Premetto che non sono bravo come NicolaP a riportare eventi storici, ma a questo ho assistito con i miei occhi.
La nostra casetta delle vacanze era stata completata poco prima, finalmente potevamo trascorrere le vacanze estive
senza sembrare degli abbaraccati abusivi (il terreno dei nonni era adibito più che altro a pic-nic e scampagnate, c'era
giusto una sorta di capanna per contenere l'occorrente e qualche attrezzo).
La zona si trova a circa 6km dalla pista di Pratica di Mare e all'epoca ero un bimbetto di 7 anni.
Credo la passione per gli aerei sia nata lì, grazie ai passaggi del 311° Gruppo Volo.
All'epoca era un via vai di F104, MB326, G91 e, gioia degli occhi, DC3 in livrea bianco/grigia con coda gialla del reparto radio-misure.
Avanti negli anni ebbi poi modo di assistere all'introduzione del 339, del Tornado, dell'AMX. Il Tornado è tra i ricordi più entusiasmanti.
Appena si sentiva il boato del decollo, mi fiondavo con la bicicletta fino ad un campo accessibile da dietro i tre grattacieli di Torvajanica
e mi gustavo lo spettacolo dalla rete di recinzione.
Se non avete mai ascoltato i botti dei post bruciatori che tirano su un Tornado configurato a freccia minima col carrello esteso... beh
peggio per voi
Quel 2 Giugno del '73 eravamo quindi accomodati a tavola sotto la veranda nuova di zecca, aspettavamo il ritorno delle Frecce dopo il passaggio su Roma.
Li vediamo arrivare nella classica formazione a rombo, solito circuito con sottovento sul mare, virata a sinistra e passaggio sull'aeroporto.
Ricordo ancora mio zio urlicchiare "che bravi! guarda che precisione!" e poi come un lampo. O forse un riflesso, tipo il sole sui vetri o su uno specchio. Guardiamo increduli due aerei staccarsi dalla formazione, uno dei due punta il muso dritto verso terra e poi sparisce alla nostra vista.
Da dove siamo noi ci sono case, alcune collinette, alberi, le antenne del centro telecomunicazioni intercontinentali. Non si sente nulla, un silenzio surreale, poi la nuvola, a forma di fungo, nerissima, che s'innalza nel cielo.
"ma che è caduto? ma che pe' davèro?"
Due secondi e ci infiliamo nella 128 di zio.
Arriviamo sul campo, una distesa di serre per la coltivazione dei cocomeri. I carabinieri hanno già fettucciato la zona attorno al cratere. Osserviamo muti la distesa di rottami, dell'aereo non c'è traccia. Almeno io non ricordo parti visibili abbastanza grandi e riconducibili ad un aereo.
Raccolgo due schegge di metallo contorto, pochi cm di alluminio verde con i bordi arricciati.
Chissà dove sono finite, le ho tenute come reliquie per anni.
La vittima, il maggiore Angelo Gays
Io sono in mezzo alla gente che si vede in questa foto
www.ilcorrieredellacitta.com
"Il 2 Giugno del 1973, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizioni aerea delle “Frecce Tricolori”, che come sempre avveniva, si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di Torvajanica, affollato di bagnanti, tutti concentrati a godersi le figure del programma.
Il Fiat G91 PAN “Pony 7” pilotato da Angelo Gays, durante una delle ultime fasi del rientro alla base di Pratica di Mare, mentre i velivoli erano ancora in formazione, entrò in collisione col “Pony 4”, pilotato da Antonio Gallus. Sembra che ad innescare la collisione fosse stata una tardiva virata di Gallus, imputata ad un ordine non ricevuto per malfunzionamento della radio.
Angelo Gays non si lanciò, pare che abbia perduto immediatamente il controllo, e forse la vita, nella collisione con l’altro velivolo, cadendo non lontano dalla Via del Mare. Il suo il corpo fu raccolto completamente depezzato. Antonio Gallus si eiettò e cadde, qualche chilometro più avanti, nella tenuta di Castel Porziano, dalla parte opposta della pista, con qualche ferita.
Il Pilota Maggiore Angelo Gays era nato a Valperga nel 1942. Ancora ragazzino andava in bicicletta fino a Caselle per ammirare gli aerei. Questa sua passione lo portò ad intraprendere la carriera militare nell’Aeronautica fino a divenire un pilota della pattuglia acrobatica nazionale (PAN) “Frecce Tricolori”. Il memorial intitolato ad Angelo Gays davanti al circolo ufficiali di Pratica di Mare, è un G.91 PAN originale.
Il tenente colonnello Antonio Gallus, nato a Selargius nel 1939, diventato capo formazione nel 1974, morì per un altro incidente di volo il 2 settembre 1981 a 42 anni, nella base aerea delle Frecce a Rivolto (UD).
E’ passato tanto tempo, ma a quell’incidente assistettero migliaia di spettatori che letteralmente a piedi nudi corsero via dalla spiaggia verso il luogo della caduta di Gays e probabilmente se ne ricordano ancora bene."
Qui altre foto dell'epoca, ma è in modalità protetta.
storiadellefreccetricolori.it
La nostra casetta delle vacanze era stata completata poco prima, finalmente potevamo trascorrere le vacanze estive
senza sembrare degli abbaraccati abusivi (il terreno dei nonni era adibito più che altro a pic-nic e scampagnate, c'era
giusto una sorta di capanna per contenere l'occorrente e qualche attrezzo).
La zona si trova a circa 6km dalla pista di Pratica di Mare e all'epoca ero un bimbetto di 7 anni.
Credo la passione per gli aerei sia nata lì, grazie ai passaggi del 311° Gruppo Volo.
All'epoca era un via vai di F104, MB326, G91 e, gioia degli occhi, DC3 in livrea bianco/grigia con coda gialla del reparto radio-misure.
Avanti negli anni ebbi poi modo di assistere all'introduzione del 339, del Tornado, dell'AMX. Il Tornado è tra i ricordi più entusiasmanti.
Appena si sentiva il boato del decollo, mi fiondavo con la bicicletta fino ad un campo accessibile da dietro i tre grattacieli di Torvajanica
e mi gustavo lo spettacolo dalla rete di recinzione.
Se non avete mai ascoltato i botti dei post bruciatori che tirano su un Tornado configurato a freccia minima col carrello esteso... beh
peggio per voi
Quel 2 Giugno del '73 eravamo quindi accomodati a tavola sotto la veranda nuova di zecca, aspettavamo il ritorno delle Frecce dopo il passaggio su Roma.
Li vediamo arrivare nella classica formazione a rombo, solito circuito con sottovento sul mare, virata a sinistra e passaggio sull'aeroporto.
Ricordo ancora mio zio urlicchiare "che bravi! guarda che precisione!" e poi come un lampo. O forse un riflesso, tipo il sole sui vetri o su uno specchio. Guardiamo increduli due aerei staccarsi dalla formazione, uno dei due punta il muso dritto verso terra e poi sparisce alla nostra vista.
Da dove siamo noi ci sono case, alcune collinette, alberi, le antenne del centro telecomunicazioni intercontinentali. Non si sente nulla, un silenzio surreale, poi la nuvola, a forma di fungo, nerissima, che s'innalza nel cielo.
"ma che è caduto? ma che pe' davèro?"
Due secondi e ci infiliamo nella 128 di zio.
Arriviamo sul campo, una distesa di serre per la coltivazione dei cocomeri. I carabinieri hanno già fettucciato la zona attorno al cratere. Osserviamo muti la distesa di rottami, dell'aereo non c'è traccia. Almeno io non ricordo parti visibili abbastanza grandi e riconducibili ad un aereo.
Raccolgo due schegge di metallo contorto, pochi cm di alluminio verde con i bordi arricciati.
Chissà dove sono finite, le ho tenute come reliquie per anni.
La vittima, il maggiore Angelo Gays

Io sono in mezzo alla gente che si vede in questa foto


Frecce Tricolori: 44 anni fa la tragedia a Pratica di Mare
Il 2 Giugno del 1973, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizioni aerea delle “Frecce Tricolori”, che come sempre avveniva, si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di...

"Il 2 Giugno del 1973, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizioni aerea delle “Frecce Tricolori”, che come sempre avveniva, si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di Torvajanica, affollato di bagnanti, tutti concentrati a godersi le figure del programma.
Il Fiat G91 PAN “Pony 7” pilotato da Angelo Gays, durante una delle ultime fasi del rientro alla base di Pratica di Mare, mentre i velivoli erano ancora in formazione, entrò in collisione col “Pony 4”, pilotato da Antonio Gallus. Sembra che ad innescare la collisione fosse stata una tardiva virata di Gallus, imputata ad un ordine non ricevuto per malfunzionamento della radio.
Angelo Gays non si lanciò, pare che abbia perduto immediatamente il controllo, e forse la vita, nella collisione con l’altro velivolo, cadendo non lontano dalla Via del Mare. Il suo il corpo fu raccolto completamente depezzato. Antonio Gallus si eiettò e cadde, qualche chilometro più avanti, nella tenuta di Castel Porziano, dalla parte opposta della pista, con qualche ferita.
Il Pilota Maggiore Angelo Gays era nato a Valperga nel 1942. Ancora ragazzino andava in bicicletta fino a Caselle per ammirare gli aerei. Questa sua passione lo portò ad intraprendere la carriera militare nell’Aeronautica fino a divenire un pilota della pattuglia acrobatica nazionale (PAN) “Frecce Tricolori”. Il memorial intitolato ad Angelo Gays davanti al circolo ufficiali di Pratica di Mare, è un G.91 PAN originale.
Il tenente colonnello Antonio Gallus, nato a Selargius nel 1939, diventato capo formazione nel 1974, morì per un altro incidente di volo il 2 settembre 1981 a 42 anni, nella base aerea delle Frecce a Rivolto (UD).
E’ passato tanto tempo, ma a quell’incidente assistettero migliaia di spettatori che letteralmente a piedi nudi corsero via dalla spiaggia verso il luogo della caduta di Gays e probabilmente se ne ricordano ancora bene."
Qui altre foto dell'epoca, ma è in modalità protetta.

La collisione a 800 chilometri all'ora mentre concludevano un'acrobazia - Storia delle Frecce Tricolori
La collisione a 800 chilometri all'oramentre concludevano un'acrobazia Angelo Ludovico Gays, 31 anni, non ha fatto in tempo a lanciarsi dal suo Fiat G 91
