Thread Alitalia da ottobre 2012


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geardown3green

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15 Luglio 2011
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Secondo anello di Saturno
Forse non ti è chiaro quello che ho scritto. Non sto discutendo l'esistenza delle regole sulla CT.
Leggi l'articolo sopra (post #1228) e vedrai che regole o no, Alitalia sembra aver fatto una proposta e Regione ed ENAC pare la stiano valutando.
Ora, se a te personalmente la cosa dà fastidio mi dispiace, però la verità è palesemente un'altra.
Le tue perplessità sulla capacità gestionale dell'ufficio commerciale AZ sono rispettabili, anche se personalmente la vedo in maniera diversa. Molte rotte invernali in Sardegna non sono sostenibili e fanno perdere un sacco di soldi. E' evidente che le bizze che hanno palesato sia AZ che IG nell'ultimo paio d'anni sono a dimostrazione che o si cambiano certe regole oppure bisogna essere più flessibili, da entrambe le parti.
Ottimo ,questo e' un altro discorso, almeno la seconda parte, ma la prima resta errata, ho ben chiaro cosa hai scritto, e aggiungo che non ci metto nulla di personale contro AZ , anzi,quello che sottolineo e' che È impossibile avanzare proposte commerciali su rotte soggette ad oneri di CT così come super chiarito anche in sede Comunitaria, ti posso garantire che ENAC non ci può mettere mano e sopratutto la Regione non ha né voglia né interesse di modificare quanto oramai raggiunto con IG, ribadisco che presentare richieste in deroga alla CT mi sa di principiantesco e questo lo dico con estremo rammarico perché mi preoccupa la modalità di lavoro Dell' ufficio commerciale AZ, vorrei fare un esempio che non diventi troppo ironico, sarebbe come se AZ si voglia mettere d'accordo con la Polizia per poter passare con il semaforo rosso_Oramai ad AZ non resta che attendere in primavera quando si farà la nuova gara di CT.
 

simpy

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14 Luglio 2010
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Ottimo ,questo e' un altro discorso, almeno la seconda parte, ma la prima resta errata, ho ben chiaro cosa hai scritto, e aggiungo che non ci metto nulla di personale contro AZ , anzi,quello che sottolineo e' che È impossibile avanzare proposte commerciali su rotte soggette ad oneri di CT così come super chiarito anche in sede Comunitaria, ti posso garantire che ENAC non ci può mettere mano e sopratutto la Regione non ha né voglia né interesse di modificare quanto oramai raggiunto con IG, ribadisco che presentare richieste in deroga alla CT mi sa di principiantesco e questo lo dico con estremo rammarico perché mi preoccupa la modalità di lavoro Dell' ufficio commerciale AZ, vorrei fare un esempio che non diventi troppo ironico, sarebbe come se AZ si voglia mettere d'accordo con la Polizia per poter passare con il semaforo rosso_Oramai ad AZ non resta che attendere in primavera quando si farà la nuova gara di CT.

..... sperando non sia come la precedente quando la regione Sardegna prevedeva per l'utilizzazione di aerei in CT il logo dei 4 mori e la vendita di prodotti tipici sardi a bordo....
 

AV CT

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14 Ottobre 2011
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..... sperando non sia come la precedente quando la regione Sardegna prevedeva per l'utilizzazione di aerei in CT il logo dei 4 mori e la vendita di prodotti tipici sardi a bordo....
veramente non è andata in porto questa politica di marketing (tra l'altro da mettere in atto esclusivamente con macchine Meridiana laddove fosse entrata nell'azionariato) anche se non ci vedo nulla di strano anzi.
 
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Cadozzo

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18 Novembre 2008
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Alitalia, l’azienda è in rosso milionario e i dirigenti discutono i premi

Nell’Alitalia dei “patrioti berlusconiani”, dei conti in rosso, della richiesta di altra cassa integrazione per centinaia di dipendenti e degli azionisti che litigano come comari perché non vogliono sentir parlare di ricapitalizzazione (cioè non vogliono mettersi le mani in tasca per rilanciare l’azienda), ecco, in una società così, ormai vicina alla canna del gas, i dirigenti stanno pensando di premiarsi con 36 milioni di euro. In gergo manageriale si chiama Mbo, Management by objectives, cioè premio di risultato. Quale sia il risultato che intendano ricompensare è assai difficile da capire. La decisione è stata presentata tra l’altro a un gruppo ristretto di dirigenti in una recente riunione di budget che ad alcuni dei presenti è apparsa lunare.

L’incontro è avvenuto nella sala congressi della palazzina Npu di Fiumicino della ex compagnia di bandiera ed era incentrato sull’andamento dell’ultimo trimestre 2012 e sulle previsioni per l’anno prossimo. A illustrare i dati Paolo Amato, Cfo-Chief financial officer, cioè colui che si occupa di finanza, strategie e controllo aziendale, un direttore centrale appena un gradino sotto l’attuale amministratore delegato Andrea Ragnetti. Quando sullo schermo è apparsa la slide sul superpremio, in sala qualcuno si è stupito: perfino a quei rispettosi manager è apparsa assai pittoresca l’idea che si possa prevedere la concessione di un riconoscimento in condizioni del genere. Sentita dal Fatto Quotidiano, Alitalia parla di equivoco: non di 36 milioni di euro si tratta, ma di 3 milioni di euro e per di più non sarebbe il premio erogato, ma la porzione di premio negata in vista di risparmi.

Alla richiesta di esibire il documento in questione, presentato ai dirigenti nella palazzina di Fiumicino, i rappresentanti ufficiali della compagnia però si rifiutano, mentre le nostre fonti confermano la loro versione. In ogni caso, viene fuori che non è la prima volta che l’Alitalia dei patrioti berlusconiani distribuisce premi ai dirigenti perché è successo pure gli anni precedenti e in presenza di risultati anche allora deludenti e di conti niente affatto da gratifica. Pur ammettendo la circostanza, le fonti aziendali anche in questo caso si rifiutano di fornire le cifre. Questa volta la faccenda del premio fa più scalpore perché le condizioni dell’azienda sono ormai pessime e perché non più di un paio di mesi fa l’amministratore Ragnetti avrebbe voluto che scattasse un nuovo ciclo di cassa integrazione per quasi 700 dipendenti (300 tra il personale navigante, 300 negli uffici e un centinaio di addetti ai carrelli) per incamerare un risparmio di circa 30 milioni di euro, cifra guarda caso assai prossima a quella in ballo per il super-premio ai dirigenti.

Quella volta l’intenzione aziendale fu bloccata da tutti i sindacati, ma non è stata affatto ritirata, anzi, è tornata all’ordine del giorno e oggetto di trattativa. I dati di bilancio Alitalia in realtà sono da paura. La semestrale è stata chiusa con una perdita di 201 milioni di euro, più che doppia rispetto a quella dell’anno precedente, e pure il risultato operativo è stato molto negativo, meno 169 milioni, circa 100 milioni di perdita in più rispetto al 2011. Anche le altre compagnie europee, a cominciare da Air France che è cugina di Alitalia possedendo il 25 per cento delle azioni della società italiana, non vanno affatto bene a causa della crisi internazionale e dei costi del carburante. Ma non sono nelle stesse condizioni disastrose dell’azienda di Fiumicino che, risultato negativo dopo risultato negativo, sta mangiandosi il capitale iniziale.

Quando 4 anni fa i “patrioti” si lanciarono nell’avventura Alitalia, il capitale conferito era di 1.169 milioni di euro, alla fine dell’anno passato era già meno della metà, 479 milioni, e dopo la perdita del primo semestre 2012 è precipitato a 278 milioni a fronte di un indebitamento finanziario netto di 862. L’ultimo trimestre dell’anno è di solito un periodo critico per Alitalia e quindi c’è da supporre che alla fine dell’anno un’altra grandinata si abbatta sui conti dell’azienda. In pratica la ex compagnia di bandiera è ad un passo dal baratro. Urgerebbe una ricapitalizzazione, ma i patrioti non ne hanno voglia, anzi meditano la fuga. Il 13 gennaio dell’anno prossimo scade il lock up, cioè la proibizione di vendere le azioni possedute. A quel punto ognuno sarà libero di cedere le sue quote a chi vuole e sarà quella una prima, vera prova verità.

da Il Fatto Quotidiano del 10 novembre 2012
 

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Da anni in Italia manca la voglia di fare impresa, ormai sostituita dalla mera logica del profitto personale.
 

geardown3green

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Secondo anello di Saturno
Credo intendano gli addetti manutenzione ai carrelli.L'unica cosa sensata che mi viene in mente....
Quando AZ CAI ha dato via tutte le attività di manutenzione di LAI , ha tenuto un solo ramo e cioè " ispezione carrelli" che conta circa un centinaio di addetti ,in particolare smontano revisionano e rimontano i carrelli anche per conto terzi, adesso hanno messo in conto di dare via pure quella, "that' s all folks".
 

andreapinti

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20 Ottobre 2009
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Roma
andreapinti.com
Windjet: perquisiti dalal guardia di finanza gli uffici della compagnia etnea e Alitalia

La guardia di finanza ha compiuto perquisizioni nelle sedi di Alitalia e Windjet nell'ambito di un'inchiesta aperta dalla Procura di Catania sulla trattativa, poi fallita, avviata tra le due compagnie aeree. L'inchiesta, coordinata dal procuratore capo Giovanni Salvi, allo stato non ha indagati. Il fascicolo è aperto contro ignoti.

Le perquisizioni sono state eseguite questa mattina da militari della guardia di finanza di Catania. L'atto chiude la prima fase delle indagini preliminari avviate dalla scorsa estate dalla Procura etnea che si è mossa su due fronti. Il primo aspetto dell'inchiesta riguarda la denuncia sporta dai legali rappresentanti di Windjet nei confronti di Alitalia sulla gestione delle trattative per l'acquisto della compagnia aerea o di suoi assetti patrimoniali.

Il secondo, che la magistratura ritiene autonomo ma allo stesso tempo collegato, punta a verificare se sussistano di reati nella gestione di Windjet e in particolare nella redazione della documentazione contabile. Già il 29 agosto scorso la guardia di finanza aveva proceduto al sequestro di documentazione negli uffici di Windjet.

«Le indagini - spiega il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi - sono in fase di accertamenti preliminari, finalizzati alla individuazione di responsabilità personali». Il magistrato precisa che «in riferimento a notizie di stampa circolate nei giorni passati, per i fatti denunciati in danno di Windjet non sono state effettuate, allo stato, iscrizioni nei confronti di noti».

«La Procura della Repubblica - conclude il procuratore Salvi - segue costantemente e nell'ampiezza delle sue attribuzioni, anche di carattere civilistico, lo sviluppo della vicenda»

Fonte ilsole24ore
 

md80

Bannato
4 Gennaio 2011
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0
Alitalia, l’azienda è in rosso milionario e i dirigenti discutono i premi

Nell’Alitalia dei “patrioti berlusconiani”, dei conti in rosso, della richiesta di altra cassa integrazione per centinaia di dipendenti e degli azionisti che litigano come comari perché non vogliono sentir parlare di ricapitalizzazione (cioè non vogliono mettersi le mani in tasca per rilanciare l’azienda), ecco, in una società così, ormai vicina alla canna del gas, i dirigenti stanno pensando di premiarsi con 36 milioni di euro. In gergo manageriale si chiama Mbo, Management by objectives, cioè premio di risultato. Quale sia il risultato che intendano ricompensare è assai difficile da capire. La decisione è stata presentata tra l’altro a un gruppo ristretto di dirigenti in una recente riunione di budget che ad alcuni dei presenti è apparsa lunare.

L’incontro è avvenuto nella sala congressi della palazzina Npu di Fiumicino della ex compagnia di bandiera ed era incentrato sull’andamento dell’ultimo trimestre 2012 e sulle previsioni per l’anno prossimo. A illustrare i dati Paolo Amato, Cfo-Chief financial officer, cioè colui che si occupa di finanza, strategie e controllo aziendale, un direttore centrale appena un gradino sotto l’attuale amministratore delegato Andrea Ragnetti. Quando sullo schermo è apparsa la slide sul superpremio, in sala qualcuno si è stupito: perfino a quei rispettosi manager è apparsa assai pittoresca l’idea che si possa prevedere la concessione di un riconoscimento in condizioni del genere. Sentita dal Fatto Quotidiano, Alitalia parla di equivoco: non di 36 milioni di euro si tratta, ma di 3 milioni di euro e per di più non sarebbe il premio erogato, ma la porzione di premio negata in vista di risparmi.

Alla richiesta di esibire il documento in questione, presentato ai dirigenti nella palazzina di Fiumicino, i rappresentanti ufficiali della compagnia però si rifiutano, mentre le nostre fonti confermano la loro versione. In ogni caso, viene fuori che non è la prima volta che l’Alitalia dei patrioti berlusconiani distribuisce premi ai dirigenti perché è successo pure gli anni precedenti e in presenza di risultati anche allora deludenti e di conti niente affatto da gratifica. Pur ammettendo la circostanza, le fonti aziendali anche in questo caso si rifiutano di fornire le cifre. Questa volta la faccenda del premio fa più scalpore perché le condizioni dell’azienda sono ormai pessime e perché non più di un paio di mesi fa l’amministratore Ragnetti avrebbe voluto che scattasse un nuovo ciclo di cassa integrazione per quasi 700 dipendenti (300 tra il personale navigante, 300 negli uffici e un centinaio di addetti ai carrelli) per incamerare un risparmio di circa 30 milioni di euro, cifra guarda caso assai prossima a quella in ballo per il super-premio ai dirigenti.

Quella volta l’intenzione aziendale fu bloccata da tutti i sindacati, ma non è stata affatto ritirata, anzi, è tornata all’ordine del giorno e oggetto di trattativa. I dati di bilancio Alitalia in realtà sono da paura. La semestrale è stata chiusa con una perdita di 201 milioni di euro, più che doppia rispetto a quella dell’anno precedente, e pure il risultato operativo è stato molto negativo, meno 169 milioni, circa 100 milioni di perdita in più rispetto al 2011. Anche le altre compagnie europee, a cominciare da Air France che è cugina di Alitalia possedendo il 25 per cento delle azioni della società italiana, non vanno affatto bene a causa della crisi internazionale e dei costi del carburante. Ma non sono nelle stesse condizioni disastrose dell’azienda di Fiumicino che, risultato negativo dopo risultato negativo, sta mangiandosi il capitale iniziale.

Quando 4 anni fa i “patrioti” si lanciarono nell’avventura Alitalia, il capitale conferito era di 1.169 milioni di euro, alla fine dell’anno passato era già meno della metà, 479 milioni, e dopo la perdita del primo semestre 2012 è precipitato a 278 milioni a fronte di un indebitamento finanziario netto di 862. L’ultimo trimestre dell’anno è di solito un periodo critico per Alitalia e quindi c’è da supporre che alla fine dell’anno un’altra grandinata si abbatta sui conti dell’azienda. In pratica la ex compagnia di bandiera è ad un passo dal baratro. Urgerebbe una ricapitalizzazione, ma i patrioti non ne hanno voglia, anzi meditano la fuga. Il 13 gennaio dell’anno prossimo scade il lock up, cioè la proibizione di vendere le azioni possedute. A quel punto ognuno sarà libero di cedere le sue quote a chi vuole e sarà quella una prima, vera prova verità.

da Il Fatto Quotidiano del 10 novembre 2012
e con questo ci siamo detti tutto.. adesso vorrei sentire tutti gli avvocati difensori se hanno il coraggio di parlare.
 

nicolap

Amministratore AC
Staff Forum
10 Novembre 2005
29,125
1,201
Roma
e con questo ci siamo detti tutto.. adesso vorrei sentire tutti gli avvocati difensori se hanno il coraggio di parlare.
C'è a dire che la fonte è "Il Fatto Quotidiano", un gradino al di sotto della carta igienica. Sicuramente le cose vanno male, ma aspettiamo i commenti di chi ne sa qualcosa, o almeno un articolo tratto dalla stampa credibile.
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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C'è a dire che la fonte è "Il Fatto Quotidiano", un gradino al di sotto della carta igienica. Sicuramente le cose vanno male, ma aspettiamo i commenti di chi ne sa qualcosa, o almeno un articolo tratto dalla stampa credibile.
Mi accontenterei di leggere i bilanci per verificare, indipendentemente dal fatto che consideri quel quotidiano ben fatto a livello di qualità di giornalismo di inchiesta (al metto, quindi, dell'orientamento). Anche io non credo ai 36 milioni di bonus, ma mi domando per quale motivo non stroncare una minchiata di tale portata mostrando un documento che la smentisca senza pietà.
 

nicolap

Amministratore AC
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10 Novembre 2005
29,125
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Roma
Mi accontenterei di leggere i bilanci per verificare, indipendentemente dal fatto che consideri quel quotidiano ben fatto a livello di qualità di giornalismo di inchiesta (al metto, quindi, dell'orientamento). Anche io non credo ai 36 milioni di bonus, ma mi domando per quale motivo non stroncare una minchiata di tale portata mostrando un documento che la smentisca senza pietà.
appunto, aspettiamo.
 

md80

Bannato
4 Gennaio 2011
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1) perchè non smentiscono ?? potrebbero massacrare quei cattivoni comunisti del fatto quotidiano..aspetto fiducioso smentite su giornali che abbiano una forte credibilità internazionale come il giornale,il tempo,corriere ma anche una bella inchiesta su panorama...
2) mi fa sorridere che alcuni si stupiscono della storia dei bonus..cimoli e company si aumentavano lautamente lo stipendio con perdite simili a quelle dell`odierna alitalia.. dov`è la novità??
 
Stato
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