Parte 4 – “The chemical was Agent Orange, the occasion was the war in Vietnam, the time was 1961-71, and the country was South Vietnam” (Agent Orange Record)
OT su Saigon
Come promesso, un po’ di OT su Saigon. La città è la metropoli più popolosa (circa 7 milioni di abitanti) e de facto capitale economica del paese; esteticamente non è nulla di ché, e pure gli highlight turistici sono delle isole in mezzo ad una valanga di scooter, grattacieli e palazzoni di vetro. Non rimane molto della città coloniale francese, che fu capitale della Cocincina, a parte l’impianto urbanistico generale del Distretto 1 (quello che è l’antica Saigon) e qualche palazzo qua e là, che ora è la sede di musei o uffici governativi. La città è caotica, inquinata, pullula di gente e di affari, ma ha un suo notevole fascino proprio per tutto questo vai e vieni di persone: ha quella dinamicità che le città italiane non hanno credo dal medioevo. Tutto sommato è pulita, anche se a volte l'odore del cibo di strada è particolarmente pungente, soprattutto quando c'è qualcuno in giro che vende durian. La cosa più divertente è comunque come guidano, senza alcuna regola, ci si basa ad occhio e intuito, attraversare la strada può essere stressante per molti (i semafori li hanno, ma è come se non ci fossero per circa il 50% del traffico).
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La moschea generale di Saigon è la più grande del paese e fa abbastanza tenerezza, visto che è incastonata tra decine di alberghi di lusso, tra cui l’Hilton Saigon alla sua sinistra. Purtroppo riprendere la scena come l'avevo in mente era impossibile col mio obiettivo, il prossimo acquisto per la digitale sarà sicuramente un grandangolo spinto, tipo 10-22 o qualcosa del genere
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Qua e là vi sono templi buddhisti, oasi di pace dal frastuono (letteralmente) della metropoli
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Ovunque vi sono poster che commemorano lo zio Ho e il partito (a capire che c’è scritto, poi...). Riprendono tutti quell’estetica post-futurista che andava molto in voga nell’URSS degli anni ’50 – da questo punto di vista sono un residuato della guerra fredda in piena regola!
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Causa un’influenza fulminante, non ho purtroppo potuto visitare la zona di Cholon, la chinatown di Saigon, che è l’area più ricca di pagode della città.
La parte più interessante di Saigon, almeno per ciò che riguarda il forum, sono i tre musei che possiedono una collezione di aerei, eredità della guerra con gli Stati Uniti: il Museo Militare, il Museo di Ho Chi Minh City e il Museo dei Residuati Bellici. I velivoli sono tutti pezzi originali (restaurati nella maggior parte dei casi) che hanno letteralmente fatto la storia della guerra. Il Museo dei Residuati Bellici, oltre a tutta la statica esterna, che comprende anche carri armati, missili e similari, ha all’interno un piano intero, molto commovente, dedicato agli effetti odierni degli agenti defolianti e diserbanti sparsi in grande quantità durante la guerra, e delle campagne di minamento del territorio vietnamita. Molto ONG si occupano attivamente dello sminamento del territorio vietnamita, ed è tutt’ora consigliato di non avventurarsi fuori dai sentieri battuti: vi sono tutt’ora centinaia di morti e mutilati ogni anno a causa di mine inesplose nascoste sottoterra o ricoperte dalla vegetazione.
Questi fanno parte della collezione del museo municipale (per il resto un'accozzaglia di reperti dal pleistocene al 2014, dalle ossa umane alle lampadine)
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L'A-37 Dragonfly veniva impiegato come bombardiere leggero, FAC e in attività di pattugliamento. Uno degli aerei esteticamente più gradevoli del periodo.
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F-5
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Sul tetto del Palazzo della Riunificazione (sorto dove prima si trovava il palazzo presidenziale) si trova questo Huey, l'elicottero simbolo della guerra del Vietnam:
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Purtroppo mi sono dimenticato di andare a dare uno sguardo alla coppia di F-5 che staziona nel parco
Museo dei Residuati Bellici
Chinook
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Un Cessna da osservazione/ricognizione
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A-1 Skyrider, aereo da attacco al suolo imbarcato su portaerei. Credo sia stato l'ultimo aereo offensivo ad elica ad essere imbarcato dalla US Navy
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F-5
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Infine, i due esemplari presenti al Museo della Guerra; il museo era chiuso, ma l'esposizione esterna è sempre aperta
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[cont. con parte 5, il tempo di caricare le foto e copia-incollare]
DaV