Norwegian faces collapse


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Norwegian Air Shuttle Tries a Desperate Final Gambit

The airline must hope that its lenders decide it’s worth preserving in its current form.

Few airlines can be entirely confident of their survival right now. Travel restrictions prompted by the new coronavirus have forced carriers to burn rapidly through their cash, with no guarantee of when any semblance of normality will return.

The ones in most danger are those that overextended themselves financially before the pandemic. Among the big European carriers, nobody pushed boundaries more than Norwegian Air Shuttle ASA, the budget transatlantic airline.

Late on Wednesday, Norwegian spelled out what it will take to keep the lights on: Bondholders and lessors are being asked to convert a portion of more than $4 billion in liabilities into equity, so that the group can tap 3 billion kroner ($290 million) of loan guarantees offered by Norway’s government. Long-suffering shareholders face dilution but the airline is out of better options.

Having thrice raised capital from equity investors in the past couple of years and with the markets in turmoil, a rights issue would be challenging. Norwegian’s shares are capitalized at just $130 million, about half the list price of one of its Boeing 787 Dreamliner jets. t can’t borrow more without the government’s backing because lenders worry that its $5.7 billion of borrowings won’t be repaid. Some 250 million euros of Norwegian bonds maturing next year sell for less than half their face value.

Norway is offering only modest help and on onerous terms, unlike the U.S., whose airlines have been promised up to $50 billion in assistance — even though many of them frittered away cash on share buybacks prior to this crisis.

Elsewhere, governments are rightly wary of rewarding struggling airlines for prior mismanagement and risking taxpayer cash on carriers that have significant international ownership and operations. That’s something Richard Branson’s Virgin Atlantic Airways Ltd. has discovered in its lobbying for help from the U.K.

Until a recent change of management and strategy, Norwegian was too focused on growth, too tolerant of losses and bought too many planes. The carefree approach was summed up by its bizarre decision to set up a subsidiary in Argentina. The group held only about $290 million of cash at the end of December.

Most of the low-cost transatlantic services that have made Norwegian well known in the U.S. serve airports on Europe’s western fringe, not Oslo. Norwegian generates only about one-fifth of its sales from domestic customers and most of its staff are based overseas. It’s no wonder Norway’s help is contingent on the company boosting its balance sheet and making shareholders and lenders pay a price.

The company has already asked bondholders to forgo debt service payments and has withheld some lease payments, without apparent repercussions. But getting lenders to agree to swap the money that’s owed to them into equity won’t be straightforward. The financing arrangements are complicated. Norwegian’s once-valuable takeoff slots at London’s Gatwick Airport have been already pledged as security for borrowings, and many of its planes are leased.

Even if some of its debt burden is erased, the airline’s prospects look bleak. To protect themselves from a possible insolvency, credit card processors have withheld cash due to Norwegian from ticket sales. With their trips now cancelled, customers have asked for their money back. Large fixed costs will drain the company’s cash until its planes can fly again. Founder and former Chief Executive Officer Bjorn Kjos has sold a big chunk of shares, which isn’t encouraging.

Norwegian must hope that lenders decide it’s worth preserving the airline in its current form, rather than letting it collapse and stripping it for assets. Its finances are poor but the brand is decent. Passengers love paying very little to fly across the Atlantic on a shiny new plane.

Norwegian has repeatedly defied predictions of its demise. But this latest rescue attempt looks like a final desperate gambit.

https://www.bloomberg.com/opinion/a...an-air-shuttle-tries-a-desperate-final-gambit
 
Chi di voi avrebbe mai pensato, crisi o non crisi di stare ancora qui, chi di voi avrebbe mai pensato che se non ci fosse stato il Coronavirus, norwegian avrebbe avuto la miglior estate di sempre, estate 2020. Vi dissi 2 anni fa nonostante fossi l unico a supportarmi:)che norwegian é un progetto che "funziona" data per spacciata troppe volte e nonostante questa crisi stia colpendo anche i più forti, siamo ancora qua. Ve lo dico, non molliamo e non molleremo. Riguardo base Roma non ho numeri ma se az dovesse ridurre la flotta di 70 macchine, potrebbe essere una buona possibilità per noi. Buona Pasqua
 
Chi di voi avrebbe mai pensato, crisi o non crisi di stare ancora qui, chi di voi avrebbe mai pensato che se non ci fosse stato il Coronavirus, norwegian avrebbe avuto la miglior estate di sempre, estate 2020. Vi dissi 2 anni fa nonostante fossi l unico a supportarmi:)che norwegian é un progetto che "funziona" data per spacciata troppe volte e nonostante questa crisi stia colpendo anche i più forti, siamo ancora qua. Ve lo dico, non molliamo e non molleremo. Riguardo base Roma non ho numeri ma se az dovesse ridurre la flotta di 70 macchine, potrebbe essere una buona possibilità per noi. Buona Pasqua

Con tutta la buona volontà, ma con i "se" non si va molto lontano. Anche Airitaly aveva detto nel 2018 che avrebbe conquistato l'Italia e che il 2020 sarebbe stato l'anno dalle uova d'oro. La verità è che allo stato attuale Norwegian sta maluccio, il progetto non funziona, e non ha la fortuna di altre compagnie pseudonazionali di poter chiedere al proprio Governo di supportarla in toto. Il vostro atteggiamento di dipendenti è encomiabile e te l'ho detto tante volte. Ma la realtà è che chi decide sono gli azionisti e le banche
 
Non é messa maluccio, é messa molto male. 40 milioni di passeggeri ed un progetto che non funziona. Estate 2020 con numeri pazzeschi. Qualcosa non mi torna. So benissimo che chi decide sono azionisti e banche ma sono sicuro che gli azionisti daranno fiducia nuovamente.
 
Magari e’ come dici tu. Norwegian si espande a Roma, bisogna vedere che intenzioni hanno anche le altre compagnie se Az diminuisce flotta.
 
Caro Sasha, l'impegno e l'entusiasmo che metti nel tuo lavoro sono ammirevoli ma permettimi, da un età da vice nonno del forum, di raccontarti qualcosa.
"Once upon a time" lavoravo in un'azienda che, con le dovute proporzioni, si trovava messa come la tua. Si sprecavano gli #andràtuttobene, la proprietà rassicurava, spaccheremo le reni anche ai paperi, e via così.
Ci credevo, ed ero quello che oggi si direbbe fanboy, contro ogni evidenza. Quello che si diceva in giro per noi/me erano solo cattiverie di chi mirava ad affossarci. Chi se ne andava era un vile o giù di lì.
Una mattina trovammo affisso un comunicato in bacheca che in sintesi diceva "bambole, non c'è una lira e da domani si chiude. Non cercateci a casa, siamo in Costarica o giù di lì. La proprietà." All'epoca ammortizzatori sociali o TFR dall'INPS erano di là da venire, e chi non si era fatto un piano B (io pure) rimase con il cerino in mano. Reinventarsi fu dura, e a distanza di tanto non ho avuto la fortuna di ritornare a quei livelli.
So quanto è difficile dubitare di un progetto in cui si crede e che ci piace, ma ti consiglio, mentre lotti per l'ideale, di tenere le uscite di emergenza libere e gli scivoli armati.
Con simpatia, da uno che "del senno di poi son pien le fosse".
 
Non é messa maluccio, é messa molto male. 40 milioni di passeggeri ed un progetto che non funziona. Estate 2020 con numeri pazzeschi. Qualcosa non mi torna. So benissimo che chi decide sono azionisti e banche ma sono sicuro che gli azionisti daranno fiducia nuovamente.
In realtà negli ultimi mesi sembrava che si stesse avvicinando al pareggio operativo, ottenuto tra l'altro tagliando molto traffico ma aumentando sensibilmente gli yield di quello rimanente.
Anche se sarebbe stato comunque impossibile ripagare il mega-debito contratto negli anni, raggiungere una sostenibilità economica avrebbe permesso al management di trattare con i creditori una diluizione del debito a babbo morto. I creditori avrebbero quantomeno ottenuto le briciole e soprattutto la possibilità di mantenere i crediti vantati verso Norwegian tra quelli esigibili ai fini di bilancio.
Ora questo discorso è divenuto impossibile. Anche se i creditori dovessero soddisfare le richieste del governo norvegese convertendo i debiti in capitale, è più che evidente che i 300 M€ promessi da Oslo, garantirebbero solo una sopravvivenza per pochi mesi. Dopo di che sarebbero necessari altri soldi. E tanti.
E gli attuali azionisti, a loro volta alle prese con la crisi, dovrebbero fare ulteriori investimenti in un settore più incerto che mai.
Allargando il discorso all'intero comparto dell'aviazione (e non solo a quello), penso sia evidente a tutti che siamo di fronte ad una guerra silenziosa tra stati per guadagnare posizioni nel mondo post-virus.
La deroga praticamente totale verso gli aiuti di stato, permetterà ai governi di spostare somme enormi verso i comparti e le aziende in modo discrezionale come non mai, alterando ferocemente la concorrenza come non si vedeva da decenni.
E siccome la compagnia di bandiera viene vista come un simbolo nazionale da gran parte dei governi, è presumibile un ritorno della prassi dei finanziamenti pubblici verso queste ultime, ovviamente a scapito delle altre compagnie. LC in testa. Che hanno il torto di essere tendenzialmente aziende sovranazionali e quindi figlie di nessuno.
D'altra parte l'esperienza recente ci insegna che la UE sta ancora valutando se il prestito ponte concesso ad AZ a Maggio 2017 sia aiuto di stato. Ma sono bastate sue settimane per avere l'ok alla nazionalizzazione.
 
Anche se i creditori dovessero soddisfare le richieste del governo norvegese convertendo i debiti in capitale, è più che evidente che i 300 M€ promessi da Oslo, garantirebbero solo una sopravvivenza per pochi mesi. Dopo di che sarebbero necessari altri soldi. E tanti.

Tuttavia una Norwegian come quella attuale con un network di rotte solo norvegesi sia nazionali piu' qualche limitata rotta verso l'Europa continentale dovrebbe avere necessita molto minori per sopravvivere, certo bisogna vedere se a livello di economie di scala una dimensione cosi piccola sarebbe sostenibile.
 
Ciao Brunoflr, ti ringrazio per il complimento. Sai ciò che dici é pura verità, e questo vuoi o non vuoi vale per molte aziende e mi dispiace molto. Fortunatamente l alternativa ad una chiusura l ho trovata e ringraziando il signore non rimarrei senza lavoro ma concluderei 20 anni di volo in bellezza. Qualche anno vissuto in un realtà che mi ha dato tanto, pensiero condiviso dai miei 10mila colleghi. Quanto é bello parlar bene dell azienda in cui si lavora vero? Siamo rimasti in pochi pensarla così eppure sull orlo del precipizio ti dico, che questa é davvero una bellissima azienda e spero possa continuare. Sarebbe stata un fantastica estate 2020 peccato, eppure se leggi gli innumerevoli post in questo topic, norwegian avrebbe dovuto già appendere le ali al chiodo anni fa, diverse volte, credo di essere stato l unico a sostenere il contrario. Oggi purtroppo nella situazione in cui siamo possiamo far ben poco. Come scrive belumosi, i tanti sforzi, tra gli innumervoli debiti, sono stati un gran segnale positivo e che peccato ora.
 
Ecco la traduzione automatica; interessante la parte dove dice (tipo Aerolinee Siciliane) di avere tra i 30 e i 40mila fans pronti a sostenere.


Non ci sono state vacanze di Pasqua con il CEO Jacob Schram, il direttore finanziario Geir Karlsen e molti altri in norvegese, che da settimane hanno lavorato per salvare la compagnia aerea dal collasso durante la crisi della corona.

- Un mese fa , hai parlato di "settimane, non di mesi" prima che il norvegese scendesse senza aiuto . Come appare l'immagine ora e quanto velocemente devi avere soldi sul tavolo?

- Abbiamo convocato un'assemblea generale straordinaria il 4 maggio e abbiamo preso le misure necessarie per disporre di liquidità sufficiente. Per quanto tempo dopo non commenterò, Jacob Schram dice all'E24 lunedì pomeriggio e continua:

- Vogliamo creare un'azienda che sia per il bene di vecchi e nuovi azionisti, dipendenti e partner.

Nell'intervista della domenica di Pasqua, il capo norvegese coglie l'occasione per ringraziare per tutto il sostegno che sente la compagnia e afferma di apprezzare davvero ciò che vedono nel periodo difficile:

"Ci sono gruppi di supporto là fuori con 30.000 a 40.000 membri e dimostra che esiste un notevole sostegno nella popolazione norvegese per un'azienda che offre biglietti a prezzi accessibili, fornisce turisti in Norvegia e che mette in mostra il nostro paese in tutto il mondo", afferma il capo norvegese .

Le compagnie aeree di tutto il mondo hanno bisogno di aiuto d'emergenza poiché la maggior parte degli aerei sono a terra, viaggiano e quasi nessuno compra i biglietti.

Questo assicura che le entrate si fermino, mentre molti costi continuano a correre. Ciò esercita un'enorme pressione sulla liquidità.


Per i norvegesi, la crisi della corona ha peggiorato la situazione.

La società ha già lavorato dal 2018 per invertire i grandi deficit e garantire profitti sostenibili, e sebbene le frecce puntassero nel modo giusto prima che arrivasse il virus, continua a spaccare la compagnia.

Mercoledì scorsa settimana , la società ha presentato un piano che propone una conversione su larga scala del debito in azioni, che rafforzerà il bilancio e il patrimonio netto della società .

Quando la Borsa di Oslo aprirà martedì, le azioni saranno scambiate per la prima volta dopo la presentazione del pacchetto.

Il pacchetto e le ampie autorizzazioni richieste dalla società garantiranno che gli azionisti di oggi siano fortemente diluiti e che rimangano solo una piccola parte della società.
 
Un vero peccato per questa crisi, i dipendenti non possono aiutare con qualche periodo con stipendio ridotto , con la speranza di vedere dopo i benefici? Io nel mio piccolo prenderei dei voli ma moltiplicato per molti forse con un pò di sacrifici... ci si riesce ad uscire, anche alcuni dirigenti devono accontentari di meno
 
Un vero peccato per questa crisi, i dipendenti non possono aiutare con qualche periodo con stipendio ridotto , con la speranza di vedere dopo i benefici? Io nel mio piccolo prenderei dei voli ma moltiplicato per molti forse con un pò di sacrifici... ci si riesce ad uscire, anche alcuni dirigenti devono accontentari di meno
I naviganti se non volano hanno già lo stipendio ridotto. Non conosco il contratto Norwegian, ma solitamente una grossa fetta dello stipendio è variabile in base alle ore di volo effettuate.
 
I nostri contratti sono diversi ovviamente per ogni base di appartenenza. Fortunatamente in Italia abbiamo gli ammortizzatori sociali..
Il gruppo di supporto su fb si chiama support norwegian, iscrivetevi :)
 
Crollo in Borsa per Norwegian

Norwegian Air Shuttle ASA, the low-cost airliner fighting for its survival amid the coronavirus pandemic, fell as much as 60% after announcing a last-ditch plan to convert debt to equity.It was the first day of trading since the company presented its conversion plan last week. The proposal calls for creditors -- including aircraft lessors and suppliers -- to convert as much as 44.5 billion kroner ($4.3 billion) in debt in order to meet government terms for the company to access the bulk of an aid package.

The shares, which had pared losses to 42% as of 9:29 a.m. in Oslo, were placed under special observation by Norway’s main stock exchange on Tuesday.

Norwegian’s fleet has been largely grounded because of the coronavirus. Its latest proposal would dilute shareholders and puts the fate of Norwegian into the hands of creditors who were owed some $7.5 billion at year end.

https://www.bloomberg.com/news/arti...?utm_source=google&utm_medium=bd&cmpId=google
 
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