[TR] In giro per il sud-est asiatico: LC e non solo...


FlyIce

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6 Novembre 2005
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Dopo la prima puntata del TR, dedicata al viaggio di andata verso Singapore (che trovate qui: http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=94966 ) proseguo con qualche voletto nei "paraggi".
Seguirà, sempre separatemente, la terza puntata con il viaggio di ritorno sempre EK ed una tratta in A380.
Come noterete facilmente sono diventato quasi istantaneamente un fan dell'aeroporto di SIN, quindi troverete molte foto ed in tutte le salse. :D

Ma riprendiamo il racconto: dopo neanche una settimana dal mio arrivo a Singapore è già ora di partire per un week-end lungo in Malesia. Originariamente dovevano essere solo due giorni a Kuala Lumpur (qui si dice KL –“keiel”), ma poi ho modificato i piani aggiungendo due giorni al mare a Langkawi.

L’andata è con AirAsia che oltre a costare poco è anche il volo più tardi nella giornata, alle 21.40
Sono partito dal centro alle 19.10 con il metro, mezz’ora di viaggio al costo di neanche 0,80 € !!! Si deve cambiare ad un paio di stazioni dall’arrivo ma l’interscambio è sullo stesso marciapiede, con i treni da e per l’aeroporto sul binario centrale della stazione; molto comodo, anche perché ho solo il bagaglio a mano.
A Changi la stazione del metrò è imponente ed ha uscite per il T2 ed il T3.


Mi dirigo verso il T3 per poi passare al T1, lo stesso dove ero anche con EK, utilizzato anche da AirAsia per i suoi voli.


Il T3 è il più nuovo dei terminal di SIN ed è semplicemente magnifico: enorme, ma accogliente, e con una note di verde (vere piante) sempre presente.


Sotto di noi gli arrivi sono ancora meglio e mi ripropongo di tornare a guardarlo con calma.


I tre terminal sono collegati da un sistema di navette su gomma che operano sia airside che landside; la pianta dei teminal è molto razionale.


Per raggiungere il T1 ci sono voluti sì e no 10’; non sarà all’altezza del T3, ma comunque non sfigura. E’ addobbato per Natale, qui a Singapore è molto sentito anche se sono quasi tutti cinesi.


Il check-in è veloce e i posti non sono assegnati; la carta d’imbarco è fatta da due grossi scontrini, uno verrà staccato all’imbarco e l’altro rimane al passeggero.
Manca quasi un’ora all’imbarco quindi c’è il tempo per mangiare qualcosa, solo uno snack perché ho prenotato un pasto a bordo. Con AirAsia i pasti a bordo si possono prenotare e pagare al momento della prenotazione (forse risparmiando qualcosa); sono piatti tipici locali a prezzi davvero competitivi (qualche Euro). E’ un anticipo di quanto economica si rivelerà la vita in Malesia.
Zero coda anche all’immigration che separa dal lato airside con negozi e duty free; un tocco di classe sono le caramelle offerte dall’aeroporto, disponibili sui banchi dell’immigration.
Il controllo di sicurezza è al gate, c’è un po’ di coda ma è normale, gli addetti sono veloci e precisi; gli eccessi di Gatwick un lontano ricordo.
Ecco il mio aereo che arriva al gate; è in livrea speciale Manchester United:


Per primi s’imbarcano i pax con “Xpress Boarding”, salgo poco dopo e c’è ancora disponibile un posto all’uscita d’emergenza: ottimo, visto che il 320 è configurato “denso” a 180 posti.
Dentro l’aereo è pulito ed in ordine, nelle tasche ci sono le riviste di bordo e i cataloghi per gli acquisti (2 e 2).

Anche gli interni riportano la sponsorizzazione del Manchester United, cosa che a me sembra proprio strana: Manchester è lontanissima dalla Malesia e mi chiedo che legami ci possano essere.


Poco dopo il condizionamento regala una bella immagine di “nebbia a bordo”, difficile da fotografare …


A quest’ora da SIN ci sono diversi aerei in partenza, oltre a quelli visti dietro il nostro aereo più sopra (QF e KL) a fianco abbiamo questo Air India nei nuovi colori:


Partiamo puntualissimi e la prima cosa che noto è che l’isola di Singapore di notte è tutta illuminata, evidentemente oltre a centro città in cui sto, ci sono molti quartieri residenziali e aree urbanizzate:


Del volo non c’è molto da dire: siamo stati per aria poco più di mezz’ora, la SIN-KUL è circa lunga come la LIN-FCO e le hostess hanno fatto alcuni giri. Il primo per distribuire i pasti prenotati, il secondo per le vendite del resto del cibo ed un terzo per il duty free, veloci ma senza fretta.
La prima impressione è stata quella di una compagnia aerea low cost di buon livello, diciamo simile alla nostra Easyjet, con tariffe basse ma non stracciate ed una grande professionalità.

Non ricordo quando abbiano distribuito le landing card per la Malesia, ma le loro dimensioni mi hanno colpito: oltre un terzo di A4 con le info da riportare in caratteri minuscoli e fino a tre volte.
Quella di Singapore era più o meno grossa uguale ma si riusciva a compilare velocemente, questa richiede molto tempo e pazienza, ma serve anche per la Dogana. Deludente il fatto che a destinazione l’abbiano appena guardata.

Atterriamo al KLIA (KL Intenational Airport) che sembra molto grosso e rulliamo fino al LCCT (low cost carrier terminal), la “casa” di Air Asia.
Il terminal accoglie gli aerei in stand che i passeggeri possono raggiungere a piedi; economico ma efficace, visto che la maggior parte del percorso per i pax è coperto da tettoie, per l’ultimo breve tratto fino all’aereo se piove distribuiscono ombrelli (ci sono appositi raccoglitori in giro).
La brevissima coda all’Immigration (i più a bordo erano malesi) ed il fatto di non aver bagagli da ritirare rende l’attraversamento del terminal una questione di pochi minuti.


Siamo fuori e continuano le tettoie, utili sia per il sole che per le violente piogge tropicali; sempre al coperto si arriva fino ai bus che portano in città. Il percorso dura un’ora: siamo a 80 km circa dal centro e la tariffa è “popolare” (2 €).
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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A KL c’è davvero poco da vedere e il meglio sono torri: le Petronas e la KL Tower, quest’ultima è la classica torre panoramica presente in molte città. Per raggiungerla però bisogna arrampicarsi su per una collina, nel mezzo di un pezzo di giungla sopravvissuto alla città; quando fa caldo non è il massimo del divertimento.

Al ritorno provo il KLIA Express: il treno veloce che collega l’aeroporto; è davvero veloce – 35 min. – ma costa anche 3 o 4 volte i bus. L’interno non è niente di spettacolare sembra un treno locale moderno più che un espresso aeroportuale.


Prima di andare al LCCT ho modo di dare un’occhiata al terminal principale che come MXP ha appena compiuto 10 anni, ma oltre ad essere di concezione più recente sembra anche costruito meno al risparmio.


KLIA è stato votato come uno dei migliori aeroporti dell’Asia e del mondo e non è difficile capire il perché, almeno l’estetica è davvero convincente.


Si fa sera, il tramonto è spettacolare:


20 minuti su un bus “scassato” ma economicissimo separano il “Main Terminal” dal LCCT, il prezzo è ridicolo, circa 0,30 €
Ovviamente a destinazione lo spettacolo cambia, visto che il LCCT è un “scatolone” senza stile, ma è pulito, ben organizzato, condizionato e ha pure dei bei pavimenti.


A pochi metri dal terminal c’è una “food court” di tipico stile locale ma con anche KFC, dai prezzi allineati a quelli degli equivalenti cittadini; vado lì a cena dopo aver fatto check-in, che avevo tentato di fare alle macchinette, belle e ben studiate, ma che all’ultimo istante si sono rifiutare di stampare la carta d’imbarco.
Queste sono invece le partenze nazionali, con qualche negozio (non duty free) e ampi spazi d’attesa:


La cosa che mi ha impressionato di questo terminal è che gli aerei rullano molto vicini, infatti oltre le vetrate è inquadrato il posto per uno o due aerei:


Ultima foto: il nostro aereo; ma nel frattempo si è messo a piovviginare, mentre un furioso temporale aleggiava da un po’ nei dintorni.


Dopo la partenza tra pioggia e buio, non c’è nulla da vedere. Il servizio di bordo era molto simile a quello del volo precedente ma avendo già cenato non m’interessa. Come per il volo prima mi assicuro un posto all’uscita di sicurezza per non sfidare il pitch del 320 a 180 posti. La cosa è agevole perché per pochi Euro mi sono assicurato l’”Xpress Boarding”, questi sono voli nazionali e quindi costa ancora meno.

I miei due giorni a Langkawi sono stati purtroppo segnati dal maltempo anche se qui doveva essere la stagione secca …
L’isola è piuttosto grossa e si gira bene solo in macchina, i servizi pubblici non esistono, l’unica alternativa è il taxi che per fortuna costa poco (4-5 € a corsa), mentre, come in tutta la Malesia, il cibo è economico. Le spiagge bellissime ma poco attrezzate, bisogna scegliersi un resort adeguato.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Il volo di ritorno sarà durante il primo scampolo di bel tempo da quando sono sull’isola ed ho già scelto il lato per fare qualche foto in decollo.
Prima di partire ho il tempo di guardare l’aeroporto che è molto moderno e ben organizzato; tutti i negozi sono duty-free, anche lanside: è una bellissima esperienza prendere un articolo che ha un prezzo scritto sopra e pagarlo meno !!!


Check-in veloce come al solito e controlli di sicurezza molto pratici.


L’area imbarchi è meno spettacolare del resto dell’aeroporto ma funziona ugualmente bene.


Arriva il nostro aereo, in livrea pubblicitaria.


Non ci sono finger, bisogna passeggiare fino all’aereo e la cosa curiosa è che a noi che siamo i primi della fila dicono “The blue one” per indicarci quale sia il nostro aereo (al primo colpo avevano detto “The red one”: la forza dell’abitudine). Molto correttamente (a mio parere) le famiglie con bambini si possono imbarcare solo dopo i passeggeri con ”Xpress Boarding”.
A fianco a noi è parcheggiato un 737-400 MH, diretto ironia della sorte a SIN, ma questo volo costava una cifra indecente rispetto ai voli che avevo scelto io (3 o 4 volte tanto).


A bordo la “nebbia” prodotta dal condizionatore è qualcosa di spettacolare: non di vede quasi niente nella parte alta della cabina.


Su tutti gli aerei AirAsia i sedili sono in pelle nera, quasi un elemento distintivo della compagnia. Questo aereo però oltre ad essere molto pulito sembra proprio nuovissimo; scoprirò che aveva poco più di un mese di servizio quando l’ho preso io.
Per avere una vista migliore rinuncio la prima volta alla fila delle uscite d’emergenza, e non me ne pentirò, visto che i sedili sono ultra-slim, ma comodi, e c’è spazio a sufficienza per evitare d’“incastrarsi” nel sedile davanti.

Dietro la torre ed il “benvenuti” a Langkawi c’è un gran bell’hotel ma non è per i vacanzieri, dato che a fianco all’aeroporto hanno costruito un centro congressi !!!


Ci lasciamo dietro il 737 che ci seguirà a ruota e ci dirigiamo verso la pista; dovremo attendere un bel po’ l’atterraggio di un F27 Firefly (sussidiaria di MH), aereo in via d’estinzione.


Dopo il decollo ecco la vista sulla spiaggia davanti al mio hotel, una delle più belle dell’isola:


Il tempo era in via di miglioramento. Ecco un’altra vista dell’isola, dietro l’ala s’intravede anche la pista l’aeroporto:


Un ultimo sguardo a questo “paradiso” prima di salire nelle nubi.


E’ il momento del servizio di bordo e mi faccio distrarre dalle regole valutarie un po’ cervellotiche di AirAsia …


Il volo procede tra qualche turbolenza fino a destinazione e come sugli altri il CPT va un annuncio sul progresso del volo e durante il rullaggio c’è una musica di sottofondo.
Qui stiamo sorvolando l’aeroporto prima di procedere all’avvicinamento da sud.
Il KLIA è fatto davvero bene anche airside e sulla sinistra si nota qualcos’altro di speciale …


E’ la pista di Sepang, anch’essa gestita dalla compagnia aeroportuale di KL.


A terra riesco finalmente a vedere il terminal principale anche dal lato delle piste; gli aerei sono praticamente un monocolore della compagnia di casa.


Torre di controllo avveniristica.


Arrivati al LCCT la “fauna” torna ad essere quella solita.


Ecco una foto anche del passaggio coperto “airside”; è usato sia per gli arrivi che per la partenze e a volte si crea qualche ritardo per evitare di mischiare passeggeri di voli diversi, specialmente se in arrivo ed in partenza.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Ho qualche ora di tempo prima del volo per rientrare a Singapore, che stavolta non è della AirAsia ma della Tiger Airways, una low cost dal brand davvero accattivante..
… e non solo il brand è accattivante: questo volo l’ho pagato meno di 20 € !!!
Il 1° dicembre è stata liberalizzata la rotta SIN-KL e nei giorni si è scatenata una vera e propria guerra di marketing a suon di offerte. Per darvi un’idea, sia AirAsia che Tiger passavano da una a cinque frequenze al giorno.

Una differenza tra Tiger e AirAsia è che la prima assegna i posti; lo sapevo perché prenotando si possono “acquistare” i posti di proprio gradimento. Così al check-in chiedo un finestrino e l’addetto mi assegna il 10F.
La carta d’imbarco è pressoché identica a quella AirAsia: formato grosso scontrino ed in due pezzi.

Anche stasera il tempo non è dei migliori qui a KL, c’è una leggera pioggerellina ed il solito temporale all’orizzonte.
Queste sono le partenze internazionali del LCCT, meno spaziose di quelle nazionali e a quest’ora abbastanza affollate.


Ci hanno assegnato il gate T8 che è oltre la paratia e non si può accedere, dobbiamo rimanere stipati dall’altro lato !!!
Ero arrivato insolitamente presto sia al check-in che al gate ed ovviamente la notizia che il volo ha mezz’ora di ritardo non è affatto benvenuta. Questo volo Tiger è spesso in ritardo; oggi la motivazione è il brutto tempo ad Hanoi da dove l’aereo era passato in precedenza.
Dopo mezz’ora dall’orario di partenza imbarchiamo; l’aereo non è in vista ma lo raggiungiamo a piedi come gli altri. Ecco il “tigre”.


Una vista ravvicinata sotto la scala.


La prima impressione dell’interno è peggiore rispetto agli AirAsia: qui i sedili sono foderati in tessuto blu, per niente accattivante ed il pitch è un po’ inferiore, mentre i finestrini sono decisamente zozzi.
Ci vuole ancora un po’ prima di partire e ci muoviamo con un’ora esatta di ritardo: a Singapore troverò il metrò ormai chiuso.
Il briefing molto standard ed in inglese (sia pure un po’ stentato e dal forte accento cinese) ha un’ampia sezione dedicata a cos’è vietato e cos’è “un crimine”: tocco molto sigaporegno.
Il breve volo è senza storia ed ignoro il servizio che è meno curato di quello AirAsia.
In avvicinamento si può distinguere anche in lontananza l’isola di Singapore: luminosissima.
La foto successiva è dopo l’atterraggio, non dirigiamo ad uno dei tre terminal ma al Budget Terminal: Cebu Pacific e Tiger sono le uniche compagnie ad operare da qui.


Corridoio tra gate ed arrivi:


Coda breve e scorrevole all’Immigration (a Singapore sono efficientissimi e molto precisi con i timbri) e sono fuori:


Sono passati solo 9 minuti da quando l’aereo si è fermato a quando salgo sul taxi; il taxista mi saluta con “Good morning”: è da poco passata la mezzanotte.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Qualche giorno dopo è già tempo di ripartire; il giro previsto era questo: SIN-KL-REP (Siem Reap – Cambogia)-BKK (Bangkok)-SIN con una tratta della Bangkok Airways.
I rivoltosi tailandesi che hanno occupato l’aeroporto di BKK mi hanno costretto a cambiare programmi e ad impazzire con le prenotazioni, alcune da cambiare, altre nuove. Alla fine ho cancellato l’hotel e mi sono “riprotetto” da solo via KL; ho studiato il tutto in modo da perdere il meno possibile nel caso avessero riaperto l’aeroporto perché altrimenti AirAsia non mi avrebbe rimborsato e con la Bangkok c’era una penale non bassissima anche in Y.
Alla fine, pur essendo ancora in attesa dei rimborsi, almeno mi è stato detto che ne ho diritto.

La prima tratta è di nuovo con Tiger, prenotata prima del viaggio precedente e nettamente più economica anche di AirAsia che partiva mezz’ora dopo. Stavolta lascio il centro città con ancora meno anticipo e sono al Budget teminal poco meno di un’ora prima della partenza.
E’ ovviamente addobbato per le feste natalizie con i personaggi Disney, una costante qui a Changi.


L’interno è essenziale e luminoso, in definitiva non brutto.


Questa volta mi azzardo chiedere il finestrino nella fila dalle uscite d’emergenza; la richiesta pare complicare il check-in e sono intervenuti in due ma alla fine ce l’hanno fatta. Posto 13F: se uno è scaramantico almeno ha l’uscita a portata di mano …
Solita velocissima immigration anche qui con le caramelle offerte dall’aeroporto e poca coda alla sicurezza mi fanno arrivare in breve alla zona airside che è accogliente e colorata, ovviamente non mancano i negozi duty-free.


Sfrutto il poco tempo a mia disposizione per mangiare qualcosa (di cinese ovviamente) e poi mi precipito al gate quando è già comparsa, sia pure con eccessivo anticipo, la scritta “last call”.


Al gate trovo che sono ancora piuttosto indietro con l’imbarco: c’è un bel po’ di fila da smaltire. Trovo curiosa la disposizione della serpentina; non mi sembra abbia molto senso…


Si può anche intravedere il nostro aereo:


L’aereo fuori è ben zozzo ma un faccia a faccia con la tigre è sempre spettacolare:


L’interno è come me l’aspettavo, anzi non prorio, perché le fodere dei sedili hanno un colore diverso dall’aereo del volo precedente !!!
E’ un altro dettaglio che gioca a sfavore di Tiger; come per l’andata i sedili non sembrano ordinati ma quantomeno polverosi ed i finestrini sono sempre zozzi.


L’aereo di stasera è il primo di Tiger (9V-TAA) e dimostra la sua età con le luci di bordo che a tratti vanno e vengono … fatto molto strano e che non mi era mai capitato di vedere prima (aggiungo: per fortuna !).
Volo molto breve: siamo decollati soli da 15’ quando dal cockpit annunciano l’inizio della discesa !
Il volo è durato appena 31’ ed essendo partiti puntuali, arriviamo al LCCT con circa 15’ di anticipo.
Nota negativa: a bordo non hanno le landing card malesi: questo vuol dire che dovrò compilarla a terra prima di passare l’immigration.
Anche questa sera a KL piove, ma riesco a fare una foto ad un aereo “glamour”: il nuovissimo A330-300 di AirAsia X, la nuova low cost di lungo raggio che sostiene di essere qui per restare (anche perché, dicono loro, non iniziano con aerei di vent’anni come hanno fatto altri). Li vedremo presto a Stansted.


Solito bus scassato ma economico per il “main terminal” dove dormirò all’ottimo hotel Pan Pacific che ha un simpatico servizio per gli ospiti: questi vengono portati dal terminal all’hotel lungo i corridoi di collegamento con auto elettriche da golf, molto comodo.
Questa è la vista dalla camera; di fianco di vedevano anche due 734 MH.


La mattina sveglia ad un orario indecente per prendere l’AirAsia per Siem Reap che parte alle 7.00; la “mazzata” non viene affatto ridotto dal fatto che la Cambogia è un’ora indietro rispetto alla Malesia come fuso orario (dovrebbe invece essere il contrario).
Temevo che i molti voli in partenza la mattina presto creassero un po’ di code al LCCT, ma non è così: tutto scorre piuttosto velocemente.
Durante l’imbarco a piedi fotografo l’ennesimo “special color”:


La cosa curiosa è che quando si arriva vicino al proprio aereo si trova una hostess con in mano un cartello con sopra la destinazione ed il numero di volo; a quel punto si deve lasciare la passerella coperta e dirigersi al proprio aereo. E’ davvero una soluzione originale, peccato solo che non sia praticamente possibile fotografare.
Mi accomodo all’uscita di sicurezza anche questa volta e mi considero fortunato visto che il volo è quasi pieno (tutti i precedenti erano al max al 50%).
Il volo è quasi tutto sul mare ma in decollo abbiamo una bella vista sulla città di KL e nella foto sotto potete notare le varie torri:


Nota di colore sul servizio di bordo: prima delle vendite di bordo del duty free le hostess fanno un annuncio sugli articoli disponibili ed una di essere mostra l’articolo bene in altro da dietro in carrello; la trovo un’idea valida anche se quelli nelle ultime file vedranno ben poco.

Atterriamo in perfetto orario e parcheggiamo a fianco di un cloratissimo aereo del luogo; peccato che pochissimi giorni dopo la compagnia avrebbe sospeso i voli.


In Cambogia il visto è obbligatorio ma si può fare all’arrivo; la scena è curiosa perché si consegna il passaporto ad un addetto e a fianco a lui ci sono diversi suoi colleghi, tutti seduti al bancone rivolti verso il pubblico. Il passaporto attraversa questa specie di “catena di montaggio” dei visti e viene riconsegnato pochi minuti dopo all’altra estremità del bancone. Scena, anche questa, non fotografabile per ovvie ragioni.

Rimango a Siem Reap due giorni che è un tempo adeguato ad un visita veloce delle principali meraviglie locali: i templi dell’area archeologica di Angkor.
Qui templi ed altri edifici antichi (IX-XV secolo) sono stati riscoperti nella fitta giungla che copra buona parte della zona. Sono edifici spettacolari, che qualcuno – non a torto – ritiene secondi solo alle piramidi egizie. In più si può anche navigare sul lago Tonlè Sap e scoprire la vita degli abitanti dei villaggi galleggianti.
 

FlyIce

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Viene il giorno del rientro e BKK è ancora chiuso; quindi niente 319 della Bangkok Airways. Mi tocca passare nuovamente per Kuala Lumpur. Ovviamente il biglietto lo avevo già ma solo per la prima tratta: REP-KUL di Air Asia.
C’è un po’ di fila al check-in e poi un'altra fila per pagare la tassa d’imbarco direttamente all’aeroporto, la bellezza di 25 USD (in Cambogia si usano quasi solo USD).
L’aeroporto è nuovissimo, almeno l’esosa tassa la investono bene !!!


Al check-in sbircio la lista dei prenotati che riporta esattamente 180 nomi: siamo al completo e non mi stupisco visto che BKK è chiuso. La nota positiva è che pochi giorni prima avevo prenotato il volo per una cifra del tutto ragionevole.
Il controllo di sicurezza è molto attento al contenuto dei bagagli: scoprono una limetta per le unghie in metallo, davvero piccolissima (lunga 5 cm al max), che era passata indenne pure a LGW e non transigono: non si può portare a bordo.
Sui cartelloni avevo visto anche un volo per Singapore, non diretto ma con scalo a Phnom Phen della JetStar che ha una base anche a SIN: era pieno e scoprirò poi la tariffa massima era davvero esosa.
Ecco lo “pseudo lowcost”, nella sua bella livrea argento:


Poco dopo incrocio tra l’AirAsia in arrivo da KUL (che prenderò per rientrare) e un 319 Bangkok Airways che probabilmente trasporta una delegazione diplomatica visto che non è schedulato. In lontananza avevo visto anche un 737 Air China probabilmente con lo stesso tipo di volo.


All’imbarco gli “Xpress boarding” sono numerosi; salirò poco dopo. A bordo noto il posto 1F libero e lo scelgo subito. Stavolta niente uscita d’emergenza ma comunque c’è abbondante spazio per le gambe. A fianco a me una coppia malese con 2 figli: tutti e 4 seduti nei posti centrali – non chiedetemi come mai.
Partiamo puntualissimi: AirAsia pianifica e rispetta un turn-around di 35’.
L’aereo è pieno ma le cappelliere no, sui voli precedenti a tratti erano quasi inutilizzate. E’ quasi un piacere volare così, ma del resto se vi riconsegnano i bagagli entro 10’ dall’arrivo perché portarseli sempre dietro ?

L’aereo è ben pulito ed i finestrini perfetti (meno male) !!!
In rullaggio finalmente riesco a mettere tutto l’aeroporto di Siem Reap in un'unica inquadratura.


Poco dopo però scopro che quello non era “tutto l’aeroporto” ma solo il terminal internazionale; quello nazionale c’è, è separato e molto più deludente.


Decolliamo nella direzione opposta a quella della zona archeologica, credo che facciano in modo che gli aerei non la sorvolino praticamente mai (e fanno pure bene), ma il panorama è assai poco accattivante.


Proseguendo è ancora meno interessante con risaie a perdita d’occhio:


Seduto in prima fila riesco anche a seguire le attività delle due AV che ho quasi di fronte; come tutte le loro colleghe non sono campionesse di bellezza, ma sono giovani e quasi tutte con un bel fisico, quindi aggiungete un “grooming” (trucco) in generalmente molto curato e l’impressione complessiva che si ottiene è positiva.
Circa il servizio di bordo, mi ero annotato che viene svolto con “discrezione”, gli annunci sono pochi e non urlati, se uno sta dormendo non viene disturbato neanche da quello che gli succede intorno. E’ un tratto tipico dei malesi di essere efficienti senza però apparire rigidi ed implotonati come i singaporegni o, ancora peggio, i cinesi.
Molto del volo lo faremo con sotto delle nuvole; perdiamo poco panorama visto che sotto ci sarebbe solo mare. La vista dal mio posto su ala e motore è ovviamente eccellente:


In atterraggio passiamo sopra a distese di palmeti, tipici della Malesia; trovo curioso vedere delle palme in file così fitte ed ordinate.


Atterriamo con un po’ di anticipo ma le due ore di volo ed il fuso orario che gioca contro fanno sì che sia ormai tarda mattinata. Riesco a fotografare sia gli hangar AirAsia:


Che quelli Malysian:


Arriviamo al LCCT in perfetto orario ed ecco il nostro aereo: in coda ci sono le bandiere di Malesia e Singapore per pubblicizzare l’imminente incremento di voli tra KL e SIN.


Uscendo noto un salone partenze affollatissimo, non l’avevo mai visto così pieno !!!


Di nuovo mi tocca prendere il bus per il main terminal ma ho una sorpresa: l’autobus non è più quello scassato a cui ormai ho fatto l’abitudine ma uno più moderno anche se non da “gran turismo”.
 

FlyIce

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L’ultima tratta la farò con la Singapore perché i voli di AirAsia e Tiger sono solo in serata; così dopo molti voli low cost, compro in aeroporto (mai fatto prima) un bel one-way per Singapore in classe Y. Per fortuna non costa molto: è paragonabile ad una economy scontata europea, più che ad una vera full fare; il fatto che la tratta sia breve aiuta certamente.

L’acquisto del biglietto elettronico non richiede molto tempo e pure il check-in ai banchi di J (grazie ad una delle mie tessere FF) è rapido; purtroppo però non ci sono più posti finestrino.
Il KLIA è bello sia lanside (l’abbiamo già visto) che airside; subito oltre il controllo passaporti (con canali dedicati a pax premium !!) fanno bella mostra di sé i modelli delle compagnie di casa.


Il mio volo partirà del satellite e per arrivarci c’è un trenino piuttosto veloce.


Avvicinandoci al satellite noto un MD80 di una compagnia a me ignota:


Tra salite, discese, curve e controcurve siamo quasi arrivati (l'andatura è più da ottovolante che da metrò leggero):


Il main terminal visto da qui; notate quanto è ripido il percorso del trenino, che ovviamente è su gomma:


L’interno dell’aeroporto rimane molto bello; al centro del satellite cruciforme c’è questa struttura, con all’esterno un angolo di foresta (ho letto che è concetto del KLIA è "L'aeroporto dentro la foresta, la foresta dentro l'aeroporto"):


L’interno del terminal rimane quindi ben illuminato e piacevole: gli spazi sono molto ampi e qui non ho notato la ressa che avevo appena visto alle partenze al LCCT.


Era ormai ora di pranzo ed invece che dirigermi ad un ristorante sono andato in saletta; qui la Singapore si appoggia a Thai. Come vedete è molto bella ed il buffet molto vario e rifornito regolarmente.


In aeroporto il tempo a propria disposizione è sempre scarso quindi in breve viene l’ora di andarsi ad imbarcare: mi ero tenuto “largo” per dare un’occhiata ai negozi, ma qui la conveniente malese ha lasciato spazio ai classici prezzi esose dei duty-free di tutto il mondo. Il LCCT ha invece negozi con prezzi decisamente più popolari.

Per accedere al gate, con spaziosa saletta d’attesa, si passano i controlli di sicurezza; la vista sul 772 che mi porterà a SIN è perfetta:


Dietro continuano a rullare aerei di MH sono la maggioranza assoluta dei movimenti che vedo da questo lato dell’aeroporto.


Dopo il pre-imbarco è il momento dell’imbarco vero e proprio, prima la business e poi l’economy, all’interno del finger ovviamente si forma una coda esagerata.
A bordo ci smistano secondo la fila, come su tutti i w.b. e osservo gli interni che hanno sedili foderati in stoffa di due o tre colori diversi per spezzare la monotonia.
Ci muoviamo in orario ma il rullaggio richiede quasi 15’; ci scorre davanti tutto l’aeroporto, nella foto vedete un Etihad (dedicata al nostro cpt.) e gli onnipresenti MH:


Il LCCT con una bella “ondata” di voli AirAsia visto dal lato opposto dell’aeroporto.


Il KL-SIN è breve ma nonostante questo è previsto il servizio di bordo e l’IFE è regolarmente in funzione.
Fuori non c’è molto da vedere a parte l’ala:


Gli AV iniziano il servizio subito e lo fanno quasi correndo: sono previste solo bevande, calde (caffè o the) o fredde (solo succhi di frutta). Il caffè viene servito in una tazza di plastica dura, forse riutilizzabile ed appoggiato su un vassoietto dalle sponde alte che probabilmente è capace di contenere il contenuto della tazza in caso di disastro (tazza rovesciata !!!), non ho provato ...
Ero seduto in una delle ultime file e siccome hanno iniziato anche dal fondo sono stato tra i primi ad essere servito.
Solo dopo il servizio noto una particolarità: l’aereo è addobbato per le feste natalizie !!!


Finito il servizio con il ritiro dei rifiuti, dopo meno di 20’ dal decollo, ne restano circa altrettanti prima dell’arrivo. La quota di crociera per il nostro volo è di soli 7000 m.
Con un atterraggio non proprio morbidissimo arriviamo a SIN con qualche minuto di anticipo; il taxi fino al terminal è breve, purtroppo però questo volo SQ non arriva allo spettacolare T3 ma al più normale T2.
Dopo lo sbarco noto come qui siano bravi a coccolare i passeggeri in transito; il cartellone è magnifico.


La passeggiata dentro al terminal è lunga anche se agevolata da tapis roulant, uno dei pochi aerei in vista è questo:


Alla fine della passeggiata ci si trova al “centro” dell’airside del T2 nella zona cioè dei negozi e con sotto l’immigration per l’uscita.


Da qui si possono anche prendere le navette che collegano l’ariside degli altri terminal, quindi ne aprofitto subito.


La mia destinazione è ovviamente il T3 …


Definirlo spettacolare è forse riduttivo e volutamente tralascio i negozi che sono molti e generalmente belli.
Sono più colpito da angoli di tranquillità, come questo:


Ovviamente dalle vetrate si intravedevano A380 e B747 (non sempre facilmente fotografabili a dire il vero), ma il protagonista era lui: l’aeroporto.
Ero tentato di uscire dal T3 ed avendo il solo bagaglio a mano potevo benissimo farlo, poi ho deciso che in ogni caso era meglio uscire dal “mio” terminal, così sono tornato indietro. Non avrei avuto una risposta intelligente alla domanda “Lei cosa ci fa in questo terminal ?”

Constato anche che il volo su cui ero prenotato per rientrare da BKK fosse effettivamente cancellato e facendo solo un po’ di coda riesco a chiederne anche il rimborso (arrivato di recente e sollecitando tramite la carta di credito).

Avrò tempo ancora per qualche giorno a Singapore e poi sarebbe venuto il momento di rientrare definitivamente via Dubai e Londra, con l'ormai noto 773ER e l'inedito A380.

L’ultima parte del TR che parlerà di questi voli, arriverà molto presto ...
 

enrico

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Rapallo, Liguria.
Immagino ci sia voluto tempo per mettere insieme questo TR,ma certamente hai fatto la felicità di tutti...è a dir poco meraviglioso!!Grazie!!
 

belumosi

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Complimenti per le prime 2 parti del TR e sulla fiducia anche par la 3a parte!