L'Unione Europea vuole che Ryanair abbia un contatto email per i clienti


goafan

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EU orders Ryanair to get an email address for customers to complain

Ryanair has been breaking EU rules by making it difficult and expensive for customers to make complaints.

The low-cost airline insists that all bookings are made via its website, and charges hefty fees to those who fail to check in online.

However, it does not allow people to make a complaint or get a refund by email.

Instead, customers are forced to use premium-rate phone lines, which cost up to £1 a minute, or send a letter via post or fax.

Now, the European Commission has said the airline is in breach of EU directives that cover e-commerce and internet-based companies.

In a letter, Michel Barnier, the Commissioner responsible for the internal market and services, states that the airline’s communication policy is ‘incompatible’ with Article 5 of the EU e-commerce directive which requires firms such as Ryanair to have an email address.

He said: ‘The e-commerce directive obliges member states to ensure that information society service providers render the details of the service provider, including their electronic mail address, easily, directly and permanently accessible to the recipient of the service and the competent authorities.’ Mr Barnier added that it seemed the law is possibly ‘not being fully enforced’.

As a result, the Commission said it would be contacting the Irish authorities to make sure Ryanair obeys the law.

A spokesperson for the European Commission said it is now up to the National Consumer Agency - Ireland’s consumer rights authority - to take action.
If it fails to do so, the Commission could take legal steps against the Irish authorities to enforce the legislation.

Ryanair’s head of communications, Stephen McNamara, confirms that customers cannot contact the internet-based company via email.

‘There is no email address for customers to contact us on. Instead they can put it in writing or contact our reservation helpline,’ he says. ‘It won’t keep me awake at night because our process has worked for the past 15 to 20 years.

‘We aim to reply to letters and correspondence within seven days of receiving it. If we do implement an email address, then it will probably just slow down the whole process.’

He suggested the airline might introduce an email address, but would not confirm if Ryanair has been contacted by the European Commission or Irish authorities regarding the breach.

Earlier this year, the airline had its knuckles wrapped after a Spanish judge ruled it was illegal to ‘fine’ customers who had forgotten to print their boarding passes in advance.

The airline also bowed to EU rule-makers in April last year after the Icelandic volcanic eruption caused travel chaos. Ryanair made a U-turn on its decision to fight claims in court by conceding that it would pay compensation as per EU regulations.

www.dailymail.co.uk

CIAO
_goa
 

goafan

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No mail? Ryanair ‘fuorilegge’

Altro che compagnia online: per i reclami servono carta e penna. La UE chiede l’adeguamento alle normative sull’e-commerce
a cura della Redazione Computerworld

Può la più famosa compagnia aerea low-cost del mondo, che ha fatto dell’acquisto online dei biglietti il proprio punto di forza, obbligare i suoi clienti a ricorrere a carta e penna per un reclamo o la segnalazione di un disservizio? No, non può.

Lo ha stabilito la Commissione Europea, che negli scorsi giorni ha dichiarato Ryanair ‘fuorilegge’ per quanto concerne le direttive UE sul commercio elettronico.

Stando all’organismo comunitario, qualsiasi realtà che venda prodotti o servizi online deve garantire alla clientela la possibilità di ricorrere alla posta elettronica nell’eventualità di reclami o segnalazioni di disservizi. Al momento, osserva la UE, “Ryanair non ha alcun contatto e-mail elencato sul suo portale”, obbligando viceversa i suoi clienti a servirsi di lettera postale, fax o di un numero telefonico premium per questioni urgenti.

In un documento inviato ai membri del Parlamento Europeo, la Commissione ha sottolineato che il fatto di non aver pubblicato e pubblicizzato un indirizzo di posta elettronica viola l’articolo 5 della direttiva comunitaria sull’e-commerce. La stessa Commissione chiede quindi che la UE si prodighi affinché l’authority irlandese per i diritti dei consumatori intervenga al più presto affinché la direttiva venga rispettata.

Ryanair si difende sostenendo che l’attuale sistema con il quale i reclami vengono gestiti è chiaramente specificato nella sezione termini e condizioni che il cliente deve sottoscrivere online al momento della prenotazione e dell’acquisto del biglietto.

La compagnia irlandese inoltre afferma che la gran parte dei reclami viene evasa in sette giorni e che la media dei reclami che Ryanair riceve è inferiore a quella di qualsiasi altro vettore aereo. Ovviamente quest’ultima affermazione viene contestata proprio da coloro che chiedono l’osservanza della direttiva comunitaria, in quanto viene sottolineato che il basso tasso di reclami è frutto proprio del meccanismo difficoltoso con cui questi possono essere inoltrati… (sm)

www.cwi.it

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nicholas

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16 Luglio 2007
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La Ryanair potrebbe adottare una soluzione "all'italiana": aprire una casella di posta elettronica e semplicemente non rispondere ai messaggi in arrivo, come in genere fanno le aziende (pubbliche e private) italiane! :)
 

D-GODE

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28 Dicembre 2010
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Torino
Il problema è che, per avere l'efficacia della raccomandata, anche il ricevente deve avere posta certificata. Ora, tutte le società di diritto italiano per legge devono disporre di casella PEC, ma chi mi assicura che la compagnia aerea riceverebbe le mail di lamentela sulla sua casella PEC, e non su una casella mail ordinaria?
In più, l'efficacia in questione è prevista dalla normativa italiana, non so se valga per quelle estere, per cui basterebbe che la compagnia centralizzasse il servizio in una sede, per dire, europea per eludere l'obbligo.
Per inciso, la mia ultima esperienza di lamentela attraverso il servizio mail è stata con SIA (mail inviata al servizio clienti italiano) e la gestione è stata a dir poco impeccabile (pratica poi materialmente gestita dalla Germania). Altre major quotate (una famosa mediorientale) si sono invece rivelate ampiamente sotto gli standard da me ritenuti medi.
 

uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Canada
Non sono un esperto, ma la mail certificata certifica solamente che la missiva sia stata ricevuta dal destinatario.
Che poi questo destinatario agisca e faccia ció che viene chiesto nella mail, é tutto un'altro paio di maniche.
 

D-GODE

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28 Dicembre 2010
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Torino
Non sono un esperto, ma la mail certificata certifica solamente che la missiva sia stata ricevuta dal destinatario.
Che poi questo destinatario agisca e faccia ció che viene chiesto nella mail, é tutto un'altro paio di maniche.
Sul fatto che il destinatario poi possa cestinare la cosa non c'è dubbio.
Ad ogni modo, la posta certificata è equiparata alla raccomandata A/R o alle notificazioni a mezzo posta solo se entrambi i soggetti comunicano con la loro casella PEC. Quindi, se tu dalla casella PEC mandi una comunicazione alla compagnia (alla loro casella PEC) con una diffida ad adempiere o una richiesta, è come se inviassi loro una raccomandata, alla quale loro non possono opporre l'eccezione per cui non l'hanno mai ricevuta (cosa che invece possono fare nel caso di posta elettronica ordinaria).
Concordo poi con te che si tratta di una tutela che il cliente ha se decide di intervenire con un certo grado di "formalismo", e quindi nei casi più gravi.
PS non sono un avvocato, se nel forum ce ne sono mi correggano nell'eventualità in cui abbia usato termini imprecisi.
 

alex86

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8 Gennaio 2010
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Roma
E' vero che nessuno è obbligato a rispondere. Ma è anche vero che la prova di consegna può stimolare la paura di azioni legali :)

Faccio presente, tuttavia, che qualche anno fa (quando la PEC era proprio alle prime armi) ero riuscito ad ottenere mediante il servizio (gratuito perché sperimentale) di Poste Italiane la prova di consegna anche verso un indirizzo email non certificato. Tecnicamente è possibile.Il punto è che se l'indirizzo non è certificato, l'identità del ricevente può essere messa in dubbio? Secondo me dipende se l'email appartiene ad un dominio di un provider o di un dominio aziendale.

E' di tutta evidenza che una casella email @ryanair.com appartenga alla sfera gerarchica di chi ha registrato il dominio ryanair.com

Cosa che non può avvenire nei confronti di indirizzi Hotmail, Yahoo, Virgilio, etc.
 

giudas55

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11 Maggio 2010
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Trani ,Puglia
ritengo altresi' doveroso da parte della compagnia dare spiegazioni riguardo ai 48 euro che bisogna pagare in caso ci si presenti in accettazione senza in check-in on line .
capisco presentarsi al banco check-in senza carta d'imbarco possa causare dei problemi , ma e' assolutamente ingiusto far pagare 48 euro per tale "malefatta" : e' una vessazione vera e propria .
basterebbe davvero poco per questa compagnia sembrare una compagnia seria , ma sembre che proprio dai suoi alti vertici sia una questione di principio " fregare " i passeggeri .