MERIDIANA: IMPEGNO CONTRO I LICENZIAMENTI
La commissione Emergenza occupazionale ha incontrato una delegazione di lavoratori della compagnia aerea e il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi
La volontà di Meridiana di chiudere in tempi brevissimi la base operativa all’aeroporto di Firenze mette a rischio 150 posti di lavoro tra tecnici, personale di terra, piloti e assistenti di volo. È il grido di allarme lanciato dalla delegazione dei lavoratori Meridiana che nella mattinata di martedì 6 settembre, ha incontrato la commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale presieduta da Paolo Marini (Fed. Sinistra-Verdi). L’incontro è stato introdotto dal consigliere Nicola Nascosti (Pdl) e la Commissione si è impegnata a seguire i passaggi della vertenza per tentare di scongiurare la chiusura della base operativa della compagnia aerea. La chiusura di Meridiana, infatti, provocherebbe, oltre alla perdita di 150 posti di lavoro diretti, pesanti contraccolpi anche sull’indotto: cabinisti, catering, pulizie, operatori di scalo, addetti ai bagagli, ma anche tassisti ed esercizi commerciali. Inevitabili anche le ripercussioni sul turismo. Secondo i lavoratori, la chiusura della base operativa di Meridiana, l’unica operante a Peretola, metterebbe in seria discussione anche la sopravvivenza dell’aeroporto di Firenze. Le tratte finora cancellate (Berlino, Praga, Budapest, Palermo, Helsinki, Torino e Lamezia Terme – fa eccezione soltanto Amsterdam) non sono state rilevate da nessun altro vettore.
In considerazione della gravità della situazione, la commissione, sempre nel pomeriggio di ieri, martedì 6 settembre, ha incontrato anche il presidente della Regione, Enrico Rossi, per sollecitare l’attenzione del governo regionale sulla delicata vertenza Meridiana. “Il governatore - ha dichiarato Marini a margine dell’incontro - ha confermato il suo interessamento. Da parte nostra vigileremo su tutti i passaggi della vertenza e coinvolgeremo il consiglio regionale per evitare una nuova crisi occupazionale che avrebbe ricadute importanti in settori importanti dell’economia toscana”.
La commissione Emergenza occupazionale ha incontrato una delegazione di lavoratori della compagnia aerea e il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi
La volontà di Meridiana di chiudere in tempi brevissimi la base operativa all’aeroporto di Firenze mette a rischio 150 posti di lavoro tra tecnici, personale di terra, piloti e assistenti di volo. È il grido di allarme lanciato dalla delegazione dei lavoratori Meridiana che nella mattinata di martedì 6 settembre, ha incontrato la commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale presieduta da Paolo Marini (Fed. Sinistra-Verdi). L’incontro è stato introdotto dal consigliere Nicola Nascosti (Pdl) e la Commissione si è impegnata a seguire i passaggi della vertenza per tentare di scongiurare la chiusura della base operativa della compagnia aerea. La chiusura di Meridiana, infatti, provocherebbe, oltre alla perdita di 150 posti di lavoro diretti, pesanti contraccolpi anche sull’indotto: cabinisti, catering, pulizie, operatori di scalo, addetti ai bagagli, ma anche tassisti ed esercizi commerciali. Inevitabili anche le ripercussioni sul turismo. Secondo i lavoratori, la chiusura della base operativa di Meridiana, l’unica operante a Peretola, metterebbe in seria discussione anche la sopravvivenza dell’aeroporto di Firenze. Le tratte finora cancellate (Berlino, Praga, Budapest, Palermo, Helsinki, Torino e Lamezia Terme – fa eccezione soltanto Amsterdam) non sono state rilevate da nessun altro vettore.
In considerazione della gravità della situazione, la commissione, sempre nel pomeriggio di ieri, martedì 6 settembre, ha incontrato anche il presidente della Regione, Enrico Rossi, per sollecitare l’attenzione del governo regionale sulla delicata vertenza Meridiana. “Il governatore - ha dichiarato Marini a margine dell’incontro - ha confermato il suo interessamento. Da parte nostra vigileremo su tutti i passaggi della vertenza e coinvolgeremo il consiglio regionale per evitare una nuova crisi occupazionale che avrebbe ricadute importanti in settori importanti dell’economia toscana”.