Re: Ryanair taglia i voli in Sardegna, Cicu: "subito un tavolo di crisi a Bruxelles"
http://notizie.tiscali.it/economia/...ostacolo-al-sostegno-per-gli-aeroporti-sardi/
"Gli aiuti agli aeroporti sono ammissibili secondo la legislazione Europea ed altrettanto ammissibili sono gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree”. Per questo “serve subito un intervento della parte pubblica per salvaguardare un comparto strategico per la nostra isola”. Renato Soru interviene ancora sulla situazione del trasporto aereo in Sardegna dopo l’annunciato taglio di numerose rotte da parte del vettore irlandese Ryanair. “Una situazione resa più complicata dalla crisi non ancora risolta di Meridiana e dalla mancata ricapitalizzazione dell’aeroporto di Alghero e che rischia di compromettere, insieme a tanti posti di lavoro nel settore, lo sviluppo del turismo e dell’ampio indotto ad esso collegato”. Ma per Soru “La via d’uscita esiste, e occorre percorrerla al più presto”.
“L’attuale situazione”, spiega il fondatote di Tiscali, “nasce dall’indagine avviata nel gennaio 2013 dalla Commissione Europea, riguardante gli aiuti elargiti nel periodo 2010-13 dalla Regione agli aeroporti sardi e da questi poi trasferiti a diversi vettori. Da lì il blocco dei finanziamenti pubblici agli aeroporti ed il conseguente mancato rinnovo degli accordi con le compagnie aeree”.
“Davanti all’attuale impasse”, prosegue l’eurodeputato PD, “viene facile trovare nell’Europa un capro espiatorio, incolpando le rigide norme europee o il disinteresse della Commissione Europea rispetto alle esigenze di mobilità della Sardegna”.
“Tuttavia non è così. Le norme europee non impediscono alle Regioni di sostenere lo sviluppo del traffico aereo tramite trasferimenti agli aeroporti per opere infrastrutturali, o per il finanziamento delle compagnie low cost, attraverso tariffe ridotte per i servizi aeroportuali, il cofinanziamento di campagne di co-marketing, il finanziamento per l’apertura di nuove rotte”. “Inoltre - prosegue l’ex presidente della Regione Sardegna - le norme europee non impediscono il finanziamento di tariffe agevolate, in regime di continuità territoriale, per motivi sociali legati all’insularità e al ritardo di sviluppo. Le stesse norme europee che oggi ingiustamente incolpiamo qui in Sardegna sono invece utilizzate positivamente da altre regioni europee e sono state, nel passato, utilizzate anche dalla nostra Regione”.
“Le difficoltà attuali non nascono quindi dalle norme europee, piuttosto sono il frutto del mancato rispetto o del maldestro utilizzo di tali norme. In particolare sono frutto dei comportamenti messi in atto nel periodo 2010-13, oggetto e della procedura europea ancora in corso”. “Non esistono dubbi a riguardo: gli aiuti agli aeroporti sono ammissibili ed altrettanto ammissibili sono gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree, incluso il finanziamento dei costi di co-marketing richiesto da Ryanair. Ciò è chiaramente deducibile sia dalla comunicazione della Commissione Europea sugli "Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree" del 2014, che dalle conclusioni di una precedente indagine della Commissione sull'aeroporto di Alghero nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010. In quel caso”, spiega Soru “la Commissione aveva chiaramente dichiarato legittimi gli aiuti dati all'aeroporto di Alghero, cosi come gli accordi da questo conclusi con diversi vettori, inclusa Ryanair”.
L’attuale indagine della Commissione Europea è dovuta a diversi motivi: “Innanzitutto il regime di aiuti in vigore dal 2010 è stato notificato in ritardo, solo nel 2011; in secondo luogo, il regime notificato dall’Italia alla Commissione Europea prevedeva la selezione delle compagnie aeree beneficiarie degli aiuti tramite una procedura di gara che però non è mai stata attuata. Infine gli aiuti alle compagnie low cost erano stati effettuati senza sufficiente giustificazione economica ma sulla base dell’ipotesi di necessario servizio pubblico, giustificazione che può riguardare solo le rotte in continuità territoriale tramite l’imposizione di oneri di servizio pubblico. Ad essere sotto accusa quindi, non è il regime di aiuti in sé, ma le mancanze procedurali della Regione e l’insipienza di chi, nel periodo 2010-13, la governava”
L’eurodeputato indica quindi la via d’uscita: “Data la chiarezza degli orientamenti Europei in materia è necessario elaborare subito una nuova strategia per far ripartire il settore, senza aspettare la conclusione dell’indagine della Commissione, che speriamo comunque essere positiva. Non si tratta di reinventare la ruota, ma di partire da quanto fatto già in passato in Sardegna e da quanto fanno similmente altri aeroporti e altre Regioni in Europa.
“Occorre preparare il terreno per il rinnovo della Continuità territoriale per Roma e Milano (CT1) che scadrà l’anno prossimo, correggendo le modifiche apportate dalla giunta Cappellacci rispetto al passato che era a costo zero per la Regione: prevedere la tariffa scontata unicamente a favore dei sardi e prevedere invece un costo massimo (price cap) non eccessivamente elevato negli altri casi. In questo modo si risparmieranno 44 milioni di euro all’anno. Differentemente dal passato, si potrà prevedere anche la partecipazione di compagnie low cost qualora accettassero gli oneri di servizio pubblico”.
“Occorre chiedere immediatamente il rinnovo della Continuità territoriale per gli altri capoluoghi regionali quali Bologna, Napoli, Torino, Verona, Palermo (CT2), investendo una parte dei 44 milioni risparmiati dalla CT1. Anche in questo caso si potrà prevedere la partecipazione delle low cost qualora accettassero gli oneri di servizio pubblico (in cambio dell’aiuto pubblico) o permettere anche i voli low cost, senza aiuti pubblici, in aggiunta a quelli in continuità”.
“Occorre infine dare sostegno agli aeroporti investendo la rimanente parte dei citati 44 milioni oltre ai 30 milioni recentemente assegnati dal Governo. Sostenere tutti gli aeroporti e in particolare quelli che attraversano difficoltà operative come Alghero. Aiutarli a sottoscrivere accordi con le compagnie aeree low cost tali da garantirne la permanenza sui nostri scali, garantire l’apertura di nuove rotte e la crescita di quelle esistenti”
“Le iniziative private, come quella messa in campo in questi giorni da imprenditori e figure di spicco del mondo dell’arte, sono molto apprezzabili ma non possono bastare”, conclude Soru. “Anzi, esse ci richiamano all’urgente responsabilità della politica. Un intervento pubblico è ormai imprescindibile e urgente e sono certo che la giunta Pigliaru lo porterà rapidamente avanti senza ripetere gli errori del passato”.
http://notizie.tiscali.it/economia/...ostacolo-al-sostegno-per-gli-aeroporti-sardi/
"Gli aiuti agli aeroporti sono ammissibili secondo la legislazione Europea ed altrettanto ammissibili sono gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree”. Per questo “serve subito un intervento della parte pubblica per salvaguardare un comparto strategico per la nostra isola”. Renato Soru interviene ancora sulla situazione del trasporto aereo in Sardegna dopo l’annunciato taglio di numerose rotte da parte del vettore irlandese Ryanair. “Una situazione resa più complicata dalla crisi non ancora risolta di Meridiana e dalla mancata ricapitalizzazione dell’aeroporto di Alghero e che rischia di compromettere, insieme a tanti posti di lavoro nel settore, lo sviluppo del turismo e dell’ampio indotto ad esso collegato”. Ma per Soru “La via d’uscita esiste, e occorre percorrerla al più presto”.
“L’attuale situazione”, spiega il fondatote di Tiscali, “nasce dall’indagine avviata nel gennaio 2013 dalla Commissione Europea, riguardante gli aiuti elargiti nel periodo 2010-13 dalla Regione agli aeroporti sardi e da questi poi trasferiti a diversi vettori. Da lì il blocco dei finanziamenti pubblici agli aeroporti ed il conseguente mancato rinnovo degli accordi con le compagnie aeree”.
“Davanti all’attuale impasse”, prosegue l’eurodeputato PD, “viene facile trovare nell’Europa un capro espiatorio, incolpando le rigide norme europee o il disinteresse della Commissione Europea rispetto alle esigenze di mobilità della Sardegna”.
“Tuttavia non è così. Le norme europee non impediscono alle Regioni di sostenere lo sviluppo del traffico aereo tramite trasferimenti agli aeroporti per opere infrastrutturali, o per il finanziamento delle compagnie low cost, attraverso tariffe ridotte per i servizi aeroportuali, il cofinanziamento di campagne di co-marketing, il finanziamento per l’apertura di nuove rotte”. “Inoltre - prosegue l’ex presidente della Regione Sardegna - le norme europee non impediscono il finanziamento di tariffe agevolate, in regime di continuità territoriale, per motivi sociali legati all’insularità e al ritardo di sviluppo. Le stesse norme europee che oggi ingiustamente incolpiamo qui in Sardegna sono invece utilizzate positivamente da altre regioni europee e sono state, nel passato, utilizzate anche dalla nostra Regione”.
“Le difficoltà attuali non nascono quindi dalle norme europee, piuttosto sono il frutto del mancato rispetto o del maldestro utilizzo di tali norme. In particolare sono frutto dei comportamenti messi in atto nel periodo 2010-13, oggetto e della procedura europea ancora in corso”. “Non esistono dubbi a riguardo: gli aiuti agli aeroporti sono ammissibili ed altrettanto ammissibili sono gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree, incluso il finanziamento dei costi di co-marketing richiesto da Ryanair. Ciò è chiaramente deducibile sia dalla comunicazione della Commissione Europea sugli "Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree" del 2014, che dalle conclusioni di una precedente indagine della Commissione sull'aeroporto di Alghero nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010. In quel caso”, spiega Soru “la Commissione aveva chiaramente dichiarato legittimi gli aiuti dati all'aeroporto di Alghero, cosi come gli accordi da questo conclusi con diversi vettori, inclusa Ryanair”.
L’attuale indagine della Commissione Europea è dovuta a diversi motivi: “Innanzitutto il regime di aiuti in vigore dal 2010 è stato notificato in ritardo, solo nel 2011; in secondo luogo, il regime notificato dall’Italia alla Commissione Europea prevedeva la selezione delle compagnie aeree beneficiarie degli aiuti tramite una procedura di gara che però non è mai stata attuata. Infine gli aiuti alle compagnie low cost erano stati effettuati senza sufficiente giustificazione economica ma sulla base dell’ipotesi di necessario servizio pubblico, giustificazione che può riguardare solo le rotte in continuità territoriale tramite l’imposizione di oneri di servizio pubblico. Ad essere sotto accusa quindi, non è il regime di aiuti in sé, ma le mancanze procedurali della Regione e l’insipienza di chi, nel periodo 2010-13, la governava”
L’eurodeputato indica quindi la via d’uscita: “Data la chiarezza degli orientamenti Europei in materia è necessario elaborare subito una nuova strategia per far ripartire il settore, senza aspettare la conclusione dell’indagine della Commissione, che speriamo comunque essere positiva. Non si tratta di reinventare la ruota, ma di partire da quanto fatto già in passato in Sardegna e da quanto fanno similmente altri aeroporti e altre Regioni in Europa.
“Occorre preparare il terreno per il rinnovo della Continuità territoriale per Roma e Milano (CT1) che scadrà l’anno prossimo, correggendo le modifiche apportate dalla giunta Cappellacci rispetto al passato che era a costo zero per la Regione: prevedere la tariffa scontata unicamente a favore dei sardi e prevedere invece un costo massimo (price cap) non eccessivamente elevato negli altri casi. In questo modo si risparmieranno 44 milioni di euro all’anno. Differentemente dal passato, si potrà prevedere anche la partecipazione di compagnie low cost qualora accettassero gli oneri di servizio pubblico”.
“Occorre chiedere immediatamente il rinnovo della Continuità territoriale per gli altri capoluoghi regionali quali Bologna, Napoli, Torino, Verona, Palermo (CT2), investendo una parte dei 44 milioni risparmiati dalla CT1. Anche in questo caso si potrà prevedere la partecipazione delle low cost qualora accettassero gli oneri di servizio pubblico (in cambio dell’aiuto pubblico) o permettere anche i voli low cost, senza aiuti pubblici, in aggiunta a quelli in continuità”.
“Occorre infine dare sostegno agli aeroporti investendo la rimanente parte dei citati 44 milioni oltre ai 30 milioni recentemente assegnati dal Governo. Sostenere tutti gli aeroporti e in particolare quelli che attraversano difficoltà operative come Alghero. Aiutarli a sottoscrivere accordi con le compagnie aeree low cost tali da garantirne la permanenza sui nostri scali, garantire l’apertura di nuove rotte e la crescita di quelle esistenti”
“Le iniziative private, come quella messa in campo in questi giorni da imprenditori e figure di spicco del mondo dell’arte, sono molto apprezzabili ma non possono bastare”, conclude Soru. “Anzi, esse ci richiamano all’urgente responsabilità della politica. Un intervento pubblico è ormai imprescindibile e urgente e sono certo che la giunta Pigliaru lo porterà rapidamente avanti senza ripetere gli errori del passato”.