A Baires alloggiamo all’Alvear Art Hotel
http://www.alvearart.com/, nel Microcentro.
Molto bello, ben recensito, nuovissimo (aperto meno di 2 anni fa), versione moderna del più famoso Alvear Palace, con camere molto grandi e piscina panoramica all’ultimo piano, che ovviamente proviamo (come tutte le altre piscine del viaggio).
Stanza (per una volta l’ho fatta io)
Piscina
Come sempre appoggiamo i bagagli in camera ed usciamo a fare un giro a piedi, direzione Centro e San Telmo.
Plaza de Mayo
E relative proteste sulla Guerra Sucia ed i Desaparecidos
Uno delle migliaia di memoriali dedicati alla Guerra delle Malvinas (guai a chiamarle Falklands, da queste parti)
Casa Rosada, il palazzo presidenziale (under restructuring)
Ci sono quasi più chiese che a Roma
Arrivati in Plaza Dorrego a San Telmo ci imbattiamo in alcuni ballerini di tango. Sensuali e eye-catching, non c’è che dire.
Dite quello che volete, ma a me San Telmo non è piaciuta. Mal messa, sporca (più del resto della città), poco popolata e con relativamente poco da vedere.
Bus di nuova generazione, direi
Meglio il Centro, che ricorda moltissimo l’Europa come architettura.
Advanced trash collection
La sera inizia il tour culinario. Chiunque capiti a Buenos Aires vada qui, carne (ma non solo) out-of-this-world ed una selezione di etichette che raramente ho visto anche in ristoranti stellati delle nostre parti (è a Puerto Madero).
Se l’architettura di Baires ricorda l’Europa, tutto il resto mi ricorda, da mezzo partenopeo quale sono, Napoli.
Stessa gente aperta, calorosa, disponibile, simpatica ma che spesso prova a fregarti.
In generale l’Argentina mi è sembrato il paese che più ricorda l’Italia tra tutti quelli che ho visitato, europei inclusi.
Cultura del buon mangiare (eccellente in tutto e per tutto, dalla pasta al gelato per non parlare della carne), vino di livello, buon gusto nel vestirsi, lingua molto simile (non parlo spagnolo ma capivo il 90%, a differenza del castigliano) e tante altre cose che non sto qui ad elencare. Insomma, casa a 12milaepiù km di distanza.
Il giorno dopo andiamo a Palermo
Solita magnata
Tesori nascosti in garage locali
Discorso a parte merita il vino.
Da (quasi) sommelier, ho visitato tutte le principali enoteche di Baires, scoprendo prodotti di ottimo livello.
Questa a Palermo
http://www.lodejoaquinalberdi.com/ in particolare si è rivelata la migliore.
Pur non avendo vitigni tipici ad esclusione del Torrontes (il più noto Malbec ha origine francese anche se ha trovato nell’Argentina il luogo ideale per esprimersi al meglio), il livello vitivinicolo è elevato, ed anche tanti vitigni non autoctoni come Pinot Nero o Bonarda esprimono risultati veramente degni di nota, in coltivazioni che a volte sfiorano i 3mila metri di altitudine.
Compro 8 bottiglie, finalmente la valigia imbarcata a Milano trova un senso.
Nel pomeriggio nuovo giro a Puerto Madero, (bellissima) area riqualificata a pochi passi dal centro
La sera proviamo un’esperienza che consiglio a tutti: cena in un ristorante “a porte chiuse”.
Si tratta di case di proprietà di chef (fuori non ci sono insegne, per cui devi saperlo prima che è il posto è proprio quello), che ti fanno degustare in un ambiente super intimo e particolare tutte le loro creazioni. Pochissimi posti a sedere, e liste di prenotazione chilometriche.
Volevo andare da iLatina, da molti indicato come il miglior ristorante dell’intero Sud America, ma anche scrivendogli un mese e mezzo prima (!) non ho trovato posto.
Ho così “ripiegato” su Casa Coupage a Palermo, che ha il plus di avere alla cloche uno dei (rari) sommelier argentini. Qualità da ristorante (pluri)stellato, menu degustazione di 7 cibi e 7 vini di accompagnamento, prezzo da ridere se paragonato ai nostri stellati.
Esco piegato ma felice come un bambino.
Il piccolo patio
Ambiente (eravamo in 6 in tutto il locale)
Il giorno dopo la visita all’unico museo della vacanza.
Da mezzo napoletano non potevo ovviamente mancare la visita alla culla del Diego.
La Bombonera (lo stadio del Boca) è folle. Sostanzialmente un campetto di periferia nel pieno de La Boca intorno al quale hanno costruito tribune verticali sul campo.
Ricorda un po’ Marassi ma il colpo d’occhio è ancor più impressionante.
Lo slogan è dovuto alla credenza che in Argentina il 50% + 1 degli abitanti siano tifosi del Boca, mentre i colori sociali (giallo e blu) nascono perché i fondatori del club, non sapendo quali colori adottare (semplifico, la storia è un po’ più lunga), decisero che avrebbero scelto i colori della bandiera del primo vascello che avessero visto nel porto di Baires.
La prima nave che passò batteva bandiera svedese.
Anche il circostante quartiere della Boca, soprattutto intorno allo stadio, è tutto gialloblu.
Gli indiscussi protagonisti sono sempre e solo due
A El Caminito, storica passeggiata (molto turistica, ma gradevole) de La Boca, ballano tutti tango
Nel pomeriggio facciamo un salto al cimitero di Recoleta, da tutti esaltato.
Francamente il Verano a Roma, il Monumentale di Milano o il cimitero di Napoli non hanno nulla da invidiare in quanto a bellezza.
Sarà forse perché in Italia ci siamo abituati ma non mi fa proprio effetto.
Tomba di Evita
Ultima passeggiata per Retiro, zona in di Baires
Ennesimo monumento alle Malvinas
La sera capodanno in strada a Puerto Madero.
Volevo essere in una grande città l’ultimo dell’anno (amo il casino) e la scelta si è rivelata ottima
La mattina dopo abbiamo il primo (temuto) volo con AR per Calafate.
Avevo prenotato il volo in partenza alle 6am per FTE, contando di andare direttamente dalla festa in aeroporto e di avere la giornata davanti a Calafate.
Peccato che AR abbia programmi diversi e mi ritardi il volo di 5 ore; almeno lo so qualche giorno prima, per cui dormo un po’..
AEP è mezza vuota
Partenze
Vista da AEP, il mare è marrone
Dentro AEP è veramente molto, molto bello
Colazione con spray per il mal di gola dopo i bagordi di Capodanno, che mi accompagnerà sino a Milano
Il nostro aereo
Apron
Continuo a non credere come sia possibile che parcheggino così vicino gli uni agli altri
Pitch ottimo
Giovedì 01/01/2015
AEP-FTE
Flight: AR 1876
Class: Y
Seat: 9F
Eqp: Boeing 737-800
Reg & Age: LV-FQC (3,5 yrs, previously AB)
Delivered: 06/07/2014
Scheduled: 11:15 - 14:35
Block to block: 11:20 – 14:25
Takeoff RWY: 13
Landing RWY: 25
Si parte!
Av. 9 Luglio (enorme, incredibile)
Puerto Madero in fondo
Flotta AR
Network
I “corridoi” mi suonano tanto come la nostra Continuità Territoriale. Sbaglio?
Fuori non c’è niente
Arriva il servizio. Belle le divise AR, AV super gentili e rancio non male. L’aereo è nuovo e molto arioso all’interno. Brava AR
Dopo poco meno di 3 ore di volo uneventful, l’avvicinamento a FTE è mozzafiato
Lago Viedma
Lago Argentino (il colore è, incredibilmente, proprio quello)
In allineamento per FTE – Comandante Armando Tola (ma chi diamine è Armando Tola?)
Atterrati
C’è solo lui nel piazzale
FTE è a sua volta molto nuovo e abbastanza gradevole, ma non gestito da AA2000
Intanto lui riparte (per USH)
Esterno terminal
Alla prossima con OT Calafate + volo per Ushuaia