antoniodalla
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Tovarisch, parlo a titolo personale, ma le chiacchere sono ben volute ed incoraggiate!!! Non capita spesso di sentire di viaggi dall'Etiopia e, almeno per me, e' interessante leggere della vita quotidiana di quelle zone. I commenti sulla Cina, sulle strade e sull'attitudine verso gli stranieri sono interessantissimi. Buttarsi alla bersagliera nelle marshrutke locali e' cosa veramente gagliarda, ti ammiro!Per il proseguo prometto meno chiacchiere e più foto!![]()
Ti ringrazio!Tovarisch, parlo a titolo personale, ma le chiacchere sono ben volute ed incoraggiate!!! Non capita spesso di sentire di viaggi dall'Etiopia e, almeno per me, e' interessante leggere della vita quotidiana di quelle zone. I commenti sulla Cina, sulle strade e sull'attitudine verso gli stranieri sono interessantissimi. Buttarsi alla bersagliera nelle marshrutke locali e' cosa veramente gagliarda, ti ammiro!
Tra l'altro... con la gente del posto, come si comunica? Inglese, italiano, oppure pratichi l'aramaico stretto?
Era per usare una lingua a casoTi ringrazio!
Piccola correzione forse a causa di un errore di battitura. In Etiopia si parla l'amarico non l'aramaico, almeno come lingua ufficiale e tralasciando le varie lingue regionali.
Per averla buttata lì ci sei andato vicino davvero!Era per usare una lingua a casoManco sapevo di esserci andato "vicino"!
Ad ogni modo, un prosieguo epico! Mica come l'altro TR che avevamo sull'Etiopia, fatto da quello la' che ora va solo nei resort all inclusive di Punta Cana...
Interessantissima la seconda chiesa; un po' preoccupanti i pilastri della prima...
Arriveranno anche quelleConcordo con 13900. TR veramente epico!
Quando parlavi di chiese scavate nella roccia pensavo a quelle di Lalibela. Mai a quelle che hai visitato tu. Adesso capisco il "Don't try this at home!"
Grazie a te per leggerlo!Bellissimo veramente, grazie e complimenti.
L'Eritrea è stata una nostra colonia per lungo tempo, dal 1882 al 1941, e c'è una storia molto radicata e profonda, nonostante il passato coloniale. Gli eritrei hanno sentito molto la loro italianità e anche con l'indipendenza non hanno mai voluto cancellare il loro rapporto privilegiato con l'Italia. Con buona pace degli africanisti di estrazione marxista e terzomondista.In hotel incontro due ragazzi eritrei che appena scoprono che sono italiano vanno in brodo di giuggiole invitandomi per un caffè. “Fratello! Devi venire ad Asmara! È una seconda Roma! Ha fatto tutto Mussolini!” e mi snocciolano una serie di parole italiano che usano correntemente tipo “marciapiede!”.
Di eritrei ce ne sono tanti quì a Mekele da quando è stato riaperto il confine, uniti a questa regione dal fatto che parlano la stessa lingua: il tigrigna. Vengono per trovare famiglie che non vedevano da anni o, come loro, in cerca di buisness. Gli eritrei che ho incontrato erano tutti entusiasti dell'Italia. Non che gli etiopi fossero ostili ma la percezione credo che sia diversa (per dire un paio di ragazzini mi hanno urlato scherzosamente “Adwa! Adwa!”)
Un ragazzo australiano, incontrato successivamente, che aveva appena finito un periodo di lavoro in una ONG proprio nell'Afar mi diceva che per loro la plastica è un materiale nuovo e dunque è come fossero 70 indietro rispetto a noi. Per me è una mezza giustificazione, sopratutto nelle città dove con internet e TV hanno accesso a tutto quello che succedde nel mondo. Non hanno il senso del bene comune. Se vuoi vivere in modo moderno credo tu debba sviluppare una mentalità moderna.Accidenti che panorami... Veramente peccato per le bottiglie e la sporcizia, credo che sia (anche) una questione di educazione. Ricordo cose simili in Sri Lanka e in Asia Centrale, purtroppo.
Grazie. È esattamente l'impressione che ho avuto, anche se qualche parola italiana è rimasta pure in Etiopia.Bellissimo TR, davvero ben fatto. Foto superbe. Ho ricordi della Dancalia fantasmagorici, e rivederla in foto fa venir voglia di partire!
L'Eritrea è stata una nostra colonia per lungo tempo, dal 1882 al 1941, e c'è una storia molto radicata e profonda, nonostante il passato coloniale. Gli eritrei hanno sentito molto la loro italianità e anche con l'indipendenza non hanno mai voluto cancellare il loro rapporto privilegiato con l'Italia. Con buona pace degli africanisti di estrazione marxista e terzomondista.
L'Etiopia invece è una realtà del tutto diversa. Non si considerano un ex colonia, ma solo un paese occupato per 4 anni dagli italiani, senza alcuna assimilazione e, soprattutto, senza mai aver accettato il ruolo della potenza coloniale.
L'italiano è diventato parte del tigrino, del somalo, dell'amarico, ecc. in funzione dell'apporto tecnologico e di modernità. La gran parte dei termini tecnico meccanici (volante, cambio, motore, ecc.) o di quelli riferiti ad innovazioni portate con l'esperienza coloniale (finestra, rubinetto, ecc.) sono mutuati direttamente dall'italiano. Nel corso degli ultimi vent'anni alcune trasformazioni hanno innovato, ma non sostituito alcuni di questi vocaboli.anche se qualche parola italiana è rimasta pure in Etiopia.
Ad ulteriore conferma, come immagino saprai, Asmara presenta ancora oggi ben conservati molti elementi dell’architettura tipica dell’epoca, tanto che è stata riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.Bellissimo TR, davvero ben fatto. Foto superbe. Ho ricordi della Dancalia fantasmagorici, e rivederla in foto fa venir voglia di partire!
L'Eritrea è stata una nostra colonia per lungo tempo, dal 1882 al 1941, e c'è una storia molto radicata e profonda, nonostante il passato coloniale. Gli eritrei hanno sentito molto la loro italianità e anche con l'indipendenza non hanno mai voluto cancellare il loro rapporto privilegiato con l'Italia. Con buona pace degli africanisti di estrazione marxista e terzomondista.
L'Etiopia invece è una realtà del tutto diversa. Non si considerano un ex colonia, ma solo un paese occupato per 4 anni dagli italiani, senza alcuna assimilazione e, soprattutto, senza mai aver accettato il ruolo della potenza coloniale.
L'Asmara è per me la più bella città d'Africa. Un gioiello mantenuto perfettamente e dal fascino indescrivibile.Foto e viaggio spettacolari!
Ad ulteriore conferma, come immagino saprai, Asmara presenta ancora oggi ben conservati molti elementi dell’architettura tipica dell’epoca, tanto che è stata riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
https://www.ilpost.it/2017/07/11/asmara-la-piccola-roma-in-eritrea/