Thread Alitalia dall' 11 marzo


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malpensante

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bel paese là dove 'l sì suona
LA STAMPA.it

11/3/2009 (7:16) - INCHIESTA

Nuova Alitalia, primi due mesi di Cai
Aerei semivuoti e biglietti sottoprezzo

Un decollo difficile per la società di Colaninno e soci. La perdita 2009 rischia d'essere il doppio del previsto

ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Aerei semivuoti. Biglietti venduti a prezzi inferiori agli obiettivi di redditività. Cambio sfavorevole. Conflittualità sindacale latente. Voli accorpati e ferie aggiuntive ai piloti per evitare sprechi. Se avessero saputo della tempesta che stava per abbattersi sull’economia mondiale, probabilmente Roberto Colaninno e gli altri soci della nuova Alitalia non si sarebbero avventurati in un decollo così difficile. Non più tardi di un mese fa, era il primo febbraio, il socio di maggioranza relativa, Jean-Cyril Spinetta, ha definito lo shock che sta subendo il traffico aereo mondiale «3-4 volte superiore quello dell’11 settembre». A febbraio la holding di cui è presidente - Air France-Klm, che proprio ieri ha ottenuto il via libera di Bruxelles all’ingresso nell’azionariato di Alitalia - ha perso l’8,1% dei passeggeri. I concorrenti di Lufthansa registrano -9,3%. British Airways non prevede il ritorno all’utile prima del 2011, l’agenzia di rating Standard and Poor’s ha degradato a «junk» - spazzatura - la solvibilità della compagnia. Anche se sottratta sine die agli impietosi giudizi della Borsa, la nuova Alitalia non fa eccezione. I vertici rivendicano di aver migliorato la puntualità dei voli, di offrire un servizio regolare ed efficiente. Ma a due mesi dal battesimo - era il 12 gennaio - le prospettive di ritorno all’utile, previsto per il 2011, sono lontanissime.

Posti vuoti, pochi ricavi
L’amministratore delegato Rocco Sabelli in questi giorni ha puntato il dito sulla concorrenza sussidiata della Freccia Rossa sulla Roma-Milano. Nelle difficoltà di decollo della nuova Alitalia i treni ad Alta velocità delle Fs incidono però pochissimo: per ogni 5 punti percentuali di passeggeri persi rispetto al piano, l’impatto negativo sui conti non supera i 20 milioni di euro. Inoltre i passeggeri languono su tutte le tratte: il primo report interno riservato sul mese di gennaio - l’unico finora disponibile - descrive uno scenari da brivido: su cento posti offerti la nuova compagnia nata dalla fusione fra Alitalia ed Air One ha riempito mediamente 45 posti su 100, 43 sui voli nazionali, 44 sugli internazionali, 57 su quelli intercontinentali. Nello stesso mese del 2008 la somma delle due compagnie calcolava 51 posti occupati su 100 sui voli nazionali, 55 sui voli internazionali, 73 su quelli intercontinentali. «Il primo mese non fa testo, i dati sono in costante miglioramento», sottolinea Sabelli. Secondo le sue stime, a metà febbraio il coefficiente medio si sarebbe assestato al 55%, a inizio marzo avrebbe raggiunto anche «picchi» del 60%. Si tratta del doppio rispetto ai primi giorni di operatività, ma siamo ancora 11 punti sotto l’obiettivo del 71% previsto dal Piano Fenice. Un’ancora di salvezza per i conti è il prezzo del petrolio: calcolato nel piano a 128 dollari al barile, oggi non vale più di 48. A conti fatti, si tratta di minori costi per circa 500 milioni di euro. D’altra parte è peggiorato il cambio: se a fine agosto un euro valeva 1,58 dollari, ora oscilla fra 1,25 e 1,27. Questa variabile, piano alla mano, vale 300 milioni di minori ricavi. In virtù di questi numeri - spiegano ai piani alti di Alitalia - il coefficiente di riempimento per soddisfare i target di piano sarebbe sceso al 65%.

L’offerta a 99 euro
C’è un però: le stesse carte del piano indicano - a parità di ricavo medio sui biglietti venduti - che ogni punto in meno di «load factor» rispetto alle previsioni peserà in negativo sul conto economico per 55 milioni di euro. E nell’ultimo mese Alitalia, come tutte le altre compagnie a caccia di passeggeri, ha messo in vendita 1,6 milioni di biglietti nazionali (andata e ritorno) a 99 euro. Si tratta del 10% dei biglietti che il piano prevede di staccare in tutto l’anno in Italia, venduti però alla metà dei ricavi medi previsti dal piano. Insomma, se il 2009 confermasse un coefficiente medio del 60%, secondo le prime stime che circolano in azienda la nuova Alitalia potrebbe chiudere il primo anno con un rosso vicino ai 500 milioni di euro, duecento milioni in più rispetto ai 291 milioni previsti. Colaninno e Sabelli sperano nella stagione estiva, quando gli aerei di solito si riempiono di turisti: ad agosto 2008, a fronte di un coefficiente medio annuo del 68%, Alitalia ha riempito 77 posti su 100. La crisi però non era ancora esplosa. E le indiscrezioni raccontano che il piano di voli estivo avrà solo tre destinazioni in più.

I piloti in trincea
D’ora in poi le politiche commerciali saranno decisive. Ma la casella chiave della direzione business - quella che sovrintende a vendita, distribuzione e politiche di network - è ancora vuota e assegnata ad interim a Sabelli. Nonostante molti colloqui, l’ad non ha ancora trovato un manager di razza disponibile alla sfida. Quel che sembra decisamente cambiato è il clima sindacale: lasciati fuori dalla porta della Rsu aziendale i ribelli di Anpac, Unione Piloti e Sdl, Sabelli per ora deve trattare solo con i confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L’Anpac però conta fra i suoi iscritti almeno la metà dei piloti assunti, e ha proclamato il suo primo sciopero per l’8 aprile: sarà il banco di prova della sua forza all’interno della nuova azienda. I piloti lamentano il mancato rispetto degli impegni presi a Palazzo Chigi, il rischio di perdita del brevetto per i colleghi in cassa integrazione, ma soprattutto l’assegnazione di ferie e riposi «obbligatori» sia sul breve che sul lungo raggio. Sarebbe il segno delle difficoltà di Alitalia a riempire i posti: secondo quanto risulta da alcune fonti interne e sindacali, soprattutto sulla tratta Roma-Milano, nella quale sono previsti almeno due aerei l’ora, nell’ultimo mese la compagnia ha accorpato voli targati Alitalia ed Air One, risparmiando così su carburante e personale.
 

Veolia

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..a discolpa si puo' dire che Gennaio paga i disastri "voluti" della fine del 2008 e febbraio e' il peggior mese dell'anno per tutti come yield e LF.
Ad ogni modo se il buongiorno si vede dal mattino credo che l'attivita' principale del Colaninno&friends sara quella di rifilarla piu' velocemente possibile ai francesi e nel modo piu' indolore.

Aspettiamo....con poche illusioni
 

sevs17

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Io non sono cosi pessimista, guardiamo i fatti:
- Alitalia-Compagnia Aerea Italiana é nata da Alitalia-Linee Aeree Italiane ricordata per scioperi e scioperi in bianco;
- L'articolo stesso dice che le compagnie aeree stanno tutte andando male...
 

gerico.one

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chiavari, Liguria.
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Visto che i primi di gennaio la situazione era tutt' altro che definita questi mesi non fanno testo.. chi doveva prenotare un volo a gennaio per il futuro ha decisamente scelto altra compagnia, ora il clima verso Alitalia sta mutando e la gente la prende nuovamente in considerazione.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Se le perdite 2009 arriveranno a 500 milioni, credo che sarà necessaria una ricapitalizzazione, sicuramente sgradita ai soci italiani e poco entusiasmante anche per AF, cui potrebbe venir chiesto di rilevare tutto prima del previsto.

Mi preoccupa anche la poca chiarezza strategica di AZ (ritorno a Malpensa? Quando e come?), mentre i Tedeschi accelerano il proprio programma milanese, preferendo azzardare collegamenti da MXP piuttosto che mettere a terra aerei causa crisi e spendendo, per rafforzare la propria quota di mercato in Italia, meno di quel che spende Spinetta.

Probabilmente arriveremo a ritoccare il luogo comune per cui non ci possono essere due hub nello stesso Paese. Avremo due mini-hub di compagnie diverse, ma sicuramente non nello stesso aeroporto. Lufthansa ha fatto la sua scelta e si allarga velocemente per rendere impossibile un eventuale ritorno di Alitalia a Milano. A parte l' eterno tema della base dei pochi voli intercontinentali, l' emarginazione dal mercato milanese sarebbe per Alitalia una riduzione non da poco.
 

Veolia

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Se le perdite 2009 arriveranno a 500 milioni, credo che sarà necessaria una ricapitalizzazione, sicuramente sgradita ai soci italiani e poco entusiasmante anche per AF, cui potrebbe venir chiesto di rilevare tutto prima del previsto.

Mi preoccupa anche la poca chiarezza strategica di AZ (ritorno a Malpensa? Quando e come?), mentre i Tedeschi accelerano il proprio programma milanese, preferendo azzardare collegamenti da MXP piuttosto che mettere a terra aerei causa crisi e spendendo, per rafforzare la propria quota di mercato in Italia, meno di quel che spende Spinetta.

Probabilmente arriveremo a ritoccare il luogo comune per cui non ci possono essere due hub nello stesso Paese. Avremo due mini-hub di compagnie diverse, ma sicuramente non nello stesso aeroporto. Lufthansa ha fatto la sua scelta e si allarga velocemente per rendere impossibile un eventuale ritorno di Alitalia a Milano. A parte l' eterno tema della base dei pochi voli intercontinentali, l' emarginazione dal mercato milanese sarebbe per Alitalia una riduzione non da poco.
La tua analisi non fa una grinza!!!

Ed infatti questo dimostra che LH ha una strategia,AZ no se non la sopravvivenza al minimo della spesa.(che non e' una gran strategia di lungo periodo)
Di 2 catapecchie ne han fatta una,quanto dura lo vedremo alla prossima ricapitalizzazione.
 

billypaul

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Se le perdite 2009 arriveranno a 500 milioni, credo che sarà necessaria una ricapitalizzazione, sicuramente sgradita ai soci italiani e poco entusiasmante anche per AF, cui potrebbe venir chiesto di rilevare tutto prima del previsto.

Mi preoccupa anche la poca chiarezza strategica di AZ (ritorno a Malpensa? Quando e come?), mentre i Tedeschi accelerano il proprio programma milanese, preferendo azzardare collegamenti da MXP piuttosto che mettere a terra aerei causa crisi e spendendo, per rafforzare la propria quota di mercato in Italia, meno di quel che spende Spinetta.

Probabilmente arriveremo a ritoccare il luogo comune per cui non ci possono essere due hub nello stesso Paese. Avremo due mini-hub di compagnie diverse, ma sicuramente non nello stesso aeroporto. Lufthansa ha fatto la sua scelta e si allarga velocemente per rendere impossibile un eventuale ritorno di Alitalia a Milano. A parte l' eterno tema della base dei pochi voli intercontinentali, l' emarginazione dal mercato milanese sarebbe per Alitalia una riduzione non da poco.
Il problema di AZ a MXP non esiste. Resterà a FCO. LHI è chiaramente libera di fare quello che più desidera.
Il problema della gestione AZ è legato alle grane sindacali ancora latenti. Tutto qui.
 

dario abbece

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milano
.............mah alla fine ai francesi potrebbe anche non convenire più comprare ....ma seguire la strategia di lhi su fco..... così si aprirebbe una novità assoluta del diritto fallimentare italiano: il fallimento a tappe!
 

pdernio

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19 Dicembre 2008
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Il problema di AZ a MXP non esiste. Resterà a FCO. LHI è chiaramente libera di fare quello che più desidera.
Il problema della gestione AZ è legato alle grane sindacali ancora latenti. Tutto qui.
Non direi proprio che CAI ha problemi sindacali.Semplicemente ha un basso gradimento da parte dei suoi clienti.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Ti invito a guardare i LF (anche in C) di questi ultimi giorni e poi mi dici.
Io preferirei aspettare il bilancio di fine anno: l'obiettivo di un'azienda è fare soldi, non di perderli.

Malev (ex partecipata AZ ;)) ha dichiarato che i suoi voli di lungo raggio perdevano con il 98% di LF, occorre aggiungere altro ?
 

billypaul

Utente Registrato
Io preferirei aspettare il bilancio di fine anno: l'obiettivo di un'azienda è fare soldi, non di perderli.

Malev (ex partecipata AZ ;)) ha dichiarato che i suoi voli di lungo raggio perdevano con il 98% di LF, occorre aggiungere altro ?
Beh su questo hai ragione, ma pdernio parlava di gradimento dei clienti. Se AZ fosse così odiata non vedremmo più di 10 passeggeri a bordo...i clienti sono mercenari alla fine
 

panick

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16 Febbraio 2009
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Il problema di AZ a MXP non esiste. Resterà a FCO. LHI è chiaramente libera di fare quello che più desidera.
Il problema della gestione AZ è legato alle grane sindacali ancora latenti. Tutto qui.
non c'è dubbio

gornali area nord o antigovernativa ogni tanto si affannano con previsioni catastrofiste, qui solo attenuata dall'onestà di riferire che anche compagnie come BA sono, attualmente, nel rating spazzatura

il progetto industriale AF AZ è di più che lungo periodo, e i dati del mese di gennaio, dopo l'uragano di fine 2009, sono non un pò ma completamente irrilevanti (dati di un mese del genere, e uno solo, per una compagnia e un mercato simile, dopo una vicenda simile ? ma di cosa parliamo ?)

l'articolista ragiona come se i conti si dovessero calcolare sul trand di gennaio, mentre sabelli ha già confermato che, dopo un primo dubbio, allo stato dei dati si prevede che le perdite saranno 200 milioni come da piano

qui facciamo finta di non capire che AZ ha avuto un fallimento pilotato, e quando fallì Sabena, si misero gli aerei a terra e per riprendersi ci volle molto ma molto di più, ora Brussels erede Sabena è un asset rilevante di LH
 

panick

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16 Febbraio 2009
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peraltro, anche il confronto con il 2008 è ridicolo non solo perché non c'era la crisi, ma perché non c'era stato il fallimento pilotato

tutto ciò al netto del fatto, indicato dall'articolista, che AZ ad Agosto 2008 (già ad FCO)riempiva 77 LF medio
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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peraltro, anche il confronto con il 2008 è ridicolo non solo perché non c'era la crisi, ma perché non c'era stato il fallimento pilotato

tutto ciò al netto del fatto, indicato dall'articolista, che AZ ad Agosto 2008 (già ad FCO)riempiva 77 LF medio
Si... non ha senso fare analisi sui primi 2 mesi.
Ancora meno pensare che una compagnia vada bene perché ha buoni load factor...
 

Globox

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25 Maggio 2006
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Estero
......tutto ciò al netto del fatto, indicato dall'articolista, che AZ ad Agosto 2008 (già ad FCO)riempiva 77 LF medio
Vabbè, se non riempi qualcosina ad Agosto cambia sport e datti all'ippica.

Se pensi poi quel 77 è stato raggiunto solo dopo aver tagliato il 17 di offerto (quando le major incrementavano), il passaggio dai cavalli ai ciucci non è lontano.
 

panick

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16 Febbraio 2009
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Vabbè, se non riempi qualcosina ad Agosto cambia sport e datti all'ippica.

Se pensi poi quel 77 è stato raggiunto solo dopo aver tagliato il 17 di offerto (quando le major incrementavano), il passaggio dai cavalli ai ciucci non è lontano.
carina:)
hai ragione, e quindi tu pensa che boiata ha detto l'articolista della Stampa quando ha computato un LF basso per tutto l'anno..
 
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