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CAI AMARI! LA CORDATA SI SPEZZA: IN FUGA EMMA MARCEGAGLIA E CLAUDIO SPOSITO - LA FIGURACCIA DI COLANINNO A ‘REPORT’
CAI AMARI: LA CORDATA SI SPEZZA. IN FUGA LA MARCEGAGLIA E IL BERLUSCONE SPOSITO
Lo spettacolo che è andato in onda ieri sera con la firma di Milena Gabanelli, la piacentina che non piace ai Poteri Forti, era semplicemente imbarazzante. La ricostruzione dei fatti che hanno portato la cordata dei capitani coraggiosi a offrire il petto nel salvataggio di Alitalia, è stata accompagnata da alcune testimonianze di protagonisti che aprono interrogativi inquietanti sul futuro dell'operazione.
A vederli pasticciare con i numeri e con le parole, Augusto Fantozzi, Roberto Colaninno e Claudio Scajola, sembravano gli attori di un celebre film di Totò (non di Toto), la pellicola del '56 intitolata "La banda degli onesti" in cui il comico napoletano e Peppino De Filippo convincevano un tipografo a stampare banconote false, poi se ne liberavano contenti di tornare all'onestà.
"La partita non è chiusa", ha detto il 65enne Colaninno e c'è da credergli, perché l'elenco dei problemi che sono venuti fuori ieri sera è talmente lungo da far pensare che prima del decollo la Nuova Alitalia starà inchiodata per motivi tecnici, giuridici e finanziari. A rendere ancora più forte l'effetto comico si sono aggiunte le dichiarazioni di Claudio Scajola (il ministro dell'aeroporto di Albenga) che con aria impudente e sorniona ha minimizzato il conflitto di interessi tra l'advisor di Intesa, la Banca Leonardo di Braggiotti, e i magnifici 18 alcuni dei quali di questa banca sono proprietari.
Il momento più imbarazzante è stato quando il mantovano Colaninno, incalzato dalla piacentina Gabanelli, ha cercato tra le carte della sua scrivania la clausola dello statuto che dovrebbe impedire ai soci di Cai di vendere la loro quota prima di cinque anni. La clausola (lock up) non è saltata fuori e il padrone della Piaggio è affogato in una risata nervosa che la dice lunga sul pasticcio che regola l'operazione sulla quale il balbettante Fantozzi non ha escluso la possibilità "teorica" che la cordata si ritiri di fronte ad una valutazione di Alitalia superiore agli 800 milioni.
Al film "La banda degli onesti" bisogna aggiungere le notizie che Dagospia ha raccolto sui marciapiedi di Banca Intesa dove il portone è rimasto chiuso alle telecamere della Gabanelli. Secondo gli uscieri della banca di Corradino Passera ci sono almeno due soci che starebbero per abbandonare la cordata. Il primo è Claudio Sposito, il fedelissimo di Berlusconi che contribuì al salvataggio di Fininvest agli inizi degli anni '90 quando operava come plenipotenziario italiano per conto di quella Morgan & Stanley che oggi stesso potrebbe fallire. Dal 2003 Sposito gestisce il fondo Clessidra che è entrato in Aeroporti di Roma, ma sembra intenzionato a tirarsi fuori dal salvataggio Alitalia.
Il secondo nome che circola è davvero clamoroso, poiché si tratta di Emma Marcegaglia, la presidentessa di Confindustria che è entrata con cuore e soldi leggeri dentro Cai, e che secondo le ultime notizie avrebbe rinunciato. Corradino Passera è già stato messo al corrente da Sposito ed Emma dell'addio. A dir poco dolente, avrebbe pregato i due fuggiaschi di non propalare la notizia "altrimenti - avrebbe detto Passera - crolla tutto!". (The End)