Alitalia, vertice con Lufthansa sul rilancio
L'incontro in «conference call» per verificare i termini della probabile controproposta
ROMA — La partita per la scelta del partner internazionale dell' Alitalia, che con tutta probabilità sarà annunciato martedì 13 gennaio con il passaggio di consegne tra la nuova e la vecchia compagnia, è ormai agli sgoccioli. La cordata di imprenditori che ha costituito la rinnovata Alitalia è in trattative avanzate con Air France, che acquisirebbe una quota di minoranza. Ma oggi anche la Lufthansa potrebbe formalizzare un'offerta. A Milano il presidente e l'amministratore delegato della nuova Alitalia, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, incontreranno in conference call i vertici di Lufthansa la compagnia aerea guidata da Wolfgang Mayrhuber, presidente esecutivo della società tedesca. Che secondo fonti attendibili sarebbe pronta, appunto, a mettere finalmente sul piatto la sua proposta di alleanza. L'ipotesi di un accordo con la Lufthansa è fortemente appoggiata dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che preoccupata per i possibili effetti negativi sullo scalo di Malpensa dell'alleanza con Air France, ha chiesto ieri l'intervento del governo e del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che a suo tempo aveva osteggiato il passaggio di Alitalia nelle mani di Parigi e in altre occasioni si era espresso a favore dei tedeschi. Non tanto per la Lufthansa, quanto a difesa dello scalo di Malpensa, è in piena mobilitazione anche la Lega Nord. Sempre oggi a Milano, in via Bellerio, il segretario Umberto Bossi riunirà lo stato maggiore del Carroccio.
Ci saranno i ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, poi lo stesso sindaco Moratti e il presidente della società degli aeroporti milanesi, Giuseppe Bonomi. «Chi si sogna di far fuori Malpensa - scriveva ieri minacciosamente il quotidiano del Carroccio, La Padania, dando notizia del vertice - dovrà vedersela con la Lega Nord». Bossi non dà affatto per scontata l'alleanza con Air France, aspetta il rilancio della Lufthansa ma ha già un piano alternativo: convincere l'esecutivo, in caso di accordo tra l'Alitalia e i francesi, a liberalizzare i diritti di decollo e atterraggio sugli aeroporti milanesi. La liberalizzazione degli "slot" è stata sollecitata anche dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. «Dopo 10 mesi dalla fusione fallita Alitalia-Air France, dopo 300 milioni di prestito ponte, dopo 7 mila lavoratori in esubero e 4 miliardi di costi che graveranno sui contribuenti, qualcuno vorrebbe riportarci alla disputa di partenza, se è meglio Air France o Lufthansa, come se niente fosse » dice Penati, che accusa la Moratti di aver cambiato idea, sposando l'alleanza con Lufthansa a scapito della «liberalizzazione dei diritti di volo». In attesa delle mosse dei tedeschi, fonti della nuova Alitalia hanno fatto sapere ieri, avvalorando l'idea che i giochi siano ancora aperti, che il confronto con Air France riprenderà solo dopo il 7 gennaio. In quel caso si tratterebbe di precisare i dettagli, perché gran parte dell'intesa è già definita (e dicono alcuni già firmata): secondo indiscrezioni Parigi entrerebbe con una quota di circa il 25% del capitale, e tre consiglieri d'amministrazione (due dei quali nel comitato esecutivo), pagando circa 300 milioni di euro. Oggi a Roma, intanto, nuovo incontro tra l'Alitalia e i sindacati firmatari degli accordi (quindi senza i piloti Anpac e Up): in discussione le procedure per le assunzioni del personale della vecchia compagnia nella nuova società.
Mario Sensini
05 gennaio 2009
L'incontro in «conference call» per verificare i termini della probabile controproposta
ROMA — La partita per la scelta del partner internazionale dell' Alitalia, che con tutta probabilità sarà annunciato martedì 13 gennaio con il passaggio di consegne tra la nuova e la vecchia compagnia, è ormai agli sgoccioli. La cordata di imprenditori che ha costituito la rinnovata Alitalia è in trattative avanzate con Air France, che acquisirebbe una quota di minoranza. Ma oggi anche la Lufthansa potrebbe formalizzare un'offerta. A Milano il presidente e l'amministratore delegato della nuova Alitalia, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, incontreranno in conference call i vertici di Lufthansa la compagnia aerea guidata da Wolfgang Mayrhuber, presidente esecutivo della società tedesca. Che secondo fonti attendibili sarebbe pronta, appunto, a mettere finalmente sul piatto la sua proposta di alleanza. L'ipotesi di un accordo con la Lufthansa è fortemente appoggiata dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che preoccupata per i possibili effetti negativi sullo scalo di Malpensa dell'alleanza con Air France, ha chiesto ieri l'intervento del governo e del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che a suo tempo aveva osteggiato il passaggio di Alitalia nelle mani di Parigi e in altre occasioni si era espresso a favore dei tedeschi. Non tanto per la Lufthansa, quanto a difesa dello scalo di Malpensa, è in piena mobilitazione anche la Lega Nord. Sempre oggi a Milano, in via Bellerio, il segretario Umberto Bossi riunirà lo stato maggiore del Carroccio.
Ci saranno i ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, poi lo stesso sindaco Moratti e il presidente della società degli aeroporti milanesi, Giuseppe Bonomi. «Chi si sogna di far fuori Malpensa - scriveva ieri minacciosamente il quotidiano del Carroccio, La Padania, dando notizia del vertice - dovrà vedersela con la Lega Nord». Bossi non dà affatto per scontata l'alleanza con Air France, aspetta il rilancio della Lufthansa ma ha già un piano alternativo: convincere l'esecutivo, in caso di accordo tra l'Alitalia e i francesi, a liberalizzare i diritti di decollo e atterraggio sugli aeroporti milanesi. La liberalizzazione degli "slot" è stata sollecitata anche dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. «Dopo 10 mesi dalla fusione fallita Alitalia-Air France, dopo 300 milioni di prestito ponte, dopo 7 mila lavoratori in esubero e 4 miliardi di costi che graveranno sui contribuenti, qualcuno vorrebbe riportarci alla disputa di partenza, se è meglio Air France o Lufthansa, come se niente fosse » dice Penati, che accusa la Moratti di aver cambiato idea, sposando l'alleanza con Lufthansa a scapito della «liberalizzazione dei diritti di volo». In attesa delle mosse dei tedeschi, fonti della nuova Alitalia hanno fatto sapere ieri, avvalorando l'idea che i giochi siano ancora aperti, che il confronto con Air France riprenderà solo dopo il 7 gennaio. In quel caso si tratterebbe di precisare i dettagli, perché gran parte dell'intesa è già definita (e dicono alcuni già firmata): secondo indiscrezioni Parigi entrerebbe con una quota di circa il 25% del capitale, e tre consiglieri d'amministrazione (due dei quali nel comitato esecutivo), pagando circa 300 milioni di euro. Oggi a Roma, intanto, nuovo incontro tra l'Alitalia e i sindacati firmatari degli accordi (quindi senza i piloti Anpac e Up): in discussione le procedure per le assunzioni del personale della vecchia compagnia nella nuova società.
Mario Sensini
05 gennaio 2009