Articolo di oggi sul sole 24 ore dove si parla di un nuovo tentativo di rinegoziare la JV nordatlantica e della convinzione di Cerberbus di poter ottenere il controllo di Alitalia
Commissari in trattative a New York
Alitalia in cerca di spazi nel mercato nordamericano
Giorgio Pogliotti
ROMA
Nel mirino di Alitalia c’è il mercato “ricco” del Nord America. I commissari andranno a New York, probabilmente la prossima settimana, per negoziare con i partner nuove condizioni con meno vincoli nella joint venture Transatlantica, e c’è da attendersi che si incontreranno con i vertici del fondo Cerberus. A giugno, utilizzando i poteri dell’amministrazione straordinaria, i commissari avevano incassato l’estensione al periodo invernale del Roma-Los Angeles (prima era da maggio a ottobre), rotta soggetta alle restrizioni dell’alleanza con Delta Air Lines ed Air France-Klm. I tre commissari puntano ad avere mani libere anche su altre tratte, non potendo uscire in anticipo dalla Jv a quattro fino alla fine del 2022, pena il pagamento di pesanti penali. Nel network dei voli diretti di Alitalia figurano New York, Boston, Los Angeles e Miami, ma c’è interesse per scali come Atlanta o San Francisco. In base alla Joint venture serve il consenso degli altri partner per ampliare i collegamenti per Usa, Canada e Messico.
La novità è stata riferita dai sindacati, che l’hanno appresa all’incontro di giovedì con Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, servito per fare il punto sull’asta pubblica in corso per la cessione di Alitalia. Ai sindacati i commissari hanno detto che tecnicamente esistono i margini di flessibilità per poter trattare anche con soggetti che non hanno presentato l’offerta vincolante, per ottenere proposte con condizioni migliorative e tutelare il patrimonio aziendale. Per salvaguardare l’obiettivo dell’integrità aziendale, i contatti si estendono oltre i 7 pretendenti che hanno presentato offerte per l’acqusizione di singoli asset.
Prende consistenza il “piano B”, la partita con tutta probabilità verrà giocata dopo le elezioni dal prossimo governo, e l’attenzione si sposta sul fondo americano di private equity Cerberus, dal quale era arrivata una manifestazione di interesse, ma che non ha presentato alcuna offerta vincolante, pur candidandosi al controllo del gruppo. Alitalia, del resto, ha risorse per garantire l’operatività per tutto il 2018, avendo in cassa 850 milioni del prestito. «Per Cerberus si applica il limite del 49% che riguarda tutti i soggetti extraeuropei, siano compagnie aeree o fondi - spiega Andrea Giuricin (Università Bicocca di Milano )-. Il nuovo orientamento della commissione Ue è di non consentire il controllo di fatto anche con quote di minoranza». Ma dal quartiere generale di New York sono convinti di poter ottenere il controllo di Alitalia, come una società europea. I rumors fanno riferimento al modello Meridiana controllata da Aga Khan. È evidente, però, che per i commissari di Alitalia la carta “Cerberus” può essere giocata anche per rilanciare al tavolo con Lufthansa ed EasyJet, nel negoziato per migliorare l’offerta che dovrà concludersi entro aprile.