[TR] Moai e vicuñas.


13900

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Che spettacolo, grazie!

Condivido le tue osservazioni sul "drive-thru-tourism" e certi personaggi e atteggiamenti. E' quasi una mancanza di rispetto, e gente così rischia di rovinare l'atmosfera dei posti. Sembra che lo scopo del loro "viaggio" (forse è anche sbagliato chiamare Viaggio quello che fanno) sia fare un selfie :morto:
Mi dispiace anche per l'episodio con i miei compaesani di Belo Horizonte... non siamo tutti così :) :D
Ma figurati Jambock, è di sicuro l'influenza italiana! :) Io adoro il Brasile, e se i brasiliani fossero silenziosi come alpinisti norvegesi non sarebbe più Brasile.
 

Dancrane

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M’inkia che bello frà! Per i fenicotteri, metti in cantiere un uichend da me e signora: ti porto a Macchiareddu o Molentargius e ne riparliamo! Così mi redimi anche l’insensibile di Rapa Nui...
 

FLR86

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Che bello rivedere quei posti! Anzi in alcuni casi vederli per la prima volta, perchè io al Salar de Atacama ed alle Lagune non sono stato. Un po' per evitare quello che dicevi te un po' perchè successivamente sarei andato ad Uyuni.
Sul turismo mordi e fuggi credo che a San Pedro (o come la chimavano loro San Paolo, vista la quantità di brasiliani!), nonostante sia ovviamente una stazione turistica, ci sia ancora spazio per evitare le resse. Soprattutto se hai la macchina che ti da accesso a posti molto poco frequentati. Sta anche a chi ci va di scegliere le situazioni giuste.
Io ad esempio non avendo la macchina potevo muovermi solo con i tour, per cui ho deciso di evitare le destinazioni più richieste ed andare al Salar de Tara, dove ho travato 3 pulmini ed un paio di macchine. Tutto sommato accettabile. Vicino a San Pedro ci sono posti tipo la Quebrada del Diablo e la Valle della Luna dove sono andato in mountain bike, ed in quest'ultima andando molto prima del tramonto, orario di arrivo dei tour. Mentre tornavo ho visto vagonate di pulmini che stavano entrando. E volendo ce ne sono altri di posti raggiungibili in bici.
Oltre naturalmente alle tante possibilità di trekking, anche su più giorni, dove la massa non mette piede. Per chi ha in mente di andare da quelle parti straconsiglio quello sul Cerro Toco. Un trekking facile di 3-4 ore A/R fino a 5604 mt, che ti da una vista sul Licancabur, Juriques e Laguna Blanca (in Bolivia) da togliere il fiato. Anche lì 10-15 persone incontrate comprese le 3 del mio gruppo, ed è uno dei più frequentati visto la relativa facilità.

Su Rapa Nui, non essendoci mai stato, non so che idea farmi e il mix di impressioni che ho letto rispecchia un po' il mio. Probabilmente è l'atmosfera di cui parli a fare la differenza, e quella la puoi provare solo stando lì.
 

13900

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Ma che spettacolo. Paesaggi pazzeschi raccontati e fotografati in maniera perfetta.
Grazie, troppo gentile!!!

M’inkia che bello frà! Per i fenicotteri, metti in cantiere un uichend da me e signora: ti porto a Macchiareddu o Molentargius e ne riparliamo! Così mi redimi anche l’insensibile di Rapa Nui...
Grazie ma a me i fenicotteri fanno schyfo, come dicono a Danzica! Comunque una volta nella terra di Kossiga devo venire.

che spettacolo!!!
Lo è!

Che bello rivedere quei posti! Anzi in alcuni casi vederli per la prima volta, perchè io al Salar de Atacama ed alle Lagune non sono stato. Un po' per evitare quello che dicevi te un po' perchè successivamente sarei andato ad Uyuni.
Sul turismo mordi e fuggi credo che a San Pedro (o come la chimavano loro San Paolo, vista la quantità di brasiliani!), nonostante sia ovviamente una stazione turistica, ci sia ancora spazio per evitare le resse. Soprattutto se hai la macchina che ti da accesso a posti molto poco frequentati. Sta anche a chi ci va di scegliere le situazioni giuste.
Io ad esempio non avendo la macchina potevo muovermi solo con i tour, per cui ho deciso di evitare le destinazioni più richieste ed andare al Salar de Tara, dove ho travato 3 pulmini ed un paio di macchine. Tutto sommato accettabile. Vicino a San Pedro ci sono posti tipo la Quebrada del Diablo e la Valle della Luna dove sono andato in mountain bike, ed in quest'ultima andando molto prima del tramonto, orario di arrivo dei tour. Mentre tornavo ho visto vagonate di pulmini che stavano entrando. E volendo ce ne sono altri di posti raggiungibili in bici.
Oltre naturalmente alle tante possibilità di trekking, anche su più giorni, dove la massa non mette piede. Per chi ha in mente di andare da quelle parti straconsiglio quello sul Cerro Toco. Un trekking facile di 3-4 ore A/R fino a 5604 mt, che ti da una vista sul Licancabur, Juriques e Laguna Blanca (in Bolivia) da togliere il fiato. Anche lì 10-15 persone incontrate comprese le 3 del mio gruppo, ed è uno dei più frequentati visto la relativa facilità.

Su Rapa Nui, non essendoci mai stato, non so che idea farmi e il mix di impressioni che ho letto rispecchia un po' il mio. Probabilmente è l'atmosfera di cui parli a fare la differenza, e quella la puoi provare solo stando lì.
Il problema non è tanto i gruppi, il problema era il fatto di guidare gente in tacco a spillo fin sotto alle lagune e via dicendo. Un po' una schifezza, ma va detto che tutto intorno era veramente tranquillo.
 

Dancrane

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Grazie ma a me i fenicotteri fanno schyfo, come dicono a Danzica! Comunque una volta nella terra di Kossiga devo venire.
ERETICO! Cossiga era di Sassari (e ti risparmio il campanilismo tutto sardo per il fatto che anche Segni era di Sassari), io sto a Cagliari!
 

jetboy

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Lu disertu, le montagne, la solitudine, i cieli blu.. tanta tanta tanta invidia. Un applauso per questo viaggio spettacolare. Bravo 13900!
 

13900

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Parte VII – Il rientro

Arriva, alfine, il lungo giorno del rientro. Il menu prevede un antipasto di 4 ore di guidata nella notte per Antofagasta, 350km o giu’ di li; a seguire volo ANF-SCL e, come completamento, le 14 ore di volo del BA250 SCL-LHR. Iniziamo con brio all’alba delle 4.30, col Nissan che ronza come un calabrone e i km che volano dietro la luce degli abbaglianti (che qui tutti usano e pochi spengono quando incontrano altre auto). Il passaggio tra le pale eoliche di Calama e’ veramente surreale, decine di lucine rosse che brillano all’unisono nel buio del deserto.

La strada tra Calama e l’innesto della Ruta 5 per Antofagasta era il pezzo che piu’ mi preoccupava: una via a doppia corsia, con traffico per lo piu’ di mezzi pesanti, al buio. Ci sono punti in cui l’asfalto e’ un po’ bruttarello (niente in confronto alla ruta 27 per l’Argentina, in cui m’e’ capitato il guado di cui sotto, o i fuoristrada delle B-rutas), ma comunque.





Fortunatamente i miei timori si mostrano infondati. La stragrande maggioranza dei camionisti dorme ancora e conto i sorpassi sulle dita di una mano. Dall’altro lato, da Antofagasta in direzione per Calama, il traffico e’ invece molto piu’ sostenuto; camion e pick-up ogni 2-3 minuti. L’unica sorpresa la riserva il treno, i cui binari corrono sulla destra. Vedere tre luci gialle a triangolo, sormontate da due lucine blu lampeggianti a mo’ di fuoco di Sant’Elmo e’ abbastanza disorientante. Nella notte, quando e’ difficile capire le distanze e la natura degli oggetti, le pippe mentali si moltiplicano: un camion contromano? Qualche mezzo per la manutenzione stradale? Satana? E’ solo quando mancano 50 metri che si capisce che, li mortacci sua, e’ solo il treno.

Tutto procede bene fino a Sierra Gorda. Qui c’e’ un punto di controllo dei Carabineros, un posto di blocco con due militi verdevestiti nel mezzo della cittadina che ancora se la dorme. Davanti a noi due camion, dietro di noi una marea di autocarri. I militari fermano noialtri. Patente, passaporto e... Donde esta el permiso internacional/. La faccio breve: per uno come me, che ha imparato le due parole di spagnolo che sa guardando Narcos su Netflix, riuscire a spiegare al milite – nella lingua di Julio Iglesias – che, no, ne’ l’Avis ne’ il ministero ne’ mia sorella mi avevan chiesto la patente internazionale e’ una vetta di capacita’ linguistiche. Finisce che evitiamo multe, sequestri di persona e di veicolo e filiamo via da Sierra Gorda dopo una discussione sulle convenzioni di Vienna e Ginevra. Mancava solo la Bessarabia e si poteva fare una delle prove per l’esame di ammissione alla Farnesina.

Antofagasta colpisce ancora con tempemmerda, questa volta nebbia. Nebbia che non la vedevo cosi’ fitta da gennaio di quest’anno dalle parti di Portogruaro, e siamo in uno stramaledetto deserto. Alla fine arriviamo ad Anto, facciamo benzina sotto gli occhi torvi degli avvoltoi e abbandoniamo il Nissan. Grazie mille, sei stato epico.

L’aeroporto di Antofagasta, ce ne rendiamo conto oggi, e’ un capannone. Fate conto di essere nel vecchio showroom Aiazzone sulla strada statale Trossi a Gaglianico, solo con meno segni di incendio e niente zoccole. Ma comunque di capannone si tratta, con un soffitto in tela e zero – ma dico zero – isolamento acustico. Partono gli aerei e si sente tutto, oltre a respirarsi un bel po’ di benzina avio.







Il nostro volo e’ quasi pronto per il boarding quando bruuuuuuuuuuuuuuaaaaaaaaaaammmmmmmm e un F-16 decolla, riportandomi momentaneamente ai tempi in cui vivevo a Torino e sopra la mia crapa passavano i Tornado che andavano a Caselle. Scopro ora che Antofagasta, oltre ad avere una base dell’esercito, ha anche una dell’aeronautica.

L’imbarco e’ ancora una volta per colonne, finestrino-middle-corridoio. A noi finestrati viene data una targhetta ‘prioritaria’, e lo scanning delle carte d’imbarco viene fatto con un lettore mobile. L’imbarco viene fatto rispettare ancora una volta con zelo nordcoreano ed e’ bello vedere la clientela – composta al 20% da nonnine indie, 30% minatori e il resto di facce da galera – che segue gli ordini in maniera perfetta. Il Cile e’ diverso da Brasile e Argentina, rifletto con quella propensione allo stereotipo che vien facile dopo due settimane in un paese.


Gli interni dell'A321 sono gli stessi di quelli del volo prima ma, sembrerebbe, il pitch è leggermente migliore. LF intorno all'80%, il posto in mezzo rimane miracolosamente libero.





Palmiro là fuori si dà da fare per completare i preparativi per la partenza mentre, miracolo, spunta il sole.


Pushback e umili ossequi ai torristi del Norte Grande.


A seguire backtracking sulla pista e inversione a U che sbologna un po' di polvere, tanto per cambiare, in giro per l'aeroporto.





Ed ecco anche gli F-16 dell'aeronautica cilena.


E poi siamo in cielo, sopra al mare perennemente in burrasca.





Ma già sopra Antofagasta il tempo torna ad essere pauta. Possibile che Fantozzi viva qui?


Dopodiché, complice la stanchezza, cado in un sonno agitato. Mi sveglio di soprassalto e subito capisco il perché del mio turbamento:


Guardiamo fuori, và.


Santiago si appropinqua con la sua bella arietta limpida mentre io, di sicuro a causa del libro di cui sopra, mi canto da solo The Everlasting Gaze degli Smashing Pumpkins, che purtroppo non posso ascoltare dato che - irreparabilmente - la selezione di LATAM Play via WiFi è povera in materia di Ottima Musica (TM).


All'arrivo alla reverenda fabbrica del nuovo Puhadel ci attende una sequela di vecchio e nuovo LATAM: la bella LAN, la cosi cosi TAM, la bleah LATAM. Si vede anche la coda di un A330 Wamos Air che, visti i soliti problemi dei Trent 1000, fa wetlease per LATAM (strano che, a sua volta, LATAM faccia dry-lease di A350 a QR che a sua volta fa dry-lease ad Air Italy...)




Arriviamo ai nastri bagagli e il nostro zainone è già li in attesa, veramente ottima performance. Il sistema audio del Puhadel è andato in botta e trasmette i Deftones, che non sono Ottima Musica ma comunque sono sulla buona strada. Di certo una scelta un po' strana per un aeroporto, ma tant'é.

Continua!
 

13900

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Parte VIIbis - Il rientro parte finale, o "I Giacobini avevano ragione"

Arriviamo al piano partenze mentre il ground team apre le danze del check-in. Ammirevole la spiegazione urbi et orbi, in spagnolo e inglese, di come funziona il check-in per gruppi (First, Club, etc etc etc). Liquidiamo di nuovo lo zaino, passiamo di nuovo i controlli di sicurezza e andiamo airside.

L'avione partirà dal gate 5, nella nuova parte definita dal Console, come già dicevo, La Barajas dei poveri. Fuori, nella distanza, si intravedono montagne innevate.


La nuova zona e menzioni di Rapa Nui. Purtroppo sono del prete che convertì i Rapa Nui al Cristianesimo, cancellandone le tradizioni.





Fuori, parcheggiato vicino a noi, c'è questa meraviglia d'un Longreach. E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ho visto un 747 QF, ovviamente per Sydney. Tanta la voglia di salirci, perdonatemi la foto infima.


Si fa l'ora di salire. La cabina non è male in queste luci; il LF in F é 4/8, in tutto l'aereo è pieno al 71%.


La poltrona 1K già dotata di copertina e cuffie. Il duvet, materasso e cuscino sono forniti separatamente, e si vedono pure le nuove cuffie noise-cancelling. A quanto pare l'aver messo delle cuffie in una confezione come quella che si riesce a vedere ha aumentato i furti di non so più quanto %, seriamente. Uno penserebbe che a volare in F si dovrebbe avere un po' di decenza e invece... More on that later.

L'1K rimarrà vuoto e verrà usato dal Vostro come dependance. Tra l'orario del volo e il caldo a bordo, veramente troppo elevato, dormirò poco e male, soprattutto all'1K.

Io invece sono all'1F. Vista in modalità persona socievole:


E in modalità asociale.


Siccome non l'ho messo tutto all'andata, ecchive il menu.








Vini. Notevole il Tokaji come dessert wine, per il resto ho bevuto solo acqua, l'alcol non mi andava.





Sciambagn, salviettina calda e washbag:


Una volta in aria, canapé. L'altra volta il catering di Santiago m'era parso deboluccio. Ora, malgrado il nuovo servizio pensato dal Dorchester Hotel, è la stessa roba. 8200 mi conferma che SCL è una delle stations peggiori per quanto riguarda il cibo; la differenza con le rotte ex LHR dove Do&Co sta entrando è visibile.


Ma vi domanderete del titolo di questo post. Il titolo, come i veri cultori della Musica sapranno, è preso da una canzone degli Offlaga Disco Pax. Cosa mi porta a dare ragione ai giacobini? Ve lo spiego mentre pranzo, così mi scuserete per essermi dimenticato di fotografare l'antipasto (dimenticabile) e i tortellini (medi). Si salva solo il formaggio, vedi sotto.


Comunque, torniamo ai giacobini. Per spiegarvela devo introdurre il personaggio, definibile come ommemmerda, che dimora al sedile 2A. Ora, in fila 2 ci sono lui, una coppia cilena al 2E/F, 8200 al 2K. Io sono all'1F. L'uomo al 2A è uno di quei classici inglesi posh con la chevalière al mignolo, uno di quelli che avrà studiato a Eton ma per cui le buone maniere o il rispetto per gli altri non figuravano nel curriculum. Classisti e debosciati come il pig fucker che ha avuto la brillante idea di indire un voto su Brexit. Ecco, i francesi avranno tanti difetti, ma quello stock di DNA l'hanno decollato, e non nel senso aeronautico del termine, nel 1793. Di qui gli Offlaga.

Cos'ha fatto di male 2A? Beh, l'inizio è abbastanza normale. Molesto, ma normale. Voce troppo alta di due ottave, la masticazione più rumorosa del mondo (pensate a un cammello che limona con una mucca) e la sbronza più veloce fuori dal Giappone. Tre bicchieri di Cantemerle e il nostro è già söc, come dicono dalle mie parti.

In cabina sono in due a servire, un ragazzo sulla trentina e una ragazza giovane, molto brava e minuta. Di quelle che fanno 50kg vestite e con la valigia. Il nostro al 2A continua a premere il pulsante di chiamata. Tornando dal bagno noto che la ragazza, quando gli si avvicina, non si mette proprio vicino - com'è prassi - ma rimane a un buon metro e mezzo di distanza. Brutto segno.

Finisce il servizio, e il nostro - oramai ubriaco e molesto - continua a dare fastidio. Arriva il capocabina, si accende il segnale di allacciare le cinture, e 2A si mette a russare come un marinaio ucraino dopo sei bocce di vodka. Tutto tranquillo.

Qualche ora dopo, sentendomi caldo come un boiler, mi sveglio e vado in galley in cerca di fresco. Ci trovo la ragazza, da sola, praticamente in un angolo col tipo - sveglio, e leggermente meno sbronzo - vicino. Alla mia vista lui si dilegua; pensando di essere veramente più brutto del solito me ne vado in bagno. All'uscita vedo che la ragazza è abbastanza scossa e le chiedo se tutto va bene. La faccio breve: 2A le stava facendo delle avances molto grafiche e molto dirette. Anche stesse scherzando, immaginerete la situazione: un galley, da sola, con nessuno intorno ma il maniaco. Roba da arresto.

Mi chiede di rimanere con lei, sapendo che sono un collega, e così mi passo un tre-quattro ore a bere caffè in galley dove, almeno, fa fresco. Lei non vorrebbe dire nulla al CSM, ma alla fine si decide. Esce anche un capitano e, insieme, vanno a dire a 2A che se dovesse esserci anche solo un'altra chiamata, all'arrivo verrà incontrato dalla polizia. Patetiche rimostranze alla Weinstein del nostro, che ovviamente sentono anche i morti. Uno dei piloti rimane in galley fino alla fine del break del secondo crew e io, fatta la mia buona azione, torno al mio posto. Il CSM mi conferma che farà rapporto sul cretino in questione, anche se dubito che ci saranno ripercussioni. Di 'sti tempi per farti bannare da BA devi sgozzare capretti in cabina.

Comunque, si fa ora di colazione. L'eccitazione del momento mi fa passare la fame, per cui solo smoothie e frutta.


La tazza mi piace troppo e la ruberei pure se non facessi ancor di più la figura da barbone.


Diamoci all'arte:


Atterriamo dopo poco e, così, si chiude l'ultima vacanza da impiegato BA. Ci sarà ancora un volo, per lavoro, long haul. Ma questo periodo è oramai finito, e anche se un po' mi spiace meglio così. Al nastro bagagli riappare 2A, di un colorito grigiolino, doppiomento con barba da rifare e occhiaie Samsonite. Ovviamente niente sbirri per lui. A gente del genere vanno tutte bene. Purtroppo.

Vi lascio con un'ultima chicca del pub vicino a casa dove andiamo per un brunch tardivo. Grazie per leggere e a presto, spero.

 

13900

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ERETICO! Cossiga era di Sassari (e ti risparmio il campanilismo tutto sardo per il fatto che anche Segni era di Sassari), io sto a Cagliari!
Sempre isola é, su!

Lu disertu, le montagne, la solitudine, i cieli blu.. tanta tanta tanta invidia. Un applauso per questo viaggio spettacolare. Bravo 13900!
Grazie JB!

Spettacolare TR, complimenti!
gentilissimo.

Rapa Nui meravigliosa, bellissime foto dell'isola. grazie
e grazie a te per leggere.

Meraviglia. Grazie del racconto, e in bocca al lupo per la prossima avventura!
Crepi!
 

londonfog

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"Un cammello che limona una mucca" mi rimarra' per sempre in mente come prova epica del tuo stile.

Questi TR mi mancheranno. Buona Fortuna per il nuovo lavoro
 

edag75

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Letto e ammirato tutto d'un fiato. Meraviglioso e appassionante!

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Edoardo

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Ho aspettato la fine per commentare tutto.

Rapa Nui è il mio grande cruccio del viaggio in Cile di qualche anno fa e dubito di riuscirci ad andare a Natale.
E' un' isola che mi ha sempre affascinato, il mistero di questi "faccioni" sparsi per tutta l'isola mi intriga e mi fa venire voglia di farci un salto.

Grazie Fabbbri!
 

Dancrane

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Ho aspettato la fine per commentare tutto.

Rapa Nui è il mio grande cruccio del viaggio in Cile di qualche anno fa e dubito di riuscirci ad andare a Natale.
E' un' isola che mi ha sempre affascinato, il mistero di questi "faccioni" sparsi per tutta l'isola mi intriga e mi fa venire voglia di farci un salto.

Grazie Fabbbri!
A parte il termine faccioni, per il quale dovresti essere fustigato a sangue (sono teste, non facce!), e a parte l'eretica ca74, chi non c'è stato non può capire le sensazioni che si provano stando là: un posto che, di per sè, non ha nulla di particolare, ma che ti riempie di qualcosa di difficilmente esternabile a parole. E te lo dice uno che ci è stato già due volte...

Bel TR Fabri... la prossima volta ci torniamo insieme!
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
Che meraviglia!
Anch’io ho atteso di leggermelo tutto d’un fiato, al netto della destinazione e delle foto permettimi di farti i miei complimenti per la ricchezza con la quale scrivi.
Bellissima la frase “i colori saturi come mai lo sono a Londra”.
Bravissimo!!
P.s. Vedo che non sono l’unico a credere di poter parlare in spagnolo dopo aver visto (un 4/5 volte, peraltro) Narcos. :D