Vado controcorrente e dico: speriamo di si.
Mi spiego: mi auguro che Alitalia riesca a risolvere tantissimi dei problemi che ha e che una eventuale fusione con Trenitalia (perche' di questo si tratterebbe, essendo il resto del gruppo FS lasciato fuori da questo eventuale accordo) non diventi una scusa per mantenere attitudini sbagliate, quali rendite di posizione, disorganizzazione aziendale, inefficienze (vedi gestione del sito) immobilismo e clientele, atteggiamenti sindacali che facciano pensare che i tempi delle vacche grasse sono tornati. Questo sarebbe un dramma.
Dal punto di vista positivo, e parlo dal punto di vista dei trasporti in generale in Italia, se una integrazione del genere avvenisse (o meglio, se Trenitalia acquisisse Alitalia, magari con un socio di minoranza tipo Etihad) questo potrebbe essere un turning point importante per il settore dei trasporti in Italia. Che piaccia o no, tra tanti problemi (atteggiamenti da bullo verso la concorrenza, linee secondarie lasciate allo sfascio, etc.), Trenitalia negli ultimi anni ha impresso una modernizzazione notevole alle ferrovie ed al paese, rendendo i servizi di AV una valida alternativa all'auto ed all'aereo, ed una soluzione affidabile, comoda e di prestigio per viaggiare. Pare poco? Ricordiamoci da dove venivano le FS in Italia negli anni 70, 80 e 90. Certo, e' stata foraggiata abbondamente dallo stato italiano che ha coperto buona parte dei costi dell'infrastruttura, ma questo si sa ha contribuito a creare trasporti piu' efficienti (almeno sulle linee AV) e piu' rispettosi dell'ambiente rispetto ad auto (e piu' sicuri, ricordiamo il problema della sicurezza stradale). Il modello di business applicato dalle ferrovie in Italia per l'AV e' valido, e guardato con rispetto dall'estero. Puo' generare utili (Trenitalia) e puo' permettere, pur se tra mille difficolta' e sgambetti vari, l'accesso a competitors (NTV). Cosa che in altri paesi ancora si sognano. Il tutto generando ricchezza e favorendo gli spostamenti nel paese. Inoltre, il vantaggio fondamentale da questa acquisizione e' nel fare sistema: questa integrazione, a mio avviso, porterebbe vantaggi chiari nell'integrazione dei trasporti, con servizi efficienti treno+aereo, probabilmente code-share nelle linee verso gli aeroporti, AV direttamente a FCO (e forse MXP e VCE? chi lo sa?), ed un vantaggio in termini di accessibilita' per buona parte della popolazione che vive nella penisola (ovviamente, isole escluse). Inoltre, darebbe almeno nel medio periodo ad Alitalia un partner con le spalle solide, che potrebbe permettere di risolvere alcuni problemi ed affrontare il lento processo di cambiamento che AZ sembra volere affrontare, e risolvere un po' il problema della sottocapitalizzazione con cui il piano AZ-CAI e' partito, mentre AZ si riposiziona sulle rotte internazionali e intercontinentali come sembra voler fare, e con TI che da essere un competitor che sottrae passegggeri diventererebbe su molte tratte nazionali una compagnia feeder con servizi di qualita' (vedo in futuro da Firenze, Napoli, Perugia, Salerno, Bologna, Ancona). Uno scenario del genere in altre parti del mondo potrebbe nascere anche senza una necessaria acquisizione, ma in Italia purtroppo le cose non vanno cosi. Se integrata in una forte alleanza internazionale (Etihad forse meglio di AFKL in questa ottica) che compensi il limitato network verso alcune parti del mondo, potrebbe essere secondo me l'unica possibilita' di successo futuro per AZ. Altrimenti, l'alternativa forse si chiama acquisizione (ma AFKL non la vuole forse piu', ed in Europa non ci sono molti altri compratori, e gli altri partner extra-EU non possono prendere piu' del 49%) con possibile riduzione a semi-regional, o peggio ancora uno spezzatino che lascerebbe il paese molto lacerato, con collegamenti verso alcune rotte magari buoni, ma con network piu' ridotto e tempi di viaggio piu' lunghi (per i maggiori transiti) e una ricaduta terribile sull'occupazione e sul settore dell'aviazione in Italia (a chi dice che altre compagnie possono sostituire tutto, be', guardate cosa e' successo a MXP dopo che AZ e' andata via. Certo i voli ci sono ancora con EasyJet e le straniere da MXP, LIN e da tutta Italia, ma il grosso del business e dell'occupazione e' a CDG, AMS, MUC, etc. e non in Italia, dove ci sono rimasti un po' di addetti al checkin, catering, servizi a terra, etc. e certo qualche impiegato in piu' nelle low-cost. Non voglio offendere queste categorie, ovviamente, ma il saldo complessivo per il paese e' certamente negativo). Immaginiamo poi il vantaggio e la forze del brand con una eventuale standardizzazione di servizi, catering, integrazione dei transiti treno+aereo, etc. Ovviamente, uno scenario del genere richiederebbe attenzione da parte dell'antitruste e rispetto delle norme per garantire concorrenza e diritti dei viaggiatori.