Ciellini e leghisti.
L’ad Sabelli: pronti a investire su Malpensa ma niente liberalizzazione delle rotte. A rischio 800 posti alla Sea
Ultimatum di Alitalia a Milano «Stop a Linate, nessuna mediazione»
Allo scoperto. L'amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, fa chiarezza sulla posizione della nuova compagnia rispetto agli aeroporti milanesi. «Non è possibile nemmeno un mese di contestualità tra Linate come è oggi e il trasferimento delle rotte intercontinentali a Malpensa», ha chiarito il manager. Di qui la definizione dell'orario estivo centrato su Fiumicino, D'altra parte per Alitalia passare a Malpensa vorrebbe dire trasferire un migliaio di dipendenti da Roma a Milano. Intanto la compagnia non ha ancora confermato il contratto per l'handling a Sea: «O la proposta è concorrenziale o ci affideremo ad altri».
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Aut aut su Linate
Undici rotte intercontinentali in più a Malpensa (oltre alle tre già attive) in cambio della riduzione di Linate a navetta Milano-Roma: ecco la proposta che Alitalia ha fatto in questi mesi al fronte del Nord. Dal 13 gennaio a oggi le trattative con Comune di Milano, regione Lombardia, Sea avevano fatto pensare all’esistenza di un margine di mediazione «Sappiamo di chiedere scelte alle istituzioni tutt'altro che facili, ma non è possibile nemmeno un mese di contestualità tra Linate come è oggi e il trasferimento delle undici rotte a Malpensa», ha tagliato corto Sabelli.
Tirando le somme, il trasferimento delle rotte a Malpensa può partire solo dopo il ridimensionamento di Linate. Il che esclude una mediazione sulla quantità di rotte da mantenere al Forlanini. Certo, il dimagrimento dell'aeroporto potrebbe essere anche graduale. Ma, come dice Sabelli, «noi dobbiamo realizzare il nostro network per la stagione estiva entro il mese prossimo, non fra sei anni».
Prospettive future
Ma se, da domani, al Forlanini decollasse la sola navetta Milano-Roma come chiede la Magliana? «Noi serviamo una ventina di rotte intercontinentali in Italia fa il punto Sabelli. In caso si creassero le condizioni per portare il nostro hub a Malpensa, dovremmo spostarne alcune da Fiumicino all'aeroporto varesino. Di conseguenza un migliaio di dipendenti andrebbero ribasati su Malpensa».
Rita Querzé
CdS Milano
Alitalia: Bonomi, non commento Sabelli su handling Sea
MILANO (MF-DJ)--"Credo che un corretto rapporto tra aziende mi imponga, a differenza di altri, di non commentare un negoziato in corso. Io rispondo come si fa normalmente tra aziende con lettere e non con articoli sui giornali".
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Quanti?
3.000 ?
che voterebbero tutti immediatamente LegaSud e radicale se perdessero il posto?
Solite leggende metropolitane spacciate per cronaca...
Quanti siano non si sa. Cosa voterebbero non me ne può fregare di meno. Sul fatto che sia un loro feudo però non ci piove.
E poi, in tutta la Lombardia dal suo presidente in giù, tutti i posti che contano -aeronauticamente parlando e non- sono loro. A.D. 2009, buongiorno!
Leghisti in SEAH a LIN è improbabile, quando quella gente è stata assunta la Lega era ancora confinata nelle valli.Quanti siano non si sa. Cosa voterebbero non me ne può fregare di meno. Sul fatto che sia un loro feudo però non ci piove.
E poi, in tutta la Lombardia dal suo presidente in giù, tutti i posti che contano -aeronauticamente parlando e non- sono loro. A.D. 2009, buongiorno!
Leghisti in SEAH a LIN è improbabile, quando quella gente è stata assunta la Lega era ancora confinata nelle valli.
Stiamo parlando di chi comanda.
Ma su tutto il network o solo sul lungo raggio?
Voli a lungo raggio, crollo di passeggeri per Alitalia-Cai
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Crolla il load factor (livello di riempimento degli aerei) della nuova Alitalia-Cai basata per il lungo raggio da Fiumicino (da Malpensa partono solo tre voli con destinazioni intercontinentali per Tokio, New York e San Paolo). Lo storico volo per Boston è stato degradato da 6 frequenze settimanali a sole 3 con un load factor medio dell’11%. Il volo sino allo scorso settembre era operato con un aeromobile di AirOne da Malpensa, con un livello di riempimento medio del 50%, mentre prima dell’abbandono parziale di Alitalia da Malpensa, quando il volo per Boston era operato con un aereo della compagnia tricolore il load factor era dell’83%. Lo stesso discorso vale per la Fiumicino-Chicago (altra rotta operata in precedenza da AirOne ed Alitalia da Malpensa): ora sta viaggiando con il 18% di riempimento quando per arrivare al pareggio economico si calcola sia necessario almeno il 50 per cento di aereo pieno. Si assiste a voli praticamente vuoti, con file e file di posti desolatamente senza l’ombra di un passeggero. La debacle è dovuta al fatto che i voli di lungo raggio non si sostengono solo con i passeggeri generati localmente, ma anche e soprattutto con il cosiddetto feederaggio, vale a dire con quei voli di corto raggio che portano passeggeri per poi partire per le mete intercontinentali. A Malpensa il feederaggio portava ad Alitalia 8 milioni di passeggeri in transito, a Fiumicino sono molti meno dato che gran parte di questi ormai da anni viaggiano da altri aeroporti europei.
The Taliban Times :clown:
Voli a lungo raggio, crollo di passeggeri per Alitalia-Cai
The Taliban Times :clown: