Sfiorati 270 disastri aerei in un anno


AngeloneFirenze

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Firenze
L’Ansv: velivoli da diporto incrociano le rotte dei jet di linea I rischi maggiori al decollo. A Fiumicino e Ciampino 30 «incursioni»

Per 270 volte in un anno nei cieli d’Italia si è sfiorata la collisione tra aerei in volo. Jet da diporto hanno incrociato le rotte dei giganti dell’aria carichi di turisti. In un caso, segnala l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, un aereo privato è «transitato a poche decine di metri da un jet militare che stava effettuando una riattaccata». Gli uomini-radar, pare, non fossero a conoscenza della presenza del piccolo velivolo nello spazio aereo controllato. «Penetrazioni non autorizzate» vengono definite in gergo e le 270 registrate nel 2013 sono tante, troppe per dire che i cieli del Belpaese siano sicuri. Seppure in diminuzione rispetto alle 313 conteggiate nel 2011 e alle 291 del 2012.
Il fenomeno «si manifesta più frequentemente in alcuni spazi aerei: Malpensa, Linate, Torino, Bologna, Reggio Calabria e Lamezia Terme» e in determinati periodi dell’anno, «prevalentemente da maggio a settembre quando c’è un sensibile aumento del traffico Vfr (visual flight rules)». Il volo «a vista» che è, appunto, caratteristica dei velivoli da diporto.
A Roma, tra il Leonardo da Vinci, Ciampino e l’Urbe, sono stati una trentina i piloti che hanno tagliato la strada ad aerei più grandi. Cessna, Piper ma anche alianti. Indipendentemente dalla grandezza degli aeromobili, una collisione in volo condurrebbe inevitabilmente ad una tragedia. Perché i giganti dell’aria, colpiti, perderebbero l’assetto e finirebbero in stallo, precipitando durante il decollo e l’atterragio. Proprio durante queste delicate manovre, che avvengono a bassa quota dove volano i piccoli jet, sono state registrate tutte le mancate collisioni, che hanno spinto l’Ansv ad emanare ben sette raccomandazioni per la sicurezza e a segnalare il fenomeno al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enac, Enav, Aeronautica militare e Aero Club d’Italia.
Se la Lombardia registra il record delle penetrazioni non autorizzate (190 nell’ultimo anno), nessuna regione ne è immune: dal Lazio alla Romagna, dal Piemonre alla Campania. All’origine c’è il sovradimensionamento degli spazi aerei del Belpaese. «Pur essendo stata da tempo avviata da parte di Enac, Enav, Aeronautica militare e Aero Club d’Italia una revisione congiunta della geometria dello spazio aereo nazionale - recita la relazione dell’Ansv - l’attuale struttura continua ad essere particolarmente complessa, presentando anacronismi che non agevolano l’attraversamento da parte del traffico Vfr di ampie aree del territorio, imponendo a tale tipologia di traffico limitazioni di quota o complesse deviazioni di rotta che potrebbero anche non essere del tutto compatibili con la sicurezza del volo». Inoltre sarebbero troppe le aviosuperfici e i campi di volo(piste per il volo sportivo ndr) sistemate nei pressi degli aeroporti. Di conseguenza negli spazi controllati dove decollano e atterrano i jet di linea e quelli militari partono pure i piloti «diportisti» che spesso non sarebbero a conoscenza dei reali rischi che possono provocare. E, a volte, non conoscono neppure il tipo di classificazione della porzione di cielo in cui si trovano a volare. C’è poi chi non sa leggere la cartografia e chi, in una situazione di pericolo, non riesce a comunicare. I segnali radio terra-bordo-terra in alcune aree della Penisola non arrivano. «La diposizione dei ripetitori non è ottimale», sottolinea l’Ansv e questo fa sì che ci siano «zone d’ombra». Così l’Agenzia per la sicurezza del volo raccomanda di «rivedere la geometria dello spazio aereo italiano», ridimensionandone le porzioni per evitare che l’eccessiva estensione orizzontale e verticalepenalizzi il volo a vista. Oltre ad «istituire rotte obbligatorie per chi arriva e parte da aviosuperfici e campi di volo». L’Enac ha cercato di riorganizzare la questione rendendo più stringenti le autorizzazioni per le avio-idro-elisuperfici mentre per i campi di volo la normativa resta carente. «Si limita infatti a prevedere che il decollo, l’atterraggio e il rimessaggio degli apparecchi per il volo da diporto - come scrive l’Ansv - possano essere effettuati su qualsiasi aerea idonea, fatti salvi i divieti disposti dalle competenti autorità civili e militari».
Disposizioni nate spesso quando il traffico aereo commerciale era assai più ridotto. Nel 2013 Fiumicino ha registrato 301.869 movimenti, Malpensa 160.700, Linate 91.128, Venezia 78.982 e Ciampino 46.266. Come a dire che i cieli sono ormai affollati e, all’incremento dei voli di linea, corrisponde una crescita parallela dei voli da diporto. Nell’ultimo anno 143.510.334 turisti sono atterrati negli scali del Belpaese. Un dato destinato a crescere in futuro. Di qui la raccomandazione dell’Agenzia per la sicurezza del volo affinché gli uomini-radar dei Crav e delle torri di controllo inseriscano tra le esercitazioni periodiche simulazioni per imparare a gestire le incursioni non autorizzate ed evitare collisioni tra velivoli. Agli aeroclub viene chiesta invece maggiore severità nel rilascio delle licenze ai nuovi piloti.
Alessandra Zavatta

http://www.iltempo.it/cronache/2014/09/11/sfiorati-270-disastri-aerei-in-un-anno-1.1307602

Sull'edizione cartacea è in prima pagina.
 

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6 Novembre 2005
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Allarmismo di bassa lega.

Sembra un articolo di La Notte (per i più giovani un giornale di tanti anni fa, nda).
Tipo, in prima pagina a caratteri cubitali: "UN MILIONE DI MORTI"
E sotto, tra parentesi e in minuscolo: "se scoppia la bomba atomica"
 

Paolo_61

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Allarmismo di bassa lega.

Sembra un articolo di La Notte (per i più giovani un giornale di tanti anni fa, nda).
Tipo, in prima pagina a caratteri cubitali: "UN MILIONE DI MORTI"
E sotto, tra parentesi e in minuscolo: "se scoppia la bomba atomica"
La Notte era molto più attendibile e seria. Direi che l'articolo non vale la carta su cui è stampato.
 

Herzog

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20 Settembre 2013
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Prima di lasciarsi andare a paragoni col giornalismo d'antan, darei un'occhiata approfondita al rapporto 2013 dell'ANSV da pag 26 in poi. O non va bene nemmeno questo nonostante sia un'agenzia governativa?

http://www.ansv.it/cgi-bin/ita/Rapporto ANSV 2013 3.pdf

Nel suddetto a pag.36 si leggono aumenti percentuali a due cifre su eventi-segnalazioni windshear, birdstrike, cabin safety, security related, fire smoke, system failure. Da qui a parlare di potenziali disastri ce ne vuole, ma i numeri in rosso ci sono.
 

pello

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BGY
Prima di lasciarsi andare a paragoni col giornalismo d'antan, darei un'occhiata approfondita al rapporto 2013 dell'ANSV da pag 26 in poi. O non va bene nemmeno questo nonostante sia un'agenzia governativa?

http://www.ansv.it/cgi-bin/ita/Rapporto ANSV 2013 3.pdf

Nel suddetto a pag.36 si leggono aumenti percentuali a due cifre su eventi-segnalazioni windshear, birdstrike, cabin safety, security related, fire smoke, system failure. Da qui a parlare di potenziali disastri ce ne vuole, ma i numeri in rosso ci sono.
l'articolo si limita a parlare dei vari "incroci" tra jet e ultraleggeri;

categoria: Airborne - midair/near midair collision: -75,00%
Miscellanous - other: +34.17% di cui: unauthorized aircraft movement in the control airspace : 43.7%
 

Radar_Contact

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Allarmismo di bassa lega.

Sembra un articolo di La Notte (per i più giovani un giornale di tanti anni fa, nda).
Tipo, in prima pagina a caratteri cubitali: "UN MILIONE DI MORTI"
E sotto, tra parentesi e in minuscolo: "se scoppia la bomba atomica"
In realtà è una problematica realmente esistente. Poi il tono sarà non certo dei migliori…però...
 

Nonno Salt

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Danieleavio

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E' in corso un interessante esperimento in Friuli, dove gli spazi aerei sono variabili: il sabato e la domenica si riducono sensibilmente lasciando molto più spazio al volo vfr.

E pensare che sono del Friuli, ma non ne so nulla. Darò un'occhiata. Qui per ora i piloti non sono contenti, anche se, secondo me, non lo saranno mai. Almeno si va verso cambiamenti.
 

Nonno Salt

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Tra l'altro, solo negli ultimi tre anni, facendo la somma le "penetrazioni" sono state 874. Quanti incidenti? Zero.
Che titolo del menga.
 

Danieleavio

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Sappiamo come funziona il giornalismo. Comunque la cosa più comica sono i Jet da diporto...

La cosa tragica è che le persone leggono articoli del genere creandosi immagini di disastri e incidenti aerei. I giornalisti sanno che il 50% degli italiani ha paura di volare, pertanto quale cosa migliore di un pubblico da spaventare quando ha già paura??!!
 

CTALIRQ

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Basterebbe ridurre gli enormi quanto inutili CTR italiani e il problema sarebbe risolto quasi completamente. E' in corso un interessante esperimento in Friuli, dove gli spazi aerei sono variabili: il sabato e la domenica si riducono sensibilmente lasciando molto più spazio al volo vfr.

Approfondimenti:
http://www.vfrmagazine.net/pilotare/sicurezza/vfr-revisione-spazi-aerei/
http://www.vfrmagazine.net/pilotare/sicurezza/spazi-aerei-nord-est/
Faccio onestamente fatica a capire come riducendo le dimensioni di un CTR si riducano di pari passo i rischi di sottoseparazioni tra IFR e VFR.
Il problema non è la classificazione degli spazi aerei, ma la testa (di piloti e controllori)
 

Danieleavio

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Faccio onestamente fatica a capire come riducendo le dimensioni di un CTR si riducano di pari passo i rischi di sottoseparazioni tra IFR e VFR.
Il problema non è la classificazione degli spazi aerei, ma la testa (di piloti e controllori)
Il problema sarà entrambi. Se il problema nasce dagli spazi aerei, forse qualcosa hanno a che vedere con la faccenda. Ma ti dò ragione anche per l'altro problema, testa piloti controllori, è da anni che dico che la formazione dei piloti va integrata e bisogna partire dagli istruttori di volo. Nell'articolo che ho scritto e pubblicato nei post precedenti lo spiego meglio
 

CTALIRQ

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7 Novembre 2005
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Firenze, Toscana.
Leggi cosa dice l'ANSV stessa nel rapporto annuale e gli approfondimenti citati e capirai.
Li ho letti e rimango della mia idea.
Si parte parlando di TMA (spazio A, interdetto al VFR) e si estende il concetto a CTR (classe C e D, permeabili ai VFR) senza alcun criterio logico.
Ribadisco che il problema sono piloti poco preparati che spesso e volentieri attraversano spazi aerei controllati senza rendersene conto (e quindi senza chiamare) creando potenziali conflitti di traffico e controllori del traffico aereo che vietano il sorvolo del proprio spazio aereo o "schiacciano" i VFR al suolo senza alcuna giustificazione.
Se poi vogliamo dire che riducendo gli spazi aerei controllati riduciamo le UPA, mi pare un'ovvietà... ma l'obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre le potenziali situazioni di pericolo...