Thread sistema aeroportuale di Roma 2015


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aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Senza offesa,un conto è parlare oggettivamente di inefficienze strutturali o palesi aree di miglioramento, un conto è focalizzarsi anche sul dialetto del personale che, magari in alcuni casi, può essere fastidioso. Questo lo chiamo accanimento. Ad esempio a Liverpool noto uno stile molto diverso da Londra o ancora a Milano all'Expo mi è capitato di parlare con diversi addetti con spiccato accento lombardo. Penso che questo sia nell'ordine delle cose, a me personalmente è una cosa che piace anche. In alcuni casi ho notato che questo a FCO fosse un problema.
A me dei dialetti non frega nulla, e come a me a tantissimi altri. Mi/ci interessa avere un aeroporto pulito (non sempre lo è, anzi), funzionale (non sempre lo è), moderno (non sempre lo è), accessibile (non sempre lo è), e così via. Perchè mentre a PMO - per dirne uno a caso - ci si va apposta, a FCO ci si va anche per forza, dunque siamo tutti un po' più pignoli ed esigenti.

Poi se tra i nostri quasi 10.000 utenti qualcuno fa la battuta sul romanesco, beh non ci posso fare nulla se non biasimare o arrivare a prendere dei provvedimenti da moderatore qualora la cosa degeneri. Ma non è di quello che si sta parlando.

Ah, e quando ci sono stati dei miglioramenti, con la stessa solerzia l'abbiamo sempre fatto notare.


Ti faccio due esempi, in positivo e in negativo.

Chi ha pensato/autorizzato i pianoforti ha avuto una gran bella idea. La scorsa settimana mi è capitato un transito con ritardo di più di due ore, in tarda serata e quindi con i negozi/bar tutti chiusi, che però sono risultate molto gradevoli perchè un ragazzino prodigio e maledettamente bravo ci ha allietato per tutto il tempo. Si fermavano pure gli addetti che staccavano dal turno, e alla fine di ogni brano scattava l'applauso.

Chi ha pensato/autorizzato quella ciofeca di set da bagno? Intendo quello bianco con acqua/sapone/asciugatura nella stessa plancia di plastica bianca. Di una scomodità inaudita, perchè non vedi dove diavolo casca il sapone, ci metti un'ora a beccare il getto dell'acqua, e con quel fon ci asciughi nemmeno un francobollo (quando poi c'erano gli Airblade dB che erano una favola). Ma davvero nessuno si è accorto che è stata un'idea del cavolo, che sono pure sicuro sia costata di più rispetto ad un set standard?

Di questo parliamo, non di dialetti.
 

TW 843

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Senza offesa,un conto è parlare oggettivamente di inefficienze strutturali o palesi aree di miglioramento, un conto è focalizzarsi anche sul dialetto del personale che, magari in alcuni casi, può essere fastidioso. Questo lo chiamo accanimento. Ad esempio a Liverpool noto uno stile molto diverso da Londra o ancora a Milano all'Expo mi è capitato di parlare con diversi addetti con spiccato accento lombardo. Penso che questo sia nell'ordine delle cose, a me personalmente è una cosa che piace anche. In alcuni casi ho notato che questo a FCO fosse un problema.
Quoto il tuo post non tanto per quello che hai scritto ma per permettere di allargare il discorso.
Nessuno di noi qui -voglio sperare- ce l'ha su con FCO per partito preso. A che pro si sarebbe dovuto organizzare un tale bashing poi non è dato sapere.
Detto questo, quello che mi fa parecchio riflettere è leggere i post per partito preso della difesa a prescindere senza se e senza ma.
Non siamo su Tripadvisor o al Gambero Rosso.
Non c'è nulla in palio. Niente classifica.
Se Fiumicino fa schifo secondo me i primi a doversene dispiacere e a sottolinearne i difetti dovrebbero essere proprio i sostenitori dello scalo, chi ci lavora ogni giorno, chi vorrebbe che in futuro le cose migliorassero.
Se io lavorassi a Fiumicino sarei il primo ad incazzarmi per il tizio dell'Amex, per i cessi, per l'incendio, per come i lavori del nuovo molo siano una barzelletta, per la perenne sporcizia, per la cafonaggine del personale, per la palude che si crea ogni volta che cadono due gocce dal cielo, ecc, ecc.
Invece stranamente non è così. Chi è coinvolto in prima persona fino a quello che ha conosciuto al bar il figlio della cugina dello zio di secondo grado dell'amico del dipendente di Adr si prodigano su queste pagine per migliorarne l'immagine, metterci pezze su pezze e -ovviamente non poteva mancate- gridare al complotto Plutomassonicoleghistatedescofrancocentrico contro il martire FCO, che secondo loro su queste pagine viene dipinto come peggio di Mogadiscio.
A voi faccio una domanda a bruciapelo: indipendentemente di chi sia la colpa, ma non vi fa schifo vedere il vostro aeroporto conciato così?
 

shenzen airlines

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23 Luglio 2010
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Quoto il tuo post non tanto per quello che hai scritto ma per permettere di allargare il discorso.
Nessuno di noi qui -voglio sperare- ce l'ha su con FCO per partito preso. A che pro si sarebbe dovuto organizzare un tale bashing poi non è dato sapere.
Detto questo, quello che mi fa parecchio riflettere è leggere i post per partito preso della difesa a prescindere senza se e senza ma.
Non siamo su Tripadvisor o al Gambero Rosso.
Non c'è nulla in palio. Niente classifica.
Se Fiumicino fa schifo secondo me i primi a doversene dispiacere e a sottolinearne i difetti dovrebbero essere proprio i sostenitori dello scalo, chi ci lavora ogni giorno, chi vorrebbe che in futuro le cose migliorassero.
Se io lavorassi a Fiumicino sarei il primo ad incazzarmi per il tizio dell'Amex, per i cessi, per l'incendio, per come i lavori del nuovo molo siano una barzelletta, per la perenne sporcizia, per la cafonaggine del personale, per la palude che si crea ogni volta che cadono due gocce dal cielo, ecc, ecc.
Invece stranamente non è così. Chi è coinvolto in prima persona fino a quello che ha conosciuto al bar il figlio della cugina dello zio di secondo grado dell'amico del dipendente di Adr si prodigano su queste pagine per migliorarne l'immagine, metterci pezze su pezze e -ovviamente non poteva mancate- gridare al complotto Plutomassonicoleghistatedescofrancocentrico contro il martire FCO, che secondo loro su queste pagine viene dipinto come peggio di Mogadiscio.
A voi faccio una domanda a bruciapelo: indipendentemente di chi sia la colpa, ma non vi fa schifo vedere il vostro aeroporto conciato così?
SI
 

andreapinti

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Chi ha pensato/autorizzato quella ciofeca di set da bagno? Intendo quello bianco con acqua/sapone/asciugatura nella stessa plancia di plastica bianca. Di una scomodità inaudita, perchè non vedi dove diavolo casca il sapone, ci metti un'ora a beccare il getto dell'acqua, e con quel fon ci asciughi nemmeno un francobollo (quando poi c'erano gli Airblade dB che erano una favola). Ma davvero nessuno si è accorto che è stata un'idea del cavolo, che sono pure sicuro sia costata di più rispetto ad un set standard?
In realta' i primi giorni funzionavano benissimo (una crema come si direbbe a Roma), il problema e' che ad oggi sono in larga parte fuori uso.
 

EI-MAW

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Questo è il benvenuto a FCO dei nostri pax. Lo so che il paragone non regge, ma a GVA c'è addirittura un tappeto enorme sulla parte tonda del finger con scritto GVA Airport. Noi invece salatini e fazzoletti sporchi in primo piano.

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massyrm

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Beh, questa è colpa (anche) nostra. A Centrale, per dirne una, sulla colonnina di ricarica veloce dei cellulari ci son solo bicchieri di plastica e sostanze organiche. Però non è sempre colpa di ADR, SEA, Trenitalia e Grandi Stazioni! O almeno, non è sempre e solo colpa loro.
 

tiefpeck

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L’azienda modello beffata dal mega appalto di Fiumicino

Oggi ero in transito a Changi ed ho letto questa:
L’azienda modello beffata dal mega appalto di Fiumicino - “Esclusi dal cantiere in modo sconcertante”. Esposto all’Anticorruzione
http://www.lastampa.it/2015/10/27/c...-fiumicino-R1c30UB8RWpCjFlIWDMi5K/pagina.html

Sarà una legge del contrappasso (con l'essere a Changi, che è sempre splendido)?
 

DusCgn

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Ciampino compie 100 anni

Ciampino, cent'anni in volo sul cielo di Roma
L’aeroporto Pastine festeggia il secolo di vita. Dai giorni dei dirigibili alle fortune delle compagnie low cost. Mostre, appuntamenti e iniziative per ripercorrerne la storia

Arrivi e partenze. Cento anni di grandi del cinema, della politica, delle arti che sbarcano a Ciampino. Ma non solo. Immagini che attraversano un secolo di decolli e atterraggi nel primo aeroporto della Capitale (finché nel 1961 non venne inaugurato il Leonardo da Vinci a Fiumicino) e che oggi "serve" comunque oltre cinque milioni di passeggeri l'anno. Cento anni che lo scalo Giovan Battista Pastine festeggia, in collaborazione con il comune di Ciampino e l'aeronautica militare, da oggi al 14 febbraio 2016.

Diverse le iniziative in programma che attraverseranno la trama di questo scalo aereo grazie a un'ampia documentazione: una storia, la sua, peraltro legata intimamente con quella dell'aeronautica militare e della cittadina che lo ospita.

Si parte — è il caso di dirlo — con le mostre, promosse da Aeroporti di Roma e con il patrocinio della Regione, dell'Enac e dell'Enav, dislocate nelle diverse sedi di Ciampino aeroporto, Ciampino città e nel complesso del Vittoriano. Fotografie inedite, per lo più, provenienti dagli archivi militari e da quelli dell'Istituto Luce-Cinecittà, filmati delle Teche Rai, documenti selezionati da collezioni private: un percorso di immagini che permetteranno, anche, di tradurre gli anni passati dal 1916 a oggi da un punto di vista sociologico e di costume. Circa 100 scatti esposti, insieme a straordinari filmati storici che ritraggono molti volti noti tra cui, solo per fare un esempio, la grande Bette Davis che arriva nella Capitale. E c'è anche un giovanissimo Mike Bongiorno che aprì i collegamenti esterni della Rai il 3 gennaio 1954 con la rubrica "Arrivi e partenze", una serie di interviste dell'epoca a bordo pista.

E così da oggi, nell'aeroporto di Ciampino e nell'ala Brasini del complesso del Vittoriano, si apre "Un secolo di storia", con oltre 100 fotografie e alcuni filmati storici che raccontano 100 anni di storia di volo: dai dirigibili ai giorni nostri. E sempre da questa mattina debutta la mostra "Aeropittura. Ali per la storia"con oltre 30 opere dell'artista Marcella Mencherini. Mentre nella sala del consiglio comunale di Ciampino, dal 25 novembre al 17 gennaio, sarà la volta dell'esposizione "Ciampino, l'aeroporto, la città", con fotografie, documenti, filmati a testimonianza del legame tra lo scalo e Ciampino città.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2...o_di_roma-126028503/#gallery-slider=126021058




Cento anni e non sentirli Il mito dell’aeroporto di Ciampino
I festeggiamenti per la prima pietra nel 1915



Cento anni e non sentirli. L’aeroporto di Ciampino proprio oggi entra nel secolo dalla sua nascita. Era infatti il 27 ottobre 1915 quando in piena prima guerra mondiale si iniziò a lavorare sul progetto, realizzato poi a metà del febbraio del 1916, di un grande aeroporto militare che dovesse servire la Capitale d’Italia.
In realtà quei terreni su cui oggi sorge lo scalo erano già stati dichiarati “strategici” nel 1914, a un anno dall’entrata del Regno d’Italia nel primo conflitto mondiale, ma i lavori di fatto erano cominciati intorno al 27 ottobre dell’anno seguente. Poi nel 2013 lo scalo divenne sostanzialmente civile con un traffico passeggeri che quest’anno ha raggiunto i cinque milioni di passeggeri all'anno, diventando di fatto «la seconda porta di Roma».
E, circostanza non secondaria, oggi come oggi dà lavoro a oltre 4.000 persone che, con l’indotto, arrivano a quasi 20 mila unità. Spiegabile quindi l’entusiasmo con cui gli Aereoporti di Roma si sono gettati nelle iniziative culturali di ricordo dell’evento che sono in pratica iniziate oggi e che andranno avanti fino al 14 febbraio 2016.
Di cosa si tratta in soldoni? Di una serie di mostre, convegni e conferenze per spiegare ai romani e agli abitanti di Ciampino, il valore strategico della grande opera pensata e realizzata grazie all’ostinazione di un generale del Genio dell’epoca, Maurizio Mario Moris, che si battè strenuamente con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica per la realizzazione di un grande aeroscalo sul sito di Ciampino, finalizzato, da principio, a ospitare i dirigibili. Il progetto espositivo, promosso da Adr mette in mostra le fotografie storiche provenienti dagli archivi dell’Aeronautica Militare e da quelli dell’Istituto Luce di Cinecittà. Poi ci sono i filmati delle Teche Rai e i documenti selezionati dalle collezioni private, dalle istituzioni locali e da quelle nazionali.
Le iniziative, per la cronaca, hanno il patrocinio della Regione Lazio, dell’Enac e dell’Enav, mentre la realizzazione e l’organizzazione generale sono a cura di Comunicare Organizzando.
In specifico le mostre più rilevanti sono «Un secolo di storia», oltre cento fotografie e filmati storici per illustrare ciascuno dei cento anni di storia di volo dai dirigibili ai giorni nostri.
Il tutto proprio dentro l'Aeroporto intitolato a Giovan Battista Pastine, fino al 14 febbraio 2016, e al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, fino 7 febbraio 2016. Sempre al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, e fino all’8 novembre 2015, va segnalata «Aeropittura. Ali per la storia». Cioè oltre trenta opere che testimoniano il percorso artistico e creativo di Marcella Mencherini, pittrice toscana.
La mostra ripercorre la storia dell’Aeronautica Militare fin dal primo volo eseguito a Roma-Centocelle nel 1909 da Wilbur Wright, per addestrare i primi piloti italiani.
La storia di Ciampino dopo la propria inaugurazione ufficiale del giorno di San Valentino del 2016 comprende anche l’utilizzo da parte della ex Regia Marina come ricovero per le proprie aeronavi destinate alla difesa del traffico del “medio Tirreno”.
Dal primo novembre del 1917 fu usato come base per un servizio di scorta per il postale trisettimanale che curava i collegamenti con la Sardegna.
E dal primo gennaio 1923 iniziò l'attività operativa del Primo Gruppo Osservazione Aerea.
Nel 1924 fu deciso che per facilitare i compiti della Regia Aeronautica l’aeroporto si scindesse in aeroscalo di Ciampino e campo d’aviazione di Fiorano, il primo situato a Nord-Ovest della strada che dalla stazione ferroviaria attraversando la via Appia si porta alla Madonna del Divino Amore, il secondo dall’altra parte della strada. L'aeroscalo di Ciampino fu classificato aeroporto di prima categoria, su cui avevano sede il Comando Gruppo Dirigibili, il Comando Centro Dirigibili e quattro dirigibili. Il campo d'aviazione di Fiorano fu classificato di 6ª categoria, e in esso aveva sede il 7º Gruppo aeroplani da caccia. Dal 1924 al 1939 è stato operante sul campo il 20º Stormo da Ricognizione.
Mentre dal primo dicembre 1926 venne istituito il Reparto P, alle dipendenze del Gabinetto del Ministro, per il trasporto di alte personalità.
Nel 1928 con la fine dell’epoca d’oro dei dirigibili, l'aeroscalo di Ciampino Nord venne trasformato in sede di reparti da bombardamento.
Nel periodo tra le due guerre l'aeroporto di Ciampino Sud ospiterà anche diversi reparti caccia, come la 72ª e la 84ª squadriglia. Poi anche la 98ª squadriglia su Breda 64 e 65, ed il 50º stormo caccia.
L’aeroporto militare aprì al traffico civile già dalla seconda metà degli Anni Trenta, poi, nel quadro dei lavori di ammodernamento dell’aeroporto fatti in occasione del Giubileo del 1950, vennero definitivamente unificate la pista sud e quella nord.
Lo scalo di Ciampino, oggi, è principalmente utilizzato dalle compagnie aeree low cost, dagli express-courier oltre a continuare ad ospitare le attività dell’aviazione generale, comprese quelle militari. Nel 2014, infine, Adr grazie all’enorme incremento del traffico di Ciampino, ha registrato, come sistema aeroportuale, oltre quarantaquattro milioni di passeggeri, con più di 230 destinazioni nel mondo raggiungibili da Roma. Per un totale di oltre cento compagnie aeree operanti nei due scali.
Cento anni e non sentirli. Auguri al gioiello aeroportuale, la seconda porta sulla Capitale del mondo.
Dimitri Buffa
http://www.iltempo.it/cronache/2015...di-ciampino-1.1472904?localLinksEnabled=false
 

TW 843

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Azionista LibertyLines
Re: L’azienda modello beffata dal mega appalto di Fiumicino

Oggi ero in transito a Changi ed ho letto questa:
L’azienda modello beffata dal mega appalto di Fiumicino - “Esclusi dal cantiere in modo sconcertante”. Esposto all’Anticorruzione
http://www.lastampa.it/2015/10/27/c...-fiumicino-R1c30UB8RWpCjFlIWDMi5K/pagina.html

Sarà una legge del contrappasso (con l'essere a Changi, che è sempre splendido)?
Resta solo da chiedere al giornalista de la Stampa come "un'azienda modello" possa essere ad un passo dal fallimento...
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Re: L’azienda modello beffata dal mega appalto di Fiumicino

Resta solo da chiedere al giornalista de la Stampa come "un'azienda modello" possa essere ad un passo dal fallimento...
Non so del caso in questione e lo stesso dubbio è venuto anche a me, ma di aziende edili che lavorano bene pur essendo finanziariamente con l'acqua alla gola ce n'è a centinaia. Non solo per colpa dei clienti che portano i libri in tribunale e/o scappano, ma soprattutto per colpa delle amministrazioni che non pagano nel caso di lavori pubblici.
 

AZ209

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Proclami del M5S
http://www.terzobinario.it/m5s-laeroporto-di-fiumicino-deve-restare-italiano/80607


M5S: “L’aeroporto di Fiumicino deve restare italiano”

Riceviamo e pubblichiamo dal M5S di Fiumicino – Anche oggi i lavoratori di Alitalia Maintenance Systems stanno manifestando per difendere i loro posti di lavoro e si sono radunati davanti alla sede della Regione Lazio.
In queste ore una delegazione è a colloquio con i vertici regionali per chiedere garanzie per il futuro, in particolare l’adozione degli ammortizzatori sociali ed un impegno concreto a favore di un reinvestimento di fondi regionali per il rilancio dell’azienda.
Certo è che con il passare dei giorni emerge sempre più chiaramente la mancanza di volontà delle massime figure istituzionali di trovare una soluzione che non sia quella della svendita di un’altra eccellenza italiana ad investitori arabi.
Le promesse di Montezemolo ai lavoratori e le dichiarazioni del Ministro Guidi in Commissione Trasporti sono state smentite dalla spedizione di 4 motori Alitalia presenti nell’officina di Fiumicino all’israeliana Bedek, dimostrando chiaramente che di fatto nessuno ha davvero tenuto conto del fatto che quei 4 motori avrebbero garantito mesi di lavoro ai dipendenti italiani.
Si trattava di motori già collocati in officina a Fiumicino , ma piuttosto che dare questa opportunita’ di lavoro ai dipendenti italiani si è scelto di pagare extracosti per mandarli a revisionare in Israele portando AMS al fallimento.
Se non fosse per le trombe ed i fischietti dei lavoratori il silenzio sulla vicenda sarebbe assordante perché come sempre si cerca di “spennare l’oca senza farla cantare”, come ricorda un vecchio proverbio.
Che le intenzioni fossero queste avremmo dovuto prevederlo gia’ il 18 febbraio del 2014, quando prima ancora di accettare il mandato come Capo di Governo, Renzi si presento’ a colloquio da Montezemolo e dallo sceicco al Mubarak, uno degli uomini piu’ ricchi e potenti degli Emirati Arabi.
Scoperto per caso l’incontro, Renzi e Montezemolo dichiararono alla stampa di aver discusso di Alitalia, e qualche malpensante potrebbe azzardare che stessero gia’ progettando il loro disegno criminoso per svendere l’ aeroporto della nostra capitale agli arabi, togliendo il lavoro a centinaia di persone, visto che chi compra un’azienda in crisi solitamente acquisisce il marchio e le strutture ma non i costi del personale.
Sono passati 21 mesi ed ora il progetto si delinea in tutta la sua grandezza.
Alitalia è già sottocontrollo di Etihad, che ne è il socio maggioritario, ed ora anche ADR rischia fare la stessa fine, il che chiuderebbe la partita consegnando l’aeroporto della capitale italiana in mani arabe.
La perdita di sovranità nazionale è gravissima ed avrà conseguenze pesanti. Tanto per fare un esempio, la decisione di aggiungere una tratta aerea Roma-Milano per agevolare chi lavora, o Roma-Lampedusa per rilanciare il turismo, sara’ presa ad Abu Dhabi, ed ancora, l’esportazione dallo scalo della capitale di prodotti italiani verso altri paesi per favorire il commercio sara’ sotto controllo arabo, cosi’ come le procedure di sicurezza, la gestione degli esercizi commerciali, e tutto il resto.
Gli interessi in gioco sono troppi e troppo importanti perché il Comune di Fiumicino, che ospita sul suo territorio l’aeroporto Leonardo da Vinci che con i suoi 30.000 lavoratori è l’azienda più grande ed importante del Centro-Sud, rimanga semplicemente a guardare.
Le ripercussioni per il Comune di Fiumicino saranno devastanti e la’ dove le azioni istituzionali sono irrisorie ed irrilevanti il Sindaco, che è il primo garante della sicurezza e della salute dei suoi concittadini, ha il dovere morale di difendere la nostra comunità territoriale con ogni mezzo.
Disoccupazione, Inquinamento e Cementificazione rischiano di condannare a morte uno dei tratti piu’ belli e significativi del litorale laziale, che tanta importanza ha avuto nella storia e per i suoi pregi naturalistici e che merita senz’altro di non essere consegnato in mani arabe per disporne come vorranno.
C’è chi invece di 30 denari per tradire gli Italiani ha ricevuto da Etihad un bell’aereo di stato nuovo di zecca, vogliamo sperare che invece il Sindaco Montino fara’ sentire forte la sua voce in difesa di Fiumicino.
Fabiola Velli
Portavoce m5s Fiumicino
 

andreapinti

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andreapinti.com
Curiosità: apparentemente per lavori su pista a FCO gli A380 devono usare la 25 - e non ci sono taxi way adatte quindi bisogna farsela sulla pista fino in testata e poi girare all'ultimo raccordo.
 

thatsfreak

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30 Marzo 2015
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"Fiumicino rilancia per sfidare il futuro"

Aeroporti di Roma accelera sul rilancio dello scalo di Fiumicino. Un cambio non più rinviabile alla luce dei tassi di crescita del traffico aereo (oltre il 6% a fine settembre) e dello stato di arretratezza e di congestione delle infrastrutture del Leonardo da Vinci. Un mix che può diventare esplosivo e che, nei periodi di picco estivo, può mandare in tilt l’aeroporto in caso di eventi imprevedibili, come la sequenza degli incendi dell’estate scorsa.

La nuova strategia è stata annunciata ieri, in coincidenza con la presentazione del rifacimento della terza pista e che ha richiesto 5 mesi di lavori (contro 22 mesi della seconda pista) e 72 milioni di euro di investimenti per evitare che sprofondasse nella torba. Il piano annunciato dall’ad di Atlantia, la holding autostradale che controlla Adr, Giovanni Castellucci - alla presenza del ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, del presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, e del presidente di Enac, Vito Riggio - fa perno su tre assi.

Il più importante riguarda l’accelerazione si lavori di ammodernamento dello scalo esistente, l’area di Fiumicino Sud, per consentire entro il 2016 di aumentare di 90 mila metri quadrati gli spazi a disposizione dei passeggeri e di realizzare 14 nuovi moli con altrettanti finger attraverso la costruzione di un Molo F per i voli extra Schengen. Molo che Alitalia vorrebbe fosse interamente dedicato alla compagnia italiana, come ha ribadito ieri Montezemolo, ma che probabilmente sarà aperto anche ad altri vettori. E ancora: è in programma la costruzione di un avancorpo nel Terminal 3 (il terminal dove si è sviluppato l’incendio la scorsa estate), in sostanza un’area di sosta per i passeggeri in partenza, dedicato al made in Italy, sia cibo che moda. È previsto, inoltre, il rifacimento dell’area controllo passaporti e della ripresa dei bagagli. L’anno seguente si punterà alla riqualifica del T3 e della sua facciata. «Su Fiumicino ci sono tanti anni da recuperare – ha commentato ieri Del Rio – ma 700 milioni di investimenti tra il 2015 ed il 2016 sono una scommessa importantissima che farà recuperare allo scalo la sua accoglienza e la capacità di smistamento dei passeggeri, dotandolo, tra l’altro, di terminal nuovi. Si vedrà quindi nei prossimi mesi l’attuazione di questa azione così fondamentale che abbiamo accelerato». La spinta sugli investimenti è partita già da quest’anno: tra il 2015 e il 2016 verranno investiti oltre 700 milioni, contro i circa 450 milioni inizialmente previsti dal contratto di programma. «Siamo l’unico scalo europeo che sta ricostruendo l’aeroporto su se stesso», ha spiegato ieri Castellucci. E, questo ovviamente, presenta difficoltà non indifferenti. Dal 2017 al 2019 si passerà al rifacimento dell’area Schengen, con l’abbattimento del T2 (oggi dedicato a Easy Jet, che verrà riprotetta altrove) e la sua ricostruzione.

E ancora l’ampliamento del Terminal 1 con la realizzazione del nuovo Molo A. Alla fine del 2019 il restyling di Fiumicino dovrebbe consentire allo scalo romano di aumentare la capacità da 37 a 57 milioni di passeggeri, di garantire l’allaccio ai finger dell’85% dei voli contro il 50% attuale e di aumentare la superficie a disposizione dei passeggeri di 160 mila metri quadrati. Già alla fine del 2016, con il completamento del Molo F, l’aeroporto romano sarà in grado di fare fronte con un livello di qualità adeguato all’incremento del traffico aeroportuale. La vera sfida sarà convivere con il collo di bottiglia infrastrutturale per i prossimi 18 mesi. E proprio su questo punto il management di Atlantia intende impegnarsi al massimo. Il secondo asse sui cui fa perno la nuova strategia dell’aeroporto, infatti, sono le migliorie che possono essere realizzate nell’immediato, sia per massimizzare l’assistenza ai servizi ai clienti («il miglioramento dei servizi di bordo deve andare di pari passo con la qualità dell’assistenza a terra - ha chiosato ieri Montezemolo nella nuova ottica di fare squadra tra la compagnia e l’aeroporto - il passeggero si è ormai abituato a fare l’equazione Alitalia uguale Fiumicino e viceversa») sia per superare la vetustà degli impianti, a partire da quelli elettrici e idraulici. Da questo punto di vista molti interventi sono stati fatti dal 2014, a partire dal rifacimento dei bagni, della viabilità esterna, dalla riduzione dei tempi dei controlli di sicurezza. Resta da affrontare la questione dei troppi handler nello scalo: Enac ha bandito una gara che introduce requisiti più stringenti ed entro fine anno dovrebbero essere assegnate non oltre 3 concessioni.

Il futuro coincide con lo sviluppo sull’area di Fiumicino Nord, suolo in parte di proprietà degli azionisti di Atlantia, i Benetton. L’approccio presentato ieri è molto più cauto: limitato al minimo l’utilizzo del territorio e un piano modulare in tre fasi, che preveda l’espansione solo se c’è un effettivo aumento del traffico. Il nuovo masterplan sta per iniziare l’iter approvativo. Ma è fondamentale, ha rimarcato Castellucci, sia per la crescita a Nord, ma anche per i lavori per il molo A, il superamento della legge Obiettivo, che impone l’approvazione di progetti nel loro complesso senza consentire singoli stralci. «Sono un tifoso delle legge ordinarie – ha assicurato Delrio – stiamo lavorando per modificare quella norma con la legge di Stabilità o nell’immediato oppure in sede di conversione in parlamento». Prevista la costruzione di una quarta pista, entro il 2021, con una riduzione dell’utilizzo del suolo da 1000 ettari originari a 289 ettari. La seconda fase prevede la costruzione di un nuovo terminal, entro il 2028, garantendo l’accesso alla nuova area anche da sud, in attesa che arrivi il collegamento ferroviario su Fiumicino Nord. Gli investimenti complessivi per l’ammodernamento dell’area Sud e per la quarta pista saranno pari a 2,5 miliardi (entro il 2021). «Intanto facciamo Fiumicino sud, poi del nuovo Fiumicino nord ragioneremo. Meglio un’implementazione graduale in base a traffico e non progetti faraonici che mai si realizzeranno», ha confermato Delrio. L’approccio più graduale raccoglie consensi. «Sull’ammodernamento dell’aeroporto di Fiumicino condivido l’analisi del ministro Delrio – ha detto il presidente della commissione trasporti della Camera, Michele Meta –. Sono stato tra i primi a sottolineare l’esigenza di investire risorse sull’ottimizzazione di Fiumicino Sud, completando interventi previsti dai precedenti piani industriali e per troppo tempo fermi al palo come il Molo C (ora ribattezzato Molo F, ndr)».

http://www.ilsole24ore.com/art/comm...uturo-063731.shtml?uuid=ACqrIRKB&refresh_ce=1
 

thatsfreak

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30 Marzo 2015
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mi incuriosiva il discorso dell'abbattimento del T2 e su cosa faranno su quell'area: lo ricostruiscono come terminal separato oppure ampliano il t1
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Aeroporti: Delrio, Fiumicino in grave deficit è sfida per il Paese

«La sfida del rilancio di Fiumicino è la sfida del rilancio del Paese. Fiumicino è la porta d'ingresso d'Italia, è destinato ad accogliere nelle nostre previsioni quasi 100 milioni di passeggeri al 2030 ed è un aeroporto in grave deficit strutturale”. Lo ha detto il ministro dei trasporti e infrastrutture Graziano Delrio rispondendo in question time sul nuovo masterplan per lo scalo recentemente approvato dall'Enac. Delrio ha ricordato che per il 2015-2016 è previsto un raddoppio in due anni degli investimenti rispetto a quanto previsto per i tre anni precedenti. Ora «il Masterplan dovrà essere sottoposto a procedure di Via e di conformità urbanistica», ha spiegato Delrio: dopodiché «si potrà pervenire all'approvazione definitiva del Masterplan da parte del ministero».
Dal Governo sforzo straordinario per pendolari

«L'Italia ha bisogno di una cura del ferro, in particolare lo deve a tutti i pendolari che oggi non viaggiano sull'alta velocita' e nelle aree metropolitane e che meritano da parte nostra uno sforzo straordinario che siamo intenzionati a garantire gia' con i prossimi atti del governo con i prossimi atti normativi» ha spiegato il ministro rispondendo a una interpellanza sul servizio ferroviario della citta' di Genova. Delrio ha sottolineato che «si deve potenziare molto il trasporto ferroviario» soprattutto «quello regionale. Dove l'Italia ha un reale gap rispetto agli altri Paesi Ue».

Durante il question time alla Camera, Delrio ha aggiunto: «Certamente vogliamo promuovere un piano della mobilita' ferroviaria di collegamenti di media e lunga percorrenza», purtroppo «va rinnovato il contratto di servizio». Il potenziamento del trasporto ferroviario regionale ha sottolineato il ministro, e' «oggetto delle discussioni che stiamo tenendo con i presidenti di Regione al fine di avere un piano di investimenti sia dal punto di vista instrastrutturale sia dal punto di vista dei servizi. Occorre mettere allo studio il potenziamento del servizio regionale e di media e lunga percorrenza e abbiamo aperto un tavolo di lavoro interno in queste settimane proprio per affrontare questo tipo di problemi e a questo tavolo vanno invitati gli enti locali e in particolare le Regioni».
Delrio ha poi concluso: «Altro elemento e' la sostituzione del materiale rotabile. Noi avremmo bisogno di acquistare almeno 400 nuovi treni regionali oltre ai quasi 300 gia' acquistati e rinnovare completamente il parco ferroviario».

Sud: Delrio, per porti 1,3 mld investimenti in corso
Nei vari porti del Mezzogiorno “siamo sul miliardo e tre di investimenti in corso”. Lo ha detto il ministro dei trasporti e infrastrutture Graziano Delrio rispondendo in question time sul Masterplan per il Mezzogiorno. “Abbiamo cercato di accelerare, il porto di Taranto è emblematico, ma anche presto credo si noterà l'accelerazione nel porto di Napoli”, ha detto Delrio, sottolineando che i porti “sono uno dei principali elementi di sviluppo positivo del Mezzogiorno”. Per quanto riguarda il piano di sviluppo degli aeroporti del Sud, Delrio ha citato l'esempio di “eccellenza” di Napoli, “l'aeroporto di Catania che sta crescendo a cifre importanti e l'aeroporto di Palermo cui ho dato io l'obiettivo due mesi fa di raggiungere i 10 milioni di passeggeri nei prossimi 10 anni dai 5 attuali”. Delrio ha quindi sottolineato la necessità di collegare aeroporti e porti con la linea ferroviaria.


http://www.ilsole24ore.com/art/noti...--e-sfida-il-paese-163415.shtml?uuid=AC8DtrXB
 
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