Ryanair, nessun piano di espansione su genova
l'annuncio della compagnia
milano. Ryanair, almeno nell'immediato futuro, non intende rafforzare la propria presenza a Genova, aumentando il numero di voli sull'aeroporto internazionale Cristoforo Colombo di Sestri Ponente. A dichiararlo al Secolo XIX è stata Alessia Viviani, direttore marketing e vendite della compagnia aerea per il Sud Europa, a margine della conferenza stampa che si è tenuta a Milano per il festeggiamento dei dieci anni in Italia del vettore low cost. «Per ora a Genova - ha detto Viviani - abbiamo un solo volo, su Londra, che sarà operativo fino al 28 ottobre. Che cosa succederà dopo quella data ancora non lo sappiamo, dobbiamo predisporre il calendario invernale. Valuteremo anche sulla base del numero di passeggeri». Se la conferma della tratta che collega il Cristoforo Colombo all'aeroporto di Londra Stansted è in forse, una cosa appare pressoché certa: il vettore irlandese almeno per ora sembra deciso a non incrementare i voli sullo scalo ligure. «Al momento non abbiamo progetti in questo senso», ha detto Viviani. Del resto il volo Genova-Londra targato Ryanair negli ultimi tempi ha goduto di fortune alterne: dopo che a novembre dell'anno scorso, non senza polemiche, era stato provvisoriamente sospeso per una pausa invernale, il servizio è ripreso a metà marzo, ma non è mai stata troppo limpida la strategia della compagnia low cost.
Sembra invece che Ryanair abbia le idee più chiare su Malpensa, considerata come un «capitolo chiuso». «Volevamo posizionare sullo scalo milanese 12 velivoli - ha affermato il direttore marketing e vendite per il Sud Europa - ma non ci siamo trovati sull'offerta». Il riferimento è alla Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi, con cui Ryanair non è riuscita a pervenire a un accordo. E se si dovesse ripresentare l'opportunità? «Ci potremmo ripensare ma per ora non è così».
Da Malpensa ad Alitalia il passo è breve. In proposito, Viviani ha confermato quanto già reso noto da Ryanair a fine aprile e cioè che la società ha presentato un ricorso alla Commissione europea per bloccare «l'ulteriore aiuto pubblico di Stato» pari a 300 milioni di euro finito proprio l'altro ieri nelle casse della società di via della Magliana. In particolare, Viviani, dopo avere precisato che a ricorrere all'Ue sono state anche altre compagnie, come British Airways, ha voluto sottolineare come per Alitalia sia fondamentale «adeguarsi al mercato e tagliare i costi». «Se le viene concesso un finanziamento oggi - ha proseguito - domani ne vorrà un altro». Un esempio di una voce che pesa sul bilancio e si potrebbe ridurre? «I rimborsi spese al personale». Ora la parola passa all'Ue: «Stiamo aspettando una risposta, che presumibilmente arriverà dopo che il governo avrà chiarito la situazione all'Unione europea».
Il Secolo XIX
carlotta scozzari
08/05/2008
CIAO
_goa
l'annuncio della compagnia
milano. Ryanair, almeno nell'immediato futuro, non intende rafforzare la propria presenza a Genova, aumentando il numero di voli sull'aeroporto internazionale Cristoforo Colombo di Sestri Ponente. A dichiararlo al Secolo XIX è stata Alessia Viviani, direttore marketing e vendite della compagnia aerea per il Sud Europa, a margine della conferenza stampa che si è tenuta a Milano per il festeggiamento dei dieci anni in Italia del vettore low cost. «Per ora a Genova - ha detto Viviani - abbiamo un solo volo, su Londra, che sarà operativo fino al 28 ottobre. Che cosa succederà dopo quella data ancora non lo sappiamo, dobbiamo predisporre il calendario invernale. Valuteremo anche sulla base del numero di passeggeri». Se la conferma della tratta che collega il Cristoforo Colombo all'aeroporto di Londra Stansted è in forse, una cosa appare pressoché certa: il vettore irlandese almeno per ora sembra deciso a non incrementare i voli sullo scalo ligure. «Al momento non abbiamo progetti in questo senso», ha detto Viviani. Del resto il volo Genova-Londra targato Ryanair negli ultimi tempi ha goduto di fortune alterne: dopo che a novembre dell'anno scorso, non senza polemiche, era stato provvisoriamente sospeso per una pausa invernale, il servizio è ripreso a metà marzo, ma non è mai stata troppo limpida la strategia della compagnia low cost.
Sembra invece che Ryanair abbia le idee più chiare su Malpensa, considerata come un «capitolo chiuso». «Volevamo posizionare sullo scalo milanese 12 velivoli - ha affermato il direttore marketing e vendite per il Sud Europa - ma non ci siamo trovati sull'offerta». Il riferimento è alla Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi, con cui Ryanair non è riuscita a pervenire a un accordo. E se si dovesse ripresentare l'opportunità? «Ci potremmo ripensare ma per ora non è così».
Da Malpensa ad Alitalia il passo è breve. In proposito, Viviani ha confermato quanto già reso noto da Ryanair a fine aprile e cioè che la società ha presentato un ricorso alla Commissione europea per bloccare «l'ulteriore aiuto pubblico di Stato» pari a 300 milioni di euro finito proprio l'altro ieri nelle casse della società di via della Magliana. In particolare, Viviani, dopo avere precisato che a ricorrere all'Ue sono state anche altre compagnie, come British Airways, ha voluto sottolineare come per Alitalia sia fondamentale «adeguarsi al mercato e tagliare i costi». «Se le viene concesso un finanziamento oggi - ha proseguito - domani ne vorrà un altro». Un esempio di una voce che pesa sul bilancio e si potrebbe ridurre? «I rimborsi spese al personale». Ora la parola passa all'Ue: «Stiamo aspettando una risposta, che presumibilmente arriverà dopo che il governo avrà chiarito la situazione all'Unione europea».
Il Secolo XIX
carlotta scozzari
08/05/2008
CIAO
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