Leggevo, oggi, su Facebook,
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The Inner Art of Airmanship.
Il sunto della storia e' che i 4 piloti del volo QR sono stati licenziati, con questa frase di accompagnamento: “At Qatar Airways we will not accept any kind of lapses by pilots because they have hundreds of passengers whom they risked.”, pronunciata dal solito Al Baker (che,
all'indomani dell'incidente, aveva invece minimizzato tutto dicendo "Such kind of incidents happen quite often, either it is a tail strike on the runway or it is contact with the landing lights.")
Tutto bene, quindi?
Mica tanto. Perche' l'AAIB del Qatar ha
pubblicato un preliminary report, da cui emergono alcuni dettagli di human factors che hanno fatto si che l'incidente avesse luogo: informazioni lette in modo errato, mancanza di comunicazione in cockpit tra i piloti, spacial awareness ridotta, fraintendimenti con la torre e con altri aerei a Miami, e altri piccoli problemi che, ridicoli da soli, hanno contribuito a creare una situazione che e' stata un 'near miss'. Onestamente, una situazione abbastanza tipica simile a tanti altri casi che ascolta chiunque vada a fare il corso di aggiornamento su Airmanship. Come dice benissimo l'autore del report,
Quello che succede in questi casi e' che si analizza, nei dettagli, tutta la serie di concause che hanno fatto si che succedesse questo, e
solo se c'e' colpevole negligenza si va a licenziare. Nel mio piccolo, avendo letto il report (e avendone capito fino ad un certo punto, usando anche vari commentari), mi sembra che di colpevole negligenza non ce ne sia molta. QR, invece, ha deciso di trombare tutti i quattro, e via. Niente spiegazioni su cosa - if anything - e' stato fatto per evitare un ripetersi del problema in futuro: rivedranno le loro electronic flight bags? Non si sa. Rivedranno le procedure in cabina per comunicare i dettagli di argomenti come l'intersezione della pista da usare? Boh. Quello che si sa, solo, e' che i quattro sono a spasso.
“At Qatar Airways we will not accept any kind of lapses by pilots". Quanto alle condizioni - ambientali, dei sistemi, di comunicazione - che li hanno messi in quella situazione, nulla e' dato sapere. Un atteggiamento del genere, in una compagnia aerea (ma anche in qualsiasi ambiente in cui c'e' il rischio di farsi male, ho sentito lo stesso messaggio da gente che lavora in piattaforme petrolifere o in societa' di costruzioni), e' masochistico. Il messaggio, in QR, e': se sbagli, sei fuori. E poco importa se lo sbaglio e' dovuto a qualsiasi cosa - colpa oggettiva, sistemi, human factors, situazioni al di la' del tuo controllo - tu sei fuori. L'ho sentito dire da ingegneri, lo vediamo ora coi piloti. Chi sbaglia e' fuori. Il che vuol dire che, invece di fare rapporto, invece di chiedere, invece di fare domande quando non si sa, chi sbaglia starà zitto.
Puo' sembrare una cosa da poco, ma due anni fa due ingegneri di BA, sotto pressione, non chiusero i cowling di un A319 e firmarono l'aereo, perché erano indietro col lavoro, avevano avuto mille interruzioni durante il lavoro, era una mattinata incasinata, c'era un sacco di rumore in hangar, e erano sotto pressione. Non si ricordavano esattamente del lavoro, e credevano di aver chiuso tutto. I piloti pensarono che tutto era a posto, e non guardarono se i latches erano in posizione o meno. Morale, dopo il decollo uno dei due motori s'incendio', e l'altro divenne praticamente inutilizzabile. 150 persone rischiarono la pelle. La cultura del silenzio fa questi effetti.