SYDNEY — Lufthansa resta alla finestra, non molla la presa su Alitalia, sonda le intenzioni del nuovo governo a Roma sul futuro della compagnia tricolore, ma prepara anche diversi piani d’azione nel caso di uno stop del processo di vendita della società dal 2 maggio 2017 in amministrazione straordinaria. Tra le opzioni più considerate c'è quella di procedere con investimenti massicci su Air Dolomiti (la compagnia con certificato italiano) o Eurowings (la divisione low cost), stando a quanto apprende il Corriere da due fonti interne al colosso tedesco dei cieli.]Ai piani alti del gruppo non fanno un passo indietro dalla loro posizione. «Alitalia deve essere prima ristrutturata dai commissari straordinari e poi possiamo subentrare: e come dimostrano i casi di Swiss e Austrian Airlines quando entriamo in gioco noi le compagnie tornano a fare profitti», dice al Corriere Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa, al margine dei lavori del vertice annuale delle compagnie aeree organizzato a Sydney dalla Iata, l'associazione internazionale dei vettori. «Aspettiamo che il governo inizi a lavorare, non abbiamo avuto notizie da loro e di certo non faremo pressioni: non sarebbe corretto», sottolinea l’ad. Che non si dice preoccupato sulle eventuali ricadute negative dell'alleanza Lega-Movimento 5 Stelle nel trasporto aereo italiano: «Il mercato resterà interessante sia in entrata che in uscita nel vostro Paese». Spohr continua a ritenere Alitalia un asset rilevante per i piani di espansione di Lufthansa. Non solo perché il mercato tricolore è il secondo più importante per il colosso tedesco. «Alitalia è un brand noto nel settore e ha un suo ruolo — continua Spohr —. L'azienda starebbe benissimo nel nostro gruppo, Roma potrebbe diventare senza alcun problema il quinto hub principale (assieme a Francoforte, Monaco, Zurigo, Vienna, ndr)». Un modo per chiarire che Lufthansa inserirebbe la compagnia italiana nel blocco dei marchi più importanti, non point-to-point o low cost come nel caso di Brussels Airlines e Eurowings. [/FONT]
Il cambio di governo
Quando si chiede a Spohr quanti aerei dovrebbe avere Alitalia non fornisce una cifra. «La flotta dipende da quanto profittevole è una compagnia: più lo è, più velivoli avrà», ragiona. Ma aggiunge che «l'Italia è un grande mercato e Alitalia dovrebbe avere più aerei di quelli che possiede oggi. Quando un giorno incontrerò i sindacati glielo dirò». L'ad ricorda che «Swiss oggi ha più jet di quanti ne aveva prima di passare sotto la nostra gestione. Austrian Airlines non era importante, oggi lo è grazie a noi. La logica è sempre la stessa e si basa sull’affidabilità tedesca». L'ad non dà molto credito a certe posizioni anti-Berlino di chi oggi è ai vertici dell'esecutivo italiano. «Non la prendo come una cosa personale, noi siamo un gruppo europeo. Chiedete agli svizzeri se sono contenti della loro compagnia ora e lo sono. Lo stesso anche per gli austriaci. E ovviamente anche i tedeschi sono contenti di Lufthansa. Questo dimostra che siamo un buon gruppo».
Strategie
Nessun commento sul ruolo che Air Italy (ex Meridiana) potrebbe avere in questo contesto. Ma è da notare che Spohr si è intrattenuto a lungo con Akbar Al Baker, ad di Qatar Airways e proprietario del 49% di Air Italy. Quanto agli investimenti Spohr precisa che «noi abbiamo sempre investito nelle compagnie partner e lo faremmo anche con Alitalia, ma si tratta soltanto di una parte, perché prima deve esserci la ristrutturazione». I tedeschi non sono spaventati dall'esperienza fallimentare di Etihad. «In tutta modestia noi non siamo Etihad — replica Spohr —. Siamo più vicini all'Italia geograficamente eppoi investiremmo soltanto dopo la ristrutturazione, al contrario di Etihad che ha messo i soldi prima sperando poi nella ristrutturazione». Mentre in parallelo tre manager di Alitalia — assenti i commissari straordinari — hanno avuto un incontro a porte chiuse con i vertici di Sky Team, l'alleanza alla quale fa parte (mentre Lufthansa è dentro Star Alliance). «Monitoriamo con attenzione la situazione e il processo di ristrutturazione del vettore», dice Perry Cantarutti, numero uno in uscita di Sky Team. «Alitalia per noi è un partner importante ed è anche nel nostro interesse che si riprenda. Se dovesse andare nelle mani di Lufthansa ovviamente la cosa ci preoccuperebbe e non poco».