Era maggio quando ho deciso con i miei amici la destinazione per le vacanze estive. Si va al nord, torno con piacere in Austria, visiterò per la prima volta due Paesi dell'ex cortina di ferro, ma oggi ben integrati nell'Unione Europea allargata, Repubblica Ceca e Slovacchia, e vedrò la seconda città in Europa per abitanti, Berlino.
Un viaggio importante, che in 10 giorni ci ha permesso di conoscere culture molto diverse nell'ambito di poche centinaia di km.
Mi metto all'opera e valuto le varie possibilità.
Partire da Napoli per Vienna voleva dire Sky Europe. Soluzione scartata subito, perchè non sapevo se sarebbe durata 3 mesi, con le voci che correvano sulla solidità finanziaria... E poi viaggiare low-cost con gli armadi con cui viaggiano le mie amiche significherebbe pagare forti sovrattasse sul bagaglio...
Meglio rivolgersi quindi alle major.
A questo punto la soluzione era un NAP-MXP con AP, MXP-VIE con OS, TXL-MUC-NAP con LH.
Abbiamo poi optato per una più economica (oltre 75 euro di differenza) FCO-VIE con OS e TXL-FRA-FCO con LH.
Avrete capito quindi che, ahime, i collegamenti tra Vienna e Praga e tra Praga e Berlino non li ho fatti in aereo. Sono città abbastanza vicine (circa 350 km) e quindi i collegamenti aerei scarseggiano, con i conseguenti prezzi alle stelle.
Ho dovuto quindi sfruttare collegamenti ferroviari sulle tratte "interne", e di questo mi scuso se vi annoierò con questo TR che ha molto, molto OT. Non me ne vogliano i "puristi" dei TR aeronautici.
È lunedì 27 luglio, dopo 8 giorni dalla mia ultima visita a FCO per l'altro viaggio estivo verso PNL (vedi relativo TR), devo tornare nell'aeroporto della capitale.
Il volo OS506 è schedulato per le 10.30.
Dovendo raggiungere la capitale con mezzi pubblici, e non potendo usare il veloce, ma troppo costoso (37€ o/w) Eurostar da Napoli, convinco i miei amici ad una levataccia assurda e prendiamo un pullman della società Marozzi, che partito dal Salento la sera prima raggiungerà Roma alle 06,30 del mattino.
Noi lo prendiamo alle 3,45 ad Avellino.
Ovviamente tutti dormono, prendendosi ben più del posto a loro assegnato... Fortunatamente le 2,30h di viaggio passano velocemente, e giungiamo a Roma Tiburtina con leggero ritardo.
Entriamo in stazione a prendere il treno che ci condurrà a Fiumicino Aeroporto.
Come sempre sporco, pieno, e con i tempi così ristretti che si preferisce chiudere la gente tra le porte piuttosto di far ritardo...
Arriviamo a Fiumicino:
Camminiamo tra i vari corridoi di collegamento tra la stazione ferroviaria e l'aerostazione, dirigendoci al Terminal B, dove il banco Austrian sta appena aprendo, ma già c'è abbastanza gente.
Nel frattempo si accumula sempre più gente, tant'è che ci permettono di utilizzare anche il banco Business per sbrigarci prima. Ben fatto. Lasciamo i nostri bagagli e ci allontaniamo sperando di rivederli a destinazione (FCO mi fa paura in quanto a bagagli...).
Questa la folla al Terminal B:
Dopo un caffè (l'ultimo vero caffè
) al bar superiamo i controlli di sicurezza abbastanza velocemente (erano tutti aperti), e andiamo diretti al gate B18.
Questi i voli in partenza:
Dopo circa 10 minuti ecco che le stesse addette al check-in vengono qui e aprono l'imbarco:
Purtroppo ci tocca il COBUS... Nonostante sia il secondo è comunque bello pieno.
Mi rifaccio facendo qualche foto alla fauna locale:
C'è anche sua maestà:
È evidente in questa zona la mancanza del "feudo" AZ, che sta quasi tutto al Terminal A...
Dopo aver girato tutto l'aeroporto ecco il nostro 320 che ci aspetta per portarci a VIE:
In servizio c'è OE-LBT:
Imbarchiamo dalla porta anteriore avendo i posti sulla fila 05 (scelti preventivamente da casa, purtroppo però senza possibilità di fare il web-checkin...).
Solita ultima foto prima di entrare:
Noto subito che i sedili sono "old style", e rispecchiano le tinte sgargianti del vecchio proprietario Lauda:
Comunque sia una volta seduto sono estremamente soddisfatto del pitch... Non riesco nemmeno allugandomi a toccare il sedile davanti:
Questo il contenuto della tasca: carta di sicurezza, rivista di bordo, catalogo dello shopping, e un quotidiano che ho preso all'ingresso...
Foto al motore:
Ecco finalmente un padrone di casa parcheggiato lì vicino:
Si chiudono le porte, ma già è tardi. Ho paura di perdere lo slot...
Il comandante si presenta e ci augura buon volo.
Inizia il rullaggio, torniamo indietro lungo tutto l'aeroporto fino a qui:
A quanto pare è in uso solo la 25 per i decolli, c'è traffico, altro ritardo.
Il comandante riprende il microfono e ci avvisa che siamo il numero sei per il decollo. Per un attimo ho pensato di essere al JFK!
Ci precedono loro:
Arriva il nostro turno e lui ci da la precedenza:
Una volta allineati guardo la fila dietro di noi, è davvero lunga, ed in lontananza vedo altri aerei che vengono da questa parte...
Eccoci in volo:
Civitavecchia:
Lago di Vico:
L'aereo ha iniziato a fare un rumore insolito poco dopo del decollo. Non so dire a cosa fosse dovuto, ma il mio orecchio, ormai ben abituato ai 320 ha notato qualcosa di diverso... La mia ragazza mi ha chiesto anche lei se fosse normale quel rumore, ed io, onde evitare di generare panico, ho mentito spudoratamente dicendo "sì sì, certo, è il motore di questo aereo che fa così"....
Lo schermetto ci dice che alle 11,29 (un'ora dopo la partenza schedulata) siamo ancora ad un'ora e dieci di viaggio per Vienna, e stiamo ancora sorvolando il centro Italia! Questo la dice lunga su come gli schedulati siano XXXXXL...
Poco dopo inizia il servizio. Per essere un volo internazionale sono rimasto un po' deluso, soprattutto pensando allo standard di mamma LH... Il servizio consiste in una bustina di salatini e una bevanda:
Nel frattempo sugli schermetti mettono qualche candid camera che aiuta a far passare il tempo.
Siamo dall'altro lato dello Stivale, vedo l'aeroporto di Rimini e il Mar Adriatico:
Dopo dieci minuti scarsi vedo altra terra dopo il mare. Il comandate ci avvisa che siamo in Croazia, e che la nostra rotta prevede di passare su Lubiana e Graz. Ci dice anche che tenterà di recuperare il ritardo.
Questa è l'Istria, terra che fu Italiana: in primo piano c'è Premantura, in fondo c'è Pola. È interessante vedere come l'Adriatico sia completamente diverso dall'altro lato: non si vedono infatti i fondali bassi e le larghe spiagge, ma isolette e mare dal colore blu...
Questo è il piccolo aeroporto che serve Pola e tutta l'Istria meridionale:
Questa è l'altra città principale dell'Istria, Fiume, oggi chiamata Rijeka:
Ecco le prime montagne delle Alpi, segno che stiamo per entrare in Austria:
E infatti dopo 5 minuti siamo a Graz:
Manca poco:
Ecco Vienna:
La periferia verso l'aeroporto, notate quelle casette in mezzo agli svincoli autostradali: ognuna ha la sua piscina. Questo a dimostrazione che Vienna non è una città fredda, tantomeno alpina. Infatti sorge in una vasta pianura all'estremità dell'Austria.
Atterraggio parallelo:
Eccoci a terra:
Usciamo qui:
Tra la fauna locale c'è anche questo special livery Star Alliance:
La flotta regional di Austrian Arrows che collega egregiamente tutti i piccoli e a volte difficili aeroporti austriaci con la capitale:
Un ospite straniero, sullo sfondo la bellissima TWR di VIE
Parcheggiamo al finger e immediatamente ci fanno uscire.
Il volo è stato perfetto, abbiamo recuperato il tanto ritardo accumulato, il CPT come detto è stato sempre molto preciso nell'aggiornarci in merito al volo, e il personale di cabina si è dimostrato attento e anche sorridente nei confronti dei passeggeri. Ottimo il confort a bordo, sia per i sedili che per l'intrattenimento. Come LF ad occhio posso dire che in business c'erano 6 persone su 12 posti, mentre in economy eravamo almeno pieni al 85-90%.
Come punti negativi invece metterei il rancio, scarso, e le terribili divise delle hostess, che sembravano essere cadute in un barile di vernice rossa. Ecco una foto da dietro:
Basterebbe cambiare le calze e le scarpe e sarebbe già più guardabile
L'aeroporto di Vienna mi è sembrato ben fatto, sono rimasto soddisfatto dai percorsi interni, dalla luminosità, ordine e pulizia e dalla scelta di negozi.
Il ritiro bagagli è fatto bene, i nastri sono lunghissimi e permettono anche ai passeggeri di aerei più grandi di non doversi accalcare per ritirare i bagagli.
Usciamo dalla zona ritiro bagagli.
Dopo meno di 50 metri di cammino nel land-side arriviamo alla stazione ferroviaria dell'aeroporto.
Anche qui, come a Roma, esistono due servizi ferroviari, il CAT, diretto per la stazione Wien-Mitte, senza fermate (equivalente del Leonardo Express), e i treni della rete S-Bahn che portano a molte stazioni viennesi (tra cui la stessa Wien-Mitte), con un biglietto che costa meno della metà del CAT.
La nostra scelta ricade su quest'ultimo, anche perchè siamo diretti a Rennweg, una stazione prima di Mitte.
Questi sono i binari della S-Bahn all'aeroporto. Vi prego di notare la luminosità e la pulizia di questa stazione sotterranea...
Lo stesso si può dire del treno. Nuovo, pulito, lucido. L'equivalente del nostro nuovo treno Minuetto. All'interno c'è tanto spazio per i bagagli, cosa che non avviene sul TAF in servizio a Roma... Insomma nemmeno siamo arrivati e già mi sento "inferiore" riguardo alla mia Nazione...
In una mezz'oretta scarsa giungiamo a destinazione.
Il nostro hotel sarà l'Imperial Riding School: A Renaissance Hotel. Nome lungo, ma era davvero una scuola di equitazione imperiale, successivamente ampliata e trasformata in hotel. Oggi fa parte della catena Renaissance, parte del gruppo Marriott. Per ulteriori informazioni segnalo il link dell' hotel e i miei commenti su TripAdvisor.
Metto qui qualche foto, per la gioia di un pezzo grosso del forum
:
questo è l'ingresso
parte della hall:
questo è il lettone in Marriott style con 6 cuscini:
e questo è quello che si vede dalla finestra:
Ora un po' di OT su Wien Zentrum:
Cattedrale
Palazzo caratteristico
Hotel Sacher, dove è stata inventata l'omonima torta, e l'unico posto a Vienna (a detta loro) dove si può degustare l'autentica, costosa, prelibatezza...
Guardandosi intorno è evidente il nome che il nostro Paese ha all'estero.
In ogni dove si legge di qualcosa "italiana"... Addirittura nel McDonald's c'è una serie di prodotti chiamati Amore Tricolore, tra cui spicca il panino McItaly! Perdonatemi, ma mi suona ridicolo
Ancora qualche OT dei palazzi più famosi della città:
l'Hofburg:
Schönbrunn:
Belvedere:
Tra i tre quello che ho preferito è l'ultimo, il Belvedere. Seppur molto più piccolo rispetto ai due palazzi imperiali, nel palazzo del Belvedere e nel suo giardino c'è più opulenza rispetto agli altri, che mi sono sembrati piuttosto poveri riguardo ai materiali utilizzati.
Sarà perchè sono abituato alla ricchezza della Reggia di Caserta, e al progresso che i Re Borbone, tanto bistrattrati, avevano portato. (diversi primati nella tecnologia italiana sono da ritrovarsi nel regno delle Due Sicilie...).
La sera andiamo a mangiare alla Donauturm, una torre di 252 metri che svetta nel quartiere moderno di Vienna, oltre il Danubio, nella zona dell'ONU (che ha a Vienna il maggior numero di uffici al mondo...).
Gli ascensori portano a 165 metri in soli 35 secondi.
Il ristorante panoramico è a 170 metri da terra, e ruota su se stesso per offrire il panorama a 360° sulla città e le campagne circostanti.
Questo è il tramonto:
Mangiamo la tipica Wiener Schnitzel, davvero ottima.
Se passate da queste parti un salto qui sopra è fortemente consigliato!
Il giorno dopo questo catamarano ci porterà in Slovacchia, a Bratislava:
Le due città sono solo a 60 km di distanza, e per questo hanno il primato di capitali più vicine di Europa. Bratislava ha anche un'altro primato, quello di sorgere a pochi chilometri da due Stati esteri: l'Austria e l'Ungheria. È strano per me pensare di poter viaggiare su un fiume, ma dato che qui il mare non sanno nemmeno come è fatto usano quello che hanno
.
Lungo il Danubio scatto qualche foto:
la strada parallela ci ricorda la nostra destinazione e c'è anche la direzione per l'aeroporto...
e infatti eccone uno che ci passa in testa per atterrare, chissà di chi è, tutto bianco...
Questo è tradizionalmente ritenuto il punto di confine tra Austria e Slovacchia. Oggi da quel punto in poi sul lato sinistro del fiume è territorio slovacco, sul destro è austriaco ancora per qualche chilometro.
Le bandiere ci ricordano che siamo in un altro stato, insieme agli SMS sui cellulari... Quello sullo sfondo è il castello di Bratislava, il monumento principale, peccato sia in restauro al momento.
Questo è un moderno ponte sul Danubio:
L'opera di stato:
I caratteristici cartelli stradali, fortunatamente bilingue, dato che lo slovacco, praticamente uguale al ceco, è incomprensibile...
Questa statua spunta fuori dal tombino, e non è l'unica statua in posizioni strane nella città...
Palazzi nella piazza principale:
Una delle vecchie porte della città...
...dove troviamo una freccia verso casa:
Manifesto enorme per festeggiare l'arrivo dell'Euro, che è entrato in vigore quest'anno. Notate che la banca che ha fatto questa pubblicità è la Vub Banka, una del gruppo Intesa San Paolo (notate il marchio).
Questo è un altro prodotto che esportiamo parecchio in quella zona, ho notato anche una forte presenza di Unicredit, anche in Austria.
Si fa sera e andiamo in stazione per prendere il treno per Vienna.
La stazione è fuori mano, un vecchio palazzone grigio in puro stile sovietico. Per la prima volta mi sembra di essere a casa, la fauna che gira alle 9 di sera da quelle parti non mi piace proprio... Facciamo i biglietti e giriamo in lungo e in largo la stazioncina (molto più piccola di una stazione di una media città italiana tipo Salerno), ma non troviamo obliteratrici... Scopriamo dopo che da queste parti non esistono, perchè in tutti i treni i biglietti vengono annullati a bordo, dato che tutti vengono controllati. In pratica è impossibile fare i furbi come da noi, e in più è tutto molto più comodo, basta salire a bordo col biglietto, senza doversi ammazzare a cercare una macchinetta con l'inchiostro e con l'ora esatta!
Lasciamo presto la stazione che ha ancora qualche scritta in cirillico, eredità di un passato terribile per questa gente, e torniamo nella ricca e ospitale Austria, ancora per una notte.
Bratislava è una città molto carina, piccola e piena di locali per turisti. Metteteci in più i prezzi stracciati (il famoso paragone del Big Mac è un buon indice, e lì un menù costa 3,90, contro i 6,10 in media da noi)...
Dicono che con l'euro i prezzi siano aumentati e che chi vive al confine fa spesa in Rep. Ceca e Ungheria per via del cambio forte dell'euro verso le altre valute. In ogni caso sono rimasto colpito positivamente da questo piccolo stato.
Vienna me l'aspettavo più "imperiale". Il mito di Sissi, che ci è arrivato con i vari film è solo un mito. Le spiegazioni dei palazzi hanno sfatato il mito, tirando fuori una persona che non amava il marito, che non amava la vita di corte e ha sempre vissuto lontano da Vienna, fissata per l'apparenza del corpo, anoressica, e con tanti altri problemi...
È pur sempre una città molto vivibile, tranquilla, rigida ma ospitale, come tutta l'Austria, la cui gente sa farti sentire il proprio calore.
===RIPRENDO DA QUI===
È arrivato il 30 luglio, ed è il momento di salutare Vienna e l'Austria per andare a Praga, in Repubblica Ceca.
Lasciamo il nostro bell'hotel, soddisfatti del trattamento, e andiamo alla stazione Wien Südbahnhof per prendere il treno che ci porterà a Praga dopo poco più di 4 ore (e considerato che sono meno di 350 km si capisce la lentezza...).
Questa stazione è particolare, ha una forma triangolare, e da due lati si diramano i binari in direzioni completamente diverse.
Al binario 4 c'è il nostro treno:
Sì, avete visto bene... Quel treno sembra il nostro ETR460... In realtà è proprio lui. Questo è un altro prodotto italiano (Alstom Ferroviaria, Savigliano - Torino, ex Fiat...) che abbiamo esportato in mezz'Europa, soprattutto nei Paesi dalle linee più impervie come le nostre... In fondo non siamo solo pizza, spaghetti e mafia...
Questo esemplare delle Ferrovie ceche effettua il servizio Praga-Vienna e Praga-Bratislava, oltre ad altri collegamenti interni. Il servizio si chiama Supercity Pendolino, proprio a ricordare che il materiale è italiano...
Il viaggio, come tutti quelli in treno, sembra non passare mai. Dopo circa 1 ora siamo in Rep. Ceca, e la prima città che incontriamo è Brno. Dal treno vediamo i palazzoni sovietici delle periferie, e in stazione ancora ci sono dei vagoni che risalgono all'epoca del comunismo.
Finalmente, nel primo pomeriggio, finisce questa traversata, nonostante il treno sia mediamente più comodo dei nostri, e soprattutto con tanto, tantissimo spazio per i bagagli, e addirittura per le biciclette (senza doverle smontare a pezzi...).
Arriviamo alla Hlavni Nadrazi, la stazione centrale, che è un bell'edificio di fine '800. Purtroppo è in fase di ristrutturazione e perciò non da per niente il benvenuto in città. Anzi tutto sembra piuttosto trascurato, alcuni angoli sono senza illuminazione e anche qui, come a Napoli, i tassisti abusivi ti aspettano sotto il treno... Scopro poi che la gestione di questa stazione ceca è affidata a Grandi Stazioni S.p.A. del gruppo Ferrovie dello Stato... Infatti tutte le indicazioni nuove che stanno installando hanno lo stesso layout di Roma Termini... Speriamo che riescano a farla diventare così...
Il primo impatto quindi, avrete capito, non è stato positivo. Cerchiamo di comprare i biglietti della metropolitana, ma per farlo abbiamo bisogno della valuta locale, le corone ceche... Se c'è ancora qualcuno scettico sull'euro lo porterei lì... Parte allora il giro della stazione per trovare un bancomat, onde non farsi spennare dagli onnipresenti uffici cambi, che hanno l'aria molto poco affidabile (facendo poi controllare il cambio a casa vedo che i miei sospetti sono fondati...)
Finalmente trovo un solo bancomat con 5-6 persone in fila. Aspetto il mio turno e ritiro 5000 corone, dovendo cambiare anche i soldi ai miei amici...
Ora con 2 banconote da 2000 e 1 da 1000 in mano vado a fare i biglietti della metropolitana. Un biglietto per 3 giorni costa 330 corone, per 5 fanno 1650 corone. Bene pago con la 2000 penso... Arriviamo vicino alle macchinette e si scopre che accettano solo monete! (e la moneta più grossa che hanno sono 50 corone...). E pensare che a Vienna ho pagato tutto con la carta di credito... Chiedendo un po' in giro scopro che non ci sono sportelli con personale che venda questi biglietti, ma vanno presi in edicola... Finalmente, con i biglietti in mano, entriamo nella metropolitana, dopo una lunga scala da affrontare con i bagagli pesanti...
La metropolitana invece è moderna, il treno è pulito e puntuale. Due fermate dopo eravamo alla stazione del nostro hotel, il quale è a 20 metri di distanza, ma anche qui 2 belle rampe di scale ci attendono...
L'hotel è il Corinthia Hotel Prague, un 5 stelle in un grattacielo di 26 piani. Come al solito vi metto i link dell'hotel e del mio giudizio su TripAdvisor.
Qualche foto anche qui:
L'indomani andiamo al castello di Praga. È una tappa fondamentale, dato che buona parte delle attrazioni cittadine è qui dentro. In pratica è una città nella città in cui vi sono anche ristoranti, bar e vi si tengono concerti e balli.
Questa è la cattedrale di San Venceslao, patrono di Praga e di tutta la Repubblica Ceca. È un "finto" gotico in quanto è stata completata a fine '800.
Davvero molto bella, soprattutto all'interno:
Sempre all'interno del vecchio borgo c'è il Museo del Giocattolo, uno dei più grandi in Europa. Molto bello, devo dire. Ovviamente metto la foto in cui ci sono gli aerei, ma è pieno di ogni genere di gioco usato dai nostri antenati. Un intero piano ospita un'esposizione per il centenario di Barbie, ci saranno oltre un migliaio di Barbie dall'inizio fino alle più moderne.
Questo è il panorama che si gode dal castello, sulla destra si nota anche il mio albergo. Alla fine abbiamo passato l'intera giornata al castello e non abbiamo neanche visto tutto... Giusto per farvi capire quante cose ci sono da vedere...
La mattina dopo la dedichiamo allo shopping, dove non si trova poi una grande convenienza nei marchi multinazionali, ma sicuramente i prodotti locali, specie se alimentari, sono veramente a buon mercato... Nel pomeriggio una passeggiata al centro è dovuta.
In questa piazzetta è possibile trovare 3 stili architettonici completamente diversi:
il gotico della Porta delle Polveri:
l'art noveau della Casa Civica:
e l'austerita del razionalismo della Banca Nazionale Ceca:
Ci infiliamo nei vicoli del centro storico e anche qui i palazzi sono molto decorati:
E questa è la piazza principale (Staromestske Namesti) con la Chiesa dedicata alla Madonna (siamo in un Paese dove dopo gli atei, che costituiscono oltre il 52% della popolazione, la religione più seguita è quella Cattolica...):
I palazzi della piazza e la scultura in memoria di Jan Hus, un riformatore religioso che fu bruciato al rogo per le sue credenze.
In questa piazza sorge anche l'antico orologio astronomico, altro simbolo della città. Vi consiglio di leggere la ricca pagina di Wikipedia a riguardo.
Si fa sera, torniamo in hotel, e ci prepariamo a salutare anche questa città.
Fortunatamente mi sono ricreduto riguardo all'arretratezza che pensavo di trovare, e che purtroppo mi ha accolto alla stazione centrale. I fondi europei, ben spesi, stanno facendo rinascere una città che da decenni ormai aveva perso la sua tranquillità. Venendo dall'Austria, ovviamente la differenza c'è, ma ci deve essere, visto che i cechi non sono per niente rigidi, sono piuttosto più simili a noi per il loro "vivi e lascia vivere". La delinquenza è sicuramente inferiore rispetto alle nostre città, e gli immigrati (molti di più rispetto all'Austria) sono perfettamente integrati. I difetti che ho trovato sono l'eredità di un passato scomodo, quando era vietato insegnare l'inglese nelle scuole, e l'economia era di regime. Il libero mercato ha portato una grande rinascita, e ancora di più l'Europa, cosa di cui i cechi si sentono fieri. C'è tanto da fare ancora, ma vi dirò che alla fine su alcune cose sono anche più avanti rispetto a noi italiani. Anche qui noi siamo presi come "esempio da seguire" e quando sentono che sei italiano ti osannano come un mito vivente. E la dimostrazione sono le centinaia di ristoranti italiani (o presunti tali) in cui tutti si sforzano di parlare in italiano, e addirittura ti regalano qualcosa a fine pasto. Insomma è una bella città, ricca di vita, soprattutto notturna, che ben si adatta alle vacanze del giovane italiano medio.
Siamo arrivati a domenica 2 agosto. Andiamo a prendere il treno per Berlino nell'altra stazione principale di Praga, Holesovice. Questo edificio grigio e razionale, altra eredità del regime, è messo meglio ad infrastrutture, e praticamente non ci sono scale da fare... Meglio così.
Saliamo velocemente sul treno, che è partito di buon ora da Vienna:
Anche questo treno, nonostante sia con materiale ordinario Eurocity delle Ferrovie ceche, risulta pulito, e i sedili non sono sfondati come da noi...
Certo lo spazio per i bagagli negli scompartimenti è poco, ma quando questo tipo di carozze furono costruite in tutta Europa esisteva ancora la carrozza Bagagliera... Bei tempi...
Fortunatamente il 6° posto dello scompartimento rimane vuoto, nonostante il treno sia bello pieno, fino a Dresda, la prima città tedesca che incontriamo.
Avrei voluto visitarla, ma non è stato possibile, viaggiando in treno... Qui sale un ragazzino, che messo sul treno dalla mamma, viaggia fino a Berlino quasi immobile, senza fare niente, impassibile, mentre la campagna tedesca scorre al finestrino... Siamo tornati a Cruccolandia.... Noi invece, soliti italiani, parlavamo, e cercavamo refrigerio, dato che nella carrozza, nonostante l'aria condizionata a manetta si crepava... Lui invece non trasudava nemmeno una goccia di sudore...
La bella stazione di Dresda:
Finalmente, dopo quest'altra traversata di 4h30, arriviamo nella nuovissima stazione di Berlin Hauptbahnhof, aperta nel 2006. Sembra che sia la stazione ferroviaria più grande d'Europa (e si vede), dove con un'opera di ingegneria assurda riescono a passare a livelli sfalsati la linea nord-sud e la linea est-ovest. Tutto contornato da centinaia di negozi, supermercati, uffici e quant'altro... Insomma un'altra città nella città...
Dopo uno spuntino pomeridiano (non avendo pranzato) al Pizza Hut (lo so, sono un pazzo, ma avevo voglia di provare questa catena, in fondo non era nemmeno così male, paragonata a certe schifezze che ho mangiato anche in Italia...), andiamo a predere la S-Bahn per arrivare al nostro hotel.
Purtroppo i binari sono chiusi col nastro e un gentile addetto ci spiega che a causa di alcune verifiche tecniche dovute a dei problemi sui binari le linee S-Bahn della Stadtbahn (cioè quelle centrali) sono chiuse e sostituite da treni regionali e autobus in servizio provvisorio fino all'indomani.
Usciamo fuori dalla stazione e prendiamo questo autobus sostitutivo, che è totalmente gratuito, per scusarsi del disagio... Figuratevi da noi in una situazione del genere cosa sarebbe potuto succedere...
Il nostro hotel è il Novotel Berlin Am Tiergarten. Come sempre Novotel è una garanzia. Saranno anche tutti uguali, però offrono dei servizi che da altre parti non ci sono o se li fanno pagare cari. Inoltre le stanze sono mediamente più grandi, dato che quasi sempre c'è la possibilità di dormire con i figli in camera, aprendo un divano letto matrimoniale... La cosa che non sopporto è il wc alla francese, nello stanzino all'ingresso, separato dal resto del bagno.... Ma come fanno a fare le loro cose in mezzo metro quadro non l'ho mai capito
Questo è il link dell'hotel, tra qualche giorno potete leggere anche il mio commento su TripAdvisor
Il giorno dopo andiamo al museo interattivo Story of Berlin, molto interessante, soprattutto perchè sorge sopra un bunker anti-atomico costruito per la guerra fredda, che sarebbe ancora utilizzabile:
Queste le brande sulle quali avrebbero dovuto trovare posto circa 3500 cittadini di Berlino Ovest in caso di attacco nucleare:
Fa impressione camminare lì sotto e pensare che anche soli 30 anni fa chi viveva lì aveva il terrore di dover scappare in quel posto stretto, buio, e inospitale.
Ma quando l'alternativa è la morte tutto diventa migliore. Ci sono generatori di corrente, filtri per l'acqua e cibo per circa 12-15 giorni. Non esiste altro che queste camerate con le brande, delle ampie sale con i servizi igienici e qualche stanzino per i controllori. Non esiste alcuna sala mensa, ma solo una cucina dalla quale sarebbero stati distribuiti i pasti. All'interno ci sarebbe stata pressione positiva, per evitare l'ingresso di radiazioni, e non erano previsti sistemi di riscaldamento, dato che l'ambiente sarebbe diventato molto caldo grazie al calore di tutte le persone che vi avrebbero vissuto.
Ad oggi seppur ancora utilizzabile è praticamente inutile dato che nell'intera Germania le persone che troverebbero rifugio in un bunker antiatomico non raggiungono nemmeno l'1% della popolazione...
Al piano di sopra, nell'esposizione interattiva, si percorrono le varie tappe dello sviluppo della città potendo interagire con essa. Ad esempio nel settore della rivoluzione industriale è possibile vedere una macchina a vapore, o timbrare un cartellino con l'orario di lavoro, gesto fatto quotidianamente e per anni da operai e impiegati.
Nel settore riservato allo sviluppo della ferrovia a Berlino c'è una riproduzione delle vecchie indicazioni presenti sui binari. Quelle che oggi sono sostituite dal tabellone elettronico che ci dice dove va il treno, un tempo erano così:
Mettendoci a provare i vari segnali alla fine abbiamo preferito lasciarlo così
Più avanti si raggiunge il '900, e quindi il periodo nazista. Questa è la rappresentazione della notte dei cristalli, quando le vetrine dei negozi ebrei vennero rotte e segnati da quella scritta carica di infamia:
Questa è la rappresentazione degli effetti del bombardamento del 45 sulla città di Berlino. Fu la città più distrutta in Europa a causa della guerra:
E questo segna la conquista dei russi che misero i loro segnali in cirillico per le strade della città:
Un'altra sala interessante è quella che fa vedere la differenza del soggiorno delle case di Berlino Ovest ed Est:
in questa occidentale c'è il progresso, la musica anni '60 e nella tv ogni tanto va qualcosa a colori.
Ad est invece è tutto molto più sobrio, ed in tv vanno solo i proclami del partito e gli spettacoli approvati dal governo, che ha cercato per anni, invano, di nascondere ai berlinesi dell'est la libertà ed il progresso che esisteva dall'altra parte del muro.
Usciamo dal museo e prendiamo la metropolitana per Alexanderplatz, dall'altro lato della città.
È evidente che i tedeschi non sono mai stati maestri di stile, quei colori nella metro non si possono guardare...
Questa è la Fernsehturm, la torre per le antenne televisive costruita dal governo della DDR nel 1969. Una curiosità è che nelle giornate di sole il riflesso sulla sfera della torre ha una forma di croce. Si rideva quindi, ai tempi, che quella fosse la vendetta del Papa contro il regime comunista tedesco. È una delle costruzioni più alte d'Europa, raggiungendo la quota di 368 metri.
Questo è un altro simbolo di Alexanderplatz, l'orologio mondiale, che segna l'ora di tutte le città del mondo.
Andiamo poi alla Museum Insel, un isola sul fiume Sprea che racchiude i principali musei di Berlino.
Questa è la cattedrale di Berlino, chiesa di religione cristiana evangelica:
Questo è l'Altes Museum (museo antico), pieno di pezzi interessanti sulle civiltà egizia, greca e romana. Inutile a dirsi che, come tanti musei al mondo, potrebbe chiudere i battenti se restituisse i pezzi conservati ai rispettivi proprietari... Sinceramente vedere che a Berlino campano con cose fregate a Crotone, a Taranto e a Siracusa mi rode un po'...
Questa invece è Potsdamer Platz, simbolo delle riunificazione di Berlino e del progresso. Qui nel 1990 vi si tenne il celebre concerto dei Pink Floyd, The Wall, per festeggiare la riunificazione delle due Germanie. Ricostruita da zero dopo il 90 (qui infatti passava il confine e il muro di Berlino), i palazzi che vedete sono a sinistra la torre Kollhoff, a destra la Bahntower della DB (ferrovie) e sull'estrema destra si vede uno spicchio del bellissimo Sony Center.
Si fa sera, e questo è il Reichstag, sede del parlamento tedesco:
La Porta di Brandeburgo:
Il giorno dopo ci rechiamo nella vicina città di Potsdam, i cui castelli sono patrimonio mondiale dell'umanità.
In una mezz'ora di treno siamo lì:
Questo è il palazzo di Sans Souci, una residenza di campagna. Se siete a Berlino vi consiglio fortemente di andare a vederlo, è il palazzo più bello che ho visto in questo viaggio, molto più bello anche dei grandi palazzi viennesi.
Torniamo a Berlino... qui nei treni c'è questo schermo che dice tutte le fermate e le coincidenze possibili... Da noi già è tanto se c'è scritta la destinazione sulla porta...
Andiamo al Checkpoint Charlie, altro simbolo della assurda divisione voluta dai russi:
questo è il famosissimo segnale che avvertiva che si stava uscendo dall'ovest...
Il giorno dopo è ora di tornare a casa, purtroppo. Sarei voluto restare di più in questa città, che ha tanto da vedere...
Con una combinazione di S-Bahn e autobus arriviamo all'aeroporto Tegel. Effettivamente in quanto a trasporti è molto meglio SXF, dato che la S-Bahn vi arriva dentro...
Entriamo in aerostazione e vado al self check-in di LH dato che al check-in on-line ha fatto un casino sul volo FRA-FCO assegnando me alla fila 12, e tutti gli altri alla 28... Mistero...
Fortunatamente riesco a cambiarmi di posto e occupo l'ultimo al 28 con relativa ristampa della carta.
Andiamo poi al baggage drop-off dove velocemente lasciamo i bagagli, ad una addetta molto cortese che evita di farci pagare un paio di chili di eccedenza...
Faccio giusto una foto, volendo accedere subito all'air-side:
Girando tutto l'aeroporto arriviamo al gate A9 dove superiamo i rigidissimi controlli di sicurezza (ogni gate ha i suoi, quindi le file non esistono)... Il lato negativo della medaglia è che i vari gate non sono collegati tra di loro. Mi spiego. Entrando dal controllo di sicurezza dove sono passato io si ha accesso solo ai gate A09 e A10. Oltre a questo i servizi igienici, un bar con prezzi da rapina e un piccolo duty-free (che poi free non è attesa la destinazione intra-UE del volo...). Niente shopping dopo i controlli praticamente... Sono rimasto molto deluso da ciò. Almeno c'è qualche vetrata dalla quale spottare, oltre a tonnellate di quotidiani, sfortunatamente in tedesco
Mi affaccio e vedo qualcuno che qui non dovrebbe esserci... Qualcuno sa perchè quel FR era a TXL il 5 agosto?
Un piccolo AB:
Un LH che atterra (mi sa che è proprio il mio...)
Eccolo il mio 321 in arrivo al finger:
Oggi il volo LH185 TXL-FRA sarà operato da D-AISE.
Saliamo e a bordo solo la purser ci saluta, le altre nonostante io salutassi loro neanche rispondevano...
Andiamo alla fila 30 e 31 dove abbiamo i posti... Viaggio al 31E, al centro, per accontentare la mia girl che per una volta voleva viaggiare al finestrino...
Mi è capitato un vicino americano al 31D di almeno 160kg, tipico new yorkese, di colore, obeso, col cappellino degli Yankees e un libro sul baseball... Fortuna che il volo dura 1 ora e qualcosa, non vorrei essere il suo vicino nel proseguimento FRA-JFK... Oltretutto questi sedili sono stretti in entrambe le direzioni, non mi piacciono... Comunque si parte, ed è ora di dire Auf Wiedersehen a Berlino:
La torre della TV dall'alto:
Il vecchio, glorioso, Tempelhof:
Finalmente arriviamo in quota, dopo aver ballato un bel po' nel passare nelle nuvole...
Dopo un po' inizia il servizio, frettoloso e poco curato. A base solo di liquidi, come di consueto sui voli interni:
L'ora passa e siamo su Frankfurt:
Un giro, e un altro po' di traballamento e siamo sull'aeroporto:
A terra ecco un orientale alla cargo city:
Un poco dopo è chiaro però chi è il padrone di casa:
Abbandoniamo quasi per ultimi l'aereo, ed appena usciti dal finger questo schermo ci indica la strada per il volo successivo... Questo sì che è un HUB...
A poca distanza ecco il nostro gate, ancora chiuso:
Facciamo uno spuntino da un certo Italianissimo (o qualcosa del genere), dove un panino con la mortadella e una coca cola costano ben 7 euro...
Ci mettiamo seduti ad aspettare che arrivi l'aereo, ma io vedo questo dalla finestra:
Poi dopo poco arriva anche il volo da Roma (non ci sono dubbi sulla provenienza sentendo il rumore delle persone che escono)...
Lui ci porterà a Roma col volo LH3846. Purtroppo non sono riuscito ne qui ne a Roma a prendere le marche di questo 320... Se qualcuno ha modo di saperle gliene sarei grato.
Il check-in viene aperto e subito si forma la fila all'italiana... Io furbo, uso il varco self-service sulla sinistra. È comodissimo, basta mettere il codice a barre sul lettore e il tornello si sblocca come nella metro...
Ovviamente dopo qualcuno mi imita, anche se non avevano ben capito come avevo fatto...
Salendo in aereo ho capito il motivo del casino col web-checkin... Quando ho prenotato era previsto un 321, che è stato poi downgradato a 320 facendo saltare l'assegnazione dei posti... Comunque mi siedo al 28A, ultima fila...
Dal finestrino vedo qualche coda:
Durante il rullaggio incrociamo lui... bellissima livrea:
Ai remoti un po' di stranieri:
E qualche uccellino della LH regional:
Mentre ci avviciniamo alla pista atterra un altro pezzo della storia dell'aviazione, anche se non mi è mai piaciuto: l'MD11
Si parte, altro decollo ballerino, ma in quota si sta bene.
Dopo un po' arriva il servizio, un panino al formaggio, un mini Bounty e una bevanda. Decisamente penoso, freddo e duro, ma la fame è fame e quindi mangio tutto...
Sotto si vedono le prime montagne:
Subito dopo il comandante si fa vivo, ci dice che stiamo valicando le Alpi e che faremo rotta su Padova, consigliandoci di guardare a sinistra per vedere Venezia.
E infatti dopo poco:
Purtroppo le batterie mi abbandonano e non posso fare più niente
Atterriamo a Fiumicino per 16L, anche qui dopo un po' di turbolenza. Scendiamo al finger, ma al ritiro bagagli c'è il punto debole di quest'aeroporto... Gira ancora qualche valigia dei 2 voli precedenti, e le nostre arriveranno dopo circa 35 minuti... È una lentezza assurda, e mi è andata bene lo so...
Comunque stanchi e scocciati usciamo e andiamo a prendere il treno, nella sporca e chiassosa stazione. Dopo circa 20 minuti arriva il sudicio TAF a darci il bentornato, con porte a ghigliottina, puzza di WC, e sedili spaccati in due dai vandali... Ovviamente già a Parco Leonardo il mezzo viaggia pieno a tappo, soprattutto di immigrati clandestini che vanno a Roma a vendere le loro mercanzie contenute negli enormi sacchi di plastica... Queste scene le avevo dimenticate...
Arriviamo a Tiburtina dove un altro bus ci porterà a casa in 3 ore scarse.
Mi fanno pena i vicini di parcheggio che con il loro pullmann devono arrivare a Mazara del Vallo, partendo alle 20 e arrivando alle 13 del giorno dopo... Ma gli aerei no eh??
Berlino è sicuramente la città dove tornerei prima, mi ha colpito positivamente. È una città cosmopolita, dove tutti parlando almeno tedesco e inglese fluentemente. Non è raro ascoltare discussioni in inglese sui treni tra i pendolari. Gli stessi immigrati (Berlino ospita la maggiore comunità turca d'Europa, infatti il Kebap è nato qui...), vengono qui esclusivamente per lavorare, si integrano con la società e la rispettano, così come loro stessi vengono rispettati per il loro comportamento ligio alle regole. I prezzi sono bassi rispetto al resto della Germania, e sicuramente stracciati se paragonati a città equivalenti tipo Parigi o Londra. Nonostante sia il secondo centro per abitanti in Europa il traffico non esiste, ci si muove con la bici o con la onnipresente rete di trasporto pubblico. E soprattutto c'è vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, cosa che al nord europa è rara.
Per quanto riguarda i costi del viaggio:
volo FCO-VIE/TXL-FRA-FCO: € 136,12 su Expedia
Hotel Vienna: € 99 a notte (matrimoniale con possibilità di letto aggiunto gratuito) colazione inclusa su marriott.com
Hotel Praga: € 52 a notte (matrimoniale+colazione) super offerta 3 notti paghi 2 su Expedia.it
Hotel Berlino: € 93 a notte (matrimoniale+colazione) € 109 a notte (tripla+colazione) su accorhotel.com
Grazie a tutti di avermi seguito fin qui.
Un viaggio importante, che in 10 giorni ci ha permesso di conoscere culture molto diverse nell'ambito di poche centinaia di km.
Mi metto all'opera e valuto le varie possibilità.
Partire da Napoli per Vienna voleva dire Sky Europe. Soluzione scartata subito, perchè non sapevo se sarebbe durata 3 mesi, con le voci che correvano sulla solidità finanziaria... E poi viaggiare low-cost con gli armadi con cui viaggiano le mie amiche significherebbe pagare forti sovrattasse sul bagaglio...
Meglio rivolgersi quindi alle major.
A questo punto la soluzione era un NAP-MXP con AP, MXP-VIE con OS, TXL-MUC-NAP con LH.
Abbiamo poi optato per una più economica (oltre 75 euro di differenza) FCO-VIE con OS e TXL-FRA-FCO con LH.
Avrete capito quindi che, ahime, i collegamenti tra Vienna e Praga e tra Praga e Berlino non li ho fatti in aereo. Sono città abbastanza vicine (circa 350 km) e quindi i collegamenti aerei scarseggiano, con i conseguenti prezzi alle stelle.
Ho dovuto quindi sfruttare collegamenti ferroviari sulle tratte "interne", e di questo mi scuso se vi annoierò con questo TR che ha molto, molto OT. Non me ne vogliano i "puristi" dei TR aeronautici.
È lunedì 27 luglio, dopo 8 giorni dalla mia ultima visita a FCO per l'altro viaggio estivo verso PNL (vedi relativo TR), devo tornare nell'aeroporto della capitale.
Il volo OS506 è schedulato per le 10.30.
Dovendo raggiungere la capitale con mezzi pubblici, e non potendo usare il veloce, ma troppo costoso (37€ o/w) Eurostar da Napoli, convinco i miei amici ad una levataccia assurda e prendiamo un pullman della società Marozzi, che partito dal Salento la sera prima raggiungerà Roma alle 06,30 del mattino.
Noi lo prendiamo alle 3,45 ad Avellino.
Ovviamente tutti dormono, prendendosi ben più del posto a loro assegnato... Fortunatamente le 2,30h di viaggio passano velocemente, e giungiamo a Roma Tiburtina con leggero ritardo.
Entriamo in stazione a prendere il treno che ci condurrà a Fiumicino Aeroporto.
Come sempre sporco, pieno, e con i tempi così ristretti che si preferisce chiudere la gente tra le porte piuttosto di far ritardo...
Arriviamo a Fiumicino:

Camminiamo tra i vari corridoi di collegamento tra la stazione ferroviaria e l'aerostazione, dirigendoci al Terminal B, dove il banco Austrian sta appena aprendo, ma già c'è abbastanza gente.

Nel frattempo si accumula sempre più gente, tant'è che ci permettono di utilizzare anche il banco Business per sbrigarci prima. Ben fatto. Lasciamo i nostri bagagli e ci allontaniamo sperando di rivederli a destinazione (FCO mi fa paura in quanto a bagagli...).
Questa la folla al Terminal B:

Dopo un caffè (l'ultimo vero caffè
Questi i voli in partenza:

Dopo circa 10 minuti ecco che le stesse addette al check-in vengono qui e aprono l'imbarco:

Purtroppo ci tocca il COBUS... Nonostante sia il secondo è comunque bello pieno.
Mi rifaccio facendo qualche foto alla fauna locale:


C'è anche sua maestà:

È evidente in questa zona la mancanza del "feudo" AZ, che sta quasi tutto al Terminal A...
Dopo aver girato tutto l'aeroporto ecco il nostro 320 che ci aspetta per portarci a VIE:

In servizio c'è OE-LBT:

Imbarchiamo dalla porta anteriore avendo i posti sulla fila 05 (scelti preventivamente da casa, purtroppo però senza possibilità di fare il web-checkin...).
Solita ultima foto prima di entrare:

Noto subito che i sedili sono "old style", e rispecchiano le tinte sgargianti del vecchio proprietario Lauda:

Comunque sia una volta seduto sono estremamente soddisfatto del pitch... Non riesco nemmeno allugandomi a toccare il sedile davanti:

Questo il contenuto della tasca: carta di sicurezza, rivista di bordo, catalogo dello shopping, e un quotidiano che ho preso all'ingresso...

Foto al motore:

Ecco finalmente un padrone di casa parcheggiato lì vicino:

Si chiudono le porte, ma già è tardi. Ho paura di perdere lo slot...
Il comandante si presenta e ci augura buon volo.
Inizia il rullaggio, torniamo indietro lungo tutto l'aeroporto fino a qui:

A quanto pare è in uso solo la 25 per i decolli, c'è traffico, altro ritardo.
Il comandante riprende il microfono e ci avvisa che siamo il numero sei per il decollo. Per un attimo ho pensato di essere al JFK!
Ci precedono loro:





Arriva il nostro turno e lui ci da la precedenza:

Una volta allineati guardo la fila dietro di noi, è davvero lunga, ed in lontananza vedo altri aerei che vengono da questa parte...
Eccoci in volo:

Civitavecchia:

Lago di Vico:

L'aereo ha iniziato a fare un rumore insolito poco dopo del decollo. Non so dire a cosa fosse dovuto, ma il mio orecchio, ormai ben abituato ai 320 ha notato qualcosa di diverso... La mia ragazza mi ha chiesto anche lei se fosse normale quel rumore, ed io, onde evitare di generare panico, ho mentito spudoratamente dicendo "sì sì, certo, è il motore di questo aereo che fa così"....
Lo schermetto ci dice che alle 11,29 (un'ora dopo la partenza schedulata) siamo ancora ad un'ora e dieci di viaggio per Vienna, e stiamo ancora sorvolando il centro Italia! Questo la dice lunga su come gli schedulati siano XXXXXL...

Poco dopo inizia il servizio. Per essere un volo internazionale sono rimasto un po' deluso, soprattutto pensando allo standard di mamma LH... Il servizio consiste in una bustina di salatini e una bevanda:

Nel frattempo sugli schermetti mettono qualche candid camera che aiuta a far passare il tempo.
Siamo dall'altro lato dello Stivale, vedo l'aeroporto di Rimini e il Mar Adriatico:

Dopo dieci minuti scarsi vedo altra terra dopo il mare. Il comandate ci avvisa che siamo in Croazia, e che la nostra rotta prevede di passare su Lubiana e Graz. Ci dice anche che tenterà di recuperare il ritardo.
Questa è l'Istria, terra che fu Italiana: in primo piano c'è Premantura, in fondo c'è Pola. È interessante vedere come l'Adriatico sia completamente diverso dall'altro lato: non si vedono infatti i fondali bassi e le larghe spiagge, ma isolette e mare dal colore blu...

Questo è il piccolo aeroporto che serve Pola e tutta l'Istria meridionale:

Questa è l'altra città principale dell'Istria, Fiume, oggi chiamata Rijeka:

Ecco le prime montagne delle Alpi, segno che stiamo per entrare in Austria:

E infatti dopo 5 minuti siamo a Graz:

Manca poco:

Ecco Vienna:

La periferia verso l'aeroporto, notate quelle casette in mezzo agli svincoli autostradali: ognuna ha la sua piscina. Questo a dimostrazione che Vienna non è una città fredda, tantomeno alpina. Infatti sorge in una vasta pianura all'estremità dell'Austria.

Atterraggio parallelo:

Eccoci a terra:

Usciamo qui:

Tra la fauna locale c'è anche questo special livery Star Alliance:

La flotta regional di Austrian Arrows che collega egregiamente tutti i piccoli e a volte difficili aeroporti austriaci con la capitale:

Un ospite straniero, sullo sfondo la bellissima TWR di VIE

Parcheggiamo al finger e immediatamente ci fanno uscire.
Il volo è stato perfetto, abbiamo recuperato il tanto ritardo accumulato, il CPT come detto è stato sempre molto preciso nell'aggiornarci in merito al volo, e il personale di cabina si è dimostrato attento e anche sorridente nei confronti dei passeggeri. Ottimo il confort a bordo, sia per i sedili che per l'intrattenimento. Come LF ad occhio posso dire che in business c'erano 6 persone su 12 posti, mentre in economy eravamo almeno pieni al 85-90%.
Come punti negativi invece metterei il rancio, scarso, e le terribili divise delle hostess, che sembravano essere cadute in un barile di vernice rossa. Ecco una foto da dietro:

Basterebbe cambiare le calze e le scarpe e sarebbe già più guardabile
L'aeroporto di Vienna mi è sembrato ben fatto, sono rimasto soddisfatto dai percorsi interni, dalla luminosità, ordine e pulizia e dalla scelta di negozi.

Il ritiro bagagli è fatto bene, i nastri sono lunghissimi e permettono anche ai passeggeri di aerei più grandi di non doversi accalcare per ritirare i bagagli.

Usciamo dalla zona ritiro bagagli.

Dopo meno di 50 metri di cammino nel land-side arriviamo alla stazione ferroviaria dell'aeroporto.
Anche qui, come a Roma, esistono due servizi ferroviari, il CAT, diretto per la stazione Wien-Mitte, senza fermate (equivalente del Leonardo Express), e i treni della rete S-Bahn che portano a molte stazioni viennesi (tra cui la stessa Wien-Mitte), con un biglietto che costa meno della metà del CAT.
La nostra scelta ricade su quest'ultimo, anche perchè siamo diretti a Rennweg, una stazione prima di Mitte.
Questi sono i binari della S-Bahn all'aeroporto. Vi prego di notare la luminosità e la pulizia di questa stazione sotterranea...

Lo stesso si può dire del treno. Nuovo, pulito, lucido. L'equivalente del nostro nuovo treno Minuetto. All'interno c'è tanto spazio per i bagagli, cosa che non avviene sul TAF in servizio a Roma... Insomma nemmeno siamo arrivati e già mi sento "inferiore" riguardo alla mia Nazione...
In una mezz'oretta scarsa giungiamo a destinazione.
Il nostro hotel sarà l'Imperial Riding School: A Renaissance Hotel. Nome lungo, ma era davvero una scuola di equitazione imperiale, successivamente ampliata e trasformata in hotel. Oggi fa parte della catena Renaissance, parte del gruppo Marriott. Per ulteriori informazioni segnalo il link dell' hotel e i miei commenti su TripAdvisor.
Metto qui qualche foto, per la gioia di un pezzo grosso del forum
questo è l'ingresso

parte della hall:

questo è il lettone in Marriott style con 6 cuscini:

e questo è quello che si vede dalla finestra:

Ora un po' di OT su Wien Zentrum:
Cattedrale

Palazzo caratteristico

Hotel Sacher, dove è stata inventata l'omonima torta, e l'unico posto a Vienna (a detta loro) dove si può degustare l'autentica, costosa, prelibatezza...

Guardandosi intorno è evidente il nome che il nostro Paese ha all'estero.
In ogni dove si legge di qualcosa "italiana"... Addirittura nel McDonald's c'è una serie di prodotti chiamati Amore Tricolore, tra cui spicca il panino McItaly! Perdonatemi, ma mi suona ridicolo

Ancora qualche OT dei palazzi più famosi della città:
l'Hofburg:

Schönbrunn:

Belvedere:

Tra i tre quello che ho preferito è l'ultimo, il Belvedere. Seppur molto più piccolo rispetto ai due palazzi imperiali, nel palazzo del Belvedere e nel suo giardino c'è più opulenza rispetto agli altri, che mi sono sembrati piuttosto poveri riguardo ai materiali utilizzati.
Sarà perchè sono abituato alla ricchezza della Reggia di Caserta, e al progresso che i Re Borbone, tanto bistrattrati, avevano portato. (diversi primati nella tecnologia italiana sono da ritrovarsi nel regno delle Due Sicilie...).
La sera andiamo a mangiare alla Donauturm, una torre di 252 metri che svetta nel quartiere moderno di Vienna, oltre il Danubio, nella zona dell'ONU (che ha a Vienna il maggior numero di uffici al mondo...).
Gli ascensori portano a 165 metri in soli 35 secondi.
Il ristorante panoramico è a 170 metri da terra, e ruota su se stesso per offrire il panorama a 360° sulla città e le campagne circostanti.
Questo è il tramonto:

Mangiamo la tipica Wiener Schnitzel, davvero ottima.
Se passate da queste parti un salto qui sopra è fortemente consigliato!
Il giorno dopo questo catamarano ci porterà in Slovacchia, a Bratislava:

Le due città sono solo a 60 km di distanza, e per questo hanno il primato di capitali più vicine di Europa. Bratislava ha anche un'altro primato, quello di sorgere a pochi chilometri da due Stati esteri: l'Austria e l'Ungheria. È strano per me pensare di poter viaggiare su un fiume, ma dato che qui il mare non sanno nemmeno come è fatto usano quello che hanno
Lungo il Danubio scatto qualche foto:
la strada parallela ci ricorda la nostra destinazione e c'è anche la direzione per l'aeroporto...

e infatti eccone uno che ci passa in testa per atterrare, chissà di chi è, tutto bianco...

Questo è tradizionalmente ritenuto il punto di confine tra Austria e Slovacchia. Oggi da quel punto in poi sul lato sinistro del fiume è territorio slovacco, sul destro è austriaco ancora per qualche chilometro.

Le bandiere ci ricordano che siamo in un altro stato, insieme agli SMS sui cellulari... Quello sullo sfondo è il castello di Bratislava, il monumento principale, peccato sia in restauro al momento.

Questo è un moderno ponte sul Danubio:

L'opera di stato:

I caratteristici cartelli stradali, fortunatamente bilingue, dato che lo slovacco, praticamente uguale al ceco, è incomprensibile...

Questa statua spunta fuori dal tombino, e non è l'unica statua in posizioni strane nella città...

Palazzi nella piazza principale:

Una delle vecchie porte della città...

...dove troviamo una freccia verso casa:

Manifesto enorme per festeggiare l'arrivo dell'Euro, che è entrato in vigore quest'anno. Notate che la banca che ha fatto questa pubblicità è la Vub Banka, una del gruppo Intesa San Paolo (notate il marchio).
Questo è un altro prodotto che esportiamo parecchio in quella zona, ho notato anche una forte presenza di Unicredit, anche in Austria.

Si fa sera e andiamo in stazione per prendere il treno per Vienna.
La stazione è fuori mano, un vecchio palazzone grigio in puro stile sovietico. Per la prima volta mi sembra di essere a casa, la fauna che gira alle 9 di sera da quelle parti non mi piace proprio... Facciamo i biglietti e giriamo in lungo e in largo la stazioncina (molto più piccola di una stazione di una media città italiana tipo Salerno), ma non troviamo obliteratrici... Scopriamo dopo che da queste parti non esistono, perchè in tutti i treni i biglietti vengono annullati a bordo, dato che tutti vengono controllati. In pratica è impossibile fare i furbi come da noi, e in più è tutto molto più comodo, basta salire a bordo col biglietto, senza doversi ammazzare a cercare una macchinetta con l'inchiostro e con l'ora esatta!
Lasciamo presto la stazione che ha ancora qualche scritta in cirillico, eredità di un passato terribile per questa gente, e torniamo nella ricca e ospitale Austria, ancora per una notte.
Bratislava è una città molto carina, piccola e piena di locali per turisti. Metteteci in più i prezzi stracciati (il famoso paragone del Big Mac è un buon indice, e lì un menù costa 3,90, contro i 6,10 in media da noi)...
Dicono che con l'euro i prezzi siano aumentati e che chi vive al confine fa spesa in Rep. Ceca e Ungheria per via del cambio forte dell'euro verso le altre valute. In ogni caso sono rimasto colpito positivamente da questo piccolo stato.
Vienna me l'aspettavo più "imperiale". Il mito di Sissi, che ci è arrivato con i vari film è solo un mito. Le spiegazioni dei palazzi hanno sfatato il mito, tirando fuori una persona che non amava il marito, che non amava la vita di corte e ha sempre vissuto lontano da Vienna, fissata per l'apparenza del corpo, anoressica, e con tanti altri problemi...
È pur sempre una città molto vivibile, tranquilla, rigida ma ospitale, come tutta l'Austria, la cui gente sa farti sentire il proprio calore.
===RIPRENDO DA QUI===
È arrivato il 30 luglio, ed è il momento di salutare Vienna e l'Austria per andare a Praga, in Repubblica Ceca.
Lasciamo il nostro bell'hotel, soddisfatti del trattamento, e andiamo alla stazione Wien Südbahnhof per prendere il treno che ci porterà a Praga dopo poco più di 4 ore (e considerato che sono meno di 350 km si capisce la lentezza...).
Questa stazione è particolare, ha una forma triangolare, e da due lati si diramano i binari in direzioni completamente diverse.
Al binario 4 c'è il nostro treno:

Sì, avete visto bene... Quel treno sembra il nostro ETR460... In realtà è proprio lui. Questo è un altro prodotto italiano (Alstom Ferroviaria, Savigliano - Torino, ex Fiat...) che abbiamo esportato in mezz'Europa, soprattutto nei Paesi dalle linee più impervie come le nostre... In fondo non siamo solo pizza, spaghetti e mafia...
Questo esemplare delle Ferrovie ceche effettua il servizio Praga-Vienna e Praga-Bratislava, oltre ad altri collegamenti interni. Il servizio si chiama Supercity Pendolino, proprio a ricordare che il materiale è italiano...

Il viaggio, come tutti quelli in treno, sembra non passare mai. Dopo circa 1 ora siamo in Rep. Ceca, e la prima città che incontriamo è Brno. Dal treno vediamo i palazzoni sovietici delle periferie, e in stazione ancora ci sono dei vagoni che risalgono all'epoca del comunismo.
Finalmente, nel primo pomeriggio, finisce questa traversata, nonostante il treno sia mediamente più comodo dei nostri, e soprattutto con tanto, tantissimo spazio per i bagagli, e addirittura per le biciclette (senza doverle smontare a pezzi...).
Arriviamo alla Hlavni Nadrazi, la stazione centrale, che è un bell'edificio di fine '800. Purtroppo è in fase di ristrutturazione e perciò non da per niente il benvenuto in città. Anzi tutto sembra piuttosto trascurato, alcuni angoli sono senza illuminazione e anche qui, come a Napoli, i tassisti abusivi ti aspettano sotto il treno... Scopro poi che la gestione di questa stazione ceca è affidata a Grandi Stazioni S.p.A. del gruppo Ferrovie dello Stato... Infatti tutte le indicazioni nuove che stanno installando hanno lo stesso layout di Roma Termini... Speriamo che riescano a farla diventare così...
Il primo impatto quindi, avrete capito, non è stato positivo. Cerchiamo di comprare i biglietti della metropolitana, ma per farlo abbiamo bisogno della valuta locale, le corone ceche... Se c'è ancora qualcuno scettico sull'euro lo porterei lì... Parte allora il giro della stazione per trovare un bancomat, onde non farsi spennare dagli onnipresenti uffici cambi, che hanno l'aria molto poco affidabile (facendo poi controllare il cambio a casa vedo che i miei sospetti sono fondati...)
Finalmente trovo un solo bancomat con 5-6 persone in fila. Aspetto il mio turno e ritiro 5000 corone, dovendo cambiare anche i soldi ai miei amici...
Ora con 2 banconote da 2000 e 1 da 1000 in mano vado a fare i biglietti della metropolitana. Un biglietto per 3 giorni costa 330 corone, per 5 fanno 1650 corone. Bene pago con la 2000 penso... Arriviamo vicino alle macchinette e si scopre che accettano solo monete! (e la moneta più grossa che hanno sono 50 corone...). E pensare che a Vienna ho pagato tutto con la carta di credito... Chiedendo un po' in giro scopro che non ci sono sportelli con personale che venda questi biglietti, ma vanno presi in edicola... Finalmente, con i biglietti in mano, entriamo nella metropolitana, dopo una lunga scala da affrontare con i bagagli pesanti...
La metropolitana invece è moderna, il treno è pulito e puntuale. Due fermate dopo eravamo alla stazione del nostro hotel, il quale è a 20 metri di distanza, ma anche qui 2 belle rampe di scale ci attendono...
L'hotel è il Corinthia Hotel Prague, un 5 stelle in un grattacielo di 26 piani. Come al solito vi metto i link dell'hotel e del mio giudizio su TripAdvisor.
Qualche foto anche qui:




L'indomani andiamo al castello di Praga. È una tappa fondamentale, dato che buona parte delle attrazioni cittadine è qui dentro. In pratica è una città nella città in cui vi sono anche ristoranti, bar e vi si tengono concerti e balli.
Questa è la cattedrale di San Venceslao, patrono di Praga e di tutta la Repubblica Ceca. È un "finto" gotico in quanto è stata completata a fine '800.
Davvero molto bella, soprattutto all'interno:

Sempre all'interno del vecchio borgo c'è il Museo del Giocattolo, uno dei più grandi in Europa. Molto bello, devo dire. Ovviamente metto la foto in cui ci sono gli aerei, ma è pieno di ogni genere di gioco usato dai nostri antenati. Un intero piano ospita un'esposizione per il centenario di Barbie, ci saranno oltre un migliaio di Barbie dall'inizio fino alle più moderne.

Questo è il panorama che si gode dal castello, sulla destra si nota anche il mio albergo. Alla fine abbiamo passato l'intera giornata al castello e non abbiamo neanche visto tutto... Giusto per farvi capire quante cose ci sono da vedere...

La mattina dopo la dedichiamo allo shopping, dove non si trova poi una grande convenienza nei marchi multinazionali, ma sicuramente i prodotti locali, specie se alimentari, sono veramente a buon mercato... Nel pomeriggio una passeggiata al centro è dovuta.
In questa piazzetta è possibile trovare 3 stili architettonici completamente diversi:
il gotico della Porta delle Polveri:

l'art noveau della Casa Civica:

e l'austerita del razionalismo della Banca Nazionale Ceca:

Ci infiliamo nei vicoli del centro storico e anche qui i palazzi sono molto decorati:

E questa è la piazza principale (Staromestske Namesti) con la Chiesa dedicata alla Madonna (siamo in un Paese dove dopo gli atei, che costituiscono oltre il 52% della popolazione, la religione più seguita è quella Cattolica...):

I palazzi della piazza e la scultura in memoria di Jan Hus, un riformatore religioso che fu bruciato al rogo per le sue credenze.

In questa piazza sorge anche l'antico orologio astronomico, altro simbolo della città. Vi consiglio di leggere la ricca pagina di Wikipedia a riguardo.
Si fa sera, torniamo in hotel, e ci prepariamo a salutare anche questa città.

Fortunatamente mi sono ricreduto riguardo all'arretratezza che pensavo di trovare, e che purtroppo mi ha accolto alla stazione centrale. I fondi europei, ben spesi, stanno facendo rinascere una città che da decenni ormai aveva perso la sua tranquillità. Venendo dall'Austria, ovviamente la differenza c'è, ma ci deve essere, visto che i cechi non sono per niente rigidi, sono piuttosto più simili a noi per il loro "vivi e lascia vivere". La delinquenza è sicuramente inferiore rispetto alle nostre città, e gli immigrati (molti di più rispetto all'Austria) sono perfettamente integrati. I difetti che ho trovato sono l'eredità di un passato scomodo, quando era vietato insegnare l'inglese nelle scuole, e l'economia era di regime. Il libero mercato ha portato una grande rinascita, e ancora di più l'Europa, cosa di cui i cechi si sentono fieri. C'è tanto da fare ancora, ma vi dirò che alla fine su alcune cose sono anche più avanti rispetto a noi italiani. Anche qui noi siamo presi come "esempio da seguire" e quando sentono che sei italiano ti osannano come un mito vivente. E la dimostrazione sono le centinaia di ristoranti italiani (o presunti tali) in cui tutti si sforzano di parlare in italiano, e addirittura ti regalano qualcosa a fine pasto. Insomma è una bella città, ricca di vita, soprattutto notturna, che ben si adatta alle vacanze del giovane italiano medio.
Siamo arrivati a domenica 2 agosto. Andiamo a prendere il treno per Berlino nell'altra stazione principale di Praga, Holesovice. Questo edificio grigio e razionale, altra eredità del regime, è messo meglio ad infrastrutture, e praticamente non ci sono scale da fare... Meglio così.
Saliamo velocemente sul treno, che è partito di buon ora da Vienna:

Anche questo treno, nonostante sia con materiale ordinario Eurocity delle Ferrovie ceche, risulta pulito, e i sedili non sono sfondati come da noi...
Certo lo spazio per i bagagli negli scompartimenti è poco, ma quando questo tipo di carozze furono costruite in tutta Europa esisteva ancora la carrozza Bagagliera... Bei tempi...
Fortunatamente il 6° posto dello scompartimento rimane vuoto, nonostante il treno sia bello pieno, fino a Dresda, la prima città tedesca che incontriamo.
Avrei voluto visitarla, ma non è stato possibile, viaggiando in treno... Qui sale un ragazzino, che messo sul treno dalla mamma, viaggia fino a Berlino quasi immobile, senza fare niente, impassibile, mentre la campagna tedesca scorre al finestrino... Siamo tornati a Cruccolandia.... Noi invece, soliti italiani, parlavamo, e cercavamo refrigerio, dato che nella carrozza, nonostante l'aria condizionata a manetta si crepava... Lui invece non trasudava nemmeno una goccia di sudore...
La bella stazione di Dresda:

Finalmente, dopo quest'altra traversata di 4h30, arriviamo nella nuovissima stazione di Berlin Hauptbahnhof, aperta nel 2006. Sembra che sia la stazione ferroviaria più grande d'Europa (e si vede), dove con un'opera di ingegneria assurda riescono a passare a livelli sfalsati la linea nord-sud e la linea est-ovest. Tutto contornato da centinaia di negozi, supermercati, uffici e quant'altro... Insomma un'altra città nella città...


Dopo uno spuntino pomeridiano (non avendo pranzato) al Pizza Hut (lo so, sono un pazzo, ma avevo voglia di provare questa catena, in fondo non era nemmeno così male, paragonata a certe schifezze che ho mangiato anche in Italia...), andiamo a predere la S-Bahn per arrivare al nostro hotel.
Purtroppo i binari sono chiusi col nastro e un gentile addetto ci spiega che a causa di alcune verifiche tecniche dovute a dei problemi sui binari le linee S-Bahn della Stadtbahn (cioè quelle centrali) sono chiuse e sostituite da treni regionali e autobus in servizio provvisorio fino all'indomani.
Usciamo fuori dalla stazione e prendiamo questo autobus sostitutivo, che è totalmente gratuito, per scusarsi del disagio... Figuratevi da noi in una situazione del genere cosa sarebbe potuto succedere...
Il nostro hotel è il Novotel Berlin Am Tiergarten. Come sempre Novotel è una garanzia. Saranno anche tutti uguali, però offrono dei servizi che da altre parti non ci sono o se li fanno pagare cari. Inoltre le stanze sono mediamente più grandi, dato che quasi sempre c'è la possibilità di dormire con i figli in camera, aprendo un divano letto matrimoniale... La cosa che non sopporto è il wc alla francese, nello stanzino all'ingresso, separato dal resto del bagno.... Ma come fanno a fare le loro cose in mezzo metro quadro non l'ho mai capito
Questo è il link dell'hotel, tra qualche giorno potete leggere anche il mio commento su TripAdvisor

Il giorno dopo andiamo al museo interattivo Story of Berlin, molto interessante, soprattutto perchè sorge sopra un bunker anti-atomico costruito per la guerra fredda, che sarebbe ancora utilizzabile:

Queste le brande sulle quali avrebbero dovuto trovare posto circa 3500 cittadini di Berlino Ovest in caso di attacco nucleare:

Fa impressione camminare lì sotto e pensare che anche soli 30 anni fa chi viveva lì aveva il terrore di dover scappare in quel posto stretto, buio, e inospitale.
Ma quando l'alternativa è la morte tutto diventa migliore. Ci sono generatori di corrente, filtri per l'acqua e cibo per circa 12-15 giorni. Non esiste altro che queste camerate con le brande, delle ampie sale con i servizi igienici e qualche stanzino per i controllori. Non esiste alcuna sala mensa, ma solo una cucina dalla quale sarebbero stati distribuiti i pasti. All'interno ci sarebbe stata pressione positiva, per evitare l'ingresso di radiazioni, e non erano previsti sistemi di riscaldamento, dato che l'ambiente sarebbe diventato molto caldo grazie al calore di tutte le persone che vi avrebbero vissuto.
Ad oggi seppur ancora utilizzabile è praticamente inutile dato che nell'intera Germania le persone che troverebbero rifugio in un bunker antiatomico non raggiungono nemmeno l'1% della popolazione...
Al piano di sopra, nell'esposizione interattiva, si percorrono le varie tappe dello sviluppo della città potendo interagire con essa. Ad esempio nel settore della rivoluzione industriale è possibile vedere una macchina a vapore, o timbrare un cartellino con l'orario di lavoro, gesto fatto quotidianamente e per anni da operai e impiegati.
Nel settore riservato allo sviluppo della ferrovia a Berlino c'è una riproduzione delle vecchie indicazioni presenti sui binari. Quelle che oggi sono sostituite dal tabellone elettronico che ci dice dove va il treno, un tempo erano così:

Mettendoci a provare i vari segnali alla fine abbiamo preferito lasciarlo così

Più avanti si raggiunge il '900, e quindi il periodo nazista. Questa è la rappresentazione della notte dei cristalli, quando le vetrine dei negozi ebrei vennero rotte e segnati da quella scritta carica di infamia:

Questa è la rappresentazione degli effetti del bombardamento del 45 sulla città di Berlino. Fu la città più distrutta in Europa a causa della guerra:

E questo segna la conquista dei russi che misero i loro segnali in cirillico per le strade della città:

Un'altra sala interessante è quella che fa vedere la differenza del soggiorno delle case di Berlino Ovest ed Est:
in questa occidentale c'è il progresso, la musica anni '60 e nella tv ogni tanto va qualcosa a colori.

Ad est invece è tutto molto più sobrio, ed in tv vanno solo i proclami del partito e gli spettacoli approvati dal governo, che ha cercato per anni, invano, di nascondere ai berlinesi dell'est la libertà ed il progresso che esisteva dall'altra parte del muro.

Usciamo dal museo e prendiamo la metropolitana per Alexanderplatz, dall'altro lato della città.
È evidente che i tedeschi non sono mai stati maestri di stile, quei colori nella metro non si possono guardare...

Questa è la Fernsehturm, la torre per le antenne televisive costruita dal governo della DDR nel 1969. Una curiosità è che nelle giornate di sole il riflesso sulla sfera della torre ha una forma di croce. Si rideva quindi, ai tempi, che quella fosse la vendetta del Papa contro il regime comunista tedesco. È una delle costruzioni più alte d'Europa, raggiungendo la quota di 368 metri.

Questo è un altro simbolo di Alexanderplatz, l'orologio mondiale, che segna l'ora di tutte le città del mondo.

Andiamo poi alla Museum Insel, un isola sul fiume Sprea che racchiude i principali musei di Berlino.
Questa è la cattedrale di Berlino, chiesa di religione cristiana evangelica:

Questo è l'Altes Museum (museo antico), pieno di pezzi interessanti sulle civiltà egizia, greca e romana. Inutile a dirsi che, come tanti musei al mondo, potrebbe chiudere i battenti se restituisse i pezzi conservati ai rispettivi proprietari... Sinceramente vedere che a Berlino campano con cose fregate a Crotone, a Taranto e a Siracusa mi rode un po'...

Questa invece è Potsdamer Platz, simbolo delle riunificazione di Berlino e del progresso. Qui nel 1990 vi si tenne il celebre concerto dei Pink Floyd, The Wall, per festeggiare la riunificazione delle due Germanie. Ricostruita da zero dopo il 90 (qui infatti passava il confine e il muro di Berlino), i palazzi che vedete sono a sinistra la torre Kollhoff, a destra la Bahntower della DB (ferrovie) e sull'estrema destra si vede uno spicchio del bellissimo Sony Center.

Si fa sera, e questo è il Reichstag, sede del parlamento tedesco:

La Porta di Brandeburgo:

Il giorno dopo ci rechiamo nella vicina città di Potsdam, i cui castelli sono patrimonio mondiale dell'umanità.
In una mezz'ora di treno siamo lì:

Questo è il palazzo di Sans Souci, una residenza di campagna. Se siete a Berlino vi consiglio fortemente di andare a vederlo, è il palazzo più bello che ho visto in questo viaggio, molto più bello anche dei grandi palazzi viennesi.


Torniamo a Berlino... qui nei treni c'è questo schermo che dice tutte le fermate e le coincidenze possibili... Da noi già è tanto se c'è scritta la destinazione sulla porta...

Andiamo al Checkpoint Charlie, altro simbolo della assurda divisione voluta dai russi:

questo è il famosissimo segnale che avvertiva che si stava uscendo dall'ovest...

Il giorno dopo è ora di tornare a casa, purtroppo. Sarei voluto restare di più in questa città, che ha tanto da vedere...

Con una combinazione di S-Bahn e autobus arriviamo all'aeroporto Tegel. Effettivamente in quanto a trasporti è molto meglio SXF, dato che la S-Bahn vi arriva dentro...
Entriamo in aerostazione e vado al self check-in di LH dato che al check-in on-line ha fatto un casino sul volo FRA-FCO assegnando me alla fila 12, e tutti gli altri alla 28... Mistero...
Fortunatamente riesco a cambiarmi di posto e occupo l'ultimo al 28 con relativa ristampa della carta.
Andiamo poi al baggage drop-off dove velocemente lasciamo i bagagli, ad una addetta molto cortese che evita di farci pagare un paio di chili di eccedenza...
Faccio giusto una foto, volendo accedere subito all'air-side:

Girando tutto l'aeroporto arriviamo al gate A9 dove superiamo i rigidissimi controlli di sicurezza (ogni gate ha i suoi, quindi le file non esistono)... Il lato negativo della medaglia è che i vari gate non sono collegati tra di loro. Mi spiego. Entrando dal controllo di sicurezza dove sono passato io si ha accesso solo ai gate A09 e A10. Oltre a questo i servizi igienici, un bar con prezzi da rapina e un piccolo duty-free (che poi free non è attesa la destinazione intra-UE del volo...). Niente shopping dopo i controlli praticamente... Sono rimasto molto deluso da ciò. Almeno c'è qualche vetrata dalla quale spottare, oltre a tonnellate di quotidiani, sfortunatamente in tedesco
Mi affaccio e vedo qualcuno che qui non dovrebbe esserci... Qualcuno sa perchè quel FR era a TXL il 5 agosto?

Un piccolo AB:

Un LH che atterra (mi sa che è proprio il mio...)

Eccolo il mio 321 in arrivo al finger:

Oggi il volo LH185 TXL-FRA sarà operato da D-AISE.

Saliamo e a bordo solo la purser ci saluta, le altre nonostante io salutassi loro neanche rispondevano...
Andiamo alla fila 30 e 31 dove abbiamo i posti... Viaggio al 31E, al centro, per accontentare la mia girl che per una volta voleva viaggiare al finestrino...
Mi è capitato un vicino americano al 31D di almeno 160kg, tipico new yorkese, di colore, obeso, col cappellino degli Yankees e un libro sul baseball... Fortuna che il volo dura 1 ora e qualcosa, non vorrei essere il suo vicino nel proseguimento FRA-JFK... Oltretutto questi sedili sono stretti in entrambe le direzioni, non mi piacciono... Comunque si parte, ed è ora di dire Auf Wiedersehen a Berlino:
La torre della TV dall'alto:

Il vecchio, glorioso, Tempelhof:

Finalmente arriviamo in quota, dopo aver ballato un bel po' nel passare nelle nuvole...
Dopo un po' inizia il servizio, frettoloso e poco curato. A base solo di liquidi, come di consueto sui voli interni:

L'ora passa e siamo su Frankfurt:

Un giro, e un altro po' di traballamento e siamo sull'aeroporto:

A terra ecco un orientale alla cargo city:

Un poco dopo è chiaro però chi è il padrone di casa:

Abbandoniamo quasi per ultimi l'aereo, ed appena usciti dal finger questo schermo ci indica la strada per il volo successivo... Questo sì che è un HUB...

A poca distanza ecco il nostro gate, ancora chiuso:

Facciamo uno spuntino da un certo Italianissimo (o qualcosa del genere), dove un panino con la mortadella e una coca cola costano ben 7 euro...
Ci mettiamo seduti ad aspettare che arrivi l'aereo, ma io vedo questo dalla finestra:

Poi dopo poco arriva anche il volo da Roma (non ci sono dubbi sulla provenienza sentendo il rumore delle persone che escono)...

Lui ci porterà a Roma col volo LH3846. Purtroppo non sono riuscito ne qui ne a Roma a prendere le marche di questo 320... Se qualcuno ha modo di saperle gliene sarei grato.
Il check-in viene aperto e subito si forma la fila all'italiana... Io furbo, uso il varco self-service sulla sinistra. È comodissimo, basta mettere il codice a barre sul lettore e il tornello si sblocca come nella metro...

Ovviamente dopo qualcuno mi imita, anche se non avevano ben capito come avevo fatto...
Salendo in aereo ho capito il motivo del casino col web-checkin... Quando ho prenotato era previsto un 321, che è stato poi downgradato a 320 facendo saltare l'assegnazione dei posti... Comunque mi siedo al 28A, ultima fila...
Dal finestrino vedo qualche coda:

Durante il rullaggio incrociamo lui... bellissima livrea:

Ai remoti un po' di stranieri:


E qualche uccellino della LH regional:

Mentre ci avviciniamo alla pista atterra un altro pezzo della storia dell'aviazione, anche se non mi è mai piaciuto: l'MD11

Si parte, altro decollo ballerino, ma in quota si sta bene.
Dopo un po' arriva il servizio, un panino al formaggio, un mini Bounty e una bevanda. Decisamente penoso, freddo e duro, ma la fame è fame e quindi mangio tutto...
Sotto si vedono le prime montagne:


Subito dopo il comandante si fa vivo, ci dice che stiamo valicando le Alpi e che faremo rotta su Padova, consigliandoci di guardare a sinistra per vedere Venezia.
E infatti dopo poco:

Purtroppo le batterie mi abbandonano e non posso fare più niente
Atterriamo a Fiumicino per 16L, anche qui dopo un po' di turbolenza. Scendiamo al finger, ma al ritiro bagagli c'è il punto debole di quest'aeroporto... Gira ancora qualche valigia dei 2 voli precedenti, e le nostre arriveranno dopo circa 35 minuti... È una lentezza assurda, e mi è andata bene lo so...
Comunque stanchi e scocciati usciamo e andiamo a prendere il treno, nella sporca e chiassosa stazione. Dopo circa 20 minuti arriva il sudicio TAF a darci il bentornato, con porte a ghigliottina, puzza di WC, e sedili spaccati in due dai vandali... Ovviamente già a Parco Leonardo il mezzo viaggia pieno a tappo, soprattutto di immigrati clandestini che vanno a Roma a vendere le loro mercanzie contenute negli enormi sacchi di plastica... Queste scene le avevo dimenticate...
Arriviamo a Tiburtina dove un altro bus ci porterà a casa in 3 ore scarse.
Mi fanno pena i vicini di parcheggio che con il loro pullmann devono arrivare a Mazara del Vallo, partendo alle 20 e arrivando alle 13 del giorno dopo... Ma gli aerei no eh??
Berlino è sicuramente la città dove tornerei prima, mi ha colpito positivamente. È una città cosmopolita, dove tutti parlando almeno tedesco e inglese fluentemente. Non è raro ascoltare discussioni in inglese sui treni tra i pendolari. Gli stessi immigrati (Berlino ospita la maggiore comunità turca d'Europa, infatti il Kebap è nato qui...), vengono qui esclusivamente per lavorare, si integrano con la società e la rispettano, così come loro stessi vengono rispettati per il loro comportamento ligio alle regole. I prezzi sono bassi rispetto al resto della Germania, e sicuramente stracciati se paragonati a città equivalenti tipo Parigi o Londra. Nonostante sia il secondo centro per abitanti in Europa il traffico non esiste, ci si muove con la bici o con la onnipresente rete di trasporto pubblico. E soprattutto c'è vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, cosa che al nord europa è rara.
Per quanto riguarda i costi del viaggio:
volo FCO-VIE/TXL-FRA-FCO: € 136,12 su Expedia
Hotel Vienna: € 99 a notte (matrimoniale con possibilità di letto aggiunto gratuito) colazione inclusa su marriott.com
Hotel Praga: € 52 a notte (matrimoniale+colazione) super offerta 3 notti paghi 2 su Expedia.it
Hotel Berlino: € 93 a notte (matrimoniale+colazione) € 109 a notte (tripla+colazione) su accorhotel.com
Grazie a tutti di avermi seguito fin qui.
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