (meglio del solito ma si può ancora migliorare), navetta fino al parcheggio e via in direzione Val di Sole. Ma questa è un’altra storia.
Spero di non avervi annoiato con l’OT e le foto di bassa qualità: asante sana!
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