Sono le 2 del pomeriggio circa.
Il nostro volo per Rio de Janeiro e' alle 9:40 di sera.
Decidiamo ovviamente di uscire, anche perche' l'Eldorado Internacional non e' propriamente Schipol o Changi....
E qui comincia una mini-avventura. Evitiamo la bolgia all'immigrazione e andiamo nei transiti. Arriviamo all'immigrazione in uscita dal Paese e il supervisor ci dice che dobbiamo trovare qualcuno del personale Avianca che ci porti giu', dica all'immigration in entrata che siamo in transito e via.
Andiamo dal personale Avianca. Ci dicono di tornare dove eravamo prima. Il supervisor ci dice di tornare la'. Inizia un ping-pong di quasi due ore. Finalmente troviamo un addetto Avianca che ci porta giu', ma l'ufficiale all'immigration non ne vuole sapere di farci uscire. Torniamo su e il supervisor, ormai stufo di vederci (ma molto gentile), ci da' due targhette blu con la dicitura "TRANSIT" e ci dice di uscire. Tutto cio' senza neanche controllarci il passaporto, o timbrarlo.
Bene, siamo ufficialmente clandestini in Colombia, una cosa non proprio simpatica, ma devo dire affascinante.
Trovo un ATM e scopro che un dollaro vale circa 2300 pesos colombiani. Bello, mi sembra di essere tornato in Italia con la lira. Prelevo un bel centomila!
Chiediamo all'addetto Avianca che ci aveva assistito dove poter andare, non molto lontano. Ci dice di prendere un taxi ed andare al Salitra Plaza, secondo lui un bellissimo centro commerciale.
Prendiamo un taxi e con 7000 pesos siamo li'. Neanche 10 minuti.
In Colombia la prima cosa che salta all'occhio sono le IMPONENTI misure di sicurezza. In ogni locale pubblico in cui si entra vengono controllati zaini e borse a chiunque, dal potenziale terrorista alla nonnina di 80 anni. Le macchine che parcheggiano nei parcheggi del centro commerciale vengono tutte perquisite e con uno specchio si controlla il fondo dell'auto.
Sono abbastanza allibito direi.... Entriamo nel mall. E' sabato pomeriggio, pienissimo di gente. Il 90% della gente mangia un gelato. Per il resto il mall e' abbastanza squallido.
Ci facciamo un giro per la zona fuori dal centro commerciale ma niente di che'. La gente ci guarda un po' strana....io e Karina non potremmo passare per Colombiani manco a Carnevale e da queste parti della citta' di turisti non ne devono vedere molti.
La giornata passa abbastanza velocemente e verso le 7 decidiamo che e' tempo di tornare in aeroporto.
Prima di arrivare al gate si passa immigration (il nostro amico supervisor ci fa passare senza neanche riprendersi le targhette blu) e controlli di sicurezza per ben 3 (TRE) volte.
Sembra assurdo, ma questo e' niente in confronto a quello che vedremo prima dell'imbarco del volo per New York.
Ci spariamo delle costatine mostruosamente buone al bar dell'aeroporto per un ventimila pesos e ci dirigiamo al gate. Manca ancora un'ora e mezzo....spendo una mezz'oretta all'internet point (1 dollaro/ora). Giusto il tempo di leggermi della vittoria della Juve a Genova sulla Samp (su cui ovviamente ero stato aggiornato in diretta via sms) e controllare forum ed email.
Finalmente e' tempo di imbarcarsi. Il volo e' pieno e fara' scalo prima a San Paolo e poi dopo 45 minuti si dirigera' a Rio.
Stavolta ci hanno dato posti non vicini. Karina l'hanno messa per chissa' quale motivo in Business. Io sono in Y e non sull'uscita di sicurezza. Pitch piuttosto scarso, devo dire.
Karina non vuole saperne di farsi il volo da sola e viene dal mio vicino e gli chiede se possono scambiare i posti. Il fortunato, incredulo, accetta e se ne va in business.
Volo in notturna e senza storia (e foto).
Dopo 5 ore circa atterriamo a San Paolo GRU che e' ancora buio.
Arriviamo al gate ed il nostro vicino e' anch'esso un volto noto....eccolo all'alba brasiliana....
I passeggeri diretti a Rio, a occhio e croce il 20% circa, non scendono dall'aereo.
Dopo 45 minuti come promesso iniziamo il taxi verso la pista. Il volo per GIG sara' di 45 minuti.
L'attesa e' breve e dopo il 319 e il 330 TAM e' il nostro turno.
Ci alziamo agili e leggeri in poco spazio....
Saliamo fino a FL220 e dopo mezz'ora abbondante questo e' il panorama che si intravede....un pelino meglio di Bogota', devo dire..
Peccato per la foschia, ma ci rifaremo....
E' domenica mattina presto, ma il campo di calcio nelle favelas vicino all'aeroporto Galeao e' gia' occupato..... Non sorprende che nelle favelas di queste parti sia cresciuta gente come Ronaldo, Ronaldinho, Adriano e Robinho.....
Un assaggio delle favelas, che invece conosceremo il giorno dopo da molto piu' vicino....
L'atterraggio e' leggero e il taxi verso il terminal molto lungo....
Il terminal ricorda molto il vecchio T1 a CDG. E non solo per le presenze....
L'aeroporto di Rio e' sorprendentemente da terzo mondo...mi stupisce...una citta' che accoglie turisti da tutto il mondo.....
Immigrazione veloce e via verso il bus che ci portera' a Leblon, quartiere piu' trendy di Rio, dove e' il nostro hotel, il Marina Palace.
-- Continua con assaggi di foto OT di Rio --
Il nostro volo per Rio de Janeiro e' alle 9:40 di sera.
Decidiamo ovviamente di uscire, anche perche' l'Eldorado Internacional non e' propriamente Schipol o Changi....
E qui comincia una mini-avventura. Evitiamo la bolgia all'immigrazione e andiamo nei transiti. Arriviamo all'immigrazione in uscita dal Paese e il supervisor ci dice che dobbiamo trovare qualcuno del personale Avianca che ci porti giu', dica all'immigration in entrata che siamo in transito e via.
Andiamo dal personale Avianca. Ci dicono di tornare dove eravamo prima. Il supervisor ci dice di tornare la'. Inizia un ping-pong di quasi due ore. Finalmente troviamo un addetto Avianca che ci porta giu', ma l'ufficiale all'immigration non ne vuole sapere di farci uscire. Torniamo su e il supervisor, ormai stufo di vederci (ma molto gentile), ci da' due targhette blu con la dicitura "TRANSIT" e ci dice di uscire. Tutto cio' senza neanche controllarci il passaporto, o timbrarlo.
Bene, siamo ufficialmente clandestini in Colombia, una cosa non proprio simpatica, ma devo dire affascinante.
Trovo un ATM e scopro che un dollaro vale circa 2300 pesos colombiani. Bello, mi sembra di essere tornato in Italia con la lira. Prelevo un bel centomila!
Chiediamo all'addetto Avianca che ci aveva assistito dove poter andare, non molto lontano. Ci dice di prendere un taxi ed andare al Salitra Plaza, secondo lui un bellissimo centro commerciale.
Prendiamo un taxi e con 7000 pesos siamo li'. Neanche 10 minuti.
In Colombia la prima cosa che salta all'occhio sono le IMPONENTI misure di sicurezza. In ogni locale pubblico in cui si entra vengono controllati zaini e borse a chiunque, dal potenziale terrorista alla nonnina di 80 anni. Le macchine che parcheggiano nei parcheggi del centro commerciale vengono tutte perquisite e con uno specchio si controlla il fondo dell'auto.
Sono abbastanza allibito direi.... Entriamo nel mall. E' sabato pomeriggio, pienissimo di gente. Il 90% della gente mangia un gelato. Per il resto il mall e' abbastanza squallido.
Ci facciamo un giro per la zona fuori dal centro commerciale ma niente di che'. La gente ci guarda un po' strana....io e Karina non potremmo passare per Colombiani manco a Carnevale e da queste parti della citta' di turisti non ne devono vedere molti.
La giornata passa abbastanza velocemente e verso le 7 decidiamo che e' tempo di tornare in aeroporto.
Prima di arrivare al gate si passa immigration (il nostro amico supervisor ci fa passare senza neanche riprendersi le targhette blu) e controlli di sicurezza per ben 3 (TRE) volte.
Sembra assurdo, ma questo e' niente in confronto a quello che vedremo prima dell'imbarco del volo per New York.
Ci spariamo delle costatine mostruosamente buone al bar dell'aeroporto per un ventimila pesos e ci dirigiamo al gate. Manca ancora un'ora e mezzo....spendo una mezz'oretta all'internet point (1 dollaro/ora). Giusto il tempo di leggermi della vittoria della Juve a Genova sulla Samp (su cui ovviamente ero stato aggiornato in diretta via sms) e controllare forum ed email.
Finalmente e' tempo di imbarcarsi. Il volo e' pieno e fara' scalo prima a San Paolo e poi dopo 45 minuti si dirigera' a Rio.
Stavolta ci hanno dato posti non vicini. Karina l'hanno messa per chissa' quale motivo in Business. Io sono in Y e non sull'uscita di sicurezza. Pitch piuttosto scarso, devo dire.
Karina non vuole saperne di farsi il volo da sola e viene dal mio vicino e gli chiede se possono scambiare i posti. Il fortunato, incredulo, accetta e se ne va in business.
Volo in notturna e senza storia (e foto).
Dopo 5 ore circa atterriamo a San Paolo GRU che e' ancora buio.
Arriviamo al gate ed il nostro vicino e' anch'esso un volto noto....eccolo all'alba brasiliana....

I passeggeri diretti a Rio, a occhio e croce il 20% circa, non scendono dall'aereo.
Dopo 45 minuti come promesso iniziamo il taxi verso la pista. Il volo per GIG sara' di 45 minuti.

L'attesa e' breve e dopo il 319 e il 330 TAM e' il nostro turno.
Ci alziamo agili e leggeri in poco spazio....

Saliamo fino a FL220 e dopo mezz'ora abbondante questo e' il panorama che si intravede....un pelino meglio di Bogota', devo dire..

Peccato per la foschia, ma ci rifaremo....
E' domenica mattina presto, ma il campo di calcio nelle favelas vicino all'aeroporto Galeao e' gia' occupato..... Non sorprende che nelle favelas di queste parti sia cresciuta gente come Ronaldo, Ronaldinho, Adriano e Robinho.....

Un assaggio delle favelas, che invece conosceremo il giorno dopo da molto piu' vicino....

L'atterraggio e' leggero e il taxi verso il terminal molto lungo....
Il terminal ricorda molto il vecchio T1 a CDG. E non solo per le presenze....

L'aeroporto di Rio e' sorprendentemente da terzo mondo...mi stupisce...una citta' che accoglie turisti da tutto il mondo.....
Immigrazione veloce e via verso il bus che ci portera' a Leblon, quartiere piu' trendy di Rio, dove e' il nostro hotel, il Marina Palace.
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