Alitalia: dal governo prestito di 300 milioni
MILANO - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che concede un prestito ad Alitalia di 300 milioni da restituire entro il 31 dicembre. Lo si apprende al termine della riunione, durata un'ora e mezza. Il prestito è stato erogato a tassi di mercato e dovrebbe garantire la continuità aziendale per le prossime settimane. La messa a punto da parte del ministero degli Interni avverrebbe per motivi di ordine pubblico e per garantire la continuità territoriale. Motivazioni che consentirebbero di evitare contestazioni da parte dell’Unione europea. E mercoledì il titolo Alitalia torna in contrattazione in Borsa in un'unica fase, alle 17.30. Martedì, dopo quasi un'ora di asta, il titolo era stato sospeso dalle negoziazioni.
PRODI - «Le trattative con Air France si sono interrotte a causa di eccessive interferenze in campagna elettorale e i sindacati hanno opposto difficoltà: questo è alla base della decisione di Air France di tirarsi fuori dalla partita Alitalia». Lo ha detto il presidente del consiglio Romano Prodi, aggiungendo anche che «l'onorevole Berlusconi ha chiesto di provvedere a un prestito ponte più sostanzioso (a 300 mln) di quel che avevamo prospettato per avere il tempo di strutturare eventuali soluzioni alternative». Secondo indiscrezioni la richiesta del premier in pectore Silvio Berlusconi, di una cifra «più sostanziosa», sarebbe stata fatta attraverso l’emissario Gianni Letta. Ma la cifra di 300 milioni potrebbe creare qualche problema con Bruxelles.
PADOA-SCHIOPPA - La soluzione Air France è stata fatta tramontare da Berlusconi. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, nella conferenza stampa al termine del cdm su Alitalia. «Questo prestito - ha detto il ministro - è un intervento che in circostanze diverse non si sarebbe fatto. Il governo attuale è in carica per gli affari correnti e chi presiederà il nuovo governo ha contribuito a far sì che la soluzione Air France tramontasse, convinto di proporre una soluzione migliore». Nel corso della giornata, prima del provvedimento del governo, numerose le dichiarazioni sul futuro della compagnia aerea.
UE - La Commissione Ue aspetta di avere dettagli sul prestito. Michele Cercone, portavoce del commissarioUe per i Trasporti Jacques Barrot ha spiegato che «è necessario notificare qualunque eventuale intervento finanziario alla Commissione europea che deve decidere se la misura sia compatibile o meno con le regole sugli aiuti di Stato, ma ancora non abbiamo i dettagli delle misure decise dal governo italiano».
CDA - Giovedi prossimo, 24 aprile, si riunirà il consiglio d’amministrazione di Alitalia. A quanto si apprende, il consiglio farà il punto della situazione dopo il ritiro di Air France-Klm e la decisione del consiglio dei ministri di un prestito ponte da 300 milioni per mantenere la continuità operativa della compagnia per il tempo strettamente necessario all’assunzione dei pieni poteri da parte del nuovo Governo. La mattina di giovedì è in programma un incontro tra le nove sigle sindacali e i vertici dell'azienda.
FINI - «Dopo il prestito ponte che sarà una boccata d'aria per tre mesi vedremo se Air France farà una nuova proposta, se ci sarà una cordata italiana o Lufthansa. Poi occorre stabilire un vertice per Alitalia perché non può rimanere acefala. Sono comunque certo che ci saranno acquirenti che si faranno vivi». Lo afferma il leader di An, Gianfranco Fini, affrontando nel corso di Porta a porta il futuro di Alitalia. «A questo punto - aggiunge - il governo ancora in carica deve fare un decreto per il prestito ponte che deve contenere cifre congrue. Quindi la maggioranza lo convertirà in legge».
PASSERA: «NULLA SUL TAVOLO» - «Oggi non c'è nulla sul tavolo, è prematuro poter dire qualsiasi cosa perché della situazione attuale di Alitalia non sappiamo nulla». Corrado Passera prende tempo. «Su Alitalia - spiega l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo - c'è stato molto disordine informativo nelle ultime settimane. Ci siamo impegnati per mesi per mettere a punto un progetto molto serio di sviluppo. Da mesi non sappiamo quale sia la situazione di Alitalia, quindi senza avere informazioni su questo non è pensabile dare una risposta». Passera tuttavia ribadisce che Intesa, «di fronte a progetti industriali solidi e con prospettive internazionali»non si è mai tirata indietro.
GLI SCENARI- Da un parte dunque Intesa e una possibile cordata italiana (a tal proposito Francesco Gaetano Caltagirone esclude al momento un interesse: «non è il nostro settore» spiega il presidente di Caltagirone Spa a margine dell'assemblea degli azionisti che ha varato i conti del 2007 del gruppo). Dall'altra parte Aeroflot. Il vice-direttore della compagnia aerea russa, Lev Kochliakov, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa RIA Novosti, ha fatto sapere che la compagnia riprenderà i contatti per il salvataggio della compagnia italiana. «Aspettiamo una specifica proposta ufficiale da parte italiana» avevano in precedenza rivelato fonti ufficiali di Aeroflot. «La nostra posizione non è cambiata» sottolinea invece Stefanie Stotz, portavoce di Lufthansa, commentando le voci secondo le quali Silvio Berlusconi starebbe pensando per Alitalia proprio alla compagnia tedesca dopo l’addio di Air France. «Posso però dire che stiamo osservando gli sviluppi in Italia, ma esattamente come facciamo con il Nord America, la Gran Bretagna e le altre aree del mondo» aggiunge Stotz. Nessuna intenzione di avviare trattative o discussioni con il governo italiano e con Alitalia da parte della British Airways. «Da parte nostra - spiega la compagnia britannica - non esiste un focus sulla compagnia italiana».
«UNA TRAGEDIA PER ROMA» - Tra i dipendenti a Fiumicino il ritiro dell'offerta di Air France è stato accolto con un misto di amarezza, delusione e preoccupazione accompagnata da una grande incertezza per il futuro. «Quello che sta succedendo ad Alitalia è un dramma» è lo sfogo del candidato sindaco per il centrosinistra, Francesco Rutelli. «Oggi La Padania - spiega il vicepremier uscente - rivendica di aver messo il bastone tra le ruote tra l'Italia e Francia e Olanda che hanno ritirato la loro offerta. Ma vorrei che si capisse che per noi a Roma Alitalia è come la Fiat per Torino».
corriere.it