premessa: mi è capitata questa notizia mentre scorrevo le news su Malpensa24 (https://www.malpensa24.it/olgiate-disastro-aereo-ricordo-il-covid-non-ferma-del-si-fara-a-distanza/).
Incidente di cui non sapevo nulla (shame on me) e che ho cercato qui nel forum, senza però trovarne traccia.
Io lo posto, nel caso ci fosse già... mi rimetto alla clemenza dei mods.
Piccola nota personale: mia mamma fece una foto, a Ciampino negli anni '50, al muso di un Connie TWA. Aereo di un fascino incredibile. Quell'immagine contribuì ad alimentare i sogni adolescenziali di poter, un giorno, lavorare attorno a quelle macchine volanti...
venerdì 26 giugno 1959, ore 17.33: mentre infuriava un violento nubifragio, un quadrimotore Lockheed Super Constellation L-1649A Starliner (numero di registrazione N7313C, msn 1015, nome assegnato Star of the Severn) della compagnia aerea statunitense Trans World Airlines (TWA) decollato alle 17.20, con quindici minuti di ritardo, dall'aeroporto Milano-Malpensa (aveva fatto scalo con ventuno passeggeri a bordo, imbarcandone altri quaranta) e diretto, come stabilito dalla rotta del volo 891, prima a Parigi-Orly (con arrivo previsto alle ore 19, sbarco di ventotto passeggeri, partenza alle ore 20) e poi a Chicago-O’Hare (con arrivo alle ore 6.40 del giorno successivo), dopo aver comunicato alle ore 17.32 la posizione al radiofaro di Saronno, nel cielo sopra il paese venne colpito da un fulmine, esplose, si incendiò, si disintegrò in varie parti che precipitarono in un raggio di centinaia di metri, sotto lo sguardo della gente attonita richiamata da sinistri rumori e forti bagliori.
Il volo TWA 891 era cominciato ad Atene alle 10.15 con il Lockheed Super Constellation L-1649A numero N8083H con sei passeggeri a bordo. Dopo l’atterraggio a Roma-Ciampino alle 12.15, l’aereo venne sostituito dal numero N7313C e vi fu il cambio di parte dell’equipaggio come da programma. A Roma si imbarcarono altre quindici persone.
A terra, i resti del velivolo furono rinvenuti assai distanti tra loro: i timoni sul muro di cinta di uno stabilimento tessile, i quattro motori tra Marnate e Castellanza, fusoliera e carrello a Olgiate Olona nella zona boschiva di via per Marnate, a pochi metri da cascina Agnese, la semiala destra a oltre cinquecento metri di distanza dalla fusoliera in un campo di granoturco nel territorio di Marnate.
L’arrivo delle Forze dell’ordine e dei soccorritori fu tempestivo, ma i Vigili del fuoco riuscirono a dominare le fiamme solo alle ore 21 circa.
Si precipitò sul luogo dello schianto il sindaco di Olgiate Olona, cavalier Carlo Ferrari, accompagnato dal segretario comunale, ragionier Giovanni Capozza, e dall'ufficiale sanitario, dottor Lorenzo Fraenza.
Verso le venti sotto furiose raffiche di pioggia giunse sul luogo della tragedia accompagnato dal parroco olgiatese don Aldo Zecchin anche l’arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Battista Montini, che partì da Milano dopo aver appreso la notizia ed impartì la benedizione ai resti delle vittime intrappolati tra le lamiere accartocciate della fusoliera.
La sera stessa arrivarono a Olgiate Olona alcuni familiari delle vittime; i parenti dei morti appresero quasi tutti la notizia dai mass media i cui operatori - giornalisti e fotoreporter - giunsero in poco tempo davanti ai resti della sciagura.
Giornalisti e fotoreporter di tutti gli organi di stampa e radiotelevisivi giunsero a Olgiate Olona mentre il nubifragio imperversava; il fatto era notizia di rilevanza internazionale, non solo per compagnia aerea e velivolo coinvolti nel disastro e per il numero delle vittime, ma anche per la loro provenienza: sedici italiane, tra cui la sorella del celebre scienziato Enrico Fermi e noti imprenditori, trentasette statunitensi (quattordici nate in Italia o di origini italo-americane), sette francesi, quattro britanniche, tre cilene (moglie e figli del console cileno a Tokyo), una tedesca, una israeliana (milanese di adozione), una egiziana.
Giornalisti e fotoreporter raccolsero il drammatico e concitato racconto dei testimoni ancora sotto choc: i componenti le quattro famiglie residenti a cascina Agnese (le due famiglie Adobati, i Barbieri, i Facchinetti), il sindaco di Busto Arsizio, Giovanni Rossini (al momento dell’incidente si trovava a poche decine di metri), i vigili del fuoco di Gallarate, i bersaglieri della caserma di Solbiate Olona, la popolazione che in vari punti del paese aveva assistito, impietrita, alla caduta del velivolo della TWA.
Per tutte le immagini... (non so perché, non mi riesce di inserirle)
Incidente di cui non sapevo nulla (shame on me) e che ho cercato qui nel forum, senza però trovarne traccia.
Io lo posto, nel caso ci fosse già... mi rimetto alla clemenza dei mods.
Piccola nota personale: mia mamma fece una foto, a Ciampino negli anni '50, al muso di un Connie TWA. Aereo di un fascino incredibile. Quell'immagine contribuì ad alimentare i sogni adolescenziali di poter, un giorno, lavorare attorno a quelle macchine volanti...
Olgiate Olona, 26 giugno 1959 - Il disastro aereo
Sito dedicato alla memoria del disastro aereo del 26 giugno 1959 a Olgiate Olona. Website dedicated to the memory of the plane crash of Olgiate Olona (Italy) of June 26, 1959.
www.olgiateolona26giugno1959.org
venerdì 26 giugno 1959, ore 17.33: mentre infuriava un violento nubifragio, un quadrimotore Lockheed Super Constellation L-1649A Starliner (numero di registrazione N7313C, msn 1015, nome assegnato Star of the Severn) della compagnia aerea statunitense Trans World Airlines (TWA) decollato alle 17.20, con quindici minuti di ritardo, dall'aeroporto Milano-Malpensa (aveva fatto scalo con ventuno passeggeri a bordo, imbarcandone altri quaranta) e diretto, come stabilito dalla rotta del volo 891, prima a Parigi-Orly (con arrivo previsto alle ore 19, sbarco di ventotto passeggeri, partenza alle ore 20) e poi a Chicago-O’Hare (con arrivo alle ore 6.40 del giorno successivo), dopo aver comunicato alle ore 17.32 la posizione al radiofaro di Saronno, nel cielo sopra il paese venne colpito da un fulmine, esplose, si incendiò, si disintegrò in varie parti che precipitarono in un raggio di centinaia di metri, sotto lo sguardo della gente attonita richiamata da sinistri rumori e forti bagliori.
Il volo TWA 891 era cominciato ad Atene alle 10.15 con il Lockheed Super Constellation L-1649A numero N8083H con sei passeggeri a bordo. Dopo l’atterraggio a Roma-Ciampino alle 12.15, l’aereo venne sostituito dal numero N7313C e vi fu il cambio di parte dell’equipaggio come da programma. A Roma si imbarcarono altre quindici persone.
A terra, i resti del velivolo furono rinvenuti assai distanti tra loro: i timoni sul muro di cinta di uno stabilimento tessile, i quattro motori tra Marnate e Castellanza, fusoliera e carrello a Olgiate Olona nella zona boschiva di via per Marnate, a pochi metri da cascina Agnese, la semiala destra a oltre cinquecento metri di distanza dalla fusoliera in un campo di granoturco nel territorio di Marnate.
L’arrivo delle Forze dell’ordine e dei soccorritori fu tempestivo, ma i Vigili del fuoco riuscirono a dominare le fiamme solo alle ore 21 circa.
Si precipitò sul luogo dello schianto il sindaco di Olgiate Olona, cavalier Carlo Ferrari, accompagnato dal segretario comunale, ragionier Giovanni Capozza, e dall'ufficiale sanitario, dottor Lorenzo Fraenza.
Verso le venti sotto furiose raffiche di pioggia giunse sul luogo della tragedia accompagnato dal parroco olgiatese don Aldo Zecchin anche l’arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Battista Montini, che partì da Milano dopo aver appreso la notizia ed impartì la benedizione ai resti delle vittime intrappolati tra le lamiere accartocciate della fusoliera.
La sera stessa arrivarono a Olgiate Olona alcuni familiari delle vittime; i parenti dei morti appresero quasi tutti la notizia dai mass media i cui operatori - giornalisti e fotoreporter - giunsero in poco tempo davanti ai resti della sciagura.
Giornalisti e fotoreporter di tutti gli organi di stampa e radiotelevisivi giunsero a Olgiate Olona mentre il nubifragio imperversava; il fatto era notizia di rilevanza internazionale, non solo per compagnia aerea e velivolo coinvolti nel disastro e per il numero delle vittime, ma anche per la loro provenienza: sedici italiane, tra cui la sorella del celebre scienziato Enrico Fermi e noti imprenditori, trentasette statunitensi (quattordici nate in Italia o di origini italo-americane), sette francesi, quattro britanniche, tre cilene (moglie e figli del console cileno a Tokyo), una tedesca, una israeliana (milanese di adozione), una egiziana.
Giornalisti e fotoreporter raccolsero il drammatico e concitato racconto dei testimoni ancora sotto choc: i componenti le quattro famiglie residenti a cascina Agnese (le due famiglie Adobati, i Barbieri, i Facchinetti), il sindaco di Busto Arsizio, Giovanni Rossini (al momento dell’incidente si trovava a poche decine di metri), i vigili del fuoco di Gallarate, i bersaglieri della caserma di Solbiate Olona, la popolazione che in vari punti del paese aveva assistito, impietrita, alla caduta del velivolo della TWA.
Per tutte le immagini... (non so perché, non mi riesce di inserirle)
Olgiate Olona, 26 giugno 1959 - Il disastro aereo
Sito dedicato alla memoria del disastro aereo del 26 giugno 1959 a Olgiate Olona. Website dedicated to the memory of the plane crash of Olgiate Olona (Italy) of June 26, 1959.
www.olgiateolona26giugno1959.org
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